martedì 4 settembre 2012
pioggia, finalmente.
Svegliarsi e sentire il ticchettìo della pioggia sull'ombrellone verde.
Tirare sulle spalle il plaid rosso, quello della convalescenza, rimasto aperto sul letto fino a giugno, e assoporarne il calore.
Bere dalla bottiglietta di plastica, quando l'acqua ha l'odore del ghiaccio e rendersi conto che è fuori tempo ormai.
Guardare la terra prendere respiro:
sentire il sollievo dopo mesi di assenza dalla pioggia. Goderne il piacere, toccarla e sentire che è ancora calda, nonostante l'acqua di stanotte.
Osservare il lavoro fatto fino ad oggi.
Intrecciare le mani per tirare le somme.
Guardarsi allo specchio, nuda. Guardare la propria pancia e ricordarsi delle volte che è stata abitata.
Osservare quelle cicatrici, riparate dal sole estivo, spiccare sulla pelle bianca.
Il mio corpo è tornato ad essere lo stesso di tre anni fa.
Ho perso chili di sofferenza, nel tentativo di accumulare forza. Ma non si può cancellare, si può cercare di dimenticare e le cicatrici sono lì come un post-it sul frigorifero, a ricordarmi ciò che è stato, nel caso la mia mente volesse deliberatamente prendere l'iniziativa di voler azzerare questi ultimi mesi della mia vita.
Mi sento nuova.
Due giorni fa è arrivato il ciclo ed io mi sono sentita sollevata. Per l'ennesima volta.
Non riesco ancora a sopportare l'incertezza e ho pregato di non essere abitata. Strana la vita. Per tre anni ho atteso con trepidazione ogni mese, e ora desidero non essere sola nel momento del concepimento. Ho faticato ad ammetterlo ma è così. Il pensiero di un concepimento assistito mi fa stare più tranquilla. Razionalmente so che potrebbe non voler significare nulla, ma emotivamente preferisco pensare che l'aiuto della scienza sia fondamentale per me.
E così, mentre normalmente si fatica ad accettare questa scelta e la si vive come una sentenza, io la vivo come una speranza di vita, che possa prolungarsi fino ai nove mesi.
E allora, come la pioggia di questa mattina, che non cade da mesi, e che segna il passaggio, per la rinascita della terra, io inizio questo cammino, agitata, preoccupata, sì, ma felice di avere questa opportunità.
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E' l'approccio giusto. Forza Anna!
RispondiEliminaTi abbraccio...
sarai di nuovo casa
RispondiEliminae terra
e pioggia
e germogli in attesa
ti abbraccio
Adelia
E' bella quest'idea della pma come una mano che ti accompagna, sei riuscita a ribaltare completamente le tue perplessita' iniziali! Brava! Un abbraccio forte fortissimo!!!!!
RispondiEliminaSì sì. Una meravigliosa possibilità. Paradossalmente mi sento nuova anche io, nonostante tutte le nuove incertezze :-)
RispondiEliminaio lo sapevo che ti saresti sentita meglio e più fiduciosa. Ho sperato, in questi mesi, che tu considerassi questa opportunità come un ponte per raggiungere il tuo desiderio più grande. Ma dovevi essere tu a sentirtela...Ti abbraccio forte forte e ti ringrazio per avermi pensata qualche volta!
RispondiEliminaIris
Se ho capito bene questo che è arrivato è "quel" ciclo, quello che fra poco inzii con tutti i buchi... Sarà che sono stanca ma mi commuovo e vorrei abbracciarti e tenerti la mano alla prima pera.
RispondiEliminain realtà, dovrei iniziare il 21° giorno di questo ciclo con il soppressore, poi dovrebbe tornare il ciclo se non ho capito male e al 3° inizio le pere...forse sbaglio eh...lunedì ho gli ultimi due esami (eco seno e sonoistero all'utero) e mi diranno i dettagli...non vedo l'ora!
Eliminabello il tuo blog, mi piace molto, complimenti! l'ho appena scoperto e mi sono subito iscritta, ti va di ricambiare? grazie ti aspetto!
RispondiEliminabenvenuta giovanna, purtroppo non trovo il link al tuo blog. grazie per il tuo passaggio qui.
Elimina:-)
RispondiEliminaforza Anna!
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