Siamo in mezzo ad un oceano.
Non vediamo nè la riva nè un appiglio al quale aggrapparci.
Però nuotiamo, cercando di non annegare.
Lorenzo - Ti cercherò
Ti cercherò sempre, continuerò a cercarti ancora.
Non abbiamo speranze concrete ma ti cercheremo ancora.
Ti terremo la mano e ti porteremo qui con noi.
Piccolo mio, non avere paura.
Fa freddo ora là dove sei, ma arriverà la luce.
Mamma e papà la terranno sempre accesa per te.
Quando abbiamo visto la prima ecografia, quella della camera gestazionale, che non ci aspettavamo di vedere, siamo tornati a casa e abbiamo acceso una candela. Non una vera ma una elettrica, quella che si vede in secondo piano nella foto qui sopra. Perchè volevamo tenerla accesa giorno e notte in camera da letto, dove vivevo tutto il giorno, perchè quella luce per noi, era quella speranza che volevamo tenere viva.
Poi le cose sono precipitate. Abbiamo spostato quella candela in soggiorno, dove la vedete ora.
Ci siamo detti che si sarebbe spenta presto, non ricaricandola più.
Si sarebbe spenta, insieme al nostro bambino.
Questo accadeva a 7+5 settimane di gravidanza.
Oggi, a dodici giorni dal raschiamento quella luce è ancora accesa. Non si è spenta.
Ogni giorno passavamo, buttavamo un occhio e dicevamo: "...hai visto che la candela è ancora accesa?" ...e pensare che durante la gravidanza mi svegliavo all'improvviso con la paura di vederla spenta.
Invece no.
La luce è ancora accesa.
Ancora oggi.
E lo sappiamo che è il nostro bambino che è qui.
E allora abbiamo acceso anche le altre luci.
Questo è il nostro Natale.
Non abbiamo ancora fatto l'albero, e in cinque anni non ci era mai successo.
Questo è il nostro Natale.
Cerchiamo la luce.
Domani vi racconto della visita di controllo di stasera e dei programmi futuri.
Stasera no.
Stasera va così.
Quella lucina ancora accesa è un faro che sta illuminando la notte nera nera.
RispondiEliminaVi incoraggia a non arrendervi, come state già facendo. Quando vi penso, nonostante il dispiacere per tutto quello che è successo, mi sento serena e positiva, quasi certa che presto si troverà la causa di tutto e da lì poter ricominciare.
Speranza, tu che hai una Fede grande, prega perchè uno dei nostri figli si fermi qui. A me non interessano le spiegazioni poi, ora le cerco perchè non mi danno una ragione per cui le cose stanno andando così. Ma se solo il volto di Dio si girasse verso di noi per un attimo -se lui vuole può (come dici tu)- allora io accetterei senza chiedere ancora...
EliminaIo non prego quasi mai, ma se un Dio esiste, allora gli chiederò la stessa cosa. E' egoismo Anna eh: voglio vedervi felici.
EliminaSono arrivata da te tramite elle. Ho perso il mio bambino alla 37 + 3. Ho partorito il mio bellissimo bimbo moro. 4 giri di cordone me lo hanno strappato alla vita. Il mio primo figlio. Desiderato dal 2010. Io non ho parole da dirti più di quelle che già conosci, che già hai detto. Ti mando solo un abbraccio...
RispondiEliminasilvia, purtroppo il mio blog in questo momento è pieno di tristezza e disperazione.
EliminaIn passato, ho reagito e ho avuto la forza di ridere.
Io sono qua, per dare voce a tutte noi donne che subiamo questa atroce perdita e che sopravviviamo ai nostri figli.
Ho iniziato questo diario solo per parlare con i miei piccoli, poi piano piano, le persone mi hanno raccontato...in Bolle trovi altre storie. Se vuoi puoi mandarmi la tua. Se non lo farai capirò benissimo il perchè. Ma voglio informare, spiegare, fare luce su certe situazioni, perchè molte donne sono sole, e questo è atroce.
ti abbraccio
io la mia storia la sto ancora scrivendo... ho iniziato un blog 55 giorni fa. Per scaricare la mente, per fare ordine. Mi trovi su trentasette.blogspot.it
EliminaSi dice che ci vengano affidate delle croci in base al peso che possiamo sopportare... ma io credo che sia solo un modo di dire del cavolo. Ti abbraccio
Silvia, ho conosciuto tante storie, molto diverse tra loro. Molte persone bussano alla mia porta, oppure sono io che busso alla loro porta. Ne ho bisogno. Cerco il dolore, per rapportarmi e per darmi la forza e avere rispetto anche di questa fase della mia vita.
EliminaMi sono ritrovata a dover pronunciare quelle parole "ognuno ha la sua croce" di fronte a gente che sapevo non poteva capire, per dare loro sollievo e farli sentire in pace con loro stessi. Come a dire "lasciate a me pensare al mio dolore, perchè così è il mio destino, e non preoccupatevene voi".
Ma non ci ho mai creduto.
Io non so da dove ripartire, non so cosa si prova a perdere un figlio a nove mesi, so che significa perdere 6 embrioni. E non lo so cosa significa provare il dolore lacerante che hai provato tu, e che ho letto da te, da elle, ma da tante altre parti...non lo so. Conosco questo di dolore e non so come gestirlo.
Cerco un appiglio, una luce, mi inginocchio, piango, urlo, mi strazio, perchè questa croce io non la voglio.
non la voglio.
Come scrissi, ognuno ha il suo dolore, non si possono confrontare, non si possono misurare. Ma si possono affrontare. Quello che ho capito da tutta questa storia è che la forza per ripartire c'è, mio malgrado, dico. Perché sarebbe più facile lascirasi andare e scivolare nel buio...e invece l'istinto di sopravvivenza ci fa andare avanti...anche se cadiamo. Io mi dico che un figlio, è un dono per pochi. Ma anche avere un uomo che ti ama, una famiglia che ti sostiene, dei gatti da cui tornare a casa... e la lista si allunga...e allora mi dico che vale la pena di vivere anche se con il cuore spezzato
EliminaSi, la luce e' ancora accesa e le piantine germogliano dal nulla, quando meno te lo aspetti...Siete forti.
RispondiEliminasfolli è molto strano quello che mi scrivi perchè in questo istante stavo scrivendo un sms ad una nostra amica in comune ora lontana, in cui le dico che la mia camelia che la rappresenta, ora è in casa al riparo dal freddo e sta germogliando, e la notte tengo accesa una candela, per non perdere la luce...
Eliminapoi ti leggo...
ho avuto un brivido.
:-)
EliminaSemplicemente mi ricordavo di una piantina di cui avevi parlato in un post di qualche tempo fa...
Pero' sono conivinta che siamo connesse, tutte noi, nonostante la lontanaza :-)
Sono con noi, i nostri figli
RispondiEliminasempre
sono la brezza che ci scompiglia i capelli
il solletico improvviso
le cose ritrovate inaspettatamente dopo averle cercate a lungo
sono con noi
Annina
ti abbraccio
Adelia
adelia, voglio onorare la brevissima esistenza dei miei piccoli.
Eliminanon li voglio cancellare.
forse non diventerò mai madre di figli su questa terra, ma lo sono ora di altri non qui. Non posso non parlarne, non posso fare finta che non sono stati, come volti vorrebbero che io facessi, perchè pensano che io viva esclusivamente nel dolore.
no.
Durante la loro esistenza ero spaventata ma felice. Ricordare loro vuol dire ricordare la felicità.
Voglio farlo.
Voglio dare loro un piccolo spazio nella mia casa. Vicino a noi. A mamma e papà.
quello che dicono gli altri non conta
Eliminafai tutto quello che ti senti di fare
ti abbraccio
Adelia
quella luce non si spegnerà mai.. perché è la luce di Vostro figlio.é qui accanto.. e non vi lascerà.. arriverà inaspettato. bacione Ba
RispondiEliminaAnna, spero che ci siano presto notizie incoraggianti per voi e che possiate trovare la chiave per raggiungere il vostro sogno.
RispondiEliminaTi penso spesso.
Un bacio
Simo
È quella la candela, grazie per averla mostrata.
RispondiEliminaLa luce non si spegne, anche se sprofondiamo nel buio. Ci rischiarerà il cammino.
La vita continua dentro di noi.
ho fatto la foto ieri sera per te, dopo che ti ho letta e, grazie a te, voglio ricordare il mio piccolo cavaliere (tu non lo sai, perchè non mi leggevi, che lo chiamavamo così durante la gravidanza, perchè combatteva e lottava come un vero cavaliere) per la sua breve esistenza, perchè ci ha dato gioia e perchè è stato ed è ancora qui con noi.
EliminaArriverà la luce.....prima o poi.Quella candela è il simbolo che essa c'è sempre e comunque. Ti abbraccio fortissimo
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