mercoledì 16 gennaio 2013

ciao amore mio

Che ci sembrava di stare a Grey's Anatomy lo sai?

Lunghi corridoi vetrati, uomini e donne in camice, gente di corsa, file lunghissime, attesa.
Chissà che storie dietro quei volti, quei sorrisi, quelle lacrime.
Che per una che di ospedali ne ha visti tanti negli ultimi anni, perchè mai questo era così diverso?



















Forse perchè non posso essere insensibile ad un pensiero architettonico contemporaneo, ad uno sforzo progettuale che mette insieme funzione ed estetica, comunque io ero rapita, dal sole che entrava attraverso il vetro e da niente più.

Non pensavo più a tutto il dolore che mi aveva portato a questa mattina.
Pensavo solo che questo è l'ultimo posto in cui sei stato, un mese fa.
Che anche tu hai percorso questi corridoi insieme al tuo papà, vicino vicino al suo cuore galoppante, così impaurito da quella mattina di dolore, mentre io, lontano da te, ti cercavo ancora tra le fredde pareti di un vecchio ospedale annerito, avvolta in coperte marroni.
Non dimenticherò mai quel freddo umido e quella lontananza da te.


E poi sei arrivato qui.
Questa foto l'ho conservata gelosamente.
Tu sei in quel minuscolo barattolino bianco e rosso sul bancone.
Lì ti ha lasciato papà, per sempre, affidandoti a chi avrebbe potuto capire.

Ed eravamo lì, ieri, di nuovo, mamma e papà, per leggere nero su bianco, risposte che forse non cerchiamo più.

Quelle risposte che non abbiamo avuto.

"a causa di una forte contaminazione di dna di origine materna, non è stato possibile effettuare l'analisi"
e, come ieri sera il mio carodott mi ha scritto via sms: "era un rischio e ovviamente si è appalesato, che palle" (cito testualmente), le risposte la Scienza, non ce le ha date.
Evito di riportare il lunghissimo colloquio con un signor genetista, accompagnato da due signore genetiste che sorridevano ad ogni sua frase. Questi signori avevano la mia età, dunque proprio signori non erano, comunque, a me veniva da ridere per come si atteggiavano, soprattutto lui, il genio, con l'aria di chi sa. Sbagliato.
Io so.
Noi due sappiamo.

La difficoltà di incontrare tanti specialisti che pensano di avere la soluzione in mano, è mediare le informazioni che mi arrivano, fare di sì con la testa, sorridere e poi agire secondo il proprio istinto e raziocinio.
E che cosa ci ha detto il nostro istinto, dopo aver parlato per un'ora e mezzo di diagnosi preimpianto, aneuploidie, metodi per discernere una triploidia dal cariotipo materno, trisomie, ovuli vecchi, sfiga, pma, percentuali di successo, percentuali di insuccesso, fuffa.
Fuffa.
Nei nostri cervelli, nei cervelli di mamma e papà si è appalesata (quanto mi piace questo termine, grazie carodott per averla usata) la parola FUFFA.
Aria.
Chiusa la porta alle nostre spalle, un profondo sospiro.
E' finita qui.
Questa gravidanza è finita con questa non risposta.

E noi ne siamo felici.

Potremmo sembrare dei pazzi, forse lo siamo.
Non sapremo più perchè piccolo cavaliere te ne sei andato.
La Scienza ci vuole raccontare di anomalie cromosomiche.
A noi ora non interessa più.
Nulla cambia sapere ora.

Ho capito che non potrò cambiare gli eventi di quello che già è scritto per noi.
Il mio bisogno di conoscere è stata una reazione immediata per non soccombere completamente al dolore. Allora ho studiato, cercato, chiesto.
E lo farò ancora.
Ma io ora so che qualsiasi cosa capirò, vedrò, vivrò, la mia strada e la tua piccolo mio, è una strada che per sempre ci vedrà insieme, mano nella mano.

Ora non sono più incinta di te.

ciao amore mio.





27 commenti:

  1. Ci sono domande nella vita alle quali non è possibile dare risposte, mai. Altre volte la risposta si trova ma non c'è il senso. Altre volte semplicemente non arrendersi. In silenzio accanto a te!

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  2. Anna, amica mia, mi unisco anche io a quello struggente "ciao". Ti voglio bene, anche in questa nuova dimensione di silenzio.

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  3. Prendi per mano anche questo figlio
    Senza parole
    Che servono a poco.
    Adelia

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  4. Anna cara... non servono parole per spiegare quello che il cuore già sa. E tu alla fine sarai mamma. E il cavaliere sarà mano nella mano con te. E ci incontreremo per far giocare i nostri bimbi. Sicuramente. Un bacio

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  5. A volte la scienza ci da delle risposte congrue a se stessa, noi siamo molto di più e non possono bastarci. A volte la scienza serve, a volte no. A volte viene smentita, spesso succedono cose che non può spiegare. Alla parola scienza, alla parola causa, devono contrapporsi le parole punto di vista (fra tanti) e speranza (che non morirà mai).
    Un abbraccio a voi e ai tuoi piccoli.

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  6. Anna...per me leggere il risultato delle indagini genetiche sulla mia bimba fu come una pugnalata.
    Quelle lettere e quei numeri, quella era la mia bambina? Quello era ciò che ne restava?
    No. Quelle pagine non possono dire nulla di noi...eppure la realtà di ciò che era stato era scritta nera su bianco.
    La genetista che abbiamo incontrato si è dimostrata umanissima, ci ha persino stretto la mano quando ha visto la nostra commozione, e mi ha telefonato tempo dopo dicendomi che lei c'è, anche se vogliamo solo parlare.
    Risposte certe la scienza non ne ha date neanche a noi. Cioè, non sappiamo se ciò che è successo si ripresenterà o no con certezza. Del resto non si può collocare bene la certezza quando si parla di vita e di morte. Specie quando la morte arriva prima che la vita sia riconosciuta e conosciuta dal mondo fuori.
    Oggi si chiude una pagina per voi, ma se ne aprono altre mille.
    Un forte abbraccio, ed un saluto al piccolo cavaliere.


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    1. ....idem...
      Anna ciao a te...e ciao a lui...tanta forza, dai.

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  7. Ciao Piccolo. E a voi un abbraccio.

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  8. Ciao che la strada sia breve e le mani salde. Raffaella

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  9. C'è questo senso di dignità incredibile nel vostro dolore.
    Sono ammirata e molto coinvolta.
    Ancora una volta mi permetto di mandarti un abbraccio, Anna. Quel che state facendo è tantissimo. Non basta, non basterà mai a colmare il vuoto e a fermare i ricordi tristi...Ma servirà a farvi sentire meno soli.

    Qui c'è tanto amore. Non va contaminato con inutili speculazioni.
    Un bacio
    Chicca

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  10. Io penso invece che le speculazioni facciano bene. Avere sei aborti in due anni non è una cosa normale e fa molto male al fisico, oltre che alla mente.
    O si riesce a capire cosa c'è che non va oppure secondo me dovreste valutare delle alternative.

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    1. Farebbe bene avere delle risposte. Ma queste non ci sono. Sui dubbi e le incertezze non si costruisce niente, sono d'accordo.
      Ma valutare le alternative con tempi e modi adatti. Io non vedo utilità nelle speculazioni. Per lo meno non i questo momento.
      Il mio pensiero era altrove. Non pensavo alle soluzioni ma a un po' di pace, se fosse possibile, per questa amica.
      Ciao!

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    2. forse non ho capito che cosa intendete per "speculazioni"...

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    3. Nel mio caso speculazioni nel senso di "continuo riflettere e continuo cercare risposte". Ovvio che le risposte sarebbe bene arrivassero. Ma ora non ne vedo il senso.
      Avete fatto il citologico. Le risposte alla fine non le hanno date (non ancora).
      Allora riposatevi un pochino.
      Le soluzioni, le alternative...arriveranno. Sono sicura.

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  11. Sai cate apprezzo il tuo pragmatismo che anche io assumo in certi momenti, ma la situazione é molto più complicata di quanto io stessa in alcuni casi riesca ad ammettere. perdere sei figli ti porta a valutare tutti gli aspetti nella loro interezza e nn posso nn considerare che io delle risposte potrei nn averle mai.

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  12. Arriverà quell'incontro futuro..lo sento..non perdere mai le speranze..credici sempre e per sempre..non ho mai conosciuto una "mamma" come te..tu lo sei già..
    Ti abbraccio

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  13. Oggi guardavo un documentario sulle perle..sai che per,formarsi una bella perla quanti anni ci vogliono?due anni...Non so se sia giusto..avere la risposta e poi in qualunque caso avresti pianto..perché non te ne dai ragione e capisco...dopo tanta corsa e fiatone bisogna fermarsi...guardare il cielo,riposare ritrovarsi...sedersi e salutare e poi poi alzarsi e ricominciare la corsa..devi riequilibrare il tuo spirito prima di cominciare...:-)Notte Annetta

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  14. Lasciamo alla natura i suoi misteri. Ciao piccola perlina. Un abbraccio a voi anime belle :*

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    1. ciao ninettabella.
      :)

      piccolaperlina...
      grazie.
      non sai quanto mi fai felice che gli hai dato un nome...

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  15. forse lo conosci già ma te lo rimando Non era ancora stato nella mia pancia ma era pur sempre un bambino. Ed è il giorno che ho sperimentato il vuoto fuori. Il vuoto in laboratorio, che è diverso dal vuoto che senti nella pancia..
    http://quasincinta.blogspot.it/2011_05_01_archive.html

    Quella foto, quel barattolino invece sembra a guardarlo così vivo.. ma forse è ciò che noi riponevamo in esso, nelle risposte che noi cercavamo da lui. Ora è "finalmente" libero di essere solo tuo figlio, di essere amato al di là delle risposte che non ti ha potuto dare.
    E sì ci vuole molta pazienza coi dottori, soprattutto quelli che credono di saperne più di te... ma continuare a mediare è l'unica cosa che si può fare

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    1. "....avrei voluto morisse dentro di me, protetto."

      hai chiuso tutto in queste parole alessia.
      E noi ci sentivamo così quel giorno.
      Lo sentivamo così vivo, anche se non era più.
      Fabio è tornato indietro, dopo averlo messo sul quel bancone, perchè ha visto avventarsi su di lui tutte le biologhe specializzande. E' tornato indietro istintivamente dicendo "hey, attenzione, lo sapete cosa è quello?"
      E lo ha raccontato senza vergogna.
      Perchè lui aveva portato lì suo figlio e lo aveva affidato alla Scienza, ed lo doveva lasciare lì, da solo.
      E ora finalmente è ne nostro cuore, e nella luce di quella candela a casa, che mai, da quel giorno, abbiamo spento.

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  16. Ci sono anche io a dire solo CIAO. Maria Grazia

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  17. Mi spiace.
    Un pensiero sincero e di cuore al piccolo cavaliere.

    Non faccio che pensarlo da solo nel suo barattolo no bianco e rosso.

    Mi spiace davvero.

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grazie per essere qui.