venerdì 30 marzo 2012

Hope

Hope
è arrivato
a riempire i nostri cuori
a scaldare le nostre giornate
Speranza è il suo nome
che rimanga a lungo 
ospite
delle nostre anime.
Da oggi siamo meno soli




martedì 27 marzo 2012

arriverà così.

come si fa a raccontare a tre bambini che il loro nonno se ne è andato per sempre?
non c'è un modo giusto.
si dice le cose come stanno, tra lacrime e singhiozzi, il letto vuoto, le camicie e i pantaloni ancora da stirare.
Bisogna scegliere il vestito per l'ultimo viaggio.
e lacrime e urla.
ancora.
come si fa a rendere normale una situazione che normale non è?

come si fa a consolare mio padre che si è ritrovato tra le braccia suo cognato mentre nell'ultimo respiro, rimaneva con la bocca aperta, quattro frecce sul raccordo anulare, serve aiuto signore?siamo dell'ACI!  chiamate il 118, correte, correte.
ma è tardi per correre.
è tardi.

come si fa a consolare la mia Magali, che ho visto nascere, che ho portato al battesimo, e che stamattina gambe  incrociate sul letto, piangeva e piangeva "voglio nonno, ridatemi mio nonno"

ore lente,
passate con i miei bambini a preparare torte, a rivedere Harry Potter, cercando di ingannare il tempo, cercando di distrarre questa morte improvvisa che ci è venuta a trovare.
...in questa settimana...
proprio in questa settimana...

e mentre noi eravamo impegnati a fabbricare la vita, questa vita a me vicina se ne andava per sempre.
sta per accadere qualcosa.
sono lucida.
non piango.
immobile apprendo la notizia, esco da studio, vado dal mio dottore.
follicolo di 23 mm, è il giorno.
niente più pct.
non facciamo più in tempo.
"è colpa tua. hai fatto tutta questa polemica su questo test ed ecco qua. il tuo ovetto ci ha fregato!"

lo guardo con gli occhi lucidi.
non posso piangere ora.
non ora che la vita di zio si è spenta.
ora che devo costruire la tua di vita, figlio.

"ricordati dottore, mio figlio arriverà così. senza tutti i nostri calcoli"
(sorridiamo).

ora posso piangere.

lunedì 26 marzo 2012

ciao zio

Dammi il supremo conforto dell’amore,
questa è la mia preghiera.
Il conforto che mi permetterà di parlare,
agire, soffrire secondo la tua volontà,
e di abbandonare ogni cosa per non essere
lasciato a me stesso.
Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza
aiutami a percorrere i cammini difficili
del sacrificio quotidiano.

Dammi la suprema confidenza dell’amore,
questa è la mia preghiera.
La confidenza nella vita che sfida la morte,
che cambia la debolezza in forza,
la sconfitta in vittoria.
Innalzami, perché la mia dignità, accettando l’offesa,
disdegni di renderla.
                                      
                                                      
  ________R. Tagore______                           


venerdì 23 marzo 2012

"fidati di me"

sono solo molto stanca.
da fuori è logico e razionale dire " e allora? hai una possibilità in più, io farei di tutto per diventare madre"

la mia situazione però è un pò diversa da chi non ha mai visto un positivo.
molto diversa.
io sento sulle spalle ora tutto il carico di questo dolore, tutta la stanchezza dell'ultimo aborto.
non posso permettermi di guardare indietro e non lo farò, ma non sono di ferro, a volte una sbirciatina al passato mi viene di darla, e non è bello quello che vedo.
d'altra parte, razionalmente parlando, questa è la strada logica che qualsiasi dottore ti dovrebbe proporre.
Sono io che so dentro di me, che la mia strada è un'altra, quella che sto percorrendo ora, fatta di difficoltà e in salita. Ma non abbiamo tempo.
Io e il mio istinto contiamo poco ora.
Non c'è tempo e più il tempo avanza più il rischio abortività sale:
"ma più di così?" direte.
Mai mettere limite alla provvidenza...quella cattiva.

e così vado avanti,
per inerzia.

Oggi nuovo monitoraggio:
15 mm di bontà a destra (la prima volta che vedo un'ovulazione a destra, un'emozione unica, ci brillavano gli occhi a tutti e due!)
7 mm di endometrio

confermiamo il progesterone in fase luteale perchè il mio endometrio sembra di un'altra persona e io sto 'na favola, senza dolori, gonfiori, tensioni, che certo non aiutano in generale.
Quindi ci piace il progesterone e lo riprendiamo.
Mentre ragionavamo il dottore (devo trovargli un nome qui, perchè io non lo chiamo dottore, lo chiamo per nome....suggerimenti?) si ferma. Mi fa: "guarda, poso l'ecografo così sono meno minaccioso: sono contento di lavorare così, perchè stiamo lavorando in due. Io e te. E insieme ragioniamo meglio"
E io gli ho detto:

"fidati di me"

e lui:
"basta che mi fai un figlio"
ecco, insomma, che il figlio sarebbe il mio, ma questi sono dettagli.

va bene, fissato il post coital test nel giorno dell'ovulazione, che sarà più o meno mercoledi, se questo ovetto destroso non ci frega prima.

Spoetizziamo l'atto d'amore

Ci sono giorni particolari,  in cui mi sento staccata da tutto il mondo, lontano da menti e cuori, sopra le situazioni, guardo dall'alto come se ad un'altra me stiano accadendo certe cose.
Accadono molte cose, intense ed emozionanti che io osservo dal mio posticino che mi sono costruita un pezzetto alla volta durante la notte.
Osservo dall'alto e vivo talmente intensamente da straziarmi l'anima e il cuore.
Sta per accadere qualcosa, qualcosa.
Io sento che è così, altrimenti non riuscirei a spiegarmi il perchè di tutto questo batticuore, queste lacrime, questo intenso vivere.
In questo momento della mia vita, ogni mia giornata, ogni ora è fondamentale e mi porta davanti ad una consapevolezza tale che non posso non considerare il vortice dei fatti e delle riflessioni che mi risucchia. Molte delle attese e delle paure verrano a breve sciolte, lo so. Perchè lo so? Lo sento.
E devo imparare a fidarmi, questo devo e posso fare ora.
Non sono più su quel filo in equilibrio precario.
Oggi ho studiato, sono forte. La mia storia mi ha forgiato e non tremo più di fronte alle scelte che mi si chiede di fare.
Eppure.
A volte mi affaccio sul mio passato e un pò tremo. Vado avanti cercando di non guardare intorno e indietro, ma a volte ho la tentazione, a volte vorrei fermarmi e ricordare, ma non posso farlo.
A volte sono così stanca che mi manca l'aria, mi sembra di non farcela, poi mi fermo, prendo fiato e riprendo il cammino.

Faremo questo post coital test.
Poi che succede se è negativo.
Passeremo alle IUI il prossimo mese.
Se a settembre non sarà ancora successo niente, procederemo con la FIVET.
Perchè?
Non lo so.
Noi siamo quei casi che non hanno risposta.
Il sine causa non esiste, o meglio, non c'è una spiegazione che la scienza ha trovato, una causa c'è sempre.
Così non conosciamo il perchè siamo una coppia abortiva, io dico coppia, poi di fatto sono io, o il mio corpo per me, che abortisce.
Così non capiamo.
E così procediamo.
Però io lo so che non arriveremo a questo. Il mio bambino arriverà prima.
C'è un salice germogliato che ci aspetta in giardino e la sensazione di una mano di un angelo sulla spalla che mi accompagna.
Io dico di si a tutto.

Mi dice: "Anna pensaci. Prenditi i tuoi mesi per pensare. Fai le tue meditazioni. Vuoi fare una pausa? io non voglio metterti ansia e non voglio premere"
Io dico procediamo.
Guardo dall'alto, dal mio posticino costruito pezzetto per pezzetto, osservo.
Vorrei dire: "stai tranquillo perchè io concepirò presto mio figlio" per tranquillizzarlo, ma gli basta quel mio "iniziamo il monitoraggio dai" e gli torna il sorriso.
Poi rientra in stanza, io attendo sul lettino come al solito, che conosco a memoria le figure sui poster delle pareti, i bottoni dell'ecografo, i numeri sul video. "non so se questo ti può aiutare, se questo può esserti consolatorio ma io te lo dico lo stesso: io quest'anno mi sono dato degli obiettivi. Uno sei tu"
e abbassa lo sguardo.
Io sorrido, rido.
Che va bene, può darsi che sia una frase piaciona buttata lì per raccogliere consensi, ma io non credo.
La verità è che io sono confusa dal questo voler per forza procedere in questo senso, ma capisco che il senso logico spinge. Poi ancor di più spinge la mia età, che non gioca a favore di un discorso di abortività, il mio trascorso, la nostra attuale difficoltà, il mio endometrio.
Il mio endometrio comunque sembra quello di un'altra persona, dice lui dopo aver iniziato il monitoraggio.
Quel suo personale successo lo fa gongolare ogni volta.
Io accenno al sorriso.
Poi...sorpresa!
C'è un follicolo di 10 mm a destra.
Da che sono seguita ecograficamente, e cioè da più di un anno, io non ho mai ovulato a destra.

Ci concediamo un altro pezzo di speranza.
Siamo in tre.
Spoetizziamo l'atto d'amore, ci diciamo, e monitoriamo gli eventi.
A lui piace questa mia definizione dell'evento, di tutto quello che rappresenta questo nuovo esame, e fa suo il termine appena coniato.

Io lascio fare.
Guardo dall'alto.
Potete farmi tutto.
Io assorbo e accuso i colpi, poi vado avanti.
Piango.
Poi vado avanti.

giovedì 22 marzo 2012

un servizio piuttosto utile

ok.
non lo volevo scrivere questo post stamattina.
volevo aspettare la visita con il dottore di oggi pomeriggio e le nostre conclusioni.
E poi sono solo le 9.00, ho una giornata piena, e non è normale starsene qui in pigiama con la penisola piena di pezzetti di fette biscottate, la tazzina del caffè vuota, le medicine le ho prese? si. ok. ansia.
Non è normale no, ma mi sa che ho un picco di ormoni alle stelle, altrimenti non riesco a spiegarmi il perchè, da un'ora e mezzo, ossia da quando ho aperto gli occhi, questi hanno cominciato a lacrimare.
Stamattina non faccio altro che leggere e trovare notizie e foto e situazioni che mi fanno commuovere più di quanto normalmente io riesca a fare di solito.
E per fortuna che è quasi un anno che faccio una cura di ignatia 200 ch che dovrebbe diminuire la quantità di lacrime.
E per fortuna.
Ma non sono triste eh.
Solo mi va di commuovermi, mi scappa così stamattina.

Ho fatto un sogno stanotte, che è durato tutta la notte, oppure no, magari solo 5 minuti, ma il mio cuore, non il mio cervello, ha lavorato tutta la notte così.
E' tornata a trovarmi la mia amica P., il 12 maggio saranno tre anni senza di lei, e il suo addio coincide con la nascita del mio desiderio di diventare madre.
Eravamo nella chiesa del mio paese,  che era vuota, solo alcune persone in fondo vicino all'altare con due sacerdoti che svolgevano una funzione religiosa.
Io e mio marito dovevamo prenderci cura di mia nipote che correva tra i banchi e non si fermava mai.
Poi c'era un'altra bambina. Piccola, con i codini, ma camminava.
Non sono sicurissima perchè non ce lo siamo detti, ma ho la sensazione fosse la nostra bambina.
E ci prendevamo cura anche di lei.
Io ero in fondo, vicino al portone e P. mi è comparsa a fianco.

Mi racconta di come era stata la sua chemio, e mi fa vedere tre buchini sul braccio da dove scendeva il liquido. Mi dice di stare tranquilla per la mia amica Gio che stamattina inizia la sua di chemio, e la sua personale guerra contro il cancro. 


P. quella guerra l'ha persa, ma stanotte è tornata per dirmi di stare tranquilla. E non era un sogno in cui io la pensavo viva, no. Sapevo che non c'era più su questa terra e chi mi parlava era lei tornata qui per starmi vicino.
Ecco, potrà sembrare un triste sogno.
Invece no.
Io ho aperto gli occhi dopo la sveglia e ho pianto perchè ho avuto la netta sensazione che lei c'è e mi ascolta.
Sono felice, è la prima volta che mi succede.
L'ho sognata tantissime volte, in un periodo anche tutte le notti, ma mai così.
Stanotte è tornata per dirmi che andrà tutto bene e questo è un servizio che tuttosommato è gratis, ed è una figata: ho la certezza che lei non è andata via davvero e inoltre ho la possibilità di sapere come andranno le cose.
sorrido.
e piango di nuovo.
perchè quella bambina con i codini, per quanto gracilina (e quindi non proprio somigliante a mamma e papà) era la nostra bambina.

chiudo gli occhi e sono serena.

martedì 20 marzo 2012

la relatività del pesco

trattasi di ramo di pesco in casa mia

...non è che non ci sono.
Ci sono.
Attendo le giornate.
Mangio riso in bianco mentre lavoro e faccio finta di non stare male.
Ascolto il corpo che si prepara di nuovo, come il ramo di pesco che ho appena fatto entrare in casa mia.
Sono felice perchè in poche ore la vita ti cambia, le prospettive sono altre, tutto è relativo.
La mia amica inizierà la chemio tra due giorni.
Va bene.
Due giorni fa il fantasma di metastasi ai polmoni ci è caduto sui cuori come pece nera. Poi venerdi mattina un esame più approfondito ha smentito tutto questo. Si rinasce, e quello che fino ad una settimana fa poteva sembrare un grande incubo, ora non lo è più. Ora che le metastasi non ci sono.
E' tutto relativo.
Ed io ho pianto tanto in mezzo al viale di casa mia, quando questa notizia mi ha raggiunto.
Mesi fa piangevo perchè non volevo far parte, mio malgrado, di quelle donne che non riescono ad avere i loro figli senza difficoltà.
Il giorno dopo l'ultimo aborto ho chiesto al mio dottore di mettermi a testa in giù e di farmi qualsiasi cosa necessaria pur di tenere mio figlio qui.
Tutto è relativo.
Come questo ramo di pesco, che ieri non sapeva nemmeno di avere dei fiori.
C'è un altro ramo, quello della speranza che ora sta fiorendo.
Ce ne siamo accorti venerdi mattina.
E quando mi sono inginocchiata lì ho capito che il mio bambino sta tornando.
E' il salice che abbiamo piantato quando il mio bambino ha smesso di crescere nella mia pancia.
Ne parlai qui quel maledetto giorno.
Da quel giorno in poi quel rametto ha smesso di crescere, si è spogliato, per me era morto.
E' il luogo da piangere, che rappresenta per me quel distacco fisico che stavolta ho accusato più delle altre volte. Mi era sembrato logico non crescesse più, come il mio bambino.
Invece no.

...piccole foglioline verdi a ricordarmi che la speranza non può morire.
Se io la coltivo in fondo al mio cuore, non muore.
Come il mio bambino che presto tornerà.

è tutto relativo.





giovedì 15 marzo 2012

Bisogna chiudere i cicli

“Per questo, è importante lasciare che certe cose se ne vadano. Si liberino. Si distacchino.Gli uomini hanno bisogno di comprendere che nessuno sta giocando con carte truccate:a volte, si vince, a volte, si perde.
Non aspettarti che ti restituiscano qualcosa, non aspettarti che riconoscano i tuoi sforzi, che scoprano il tuo genio, che capiscano il tuo amore.
Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o per superbia:semplicemente perchè quella determinata cosa esula ormai dalla tua vita.
Chiudi la porta,cambia musica, pulisci la casa, rimuovi la polvere. Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei…”

Pagina 206. Lo Zahir. Paulo Coelho.


Bisogna chiudere i cicli.
Riesco a fermarmi ora, incatenata dalle emozioni di una giornata lunghissima, intensa ed emozionante.
Prendo a prestito le parole di Coelho che Jenisha mi ha lasciato nel commento del post su mia nonna e che mi hanno colpito, segnato e incredibilmente scosso.

100

Oggi nonna avresti compiuto 100 anni.
Mi manchi.
Il 1 maggio sarà un anno senza di te.
Un anno in cui mi è stato tolto un pezzetto di vita, perchè la mia, senza di te non è completa.
Mi hai lasciato un grande bagaglio di esperienza di amore, e la mia mamma ti assomiglia tanto, è la tua prosecuzione qui sulla terra.
Mi mancano i tuoi consigli, le tue osservazioni, le tue espressioni, le tue rughe, le tue mani, i tuoi lunghi capelli lisci, i tuoi occhi, il tuo cammino, i tuoi racconti, le tue parole, le tue parolacce, la tua pasta, le patatine, la minestra con l'indivia, il tuo parlare sottovoce quando sapevi che era un pettegolezzo, la piega del tuo viso all'attaccatura dell'orecchio, la tua pelle perfetta, i tuoi non trucchi, la tua leocrema sulle mani, il tuo vestito lungo al mio matrimonio, i tuoi capelli sfuggenti dalla crocchia intrecciata, le tue lacrime quando facevi i capricci, le tue lacrime quando parlavi della tua mamma, la tua espressione dura quando dicevi a noi che non dovevamo piangere.
Ora,
adesso,
oggi,
insostenibile assenza,
come quella della mia pancia vuota.


Tu.




mercoledì 14 marzo 2012

come una vecchia casa




                  

C'è un momento che più di tutti mi piace nel lavoro che svolgo.
E' il giorno in cui entro in una casa per la prima volta per prenderne le misure, fare le osservazioni, immaginarne lo spazio futuro.
Entro e improvvisamente, di qualsiasi cosa si stia parlando, sono assorbita dalla vita passata in quella casa.
Per questo amo molto di più le case già abitate, quelle che hanno assorbito la vita, le case le cui mura parlano delle persone che hanno vissuto con la loro esistenza.
Ne respiro la polvere e le cornici invecchiate con foto scolorite, che rimandano ad un passato appena finito.
Ogni casa ha un'anima, io amo intensamente il mio lavoro quando ho il permesso di entrare a far parte di queste anime del passato e quando posso trasformare quello spazio, rinnovandolo e dandogli un futuro.
Queste foto le ho fatte oggi pomeriggio e questa è una nuova casa da riportare alla luce.
Io mi sento come una vecchia casa, in attesa di essere rinnovata.

---------------------------------
Giovedì prossimo si ricomincia.
Ho una settimana di vacanza.
Il ciclo è arrivato questa mattina, il mio corpo ha fatto pace con le dosi di progesterone che gli somministro:
in fondo solo un giorno di ritardo è una figata contro un PO da paura e senza dolori come quello che ho appena passato!
Ora sarebbe bello che si concludesse a breve così da potermi godere quei pochi giorni di vacanza prima di ricominciare.


Ricominciare.
Ancora.




martedì 13 marzo 2012

Dove stiamo andando

vabbè.
momento melodrammatico concluso.
Queste lunghe ore di attesa mi hanno lasciato:
1) un fortissimo mal di testa di quelli che fanno vomitare;
2) mal di stomaco tipo da blocco : ieri sera ho mangiato un risotto ma non riuscivo a finire il piatto che mi usciva dalle orecchie e niente più
3) il ciclo che non arriva.

oh.
sul terzo punto mi soffermerei un attimo perchè quando a me il ciclo non arriva mi girano le cosiddette a manetta. Lo so, effetto progesterone. L'ho voluto io e quindi ora non posso lamentarmi.
Però posso dire che palle?
Il dottore dice di si.
Ieri sera gli ho girato il referto delle beta accompagnato con un monocromatico: -uffa.
Mi telefona dopo mezzora dicendomi che potevo anche scrivere che palle.
Gli ho spiegato che avevo in mente al momento una serie di parolacce ma che non mi sembrava proprio carino.
Tutte le volte mi tocca fare la parte della dura, di quella a cui la voce non si spezza per il pianto, perchè noi siamo donne di oggi e stiamo sempre sul pezzo, mica siamo rammollite e piagnone.
Invece lui ha la voce moscetta, di quelle che mi tocca un altro pò consolarlo e dirgli : "ce la farai, vincerai tu, vedrai che te lo faccio questo figlio e tu non dovrai depennarmi dalle tue vittorie, fidati di me!"
con relativa virtuale pacca sulla spalla.
ok.
c'è un cambio di programma, che mi ha mandato in paranoia e, mi ha fatto esaurire tutte le lacrime che avevo (come se aspettassi proprio questo per piangere, visto che era riuscita a non farlo fino a quel momento).
Per ora niente stimolazione ovarica.
La questione è che dovrei iniziare subito con il Gonal, e, voi mi insegnate, proprio una passeggiata di salute non è, e in pratica, con il mio passato sull'endometrio guarito, gioiello del dottore, non è proprio il caso.
Vuol dire che se iniziamo con le stimolazioni, è possibile che il mio endometrio non risponda, non cresca, e siccome ora è perfetto (nel frattempo ho studiato e mi sono documentata sui libri sull'importanza dell'endometrio e capisco perchè tutte le volte che lo vede ne declama le lodi, e giurin giurello, non lo rimprovererò mai più per questo!), ha paura che se gli rompiamo le scatole poi diventa un problema serio.
D'altra parte, per lo stesso motivo, non vuole, cito testualmente, "sfruculiare" le tube, perchè avendo avuto le precedenti gravidanze, ritiene siano a posto.
E allora?

lunedì 12 marzo 2012

Caro diario

come ci si sente dopo aver letto un risultato che non si vuole leggere:
svuotata.
Ma sono stata brava, sono arrivata al momento X quasi lucida, poco tremante, senza una lacrima.
Dalle 13 alle 15 mi sono concessa di immaginarmi un risultato positivo, lo ammetto.
Ho chiuso per un attimo gli occhi e ho immaginato che tu fossi tornato da noi, ho immaginato le lacrime, ho immaginato di fare inversione di marcia sulla strada che stavo percorrendo per andare a lavoro da lui e annunciargli che eri tornato da noi. Una manciata di secondi di tenerezza.
Di diverso dal solito c'era solo che non ho sintomi, ho passato una fase luteale da manuale, di quelle da segnarsi sul diario:
"Caro diario,
oggi voglio dirti che sono 14 giorni che non ho dolori, non ho sbalzi di umore, non prendo a schiaffi nessuno, non piango, e soprattutto mi sento bene. Questa è una bella cosa per me, per noi, che attendiamo così tanto. Se il fisico risponde, la mente lo segue! "
ma avevo il sospetto reale che la causa di tutto ciò fosse del progesterone, e ora chissà quando arriverà il ciclo, ma non posso lamentarmi: l'ho voluto prendere io e ora zitta.
Non c'è niente da fare: io mi conosco ormai, il mio corpo è in simbiosi con me, sono una dannata insicura, devo fidarmi di quello che il mio corpo mi dice, e quando succederà, io lo saprò. Subito.
Come in passato.
E' che sono disorientata, allarmata, giustamente scossa.
Mi sono detta, mi hanno detto, lui mi ha detto:
"se non senti niente magari è così che deve essere. Noi non lo sappiamo. Ogni volta cominciamo in salita, con i dolori, le perdite. Magari quando le cose sono normali, è così che deve andare."

Ma noi non siamo normali.
Noi non abbiamo niente di normale.
E ora, quel numero negativo arrivato dal web, mi risveglia tutto ciò che fino ad oggi mi ero rifiutata di ascoltare.

C'è un prima e un dopo. Un semplice numero ti trasforma in quello che non vedevi e  che sei:
una donna non incinta.
Ma non rinnego nulla di quello che ho detto e pensato fino ad oggi. Tra un mese esatto sarà il mio compleanno e arriverà una grande gioia nella nostra casa che noi abbiamo voluto e atteso (è una sorpresa) ed io non ho più paura del tempo che passa, dopo gli esami fatti questo mese. Inizierà la stimolazione ovarica, il cariotipo va bene, anche il lavoro va meglio, la mia amica forse non dovrà fare la chemioterapia.

Ho solo il cuore piccolo per lui.
Me lo immagino con il viso teso, in mezzo alla gente, che riceve la mia telefonata che non lo renderà papà per l'ennesima volta.
E noi, gelidi, a cercare di far finta che tutto è normale, che la vita va avanti e solo noi due sappiamo che il tempo si è fermato ancora una volta, per quel numero, piccolo, insignificante e negativo.
Vorrei potermi caricare tutto il dolore delle nostre perdite,
e quello di queste assenze.
Vorrei tenerlo lontano da tutto questo.
Lo so che non è normale, ma ho davvero innato un istinto materno protettivo e insano, verso tutti, verso te che non arrivi, verso il mondo che si richiude su di noi,
oggi.

oggi,
ancora con la mia pancia vuota.

beta negative.

è stata lunga.
troppa l'attesa.
vi ringrazio per il calore...

mi ripiglio e torno.

domenica 11 marzo 2012

13°PO 29°PM
sono serena,
agitata ma serena.
inspiegabilmente serena e in pace.
zero allerta.
zero sintomi.
zero dolori.
tutto fermo.
sospeso.

sabato 10 marzo 2012

ore 7.35

ore 7.35

eccomi di nuovo qui.
Nell'ultimo mese ho imparato a godere del sabato mattina, negli ultimi giorni, anche di tutte le altre mattine.
Non sono una persona che si sveglia presto, no decisamente.
Sono una che ama dormire, e che non considera la mattina come momento più importante della giornata e che rimanda gli appuntamenti decisivi al pomeriggio, che non riesce a produrre se non dopo pranzo.
E' un bel guaio questo, perchè mentre il mondo carbura, va avanti, sforna idee, tu sei lì che a malapena riesci ad arrivare alla tazza del caffè, e il tuo aspetto è incredibile: capelli medusiani, occhiaie nere, umore pessimo, freddo, caldo, piedi nudi. Piedi nudi perchè, i giramenti sono tali che non sopporto nemmeno l'idea di infilare un paio di pantofole, per quanto le zeppette di Zara possano essere molto confortanti e alla moda.
Comunque, il punto è che ultimamente il sabato per me inizia presto.
Ciò che più amo del rito settimanale è il vecchio film che passano su RAI3, stamattina danno "Paese reale" con Fred Astaire : mi accoccolo sul divano, la gatta ha sonno e non capisce, io cerco di cacciare indietro l'ansia dell'attesa.
Ecco svelato l'arcano.
Non reggo più l'attesa. Sono stati giorni lunghissimi, troppo. Inutile tuffarsi sul lavoro/ospiti/shopping/pizza/cinema/letture, no. Quel pensiero è lì, fermo, braccia conserte. Un pensiero che mi guarda dall'alto, fisso, serio e a caratteri cubitali si insinua nella mia mente mentre dormo:

Ci sei?

...perchè io così non ce la faccio più. Ore interminabili mi dividono dalla verità. In realtà sono piuttosto serena perchè so già cosa mi aspetterà il prossimo mese e sono già proiettata là, ma vorrei chiudere questo batticuore in una scatola e vorrei sentirmi libera.
Perchè qui sta il punto.
Una volta, in preda alla disperazione, dissi che vorrei non desiderarlo tanto questo figlio, per essere di nuovo padrona di me stessa e della mia vita. Ma non posso farne a meno ora, adesso, dopo quello che è accaduto, lui fa parte di me, le sue cellule si sono mischiate alle mie e scorrono nel mio sangue, ed io, io non posso più farne a meno.
E va bene, va bene, non mi lamento affatto per questo.
Giorni fa riflettevo sul fatto che da qui in poi non ci saranno più effetti sorpresa, cicli in ritardo, test mattinieri. Tutto è programmato, osservato, calcolato. E mentre accennavo ad un piccolo lamento, ho ricordato chi questo momento non l'ha mai vissuto. A me è successo quattro volte. Per quattro volte ho visto un test positivo e ho vissuto dentro di me un'emozione indescrivibile mista alla sorpresa e alla paura.
E dunque non posso lamentarmi, no. Ho avuto la fetta di paradiso da gustare, ed io ringrazio tanto per questo. Ora non oso più lamentarmi, vorrei ritirare le analisi lunedì e leggere che ci sei.
Il resto non conta. 
Non mi importa più di niente.
Vorrei sentirti di nuovo, è ora, adesso si. Sono passati 4 mesi dall'ultima volta. E' ora che tu torni da me, sono in crisi d'astinenza da te...torna...

venerdì 9 marzo 2012

R.i.p


Dopo due anni e mezzo di onorato servizio, senza mai una lamentela, senza mai richiedere uno straordinario, il mio silenzioso e fedele servitore, umile misuratore di temperatura basale, incauto compagno di inanerrabili avventure, coraggioso soldato sempre pronto in prima fila, che ha "visto" oscure tenebre davanti a sè e posti che noi umani normalmente esploriamo per ben più voluttuose ragioni, che mi ha accompagnato in viaggi di lavoro e vacanze, sicuro e concreto appiglio, cui far riferimento, il giorno prima del ciclo, per non partir verso lidi traversi e pindarici voli, amico razionale ed inclemente, che mi ha regalato anche tante gioie con i suoi picchi a 37,2 °C, che ricordo come i momenti più intensi della mia vita, 
muore,
per mia colpa.
Crollata ieri sera, sotto il peso di stanchezza e dolorini infausti, lasciai il mio dolce compagno a perir vicino ad una borsa di acqua calda. Al mio risveglio mi accorsi dell'errore ma già il gallio, fedele sostituto del mercurio (era pure ecologico) segnava una temperatura fuori misura. Nel fare il consueto gesto di scaricarlo per riportarlo al minimo, mi accorsi che dal minimo la temperatura non si alzava più.
Andata a dormire con in mente questa triste avventura, sperai che con la notte potesse ripigliarsi,
 ma niente, stamattina morto era.
E così, son costretta a lasciarlo andare, ringraziandolo per il suo lavoro, pur non omettendo, in ultima speranza di farlo rinvenire, di scrivere in stentatissimo inglese al signor Geratherm, pregandolo di 
verificare al più presto l'accaduto.

Vi chiedo un pensiero, 
orfana di TB,
R.i.p amico.








ore 10.00
non ci credo!
la Geratherm mi ha appena risposto!
Ho scritto meno di un'ora fa!
uahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!

Dear Mrs. Allafinearrimamma,

if you have warmed the thermometer for more than 39°C, there may be a damage
and the thermometer is defect.
In this case there is no warranty as it is written in the user's manual to
avoid temperatures over 39°C.
But if the display -column is going down according your description I think
there is no damage. Please try again the measurement.
If the display is still not working you may send the thermometer to
Geratherm for inspection and repair.

Best regards

Geratherm Medical AG


.....a onor del vero, ho omesso di scrivere che l'ho appoggiato su una borsa dell'acqua calda, ma ho scritto che lavandolo sotto l'acqua calda la temperatura si è alzata,  poi scaricandolo non si è ripreso più.
Oddio muoio dal ridere!

giovedì 8 marzo 2012

noi donne


Stamattina, i rami di albicocco, rubati quattro giorni fa alla potatura e messi da parte, si sono aperti.
Un bel regalo in una giornata che dovrebbe essere dedicata a noi donne.
Io mi sento donna e mi piace esserlo.
Vorrei una femmina, perchè qualcuno un giorno mi disse che una donna in più al mondo è sempre un regalo in più per tutti.
Dei miei angeli non credo nessuno sia stato femmina, ma ovviamente potrei sbagliare.
Regalo un fiore a chi passa di qua, donne coraggiose, affettuose, premurose.
Donne che soffrono per le situazioni altrui e sono sempre partecipi in prima linea.
Vi ringrazio per come siete e per quello che mi date quotidianamente.


mercoledì 7 marzo 2012

non va.
fisicamente giù.
morale no.
ma dolori si.
e quando non va fisicamente la mente va dove non deve andare.
pressione altina stasera, nausea di conseguenza.
brutta sensazione,
tremo e ho freddo.
mi sento stanca.
vorrei non tornassero dal passato certe voci, vorrei riposare senza pensieri,
vorrei accontentare chi mi sta vicino e crescere di conseguenza.
vorrei non avere questo peso sulla pancia, preludio di un altro mese senza di te.

martedì 6 marzo 2012

Pensieri ingarbugliati di una mente stanca

Ci sono giornate come questa in cui prima di aprire gli occhi già sai che è presto, annusi il buio e già sei stranita quel tanto che sai che non è bello per niente che un'ora prima della sveglia, ti succede questo.
Allora dici, vado al bagno un attimo e poi ci riprovo.
Ma che.
Il viso segnato dalle pieghe del cuscino, scendi dal letto e non infili mai le pantofole, perchè anche solo quel gesto potrebbe svegliarti definitivamente.
La mia gatta dorme nel suo cestino in bagno, e sembra davvero infastidita dal mio arrivo anticipato stamattina.
Ha ragione, non mi capisco nemmeno io.
Niente, non ce la faccio, sono sveglia, non c'è niente da fare.
Ho in testa il sogno della notte.
Mi trovo in una sala parto, stesa su una barella, con una mega pancia contenente bambino, maschio per la precisione.
Davanti a me, avanti e indietro vengono portate donne in preda a dolori lancinanti da parto, indemoniate, scodellano i loro bambini e poi vengono portati via.
Io sono lì che devo partorire e me la faccio sotto per le urla delle colleghe, ma  non ho dolori, e ad un certo punto chiedo implorante di essere tagliata, aperta in due, per poter far nascere mio figlio, ma senza le sofferenze che vedo davanti a me!!
Ok, non sto bene.
Davvero.
No, no.
Comunque, se il buongiorno si vede dal mattino, evidentemente oggi doveva davvero andare così: risultati del cariotipo genetico arrivati in anticipo rispetto alle previsioni!
Quando al telefono mi hanno detto che potevo andare a prenderli, ho cominciato a tremare.
Ho continuato a tremare sotto la doccia,  mentre prendevo il caffè, mentre guidavo, mentre aspettavo fuori della stanza 9, che apre tra dieci minuti, signora si sieda qui.
E poi mi apre la stessa infermiera che mi aveva fatto il prelievo, con il capello fresco di parrucchiere, e l'espressione arcigna, che mi ha lasciato un livido gigante perchè non trovava le mie vene, e allora mi sono detta: "ecco, è destino,  la vecchiaccia decreterà la mia fine!"
Giuro, non avevo il coraggio di prendere in mano i referti: se non avessi avuto tutti gli aborti che abbiamo avuto, forse sarei stata più incosciente, ma non so perchè negli ultimi giorni mi ero convinta che qualche anomalia l'avremmo trovata, forse perchè, ancora dentro di me ho bisogno di trovare la vera causa, il vero mostro.
Poi quelle parole messe insieme:
CARIOTIPO  FEMMINILE NORMALE 46, XX
CARIOTIPO  MASCHILE NORMALE 46, XY

Volevo piangere.
In mezzo alla sala di attesa.
Come una bambina piccola.
Mi sono sentita tutto il peso di questi mesi, dell'ulteriore attesa, dell'ansia giustificata oppure no.
Quel crollo emotivo che ho imparato a gestire tra un aborto e l'altro, e quelle domande: quando finirà tutto questo? Quando arriverà il nostro momento? Quando potremo abbracciarti di nuovo amore mio?
Per ora coltiviamo le nostre emozioni nell'attesa di incontrarti e ci godiamo questa grande vittoria:
non siamo noi, non è il nostro patrimonio genetico che insieme ti porterà a non rimanere ancora.
Puoi buttarti.
Noi siamo qua con il telo teso e ti prendiamo.
Sappiamo quando sei lì per farlo ormai, sappiamo tutto di te, non c'è più l'effetto sorpresa, e se tu, incauto, deciderai di saltare, stavolta,
 saremo pronti davvero a prenderti al volo.


lunedì 5 marzo 2012

in attesa

23° PM 7° PO
stavolta, al contrario di come era iniziata, sono di un precisione sconcertante.
Lunedì prossimo saremo al 30° PM 14° PO!
ah bè.
ma nemmeno se me l'ero comprato un ciclo così perfetto lo trovavo.
Può essere concepito un figlio in una precisione così sconcertante?
mmmmmmm...
non il mio.
quindi non ci credo affatto.
per carità, finchè non vengo smentita, ma è tutto troppo controllato, perfettino, preciso...
il mio bambino arriverà di nuovo con le sue tempeste e il suo clamore, ti pare?
mi piacerebbe anche il contrario ci mancherebbe: che basterebbero mamma e papà con la loro imprecisione e pressappochismo genetico a farla da padrone, che tutto sommato un figlietto preciso non ci dispiacerebbe.
Stamattina ci siamo tolti un pò di sangue, tanto per cambiare, per dosare il progesterone, vedremo da stasera se sarà necessario prenderlo in più per aiutarti a formare la tua cameretta.
In questo momento a me sembra che le ore non passino mai.
E' iniziata la settimana più difficile, quella più critica, quella con tutti i dolori e i fantasintomi, quella che odio più di tutto il mese, eppure, se mi fermassi a pensare a quello che dovrebbe essere il tuo lavoro se tu avessi deciso di venirci a trovare, dovrei solo che vergognarmi per la mia impazienza.
in settimana avremo i risultati del cariotipo.
per questo ho paura.
sto morendo di paura.
me lo sogno la notte.



ore 17.45
Alura,
progesterone al 7° PO 23° PM pari a 10,50

Fase Follicolare n.d. - 1,40
Fase Luteinica 3,34 - 25,56
Fase medio luteinica 4,44 - 28,03
Menopausa n.d. - 0,73


"ok, va bene Anna"
"mmm...va bene? ma non ti pare un pò moscetto?"
"diciamo che non è strabiliante ma i valori tra 10 e 15 sono valori buoni"
"ho capito, ma sono al limite"
"vogliamo ripetere il dosaggio domani e vediamo se cresce?"
e io, serafica:
"facciamo che inizio a prendere gli ovuli e non ci pensiamo più?"
lui ride
"ok, mi hai convinto, ormai sei proprio una mia collega!"
io rido
"non è che ti devo convincere ma visto che siamo al limite, tanto ce l'abbiamo una data per le beta, se saranno pari a zero li smetto e via...male non mi fanno no?"
"sono daccordo. ma perchè parli con me allora?"
"perchè mi manca il titolo di studio. vabbuò ci sentiamo lunedì per il risultato delle bhcg, che se saranno pari a z...."
"ci sentiamo lunedi e punto".

ok, punto.
e punto sia.

giovedì 1 marzo 2012

tregua

stasera, per i nostri bambini, quelli nati, quelli che hanno vissuto pochi giorni nella pancia delle loro mamme, quelli che devono ancora arrivare...

...nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella
e se è una femmina si chiamerà futura.

Ci sono sere in cui mi prende la tristezza dell'anima, perchè intorno a me avverto il dolore degli altri.
Ho pianto tanto oggi pomeriggio guardando il video della nascita dei due miracoli di Nadia dopo la sua fivet, e questo avrebbe dovuto tirarmi su. Eppure il mio cuore si è stretto in un angolino chiedendosi quando accadrà che il mio compagno di vita potrà accarezzare suo figlio mentre viene lavato dalle infermiere appena nato. Quando accadrà che questo momento infinito finirà, quando il dolore di staccherà da noi per trasformarsi nella continuità delle nostre vite.
E poi, poi, gli occhi , le mani, la speranza nel futuro.
E ancora questa aria sospesa, trasformata in attesa.
E il pensiero della felicità che ci concede attimi di tregua.
un pò di tregua.