sabato 27 luglio 2013

La "forza delle donne"

E' l'alba*.
Barcollante decido che è l'ora.
Devo essere lì prima dell'apertura. Mi dicono che se voglio posso farmi accompagnare.
"Ma figurati!!mi piglio un carrello, carico tutto su, mica devo portarli da sola!"
Sono indecisa se portare Hope, ma desisto e ho pietà di lui, visto che oggi ho l'automobile senza aria condizionata.
Sono indecisa se portare la nipote quattrenne, desisto anche per lei, ultimamente ha una chiacchera che ti riempe le orecchie, troppo caldo e sono sempre senza aria condizionata.
Va bene dai. Ce la faccio. Mica che tutta Roma si sarà svegliata all'alba* con la mia stessa idea no?

Illusa.

Tutta Roma, o comunque, tutta Roma Nord è all'IKEA stamattina. CAVOLI.
La folla riempie piano piano la scala mobile, e l'area antistante il ristorante. Sembrano tutti ai posti di partenza per correre giù per le scale di legno e arrivare per primi al mercato ikea, dove ci aspettano dei supersconti da venerdi 26 ai primi di agosto.
Ma noi lo sappiamo che i supersconti dureranno solo mezzora, il tempo dell'esaurimento scorte, e solo pochi avranno la ricompensa.
Ho nel cuore e nella mente un ombrellone monobraccio, bianco e perfetto per il mio angolo di giardino.
Il suo prezzo pieno è di 70 euro, ikea oggi me lo offre a 9.90!
Deve essere mio.
Ma la folla mi spaventa. Come si chiama quella fobia della gente? ecco, io ce l'ho. Non vado ai concerti da quando sono adolescente e l'ultima volta che mi è capitato di essere schiacciata dall'ascella della vicina, essendo piccoletta e poco insistente, è stato al primo Angelus di questo nuovo papa, che, solo perchè sono una persona a modino, non ho maledetto in aramaico.
Bene, chiamo al cell mio marito e lo avverto che non sono disposta a correre per questa cosa, che non pensavo che tutta Roma potesse avere la mia stessa idea (ari-illusa) e che nun je la posso proprio fa' !
Avverto che ho intenzione di farmi una passeggiatina calma calma e che pazienza, l'ombrellone aspetterà la prossima stagione.
Scatta l'ora dell'apertura.
Si aprono i cancelli.
Le belve escono. Signore in tacchi a spillo e ascella bagnata, scattano giù per gli scalini in legno spintonando in ordine, bambini, madri, nonne e signore incinta. Poi arrivano gli omini, alti, con la panza e la falcata esagerata. L'inserviente dell'ikea fa scendere a tratti le belve per evitare una strage.
Io ho paura.
Faccio per tornare indietro ma non mi è possibile perchè ho due bambini sui fianchi, una nonna sul collo (con il fiato) e due cattive signore con lo smalto fluo che mi spingono in avanti.
Tocca a noi.
Aprono nuovamente i cancelli.
Io scendo le scale lentamente, passano davanti a me i soliti nonni-mamme-bambini-omini. Andate. Me ne frego io. Ma che siete matti?
E niente. Me la piglio comoda, ma faccio comunque le scorciatoie per arrivare all'uscita dove "dovrebbero" essere i mobili scontati.
E infatti arrivo, e i mobili ci sono, ma gli ombrelloni no.
Vabbè, naturale.
Ma è un attimo.
Sarò pure agorafobica ma pur sempre una donna in una situazione di sconti, e gli sconti si sa, puzzano.
E infatti seguo la puzza che mi dirige ai grandi portelloni tagliafuoco da dove dal magazzino escono i mobili.
Chiedo se per caso è rimasto un piccolo ombrellino pure per me e l'operaio mi dice "avoja signò, ce so' 7-8 bancali!"
Fermi tutti.
Io non mi muovo di qui.
A quel punto altra gente si avvicina. Intuisce. Sente la puzza.
Si blocca lì e si forma una prima fila.
Io sempre piccoletta sono, e finisco di lato, ma in prima fila.
Nel frattempo omini, bambini, puerpere e nonne arrivano di corsa, formano le seconde e le terze file e iniziano a spingere.
I signori ikea chiamano la sicurezza, che con fare baldanzoso arriva e chiude i portelloni.
"Mo' aspettate qua, famo il conto di quanti bancali ci sono e poi distribuiamo uno per uno"
Oh cavoli.
Ma ci sono.
Sono qua.
Per una volta in prima fila.
Passano dieci lunghi minuti, di caldo, puzza  (ma non era più quella dei saldi), sudori e parolacce. Dietro di noi, la gente s'ammazza. Volano tubi metallici in fronte.
Paura.
Ma non mi muovo.
Esce la sicurezza, io gli faccio l'occhietto dolce e mi appiccico al soggetto (bleah) e così, quando una signora ikea comincia a distribuire religiosamente uno per uno, gli ombrelloni, io ari-faccio gli occhietti dolci e tutta sudata imploro il dono!
Quando arriva tra le mie braccia mi sembra di ricevere il Santo Graal.
Lo abbraccio e mi giro per uscire, ma c'è un muro umano dietro di me che non mi fa uscire.
Paura, 'cci loro e tutta l'agorafobia.
Ed è in questi momenti che una donna sa essere donna, come l'omo che a' dda' puzzà!, e tirar fuori il meglio di sè. Con i superpoteri sfondo il muro umano al grido di "sei mio!" e con una forza che non riconosco esco di lì, trascinando il pacco di 3metri e peso 16.5 kilogrammi !
Ce l'ho fatta.
Dietro di me qualcuno mi urla un "beata te!" e lo incenerisco con lo sguardo.
Rimedio un carrello, appoggio il pacco e scatto una foto alla folla:

Ho rischiato la vita ma sono viva.
E quindi con nonchalanche, mi acchiappo anche un armadio per esterni a 19 euro, due poltrone per esterni a 5 euro cad, 4 cuscini a 2.50 euro cad e sculettando arrivo vittoriosa alle casse.
Mentre esco gli altoparlanti dell'ikea gridano:
"Dlin Dlon! Sono le ore 10.30! Si avverte la gentile clientela che l'ombrellone in sconto a 9 euro e 90 è esaurito! Dlin Dlon!!
Io sono fuori ormai, e rido.






E il risultato soddisfatto è più o meno questo.


Questa è una storia vera.
Che forse fa ridere, forse va criticata, forse è vita normale, forse non lo è.
E' un pezzo della mia.
Quei pezzi che non scrivo spesso qui.
Qui arrivo come un fulmine, piangendo e disperandomi.
E' la mia valvola di sfogo, una grande fetta di me stessa, la più grande purtroppo, per gli eventi esterni di questi anni. Ma è vita che corre, come quella di tutti. Tutti abbiamo i nostri problemi e le nostre paure, il fatto che io li metta qui, non vuol dire che le mie paure, i miei dubbi, i miei dolori, siano più importanti degli altri.
Il fatto che io soffra evidentemente di EGOCENTRISMO, come un pò tutti noi, non mi mette dalla parte dei "giusti", mi mette dalla parte di chi ha bisogno di esternare quello che ha dentro, pur sapendo, come al solito, che questo significa esporsi alle critiche e ai giudizi.
egocentrismo: atteggiamento di chi tende a porre sé stesso al centro di ogni evento, per cui la propria percezione delle cose e i propri giudizi assumono un valore pressoché assoluto, rendendo difficile l’accettazione del punto di vista degli altri e quindi la comunicazione sociale.

eppure....





*alba:
alba per allafinearrivamamma significa ore 9.00, per essere in negozio alle ore 10.00.



giovedì 25 luglio 2013

disperazione




Solo uno spirito disperato può raggiungere la serenità, e per essere disperati bisogna aver molto vissuto e amare ancora il mondo.


Blaise Cendrars, Una notte nel bosco, 1929




...e questa è una serata di disperazione.

Faccio errori ma non arrivo a tutto.

Mi sembra che tutto mi stia scivolando tra le mani.


Come sabbia tra le dita.



(grazie Jenisha )





domenica 21 luglio 2013

Di rapporti e di amicizia

Ho scoperto una storia, quella di Claudia.
Non la racconto qui, ma parla di vuoti e assenze.
Ma non è per questo che mi fermo da lei.

venerdì 19 luglio 2013

In attesa.


vale,
poche ore, ormai le contiamo, anche se il travaglio non è iniziato, e il tuo piccolo sarà con te.
Vedrai i suoi occhi, lo toccherai, sentirai battere il suo cuore, sentirai il suo respiro e la sua voce.
Ti addormenterai sfinita, ma con una nuova te, una te nata insieme a tuo figlio, un parto di te stessa e alla fine sarà lui che ti "tirerà fuori" da lì, mentre lui nascerà.

mercoledì 17 luglio 2013

Pezzi di vita

Vorrei scrivere di giornate che scivolano velocemente tra i sospiri.
Delle lacrime di mio marito e della morsa di dolore che ci tiene stretti e rimane lì, ferma, e stringe, ogni giorno di più.

martedì 9 luglio 2013

normalità


Questo è il mio primo acquisto dei saldi estivi.
Mi sembrava doveroso postarvi una foto per ringraziare tutte le persone che in questi giorni ci pensano e hanno sempre una parola per noi.
A me questa t-shirt ha fatto sorridere.

martedì 2 luglio 2013

Ci provo.

ieri alle 20.40 suona il mio cellulare.
-Annina.
-Carodott, hai letto il mio sms?
-Letto si.
Tutto a posto. Era quello che mi aspettavo. In un ciclo normale, in mezzo il tragico evento, ha provocato una mestruazione improvvisa. Questo arrivato è il ciclo normale.
- ???
- Perplessa perchè? E' tutto a posto. Stai tranquilla.
- ecco...veramente...il mio nuovo trip è....dott, non è che sto andando in menopausa???

silenzio.

 (risata)
- no. non ci stai andando. (ari-ride) stai tranquilla.

- (tranquilla ha fatto una brutta fine- vorrei dire) ah. bene. ok. grazie. ciao. buona serata.

Meno male che in tutta questa storia, c'è qualcuno che ride, perchè io, attaccato il telefono, ho pianto per mezzora. Così, per scaricare la tensione accumulata.

lunedì 1 luglio 2013

non ci sto.

 (...) Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
 Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
 Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
 Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;

i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
  Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio; (...) 
Salmi 138