Succede che sei seduta alla tua scrivania, cercando di arginare l'isterismo della tua collega, a cui l'unica cosa che sembra importare davvero è come finire la ristrutturazione dell'appartamento dell'ultima signora con i soldi che si è svegliata in una mattina di luglio e ha deciso che, nonostante la chiusura estiva, i lavori devono iniziare il primo di agosto.
E tu sei lì che guardi l'orologio e conti i minuti. Senti una gocciolina di sudore scendere lungo la schiena e una leggera insofferenza a tutte le cose del mondo farsi strada in maniera prepotente, per renderti nervosa e sempre più agitata.
Squilla il telefonino ed io lo so già il perchè.
"pronto anna?sono tania"
"tania, ehm, non sono sola, dimmi.."
"hai saputo già di nadia?"
e lì sento che la goccia di sudore suddetta si congela all'istante.
Ho paura, e credo si sia capito dal tono del mio "no, perchè?", è stato un attimo infinito in cui avrei voluto nascondere la testa sotto la sabbia e non sapere, non sapere il risultato delle sue beta dopo la seconda fivet.
"164!"
Tre numeri e due grosse lacrime che scendono giù all'istante.
Balbetto qualcosa e attacco, cercando di asciugare gli occhi ed evitare lo sguardo della mia collega.
Immediatamente dopo è Ele che mi chiama.
Rispondo con un lapidario "lo so!" non sapendo più come arginare le mie emozioni.
Succede che in un momento, delle donne, dislocate nei luoghi opposti dello stivale, intente nelle loro faccende, in pausa pranzo, in cucina, con il proprio bambino, mentre litigano con la suocera, mentre sono intente a studiare, si fermano, tutte insieme, e con le lacrime agli occhi leggono quel numero, nemmeno fosse il numero della vittoria al superenalotto.
La nostra storia è questa.
Legate da un filo sottile di solidarietà, incomprese dalla maggior parte degli amici e dei parenti, additate come delle fissate maniache, si stringono intorno alla gioia di una di noi, come fosse la nostra personale vittoria.
Nadia ha vinto. Contro tutto e tutti.
Ha vinto ed è passata dal VIA. Ha concluso il suo primo percorso ed è pronta ad iniziarne un altro. E' stata dura e in un attimo tutto è stato dimenticato. Tre numeri le hanno cambiato la vita, e un pò l'hanno cambiata anche a noi. Perchè non c'è felicità più grande del condividere questa vittoria per noi drogate del web, assetate di comprensione e di suddivisione di ruoli. Digitiamo velocemente su una tastiera consunta, alla ricerca spasmodica di come trasmettere l'urlo di felicità, tra un TVB e un cuore e un urlo digitalizzato come fossimo dei fumetti. Ma questa è la nostra realtà, una realtà sconosciuta alla maggior parte delle persone di nostra conoscenza, una realtà non compresa e facilmente sottovalutata.
Eppure io, non dimenticherò mai i pianti di Nadia al telefono quando rimasi per la prima volta incinta, la sua prima telefonata, e la mia sorpresa per come stava urlando alla mia felicità. Non lo dimenticherò mai, perchè nemmeno le mie sorelle seppero mai fare tanto.
Nadia che poi ho potuto abbracciare, stretta a me tra una risata e una lacrima, quando in un pub le regalai un test di gravidanza portafortuna da fare prima della sua visita nel centro di PMA dove è avvenuto il miracolo, e ancora poche settimane fa quando abbiamo corso come delle pazze per riuscire a prendere il treno che l'avrebbe portata a cullare il suo sogno, e le punture di progesterone nel bagno dell'areoporto prima di tornare a casa...le dissi "non ti vedrò più prima di un anno, perchè tu sei incinta amica, non potrai più prendere l'aereo per venire qui".
Ecco. Ho pianto tanto e riso come fosse accaduto a me, e nonostante lei mi dica continuamente "Anna, questo è il nostro anno, il cerchio si chiude, rideremo insieme" io lo so che il mio destino è diverso dal suo, non siamo davvero collegate ed io non devo illudermi nella speranza che le nostre vite si sono incrociate per un motivo, quel motivo. Non posso farlo perchè ora che ho accompagnato la mia tenera amica per mano sin qui, la devo salutare, e sperare e pregare ancora per lei affinchè tutto vada bene. Ci saranno altre donne presto, che l'accoglieranno e l'accompagneranno in questo nuovo cammino. Io sono arrivata sin qui e ora devo riprendere il mio percorso, che spero non sarà ancora così lungo.
Non è così facile per me dire ti voglio bene attraverso un monitor, non mi perdo in un emoticon animata e un post rosa. Credo nella scrittura come mezzo di comunicazione, che essa sia bella o brutta, e credo nel potere enorme della condivisione e del confronto. E' per questo motivo che la prendo sul personale ogni volta che qualcuno decide di abbandonare la comunità, come fosse un mio personale fallimento. E' per questo che ho imparato ad apprezzare i piccoli gesti che in due anni mi hanno accompagnato in questo calvario fatto di ansie, dolori, incertezze, lacrime. E per questo che ringrazio una donna come Nadia che con la sua storia mi ha insegnato più di quello che molte persone, vivendomi accanto, hanno saputo fare.
Lascio queste parole qui, come Ele mi ha appena postato, e rimango in silenzio ad osservare.
"Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me, voglio buttarmi per cadere verso l'alto."
Che bel post, Anna. E CONGRATULAZIONI Nadia!!
RispondiEliminabellisimo post :) e ancora congratulazioni nadia!! ( ps. sono liz del forum ;) )
RispondiEliminaChe bello, che bello davvero! Questi miracoli si devono moltiplicare e attaccarsi a tutte come un virus. Sono contentissima per Nadia!
RispondiEliminaClara V
grazie ragazze...
RispondiElimina@liz! ma che bello trovarti anche qui!!!!!
Oh Annina...davvero si deve osare...si deve volare...appena la strada sarà libera e finalmente in pianura davanti ai tuoi occhi sentirai i pesi sul tuo cuore e sulle tue spalle cadere uno ad uno...fammi l'onore di essere sempre una delle persone che toglie i pesi dal tuo cuore...fra una settimana ti abbraccio...quante volte l'ho ripetuto ultimamente?continuamente;)
RispondiEliminaLa nostra piccola Nadia è un esempio, ma non per il risultato...per il cammino, soprattutto quello interiore...baci per voi...
ele piccola mia...se c'è qualcuno che non mi ha mai lasciato la mano, quella sei tu.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di abbracciarti...
Bellissimo, commovente post. Un abbraccio a te, Anna, e un Urrà per Nadia, sono contenta per lei, anche se non la conosco, ma questo è il bello di questa piccola comunità di "cacciatrici" (fivettare e non): sentirsi unite, nonostante tutto :-)
RispondiEliminache meraviglia questo post...l'ho letto e riletto anna, perchè è così pieno di piccole,grandi emozioni, di fragilità tutte al femminile, di gioia, di sensazioni dolci e poi di speranze...sono tanto felice per nadia e spero che la sua profezia sul cerchio che si chiude si realizzi, davvero.
RispondiEliminati abbraccio forte forte
missSunshine, io spero che nel cerchio ci sarai anche tu...
RispondiEliminagrazie cara!:-) pensa che bello sarebbe se potessimo formare un bel cerchio, tutte insieme mano nella mano e fare questo bel viaggio insieme... speriamo!!!;-)
RispondiEliminaun bacione grande