venerdì 6 settembre 2013
Belle storie come pillole di felicità
Che me lo fate un favore?
Questo è un appello.
Non una richiesta di aiuto.
Una coccola.
Una speranza.
Un'illusione benevola.
La mia amica F., ora lo posso dire, dopo tanti aborti, tanti quanti i miei o giù di lì, tutti nel primo trimestre, senza causa, ora ha una bimba in pancia. Passata l'amniocentesi, che è andata bene, ora possiamo gridarlo ai quattro venti. La mia amica ha superato i tanto temuti quarant'anni e la sua riserva ovarica è pressocchè pari a zero. E non ho detto ancora che lei, non ha mai smesso di credere che le cose sarebbero comunque andate così, e che continuamente, quasi quotidianamente, dice a me:
"non perdere la speranza".
Ora, la maggior parte mi dirà che i miracoli non sono cosa che ci appartiene e che appartengono agli altri.
Volevo raccontarvi queste cose prima che gli ultimi tre mesi precipitassero nel disastro più completo e mi invitassero a non credere più alla speranza e al destino.
Invece sono ancora qui.
Risorta dalle ceneri.
Come i gatti che c'hanno sette vite.
Un pò de' coccio, direbbe qualcun altro.
Questa estate è stata una brutta estate, ma difficilmente io ricordo, a prescindere dagli eventi, una bella estate, perchè non è la mia stagione preferita e perchè si vede che ogni tanto deve andare così.
Ho incontrato persone che hanno scosso la testa dopo aver saputo quale è stata sin qui la mia storia.
Nei loro occhi ho letto la compassione e il disappunto quando con forza ho dichiarato di voler ancora cercare mio figlio.
Non sto bene, ma combatto ogni giorno per cercare di guardare al futuro.
Con le unghie e con i denti.
Anche per non essere più guardata con compassione e pietà.
Non ho voglia di ricominciare ad indagare, rifare esami, rivedere i dottori, tornare in ospedale, ricominciare a prendere medicine (mi bastano quelle per la gastrite che sono già pesanti), insomma, non mi va di prendere per la collottola il destino e sbatterlo al muro per minacciarlo di fare quello che voglio io. Non so io che comando.
Ho bisogno che sia il destino a condurre il gioco, comunque andranno le cose.
Non ho nulla da rimproverarmi, nulla davvero.
Ho cercato, indagato, chiesto disperatamente perchè.
Perchè mi è successa questa cosa.
Perchè i miei figli se ne vanno.
Volevo a tutti i costi avere un mostro da combattere, una causa, qualcosa contro cui urlare e fare la guerra.
Guerra.
Tante volte ho pronunciato questa parola.
Ora voglio pace.
Ne ho bisogno come l'aria.
E non vuol dire che ho perso la battaglia. Semplicemente non voglio più combattere. Perchè non è questa la strada. La strada è un'altra lo so. Ed è questa, quella di prendere quello che mi arriva, vivendolo fino in fondo.
Oggi sono tre mesi senza la nostra mamma, tre mesi di intenso dolore, di difficoltà a respirare, di desiderio profondo di ricominciare a costruire, senza.
Devo costruire, nonostante tutti quei senza. Senza i nostri figli. Senza le nostre persone più care.
Devo farlo, perchè questa è vita e stare fermi non è vita.
Ho voglia di credere ai miracoli.
Questo è il succo.
Lo scrivo qui, lo chiedo a Carla che ci protegge, lo chiedo ai miei bambini.
Lo chiedo a me stessa.
Lo chiedo a voi.
Ho bisogno di sapere che esistono storie come quelle della mia amica F., senza senso, senza ragione, senza raziocinio.
Lo so che esistono queste storie. Qualcuno me le ha raccontate. Ma io non le ho ascoltate.
In passato vi ho chiesto di raccontarmi le storie simili alla mia, ed è stata condivisione di dolore. Ci siamo fatte bene, ci siamo aiutate a vicenda.
Ora ho bisogno di questo.
E so che anche molte di voi ne ha bisogno.
Basta dolore.
Alimento la speranza.
Qualunque speranza.
Come pillole di felicità da assumere con un bicchiere d'acqua.
Facciamo che è l'unica prescrizione a cui darò retta per ora.
Comunque, che esse siano storie di gravidanza, di malattia guarita, di coincidenze che alimentano altre coincidenze andate a buon fine
Vi attendo.
Non vedo l'ora.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
al nido che frequenta mia figlia ieri ho conosciuto la mamma di a., ha 47 anni e sua figlia 2 anni e qualche mese. parlando le dico che mia figlia e' nata grazie alla pma e lei mi racconta la sua storia e gli svariati tentativi di fecondazione prima di abbracciare la sua bambina.. "ma io lo sapevo" mi dice "sapevo che non dovevo mollare perche' lei sarebbe arrivata. anche se ancora oggi sono incredula e quando dico 'sono la mamma di a.' mi scendono le lacrime e mi si strozza la voce in gola". un abbraccio sofonisba
RispondiEliminaTe l'ho raccontata nel post precedente, e poi c'è Federico nato dopo 4 tentativi con la PMA falliti, naturalmente, da una quarantenne che stava pensando seriamente all'adozione. Ti avevo mostrato il fiocco nascita che gli abbiamo preso, tempo fa, ora Federico cammina. Secondo me riceverai un sacco di pillole colorate. Tanta felicità per la tua amica e anche per te, che ti stai ritrovando in questo settembre.
RispondiEliminaUn abbraccio Sandra Milano
Uh pure io pure io, riserva ovarica zero, eppure...
RispondiElimina(Sofoniba che storia meravigliosa <3 )
:-)
Oh bellissima pure quella di Sandra, si si me la ricordo!
RispondiElimina(ehmmm SofoniSba...)
Ha scritto anche a me dopo l'amnio. Che gioia immensa...
RispondiEliminaChe bella che sei, così piena di speranza, in qualunque direzione voglia brillare!!
RispondiEliminaQueste sono le storie che vogliamo sentire! E che cacchio! Daje Annina!
RispondiEliminaIo sono qui. E te lo dico anche io "non perdere la speranza". Ti abbraccio e abbraccio anche la tua amica F. e la bimba nella panza :)
RispondiEliminaCredo anch'io che il destino farà il suo corso, che lottare e lottare non serve se il destino in un momento o parte della nostra vita non vuole che succeda quello che vogliamo noi. Però sono anche convinta che un pochino il destino bisogna aiutarlo, non lottando strenuamente, ma un pochino si.
RispondiEliminaVedrai che succederà anche a te come F., ne sono sicura!!
Ricordo di una ragazza, una storia letta in internet però, lei aveva avuto sei aborti ed era riuscita ad avere una bambina. Scusa se non è un'esperienza diretta. Di persona invece conoscevo un'altra signora, ha avuto quattro aborti ed ora ha una figlia; so che ha preso cortisone. Entrambe perdevano i bambini nel primo trimestre.
RispondiEliminaNon so se possono servire queste storie Anna, se ti possono dare un pò di speranza. Io te le porgo e in fondo le racconto di nuovo anche a me stessa, ne ho bisogno.
Chiara
Mi è venuta in mente una blog amica del mondo creativo, ne ha persi 6, tra cui 2 gemelli, 4 prima del primo figlio, e 2 (i gemelli) prima della piccolina nata pochi mesi fa, la mamma ha ora 40 anni e ha portato a termine la prima gravidanza quando proprio non ci pensava più, tanto che aveva persino ricomprato la moto, all'epoca arrivò a lasciare il lavoro perchè le avevano detto che era fonte di stress che non la faceva abortire.
RispondiEliminaSandra
La mia amica M. Sembrava impossibile: problemi oggettivi lei, problemi oggettivi lui. 2 tentativi falliti di fivet e poi, senza programmi e senza più pensarci, senza più nemmeno la speranza, è arrivata Veronica, che ha pure preso in giro tutti fingendosi un maschietto per nove mesi! L'ho raccontato qui http://elizabethbennett76.blogspot.it/2013/07/m-ce-lha-fatta.html, forse l'avevi letto.
RispondiEliminaDai Anna, dai!
Cara Anna, ti leggo silenziosa da un po' ma oggi non posso fare a meno di lasciare la mia personale pillola di speranza e felicità: diagnosi 7 anni fa di oligoteratospermia severa per mio marito, ormone antimulleriano bassissimo per me, optiamo per la ICSI e grazie ad una vera, splendida botta di c. nasce la miaa bimba, che oggi ha sei anni e mezzo. Rimango incinta per miracolo, naturalmente, 2 anni dopo, ma al quarto mese la gine mi dice che non c'è battito. Mi sento morire, e piena di rabbia e convinta di essere in credito con il mondo affronto nei due anni successivi un altro aborto con sospetta mola e due ICSI miseramente fallite. E decido di dire basta, ho scoperto lo yoga non solo come disciplina fisica ma anche e soprattutto come filosofia di vita, riesco a liberarmi dell'acredine che mi sta avvelenando e mi dico che si, posso essere felice così. È si è ripetuto il miracolo, 17 mesi fa è nato il mio bimbo, non ti dico durante la gravidanza, avevo una tale paura di crederci! Invece è andato tutto bene, la vita era talmente perfetta che, beh, non poteva andare così... In effetti è andata anche meglio, e 4 mesi dopo la nascita di A. Ho scoperto di aspettare la mia terza bimba. Oddio sul momento mi sono molto spaventata, non avrei mai immaginato di ritrovarmi con tre bimbi di cui due nati a distanza di 13 mesi, ma mi sono subito detta se sono pazza, dopo tutti questi anni di delusioni, e sono tornata in me. Ora sono qui, contro tutti i pareri medici, con i miei bellissimi bambini, e spero che la mia storia possa dare un po' di speranza a tutti. Il mio gine, simpaticissimo e grande uomo, non mi ha mai detto che i bimbi sono venuti quando ho smesso di pensarci ecc., ma semplicemente "questo dimostra quanto poco ne sappiamo". Ti mando un abbraccio
RispondiEliminaElisa
C'era una volta una ragazza di 18 anni, un po' peperina, un po' anarchica, una grande sognatrice, che si innamora del suo insegnante di arte figuartive di 21 anni più grande di lei. Lui era separato con un figlio. A sua volta lui ricambia il sentimento di lei. Si vedevano di nascosto perchè le famiglie non approvavano affatto, come è facile intuire i pregiudizi erano molti. Desideravano vivere insieme ed avere una famiglia loro. La loro relazione va avanti 4 anni cercando un bimbo fin da subito, ma il frugoletto non arrivava. Lei non ci credeva più...si era iscritta all'accademia di belle arti e ormai aveva perso le speranze...per non pensarci si dedicava anima e corpo all'arte tanto che non aveva fatto caso al fatto che non le erano tornate da tre mesi (spesso non aveva il ciclo, lei non sapeva affatto cos'era la regolarità). Poi le nausee e all'improvviso una sua amica le dice: Ma forse sei incinta?
RispondiEliminaE così che lei scoprì di essere la madre dell'uomo che sposerò tra pochissimi giorni!!
Cara Anna, mi paleso di rado ma oggi voglio darti il mio contributo. Ho due storie, tratte dalla mia famiglia.
RispondiEliminaNella prima la protagonista è una mia zia, avviata verso una serena esistenza da zitella (e uso volutamente questa parola al posto della più neutra single, perché è così che lei si rappresentava a se stessa e al mondo). Alla soglia dei quaranta conosce un uomo, e si sposano. Perdono un bambino nelle prime settimane di gestazione, fanno analisi su analisi e si rassegnano a bastarsi l'uno all'altra. Poi resta incinta naturalmente, e nasce F. La avvertono che è stato un evento raro, che ha riserva ovarica inesistente e infatti non le torna il ciclo. Perché è rimasta di nuovo incinta. Ora ha 48 anni e due figlie piccole. I miracoli sono intorno a noi :-)
La seconda storia è off topic e meno lieta di questa, ma per me conta molto perché mi tocca più da vicino e perché nella mia vita è stato sempre il faro per credere che dal dolore può arrivare anche la gioia.
Negli anni '80, ero bambina, mio nonno morì all'improvviso di infarto mentre noi ci trovavamo in vacanza a casa sua. Dolore sgomento e sofferenza. Non dimenticherò mai il pianto di mia madre, a me che ero bambina sembrò che si rovesciasse il mondo più che per la morte del nonno, perché vedevo lei piangere. Per via del funerale rientrò al paese anche un suo cugino pediatra che viveva da tutt'altra parte e non tornava praticamente mai. Fece un giro di visite generali a noi bambine di casa e se ne andò. Tornò il giorno dopo dicendo di non aver chiuso occhio tutta la notte per il pensiero: rivisitò ancora mia sorella di un anno e confermò il suo timore. Una massa nell'addome. Nessun sintomo. Visite, peregrinazioni, ospedali. Tumore operabile e guaribile grazie alla precocità di diagnosi. Mia sorella oggi è adulta sana e forte (e con un bel caratterino, ma non si può avere tutto dalla vita ;-) ). Mio nonno se n'è andato per un motivo, se ne è andato per lei. Dal dolore sbocciano i fiori, a volte.
TI abbraccio forte, Anna.
mi stanno scendendo delle grandi lacrime...ho i brividi.
RispondiEliminaQueste ultime due storie mi hanno dato il colpo di grazia.
Lo sapevo che l'amore, il vostro, è tanto e grande...
lo sapevo...
Anni fa si creo una grande amicizia tra me e una donna di circa 40 anni. Non poteva avere figli, era troppo leggera, davvero troppo piccola..magra.. per riuscire ad avere bambini.La sua salute non glie lo permetteva.
RispondiEliminaRicordo perfettamente il giorno in cui mi chiamò e mi disse che ero la prima a cui diceva che, miracolosamente, inaspettatamente, era incinta. Stavamo partecipando al corso di formazione per clown dottori..durante il corso si rideva tanto, sempre. Il carico di endorfine che facevamo lì l'avremmo poi portato con noi come veicolo di "cura". Io in quell'anno durante il corso non mi sono mai ammalata (e mi ammalavo ogni due mesi minimo, venivo da un trascorso poco "in salute")e lei ha finalmente realizzato che ogni cosa è possibile se c'è amore. Scusa la banalità o la retorica ma la storia è proprio questa.
non so se conosci la storia di Nonsisamai:
RispondiEliminahttp://www.nonsisamai.com/2010/06/storia-di-un-bambino.html
grazie per il post, ne ho bisogno pure io di pillole positive in questi giorni!
Credo che ognuno di noi sia già una storia a lieto fine
RispondiEliminaPerché siamo vive
Perché amiamo
Perché ci emozioniamo
E cerchiamo la pace
E la serenità
E la consapevolezza di avere un cuore grande
ti abbraccio forte forte e cerco una bella storia come vuoi tu da raccontarti :o)
Così su due piedi, non mi viene in mente nessuna storia speciale.
RispondiEliminaLe persone accanto a me, per fortuna, non conoscono il dolore di non poter concepire un figlio. Quello che spero invece, è che col tempo ognuna di noi, noi che scriviamo qui e che cerchiamo il nostro miracolo, riesca a realizzare il proprio sogno. Chi grazie alla medicina, chi grazie al destino, poco importa.
Grazie per questa bellissima storia di speranza.
Ti abbraccio.
Una mia amica è stata operata giovanissima, ben prima dei trent'anni per un tumore maligno. Dopo la chemioterapia le dissero che non avrebbe potuto avere figli..non doveva proprio pensarci. Quando si sposarono, lei e il marito si abituarono all'idea di restare da soli ma, nel momento in cui costruirono casa, suo padre fece di tutto affinchè nell'appartamento fosse prevista anche la camera per "il bambino". Ricordo che suo padre parlava di questo nipotino senza mai dubitare che sarebbe arrivato. E ricordo il sorriso della mia amica quando, tempo dopo, comunicò a noi, increduli, che era incinta! Sul momento ci preoccupammo per la sua salute ma tutto andò benissimo..partorì un bambino bellissimo. Non ci crederei ma poco dopo il parto restò incinta per una seconda volta.Adesso ha due tesori. Alla faccia di tutto il dolore che ha dovuto affrontare e di quello che secondo i medici non si sarebbe mai potuto avverare. La vita sa sorprenderci,non bisogna perdere la speranza.Ti abbraccio.
RispondiEliminaAnna cara, il timore di dire qualcosa di poco delicato mi ha frenato nel risponderti sinora, che sciocca che sono, tu hai cuore e mente più che aperti...
RispondiEliminaEcco le mie due storie. la prima è la mia, non difficile come le storie di alcune di voi ma comunque difficile per me: resto incinta appena iniziamo a pensarci, lavoro, esco, mi diverto, tutto perfetto come una favola e poi perdo il mio bimbo a 12 settimane (io lo so che era un maschio, anche se non ne ho la certezza) e il mondo crolla, tutto crolla. Impazzisco dal dolore, poi passano i mesi e decidiamo di avere un altro bimbo, il secondo, il primo avrà sempre il suo spazio nel mio cuore. passano mesi prima che arrivi Piccolo Uomo, sembra non arrivare mai, e per lui mi tocca stare 5 mesi ferma a letto, poi nasce e tutto si colora di felicità. Poi nemmeno due anni dopo facciamo un mezzo pensiero... e arriva a sorpresa la Gattina. Quando persi il mio primo bimbo, lo giuro, mai avrei pensato la vita sarebbe stata poi tanto generosa con me.
L'altra storia è quella del cugino di mia mamma: un tumore da giovane, chemio e altre terapie, i medici gli dicono che sta bene ma a causa delle terapie non potrà avere figli. Passano gli anni e la sua fidanzata storica, quella che gli è rimasta accanto anche durante la malattia, lo lascia: può affrontare tutto ma non rinunciare ai figli. Lui è a pezzi, poi anni dopo incontra un'altra ragazza che lo ama per come è, si sposano consapevoli di restare in due. Passano gli anni, una mattina sua madre gli dice: ho fatto un sogno assurdo, tuo padre mi diceva che presto sarei diventata nonna... Lui resta a bocca aperta perche avevano fatto il test la sera prima, positivo, incredibile eh? Ora Rebecca va al liceo ;)
Ti abbraccio
Arriverà
RispondiEliminaStoria numero 1. Stati Uniti anni 70: una giovane coppia innamorata si sposa e per 7 lunghi anni cerca un figlio che non arriva. Decidono cosi per l'adozione così a pochi giorni da Natale adottano M che ha due mesi. Esattamente 9 mesi dopo nasce S. Storia numero 2: non ho mai conosciuto la mamma del mio fidanzato, se n'e andata pochi mesi dopo che io e lui ci siamo conosciuti. Era una Pediatra e io ho preso 30 e lode all'esame di Pediatria e all'esame per entrare in scuola di specialità mi e capitato un caso pediatrico. In scuola ci sono entrata e so che i nostri bambini ce li manderà lei al momento giusto. Sono un medico ma tante cose so che vanno al di la' della ragione ed e' bellissimo così. Storia numero 3: Romina, il suo blog di chiama il codice di hodgkin. Arriverà Anna arriverà lo so. Ti abbraccio. Gi
RispondiEliminaSono affannata in questi giorni (questioni pratiche, niente di grave) ma ogni volta che mi arriva una storia, mi si riempie il cuore.
RispondiEliminaMi state facendo molto bene.
Non avete idea quanto.
Mi sto nutrendo di speranza, mi sento come una pianta secca che sta ricevendo finalmente l'acqua...
aspetto ancora di leggere altre storie.
Grazie a tutti
p.s
in particolare grazie a te Anonimo, per quel "arriverà": un'affermazione così convinta, quasi imperativa, mi conforta e mi fa stare bene...grazie.
Annina, leggo solo oggi incuriosita dal tuo post piu' recente. Che bella questa tua idea. Posso dirti della mia dolce amica Daniela, non so quante fivet, mi pare tre. Resta incinta due volte ma in poche settimane perde I cucciolini. Fa domanda di adozione nazionale,lei ed il marito sono pronti ad "accettare tutto", arriva M., un meraviglioso e sanissimo bimbo non riconosciuto dalla mamma alla nascita. Un dono vero.
RispondiEliminaPoi resta incinta. Naturalmente, inaspettatamente, senza alcun tentativo mirato. E oggi M. ha un anno e mezzo.
Annina, daje.
eroLucy col cellulare oppositivo
Io hai miracoli ci credo. Credo cchele lacrime prima o poi devono scendere per la felicità. Si chiama speranza è nel nostro essere. Poi uno è libero di crederci o meno ma tutti siamo portati a sparare nel miracolo.
RispondiEliminaIl mio si chiama riccio.
Arrivato dopo una bella diagnosi per me : tube chiuse (?) Antimulleriano non basso di piu...poi trovarono ovaio policistico.
A tutto questo si aggiunse maritone con degli spermiogrammi in caduta libera..sempre immobili e con forme anomale. Poi le fivet fallite. E tutto intorno un fiorire di pance. L ultima icsi anzi la prima e ultima..con il moto "o la va o la spacca"- avrei mollato se fallivamo.
Eccoci qui esattamente 19 mesi dopo..oggi riccio ha precisamente 10 mesi! Si abbiamo perso il gemello..ma sono certa che il mio piccolo si è sacrificato per far arrivare a noi il nostro tiranno.
Questo è il mio miracolo.
Un bacio di corsa ...devo bere un caffè ...giorno Annetta .
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaFrida, solo ora, mentre revisiono le storie, mi accorgo del tuo commento cancellato che io ho cmq letto dal cellulare.
Eliminacome mai?
Ti lascio un bacino e aspetto un giorno una sorpresa da parte tua dopo un dlin dlon:)
RispondiEliminaEle....uaM
Allora, storie sentite... un miliardo. Ma veramente tante. Perchè leggidi qui leggi di là, quando stai male è di quello che ti nutri...
RispondiEliminaMa ti racconto quella di una mia carissima amica: la prima volta che rimane incinta, per caso ma comunque del suo storico compagno, ora marito, non lo vuole. Mi confessa a malincuore che non è pronta, che non era programmato, che non hanno soldi, che che che. Lo perde al secondo mese. Distrutta, anche perchè si sente in colpa dei primi pensieri che ha avuto quando ha scoperto la gravidanza. Non so cosa succede, ma da quel momento iniziano seriamente a cercare un bambino. Che arriva, per quattro volte, e per quattro volte se ne va. Poi rimane incinta di due gemelli, uno lo perde subito, l'altra la lascia al settimo mese per una gestosi scoperta tardi. Sono passati due anni, mi dice che non ne vuole più sapere, che non può reggere la paura di un'altra gravidanza. Ci raccontiamo le nostre esperienze, finalmente, lei che è davvero riservata, si apre e si sfoga con me. Ha 37 anni, e a dicembre partorirà una bambina...
Io onestamente ero arrivata a pensare che non ce l'avrebbe fatta, troppo dolore, troppo tutto. Ma la vita a volte ci sorprende, e non solo in negativo.
questa tua ultima storia mi ha commosso e scioccato...
Eliminagrazie
Ci sono anche io.
RispondiEliminaHo letto alcune di queste storie, spero di riuscire a leggerle tutte, ecco la mia.
Questa storia inizia più di 45 anni fa: Mario e Laura si conoscono, si innamorano e si sposano. Purtroppo non riescono ad avere bambini, ci provano ma senza risultato. Sono felici, ma alla loro felicità manca qualcosa, lo sento anche io, anche se sono bambina, lo intuisco dai loro volti, da come guardano me e mia sorella, solo loro fra tutti gli zii ci guardano con "quel tipo di amore"...
Passano gli anni, loro invecchiano insieme continuando ad amarsi.
Un giorno, sono ormai quasi anziani, conoscono, non so dove e in che modo, una ragazzina arrivata dall'est, è orfana, è arrivata in Italia chissà come...si conoscono, si comprendono, si completano, infine insieme formano una nuova famiglia. La felicità è ancora più grande quando diventano nonni e provano l' emozione ineffabile dello stringere un neonato, da nonni e per loro, forse, è ancora più grande. Un grandissimo e specialissimo abbraccio. Maria Grazia.