una giornata normale
è passare ore con tre bambini, i miei nipoti.
D. 11, M. 10, A. 7 anni.
Facevamo un paio di conti,
D. poteva essere mio figlio.
Quando è nato, il mio desiderio di figli era lontanissimo, in un angolo nascosto del mio cuore.
Quando è nata M., siamo stati i suoi padrini di battesimo e l'abbiamo vista nascere e abbiamo scelto noi quel nome, e l'abbiamo amata, tanto, subito. Ma i nostri desideri erano ancora chiusi nel cuore.
Quando è nato A., potevamo essere pronti, ma non volevamo.
Oggi che vorremmo più della nostra vita, penso che loro sono quello che mi immagino.
Dei figli con cui parlare, con cui rapportarmi, un mondo di cui fare parte, un mondo che oggi mi viene precluso, di cui non mi si danno le chiavi di accesso.
Non mi immagino un neonato che odora di borotalco, e fiocchi e tenerezze varie quando immagino mio figlio.
Penso ad un figlio così, già grande.
Oggi, passeggiando per il centro commerciale, le persone dicevano che erano figli nostri (in particolare io e M ci assomigliamo tanto, pur essendo lei di origine eritrea e con tratti somatici tipici) e noi non negavamo.
Mi piaceva lasciarlo credere.
Mi piaceva crederci.
Una giornata normale è fatta di risate, mani nelle mani, panini al mc donald's, film della walt disney, racconti di problemi di scuola, racconti di compiti a casa. Di stanchezza, di sonno mentre si torna a casa, di chiacchere adrenalitiche, di eccitazione, e ancora di mani, di mani, carezze, mani e ancora consapevolezza di responsabilità.
E consapevolezza che con un bambino accanto cammini nel mondo, e le persone ti fanno passare, non sei solo tu.
Sei tu, siamo noi, comunque.
Con dei figli che ci camminano accanto, di cui sei responsabile, per cui potresti uccidere, per cui potresti scalare montagne.
E poi tornare a casa noi due, con le lacrime agli occhi.
Con la conoscenza che a casa ci aspetta un figliolo peloso saltellante e tutti i nostri figli da non poter portare al cinema.
Una giornata normale.
Scriviamo contemporaneamente di questa normalità, che può essere la cosa più bella del mondo.
RispondiEliminaTi voglio bene
Clara V
Eh so cosa vuol dire...Me ne sonq visti passare 4 di nipoti e ogni nuovo annuncio era una ferita profonda (il quarto annuncio per la verità mi ha fatto sbroccare) ma poi ho superato anche quello.. Perché nonostante tutto anche i nipoti sono "un dono"
RispondiEliminaLi ho trascutati tanto quando nn ce la facevo piú emotivamente a passare questo tipo di giornate normali che descrivi..e ora che potrei godermeli serenamente ..ora la distanza geografica ci divide
Ecco ora piango perché mi mancano...
RispondiEliminaquello che posso dirti è quello che ti dicono le altre: ti capisco...Quando torni a casa è anche peggio. Che dolce però quel biglietto d'amore...Ti mando un abbraccio.
RispondiEliminaPerò se vedi accanto a te dei figli grandi, forse potresti essere adatta a un affido o a un'adozione, non sostitutivi di un figlio biologico, ma "accanto a".
RispondiEliminaBaci, Igra
Un semplice bacio..
RispondiEliminasai Anna, è da giorni "normali" che a un certo punto compare un giorno "speciale". E quel giorno presto arriverà per entrambe, un giorno in cui ricordare non farà male.
RispondiEliminaMi associo a questo augurio sincero, tesoro. Arriverà questa benedetta, agognata, sospirata giornata "particolare"!!!
EliminaSe mi associo acquistiamo punti Martellone?
EliminaIn realtà volevo associarmi seriamente, con tutto il cuore.
Il biglietto di fine giornata è dolcissimo.
Siete stati forti..io non ce l'avrei fatta.
Quando leggo un vostro post e i pensieri che vi regalate l'un l'altra è come se avessi letto una favola con un lieto fine affatto scontato, prezioso.
Auguro anche io che questo lieto "inizio" arrivi presto.
Sarà un giorno speciale come voi.Sarà bellissimo.E metterò il rossetto per voi.
Sono sicura che presto vivrai questa normalità e io sarò qui a gioire con te cquando ce lo comunicherai! Ti abbraccio
RispondiEliminaUn abbraccio per ieri e per domani.
RispondiEliminabellissima la giornata con loro, bellissima la vita con te.
RispondiEliminaTi amo, anima mia.
Mi ritrovo nelle tue parole, nella tua gioia del momento e nella solitudine "ritrovata"!! Alice
RispondiEliminaP.s. Sai che pensavo di essere la sola a "vedere" mio figlio da grande e non neonato?!? Me ne stupivo e quai me ne sentivo in colpa quai non fossi capace di tenerezza!