martedì 24 febbraio 2015

Guru Mantra


7° giorno di meditazione.


E' così, l'amore non lo conosciamo, la paura sì.
Cerco di imparare l'amore, la paura invece mi abita.
In questi giorni poi di attesa, è irrazionale, la sento sottile, insinuarsi e contrastarmi, nonostante i miei sforzi.
  • Guru Guru Wahe Guru, Guru Ram Das Guru
  • Al di là d’ogni descrizione è la Sua Saggezza, O Guru Ram Das illuminami e proteggimi.
Ho iniziato stavolta il primo giorno di Quaresima, e quindi, visto che ogni meditazione ha un tempo minimo di 40 giorni, finirò con la Pasqua, che sarà di rinascita, davvero stavolta. Questo mantra si recita con la mano sinistra sul cuore e la destra sopra. Basta. Solo questo. E' una meditazione per il cuore, per il mio cuore e per le persone a cui penso quotidianamente.
E' una meditazione per Filippo, che sono tre mesi che è nato al cielo, e le sue manine sono l'immagine più frequente che ho, ogni volta che chiudo gli occhi.
E' anche una meditazione per Silvia, alla quale ho chiesto di non leggermi, e dunque credo non lo farà, ed è per lei perchè è un mantra di protezione, ed io penso che può proteggere lei e il suo bambino.

Sono in attesa dei risultati dell'esame effettuato dopo la terapia su flebo per verificare se il livello di tossicità del mio sangue si è abbassato o no. Ho prenotato una serie di analisi di prevenzione ed esami diagnostici per questa settimana, perchè ho capito che solo io sono il vero dottore di me stessa, e da sola mi devo occupare di tutti gli aspetti medici da sottoporre ai vari specialisti, per poi comporre tutti i pezzi.

Non mi aspetto nulla. Non ho più aspettative. Vivo nel presente, non guardo più al passato, non aspetto il futuro.

Vorrei imparare a chiedere, quello sì. Vorrei essere in grado di chiedere, ma non so farlo. Ho visto farlo a molte donne prima di me, e tutte hanno ottenuto ciò che desideravano.  Io nonostante tutto non riesco a chiedere e non so perchè. 
Oggi mi sono accorta che il salice Nevischietto ha messo le prime foglioline, è passato dai germogli che non ho visto, alle foglie verdi. Vuol dire che l'inverno sta finendo e ora si fa sul serio. Per questo, ho deciso di cambiare il cuore, in tutti i sensi, con la meditazione, con la paura, con l'amore, con la nuova me. E con un nuovo cuore accanto a quello vecchio (che ormai ha quasi quattro anni).






lunedì 16 febbraio 2015

Chi sono ora.


Ho imparato che un mantra recitato ad alta voce è il linguaggio degli uomini. Un mantra recitato in silenzio, è il linguaggio di Dio. Un mantra recitato sussurrando, è il linguaggio degli angeli. E così, anche io posso comunicare con i miei di angeli.
SA.TA.NA.MA.

Satanama Meditation 31 minutes: http://youtu.be/BukBdS37Qj0




Questa notte ho sognato il mio dottore.
Un sogno preciso e nitido.
Forse perchè, a tutte le persone che stanno andando da lui tramite me, chiede come sto.
Io non sto andando e so il perchè.
So che non approva le analisi fatte sin qui e che ritiene inutile l'esame sull'embriotossicità che mi ha dato dei risultati positivi.
Io so che questo esame non ha per tutti lo stesso valore, ma non ho nulla da perdere e vado avanti.
 Il punto è che dovrei andare da lui, farmi visitare e parlare con calma che questa è la mia vita, ma non ho niente in mano e non voglio giustificarmi.
Non ho voglia di ascoltare pareri contrari, non ho bisogno nemmeno di false speranze nè di attese spasmodiche e di disattese smentite.
Non mi aspetto più nulla, ho solo bisogno di non dovermi difendere, da nessuno.
La solitudine che sentivo prima ho capito cos'era.
Avevo bisogno di compagnia. Avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse mi manchi.
Io l'ho detto e non è servito.
Ho combinato solo guai, non sono riuscita a far capire che non sono in grado di gestire la mia irrazionalità, soprattutto quando si tratta di sentimenti.
Non fa niente.
Sono sola.
Mi dispiace molto per questo, ma non sto più male per questo.
Sento scivolare addosso la maggior parte di ciò che mi riguarda.
Questo vuol dire che il mio scudo ora è di qualche cm più spesso.
Il dolore indurisce, è la mia amara verità.

Il sogno di stanotte è stato positivo comunque.
La sensazione che mi ha lasciato è stata quella di voler raccontare a chi non sa, chi sono ora.

Ecco, ora mi manca di raccontare fuori di qui, chi sono diventata.
Intanto so che qualcuno di voi che mi sta leggendo, mi sogna.
Succede periodicamente. Appaio nei sogni delle persone. All'inizio mi sorprendevo.
Oggi non più, mi sono abituata.
Vuol dire che vi immedesimate in ciò che racconto.
E' una cosa bella.
Potremmo mettere insieme questi sogni, i miei e i vostri, li incastriamo tutti. Non che devono parlare di me, ma qualcosa di buono ne deve venir fuori da questi incastri onirici, che non può essere una casualità, no?


Vi segnalo questo libro, di cui ho avuto notizia oggi:
Infertilità di stato 
“Infertilità di Stato” è dedicato ai genitori in pectore e, soprattutto, ai figli che, vi si legge, “comunque nascano portano sulle spalle il peso del futuro”.

Uno degli autori è il genetista che ci sta seguendo sulla faccenda dell'embriotossicità.

lunedì 2 febbraio 2015

Festa della luce e seconda flebo






| Dove è odio, fa' che io porti l'amore. 
| Dove è offesa, che io porti il perdono. 
| Dove è discordia, che io porti l'unione. 
| Dove è dubbio, che io porti la fede. 
| Dove è errore, che io porti la verità. 
| Dove è disperazione, che io porti la speranza. 
| Dove è tristezza, che io porti la gioia. 
| Dove sono le tenebre, che io porti la luce.
San Francesco d'Assisi


- Festa della Luce, festa della candelora -




Seconda flebo di medicinale.
Speriamo sia l'ultima.
Dipenderà dai risultati degli esami che farò.
Oggi pomeriggio, dopo la flebo, sono crollata sul divano. Crollata per me vuol dire dormire 15-20 minuti, un record, visto che non dormo di pomeriggio nemmeno se ho la febbre alta. Combatto con la paura e un'influenza intestinale, che dopo la bronchite mi ha definitivamente messo a terra. Dolori e crampi alla pancia che quasi mi hanno ricordato le coliche di fegato. Oggi, mi sembra di stare leggermente meglio, ma non lo dico troppo ad alta voce.
Nel frattempo mando giù riso in bianco, patate e carote. Mi sono concessa una fettina di pollo diviso in due giornate e una sogliola lessa che mi ha fatto venire i brividi solo a guardarla.
Decisamente, nonostante il mio buonumore di fondo, qualcosa rema contro. Ma sono una combattente e vincerò io.
Questa storia della flebo cammina sotto pelle, come il medicinale che mi sparo nelle vene, cerco di non pensare ai risultati, cerco di non pensare troppo al futuro che sta diventando rapidamente presente, cerco di non fare nessun calcolo, nè previsione. 
E' una buona strategia, funziona.
Eppure questo sangue tossico che uccide i miei bambini, è una spina sottile che punge e mi sveglia nel cuore della notte. Poi mi riaddormento subito, ma intanto la puncicata arriva, così, tanto per non farmi calare l'attenzione. 
E' un mese che non pratico yoga. Non sono riuscita ad andare per tutti i malanni (un mese!!!!) e mi manca come l'aria.
Se riuscirò a riprendere presto so che riprenderò a dormire senza svegliarmi.
Vorrei provare a riprendere il tema maternità e tutto ciò che comporta. Ogni tanto mi chiedo se è il caso. Sin qui tutta teoria, ma poi avere un figlio adesso, alla mia età, chissà davvero, nella pratica, cosa vuol dire. Se è davvero il caso.
Domanda scema?
Lasciamo stare allora.
Metto da parte per tempi migliori.
Ho imparato a non mettere troppa carne al fuoco e ad occuparmi di ciò che posso occuparmi un pò alla volta.

Stamattina mi hanno detto che la persona che ci ha regalato la nostra gatta Ema sta vivendo gli ultimi giorni della sua vita. A noi ha regalato amore e grazie al suo dono abbiamo imparato ad accogliere. La sua vita intrecciata a noi ha innescato un processo di amore che rimarrà per sempre impresso nel nostro cuore. 


Intanto stanotte a Roma ha nevicato.
Poca roba per chi è abituato alla neve vera, ma ricordo che il nostro bambino verrà dalla neve e di nome fa Nevischietto.
Nevicherà ancora nei prossimi giorni, in maniera più seria. Come tre anni fa. E ogni fiocco sarà pieno di speranza che mi porterà verso la mia personale primavera.