Visualizzazione post con etichetta natale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta natale. Mostra tutti i post

mercoledì 24 dicembre 2014

Buon natale

E buon natale ai miei bambini, Eugenio, Beatrice, Diego, Carla, Alberto, Lorenzo, e buon natale a quelli che abiteranno ancora la mia pancia.
E buon natale ai vostri cuori smarriti, soli e vuoti, che si possano riempire ancora di speranza.
E buon natale alle mie amiche con la pancia e la paura che le ha costrette al silenzio, pur di non respirare.
E buon natale alle già mamme, che i loro figli le prendano per mano e non le lascino mai sole.
E buon natale a chi non c'è qui, su questa terra, ma è altrove, dove noi li immaginiamo.
E buon natale a chi si sente solo.
Perché nessuno di noi dovrebbe provare la solitudine.

Io prometto di essere più buona e più bella (certo, è difficile ancor di più !) e di essere meno critica e meno polemica. Più stronza, però più neutra nei giudizi, più serena, meno agitata, più silenziosa, più abitata.

Buon natale a Filippo, che mi segue. Questa notte è per lui.



giovedì 18 dicembre 2014

Silenzi e risposte

mi piacerebbe che per questo Natale, le persone si ricordassero come ci si sente a mandar giù aria e vuoti per l'ennesimo anno.
si sorride comunque.
si festeggia comunque.
si vive comunque.
si fa l'albero e il Presepe.
si fanno i dolci, i regali, i buoni propositi.
si regalano libri di favole.
Poi si incartano regali che non verranno mai spediti, preparati per quelle donne che come me, hanno fatto un cammino insieme, hanno pianto, mi hanno stretto la mano, si sono sentite amate e comprese, e poi hanno proseguito il loro cammino lasciandomi indietro.
Io non ho capito.
Ma è un mio limite.
Non ho altre spiegazioni.
Mi farei piegare affinchè altre donne non provino ancora questo senso di vuoto e di smarrimento e di paura. Aprirei ancora le porte della mia casa, come sempre, e vivrei per ridere insieme e condividere ancora.
Ma il silenzio, quello non lo so gestire.
Il silenzio dà spazio a interpretazioni, spesso sbagliate.
Il silenzio mi destabilizza, mi fa sentire sola.
Il silenzio, quello da rispettare, è incoerente se si scontra con pezzi di vita quotidiana che fingono normalità.
Il silenzio allontana.
E la sensazione più forte che ho in questo Natale, è questo silenzio intorno a me, nonostante io non abbia mai smesso di condividere.
Non ci saranno spiegazioni, nè interpretazioni.
E i miei regali rimarranno sotto l'albero. Impacchettati e mai portati.

Ho in mano una verità che fa male, una risposta. Quella risposta che cercavo tempo fa e che poi ho smesso di cercare. Una verità che mi è venuta incontro e che ora fa i conti con le tante morti nella mia pancia.
Oggi fa i conti con la responsabilità. Non la colpa.
Ma non venite a dirmi che è tutto normale e che non è colpa di nessuno se le cose sono andate così.
Fateci voi i conti con un corpo che uccide i propri figli.
Poi ne riparliamo.

Questo Natale è per Filippo, la mia lente nuova, che mi ha insegnato a vedere la vita da un altro punto di vista. La mia consolazione quando mi sento disperata. La mia forza quando mi sento debole. Sicura di essere guardata e guidata da lui, che ora gioca con i miei bambini.

Questo Natale è Madre Natura così benevola in alcuni casi, così severa come nel mio.
AnnaMaria mi dirà che la dea Madre mi protegge ancora, e che
"Chi é piú forte toglie la paura a chi é piú debole....Vorrá dire che comincerá tuo figlio ad essere forte per te"



Se tu ce la fai figlio mio, allora io accetto volentieri.
Se tu sei più forte di me, allora prego, avanti. Perchè io non lo sono quanto vorrei. Quel tanto che dovrebbe servire a proteggerti.
Dammi la forza per proseguire su questa strada di verità. Toglimi questo senso di solitudine che mi fa sentire malata, diversa.
Donami la voglia di sorridere davvero, nonostante la tua assenza e l'assenza di chi ho amato.
Aiutami a far comprendere che questi giorni sono il centuplicarsi del dolore e del vuoto di pancia.
Che l'indifferenza, quella che si indossa perchè non si sa che fare, fa più male di un silenzio cercato, e che io non ho capito.
E che sono immensamente grata per i doni che mi sono stati fatti e che rifarei tutto daccapo.
Dall'inizio alla fine.
Ma che non ce la faccio a non guardare indietro, in questi giorni di indifferenza globalizzata mascherata da buonismo.
I giudizi risuonano nella mia testa e mi stringono all'angolo.
Mi sento piccola e indebolita.

Sarà un anno diverso quello che arriverà.
L'anno in cui cambierà tutto e tornerà la pace, nel mio cuore e nella mia pancia.



venerdì 6 gennaio 2012

attesa di Epifania

...stanotte ti racconterò una storia amore mio.
Stanotte è la notte in cui io, Anna bambina, rimanevo sveglia per ore, agitata ed eccitata, nell'attesa della befana. La mia agitazione era per l'attesa, l'attesa di una nuova epifania. Anche oggi è così, e la mia epifania sei tu.
Sono due giorni che sto lavorando per celebrare questa attesa.
Questa è la prima Epifania senza la tua bisnonna.
Ogni anno, lei, preparava un dolce, fatto di amore, profumi, ingredienti di una volta, che di generazione in generazione si sono tramandati, senza parole scritte, senza fermare il tempo.
Quest'anno ho chiesto aiuto per poter ricevere la ricetta della nonna, per poter celebrare la sua lunga vita, per poter tramandare a te, questo dolce di tradizione. Ho faticato, perchè non sono capace ad impastare e stendere la pasta come le donne di una volta, ma mentre lo facevo, pensavo a te, a quando mi guarderai fare questo gesto antico di amore, e ho pensato a te nonna, e a questo natale vuoto senza di te e a domani, che non sarà più la stessa Befana di una volta, quando noi nipoti venivamo da te per giocare con te, prendere i tuoi regali, ridere con te.
Il tempo passa.
Difficile farci i conti.
Io rimango sempre in attesa, di te figlio, parlandoti di tempi passati e sussurrandoti parole.
Ti sento.
Sei qui con me.
Epifania come rivelazione.


I TORCIGLIONI MARCHIGIANI
...di dosi non parlerò, perchè la ricetta non è dosabile. Ho provato a chiedere a mia madre e alle mie zie, ma non c'è stato niente da fare. Le dosi non si conoscono. Si fa ad occhio, come faceva mia nonna. E ora che ho finalmente cucinato i torciglioni, ho capito che cosa volevano dire.


In una grande ciotola ho messo i seguenti ingredienti:
-fichi secchi spezzettati
-pinoli
-nocciole e noci tritate
-mandorle a pezzettini
-cacao amaro
-cioccolato fondente grattugiato
-zucchero
-marmellata di mele cotogne
-marmellata di albicocca
-cannella in polvere (molta)
- una volta si aggiungeva la carlina , dalla pianta del cardo, che si prendeva in alta montagna, e l'acqua melata, ma per ovvie ragioni, io non ho potuto aggiungerli.


a parte, ho spezzettato in un mortaio, la cannella in stecca, fino a farla diventare una polvere.

 
In una pentola piena d'acqua ho fatto bollire 1 Kg di mele annurche tagliate a spicchi, che poi ho versato nella grande ciotola con gli altri ingredienti. L'acqua dove le mele hanno bollito viene messa da parte .

Le mele sono state schiacchiate e mescolate insieme a tutto il resto. Il composto per riempire i torciglioni è pronto!

 Ed ecco la preparazione della pasta: su una spianatoia ho messo 1 kg di farina

Ho aggiunto 3 uova e sbattute al centro della fontana di farina

Alle uova fanno seguito 120 gr di zucchero e un bicchiere di olio, e una bustina di lievito

Ecco, è il momento di aggiungere l'acqua dove la sera prima hanno bollito le mele annurche


Bisogna lavorare velocemente la farina con l'acqua, aggiungere farina per non far debordare l'acqua, fino a quando la farina non l'assorbe tutta 

lavora con forza la pasta, usa le mani, la forza delle braccia, pensa a nonna che lo faceva tutti i giorni per il pane, e spingi, usa il dolore, il ricordo, l'amore, e lavora la pasta...lavora.

La pasta è pronta. Ora bisogna ricavare delle piccole palle e poi stenderle sottili sottili









ora, metto un pò di ripieno nel centro
arrotolo la pasta e poi taglio con la rotellina per poi chiudere il primo torciglione, prima di chiudere bagno con l'acqua delle mele il lembo di pasta perchè chiudere bene e non far fuoriuscire il ripieno durante la cottura


 I torciglioni sono pronti per la cottura, con queste "dosi visive" ho preparato 18 dolci, ma chissà, la prossima volta potrebbero essere di più!

 

in forno stanno per mezzora a 180°, finchè non si colorano ed escono così! 

....ecco amore mio, i torciglioni sono pronti, confezionati, possono essere regalati domani.
Io chiudo gli occhi e sento il loro profumo: sa di ricordi, di paesi mai visti, di rivelazione, 
di vita oltre la morte, di carezze calde, di te nella mia pancia.

Buona Epifania, in attesa di te.