lunedì 3 gennaio 2011
buon anno
buongiorno ragazze, vi ringrazio infinitamente per i vostri incoraggiamenti ma mi conosco, so cosa dico quando parlo di dolori premestruali e stavolta c'è stato qualcosa che non è andato. Ciclo previsto per il 5 gennaio, il 31 sera stavo per sedermi a tavola con altre 10 persone per festeggiare la fine dell'anno, vado in bagno e trovo delle gocce rosa sulla carta. Ho sentito un nodo in gola che ancora oggi non si scioglie. Panico. Ho sperato, non lo nego. Mi sono attaccata con tutte le forze alla flebile speranza che fossero perdite da impianto: era troppo presto per il ciclo e anche l'altra volta quando sono rimasta incinta ho avuto perdite da impianto durate una sera, inoltre non soffro di spotting. Dunque non ho bevuto, non ho festeggiato, ho mangiato pochissimo, sono uscita dal bagno che ero uno straccio lavato e ho dovuto fare finta di niente davanti a tutti, facendo finta di brindare ad un altro anno che passa. Notte in bianco, a controllare che la mia speranza si trasformasse in realtà. Sembrava tutto fermo, niente ciclo. Il 1° gennaio, la mattina, avevo il cuore che batteva forte forte. Ho pensato che non poteva succedere davvero, troppo bello iniziare l'anno così. E infatti non era. Il pomeriggio è arrivato. Inesorabile, abbondante e doloroso. 26 giorni di ciclo. Non mi è mai successo. Non so cosa sia successo. Non lo voglio sapere. Sono stanca. Stanca di tutto. Stanca di tornare indietro e contare quando è avvenuta l'ovulazione e ricordarmi se ho avuto dei rapporti, sono stanca di sperare, stanca di credere che accadrà. Lo so che esistono situazioni più drammatiche della mia, che tuttosommato è normale, ma forse io non sono psicologicamente così forte da riuscire a superare tutto questo. Non riesco più ad avvicinarmi ad un neonato, vedere una pancia, parlare di gravidanza e allo stesso tempo tutto il resto mi sembra stupido, senza senso, senza significato. Qualsiasi argomento affrontato a tavola con conoscenti (la maggior parte dei nostri amici non hanno figli e non pensano di averli ora. - società intellettuale e moderna-) mi annoia: penso che non c'è carriera, professione, argomento politico interessante e degno della mia attenzione se "io sono una donna che non sa riprodursi". Come fosse un argomento da portare in una relazione questo. Eppure. Eppure ora vorrei davvero essere come i miei amici che non vogliono figli: non voglio più soffrire. Parlo con mio figlio da un anno e mezzo, scrivo per lui, gli racconto le cose come fosse presente. Ho costruito una camera che non esisteva per lui, dopo l'aborto, metto da parte oggetti per lui, compriamo libri per lui. Perchè so che arriverà un giorno. Ma non è così. Non è così. Non c'è. Questa è la verità. Si avvicinano i miei 37 anni e sento di non avere più il tempo. Io che sono figlia di una donna che ha 5 figli. Io che sogno di averne almeno due e non riesco ad averne nemmeno uno. Io che sento il senso di colpa insinuarsi e farsi sangue, ogni volta che arriva questo maledetto ciclo.
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