Ieri sera abbiamo visto questo film:
In realtà pensavamo fosse una versione dissacrante della favola, quando invece all'intervallo si sono accese le luci, ci siamo resi conto di essere circondati da bambini.
Dietro, sopra, sotto, ai lati.
Bambini ovunque.
Allora ho capito perchè per la scena sexy-comica della strega Julia Roberts con il principe, nessuno ha riso.
E poi, alla fine del film l'applauso finale liberatorio e le risate alla sigla di chiusura.
Al momento ho pensato:
"ah certo, ci mancava una serata circondata da bambini"
poi, mi sono immersa mentalmente nel loro mondo per l'intera durata del film e sono stata bene.
I bambini non hanno preconcetti, sovrastrutture sociali.
I bambini battono le mani per una battuta cretina e ridono a squarciagola durante il film.
Siamo usciti dal cinema ed sentivo scendere lacrime calde.
Se il nostro primo angelo fosse sopravvissuto ora avrebbe compiuto un anno.
Ed io mi sono immaginata una giovane mamma alle prese con le pappe e le prime parole.
Invece sono una donna stanca che sbaglia film e si commuove alla vista di un bambino felice.
Lo so che questa è la storia di tante altre donne.
Lo so che sfioro il qualunquismo più imperante.
Una quasi normalità che ormai supera la realtà, tante sono le storie come le mie ormai in questa società.
E lo so che va tutto bene, che la vita è altro, che devo imparare a guardare alla mia esistenza senza figli per stare bene, perchè io valgo anche se non sono madre.
Ma questo sentimento per me è nuovo.
Nasce con il mio desiderio di diventare madre.
Tre anni sono tanti per la ricerca, pochi per voler diventare mamma.
Prima, i figli non facevano parte della mia vita.
Ero troppo concentrata a cercare di capire cosa volevo da me stessa.
Troppo concentrata a cercare di comprendere i perchè di certe azioni, non c'era spazio per i miei figli.
E dunque, questo per me è un sentimento nuovo, che ancora non riesco a godere appieno, per il troppo dolore, per gli eventi drammatici, che in questo tempo non mi hanno permesso di vivere con serenità ciò che provo.
Ecco.
Io non ho ancora goduto del mio folle desiderio di diventare madre.
In questo tempo mi sono concentrata sull'idea di dover portare alla luce la vita di un'altra persona, e non ho mai, nemmeno per un attimo, pensato a me stessa, a ciò che vorrei tanto io.
Non ho mai perso tempo ad immaginarmi mamma.
Non ho potuto farlo.
Ed invece voglio farlo, perchè non è giusto quello che ho fatto a me stessa fino ad ora.
Non mi sono mai voluta calare nel ruolo per non soffrire.
E invece ho sofferto di più.
Il dolore per quello che mi è accaduto è stato così grande che in confronto, l'immaginarmi mamma non può che essere una coccola per la mia anima.
L'ho capito ieri sera, tornata a casa, quando Hope dopo un'ora faceva capricci incomprensibili e non voleva dormire tra le braccia di Fab come tutte le sere.
Io l'ho preso, e con gesti istintivi l'ho messo a cuccia, gli ho coperto gli occhi con il pile, ho urlato due comandi e ho spento la luce. E lui poi ha dormito.
E io mi sono detta:
"questi gesti, sono gesti materni, e a me vengono spontanei. Sarei una brava mamma. Io sarei una brava mamma".
anch'io sarei una brava mamma, e cerco da quattro anni e mezzo e ho cominciato a scrivere la guida "come vivere felici senza figli"
RispondiEliminaanch'io pensavo fosse un film dissacrante.
abbraccione fortissimo
Mio marito mi ha detto più volte, Peccato, saresti proprio una brava mamma (vedendomi accudire Floffy & Family). Un bacione, cara, e buona settimana
RispondiEliminaSi, lo saresti, lo sarai. Un abbraccio. P.s. Hope e' un grande!
RispondiEliminaSono sicura che lo saresti, che lo sareste tutte. Ora che vi conosco ne sono certa.
RispondiElimina"In questo tempo mi sono concentrata sull'idea di dover portare alla luce la vita di un'altra persona, e non ho mai, nemmeno per un attimo, pensato a me stessa, a ciò che vorrei tanto io.
RispondiEliminaNon ho mai perso tempo ad immaginarmi mamma."
non riesco bene a capire come, cioè cosa esattamente va a toccare ma questo pezzo mi ha colpito tanto.
In effetti anch'io in tutto il percorso ero concentrata a "realizzare l'obiettivo", portare alla luce l'essere.. enon potevo perder tempo a "essere".
A essere madre per finta cioè immaginarmi in quel ruolo.
Cercare di capire che tipo di madre avrei voluto diventare..
Perfino adesso non riesco ad avere un'immagine definita di me come madre.
Non riesco a guardarmi da fuori. C'è lui da accudire così come prima c'era lui da portare alla luce. E fermarsi a pensare sembra (come dici tu) una perdita di tempo.. bisogna agire perché lui è lì e non aspetta riflessioni. Non gliene importa.
Però adesso voglio cominciare a pensarci a quell'immagine lì.
grazie
grazie a te, perchè il tuo occhio, la tua sensibilità mi colpisce e il tuo punto di vista, così vicino al mio, mi fa riflettere tanto.
Elimina...
grazie davvero alessia.
Ecco, questa sono io. La forza me l'hai data tu. Grazie
RispondiEliminaTilla/Silvia
piango.
Eliminaquesta tua rivelazione è uno dei regali più belli che ho ricevuto per il mio "non compleanno", insieme alle parole di tua nonna che ti ho promesso avrei custodito tra le cose più preziose.
"...non avere paura di nessuno ma affronta te stessa ogni giorno quando ti guardi allo specchio"
e poi sei un architetto come me!!! sono emozionata e sorpresa e felice...la mia Tilla...
Non piangere, facciamoci una bella risata! Ti abbraccio ❤
RispondiEliminatesorino, ma ormai dovresti conoscermi...io piango perchè mi emoziono e mi commuovo...e sono così felice di aver trovato il tuo regalo stamattina!
Elimina... E se no perche' mi piaci?!? Emozioni, commozioni, evviva!
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