Non abbiamo fatto il transfer, non era meccanicamente e fisicamente possibile farlo due giorni fa.
I miei piccoletti in realtà, sono due grandicelli, due blasto di 6 giorni. Tanta roba.
Questo vuol dire che dal momento dell'ovulazione, che coinciderebbe con il giorno del pick up di 5 mesi fa (18 ottobre 2012), devono passare altri 5-6 giorni prima di essere trasferite in utero.
Dunque, così è.
O almeno dovrebbe essere.
La realtà è che questa settimana mi è stato dapprima detto che non se poteva proprio fà questo incontro d'ammore, perchè sembrava avessi già ovulato a destra (lunedi mattina), si è presupposto un ciclo anovulatorio o ovulazione precoce. Poi, mi è stato chiesto il prelievo del progesterone per confermare la tesi (martedì mattina), ma il progesterone ha detto che no, no no no, non avevo ovulato. Tutto da rifare. Un nuovo monitoraggio (giovedì pomeriggio) mi ha confermato che c'era un bel follicolo ma a sinistra, 14 mm d'amore, pronti per scoppiare. Allora mi è stato proposto un monitoraggio stamattina, ma nella clinica dove dormono al freddo e al gelo i miei piccoletti, perchè il mio dottore oggi non era a Roma.
Il piano era che a seconda di quanti mm eravamo oggi, avrei poi dovuto fare la puntura di gonasi. Da lì si calcolano le solite 36 ore per arrivare ad ovulazione e da quel momento sarebbe dovuto partire il countdown dei 6 giorni per le mie stelline.
Sarebbe dovuta andare così.
Ma così non è andata.
Perchè questa è una storia di quelle complicate.
L'abbiamo capito.
Una di quelle storie senza fine, piena di ostacoli.
E anche questo l'abbiamo capito.
E così, siam passati da un disorientamento totale di lunedi mattina, in cui proprio non avevamo contemplato lo stop del mio corpo, ad un'euforia incredula di giovedì.
L'incontro sarebbe dovuto avvenire tra una settimana.
Ma appunto, stamattina la dottoressa mi guarda e mi fa:
"signora, lei ha già ovulato, e a sinistra, dove non c'è la tuba. Io non vedo nessun follicolo"
E così, bocche appese ed asciutte, ci siamo rivestiti, senza batter ciglio, senza far partire il cuore, senza far sudare le mani.
Abbiamo ripreso l'ascensore.
Cinque piani in giù, mentre veloci passavano davanti ai nostri occhi i ricordi dei momenti bellissimi ed emozionanti del pick up e del transfer di ottobre, in quelle stanze, in quel palazzo.
E poi, occhi sbarrati, nessuna parola, a fare colazione allo Zodiaco e a realizzare.
Realizzare che non è il momento.
Che non sono pronta.
Lo è il mio cuore ma il mio corpo no.
Il mio utero no.
Il mio endometrio no.
Le mie ovaie no.
Le mie tube no.
Le mie braccia no.
Le mie gambe no.
Non sono pronti.
Loro no.
Io si.
Loro no.
Va bene.
In una settimana abbiamo imparato un'altra cosa.
Eravamo preparati.
Abbiamo corso sin qua.
Tantissimo.
Ora ho un mese davanti per non fare più cose.
Raccogliere i tempi della lentezza.
Gustare i momenti positivi che ho preparato con fatica.
Ricominciare daccapo.
Perchè questa è una storia difficile.
Lo avevamo capito.
Buona Pasqua.
Ho fatto le pastiere napoletane, appena cotte posto foto.
:)