Ci provo.

ieri alle 20.40 suona il mio cellulare.
-Annina.
-Carodott, hai letto il mio sms?
-Letto si.
Tutto a posto. Era quello che mi aspettavo. In un ciclo normale, in mezzo il tragico evento, ha provocato una mestruazione improvvisa. Questo arrivato è il ciclo normale.
- ???
- Perplessa perchè? E' tutto a posto. Stai tranquilla.
- ecco...veramente...il mio nuovo trip è....dott, non è che sto andando in menopausa???

silenzio.

 (risata)
- no. non ci stai andando. (ari-ride) stai tranquilla.

- (tranquilla ha fatto una brutta fine- vorrei dire) ah. bene. ok. grazie. ciao. buona serata.

Meno male che in tutta questa storia, c'è qualcuno che ride, perchè io, attaccato il telefono, ho pianto per mezzora. Così, per scaricare la tensione accumulata.



Oggi invece ho ricominciato le lezioni di kundalini.
Mi sono seduta che non respiravo. Mi ero riportata i fogliettini dei mantra iniziali e finali, convinta di non ricordarli e invece, chiusi gli occhi, ripreso a respirare, lentamente e profondamente, mi sono riconnessa con me stessa e li ho recitati, come sempre. Poi ho aperto gli occhi, l'insegnante mi ha sorriso e io ho detto "è come andare in bicicletta. Non dimentichi mai come si fa"
Ciononostante, non è stato facile.
Mi sono improvvisamente resa conto di quante cose sono accadute dall'ultima lezione in quella stanza. Di come ero in quei momenti. Solo due mesi. Due mesi che mi hanno cambiato per sempre.
Mi sono resa conto di quanto io sia accartocciata su me stessa. Contratta nel dolore.
Gli esercizi di kundalini si fanno ad occhi chiusi, ed io, mentre praticavo, mi vedevo da fuori, con l'espressione tesa, contratta appunto e affaticata.
Ma ne ho bisogno.
Praticare kundalini mi ricorda di come il mio io è profondamente legato al mio corpo.
Questo corpo martoriato, distratto, trattato male.

Stasera ho prurito ovunque. Una conseguenza immediata dello choc, oltre al ciclo bislacco, è stata quella di farmi venire un'orticaria in viso: sembro Heidi, eppure la gente pensa che ho preso il sole al mare. Avercelo il tempo di prendere il sole al mare. Lasciamoli credere. Però l'orticaria da stress è una bellezza.
Stasera poi, dopo tutto, dopo il lavoro in una fase particolarmente difficile, sono rientrata a casa e ho cucinato le lasagne, così le porto al papà di Fab, che domani è solo.
E poi ho innaffiato il giardino.
E poi ho preparato la cena.
E poi ho ritirato la biancheria pulita.
E poi ho cucinato le polpette per domani.
E poi ho fatto la differenziata, domani carta e umido.
E poi ho bevuto vino rosso.
E poi ho baciato Hope e poi Fabio. Anzi no. Prima Fabio e poi Hope e insieme ci siamo fatti le fotografie con il cellulare. Anzi no, prima ho abbracciato Hope, ma solo perchè Fabio ancora non era tornato.
E poi sono stanca perchè la sveglia stamattina ha suonato troppo presto e mi ha interrotto un sogno faticoso, perchè stavo nella mia casa terremotata nelle Marche, quella casa che mi sogno sempre quando il periodo che vivo è particolarmente intenso, e quando la sveglia ha urlato io mi sono svegliata di soprassalto e avevo il  batticuore, e con gli occhi chiusi e camminando come uno zombie, sono andata in bagno dicendo : "mi fa male il cuore. Mi fa male il cuore". E Fabio mi ha guardato chiedendosi se stavo dormendo o se facevo sul serio.
E poi niente, oggi mi è mancata più del solito. E al supermercato mentre sceglievo il caffè (ah si, c'era anche l' E poi ho fatto la spesa), la sentivo dietro di me che mi diceva che quello no, non andava bene perchè non era in offerta. E allora ho detto ad alta voce: "scusami Carla, io non la so fare la spesa".
Perchè poi ci provo a fare la donnina brava di casa. Ma poi riporto ferite di guerra. In un mese ho collezionato due scottature da forno, sulle braccia, e una scottatura sulla pancia, con il vapore del ferro da stiro. Che un conto è farsi un'insalata in due, e una pasta a correre. Un conto pensare improvvisamente che non sei più tu e lui e basta. E voi sarete più brave di me, ma io più di così proprio non so fare.

Ci provo.

Ci provo a ricominciare.