martedì 28 febbraio 2012

per il pane con i denti.

Oggi ho messo "le mani in pasta" e per la prima volta ho preparato il pane con una pasta madre che un caro amico ci ha regalato...
cit. (...) "Spacciare" pasta madre è un messaggio di speranza per il futuro.
Attraverso il dono gratuito si esplicita il desiderio di un futuro migliore e sereno per noi, i nostri figli, e le generazioni a venire.
E' un po', appunto, come dicevo qualche mese fa in occasione dell'evento "Seminare il Futuro"
un gesto di semina, di gioia, di condivisione.

Sono molto orgogliosa della mia prima pagnottina di pane, fino ad ora mi ero dilettata solo con la macchina del pane, ma non vale, e il lievito usato era sempre quello di birra, che appunto, non vale.
Con la pasta madre è tutta un'altra storia.
e poi madre è una parola che, come dire, mi piace?
ok, si, mi piace.
di parte?
si.

con tutti gli ormoni che ho in giro in questo momento, la pagnottina è venuta stupenda, buonissima, croccante, perfetta.
come a dire che abbiamo messo in forno quel qualcosa che crescendo è diventato una cosa buonissima.
Ecco, domani nuova eco per confermare l'avvenuta ovulazione, del follicolello scassato.  
Io l'altra sera, mentre mi lavavo i denti, mi sono guardata allo specchio e ho visto te. 
Ho avuto un brivido e ti ho visto.
Ti ho visto nel futuro.
ecco, magari mi aveva suggestionato il film che stavo vedendo.
Oppure no.
Fatto sta che combatto per questo.

per il pane con i denti.


domenica 26 febbraio 2012

dignità

...è così difficile a volte riuscire a rincorrere un sogno.
Cercare di essere se stessi,
ricominciare a vivere la propria vita con coerenza, indecisione sì, ma mai fino in fondo non vissuta.
Eppure,
ci sono momenti così complicati, incastrati in attimi di rabbia, che ti incollano al dolore, fermi sulle proprie posizioni, instancabilmente rigidi.
non è facile portare avanti un peso come il nostro e noi, a volte, non ci rendiamo conto quanto tutto cominci ad assumere sembianze di mostri, che ci allontanano e minano il nostro rapporto.
non sempre si è in due per combattere questa guerra a volte uno cede e allora l'altro porge la mano e va avanti da solo.
è quando siamo entrambi a cadere che è più difficile ripararsi dai colpi.
Si rimane inermi sul campo di battaglia a guardare rompersi tutto intorno, senza le forze per poter riprendere fiato, pieni di rabbia, tristezza, incredula ammissione di colpe che fino a quel momento non si volevan riconoscere.
è in quel momento che a terra non vedi la fine, perchè non senti più nemmeno il calore della sua mano.

fino a quando non riesci a rialzare la testa e a ritrovare quel coraggio che ti serve per rialzare l'altro.
fino a quel momento.


venerdì 24 febbraio 2012

di sinistra e destra

buonasera
vi annuncio che non ho un ciclo anovulatorio.
il mio follicolo a sinistra è di 14 mm.
l'endometrio è perfetto.
questa cosa dell'endometrio la continuo sempre a sottolineare perchè pare che lui ne vada particolarmente fiero, come fosse un suo piccolo capolavoro. Io me lo guardo tutte le volte e mi viene da ridere sotto i baffi, lui sta lì che mi ripete sempre che l'endometrio è tanto bello, manco fosse un quadro di Picasso, e che solitamente gli fa abbastanza schifo - grazie - aggiungo io.
Cmq, la questione endo l'abbiamo superata, ora siamo passati alla questione folli.
Io gliel'ho detto oggi: "tu non sei soddisfatto. Io lo vedo dalla faccia che non sei soddisfatto. Che problema c'è?" E lui ride.
E ridiamo.

giovedì 23 febbraio 2012

Sarà bello il tuo!

la colazione della mamma per te


Questa è la storia di un incontro futuro, quello di una me mamma e quella del mio bambino.
L'altra parte di me non è mamma e non è quella che viene raccontata qui.
L'altra parte di me è esistita fino ad un certo punto, ora convive con la sua parte materna, ma ha abbassato la guardia, la sua superbia e la sua sfacciataggine, quando finalmente si è resa conto che il suo spazio vitale era stato occupato da un istinto primordiale, un bisogno estremo di dialogare con il futuro di me stessa: il mio bambino.

lunedì 20 febbraio 2012

quando è no è no.

n.d.r
AVVERTENZA PER IL LETTORE:
evitate di fermarvi su questo post se non avete voglia di rattristarvi.
Io vi ho avvertito.


ci sono quelle giornate in cui, nonostante a te le cose non sembrano poi andare male, all'improvviso una notizia dietro l'altra e le ore se ne vanno a farsi benedire.
Tenderei ad urlare ora, invece come al solito due lacrimone grosse come una casa mi rigano il viso e non smettono di riprodursi in ulteriori gocciolone d'acqua.
a volte non credo di riuscire a farcela, vorrei non smettere di combattere, vorrei continuare incazzata e arrabbiata, invece ho posto solo per lo sconforto e la stanchezza.

9° PM, II° monitoraggio, nessun follicolo.
Mi ha preso un colpo, lo giuro. Ho accusato il colpo come un pugno allo stomaco.
Ho provato una bruttissima sensazione, quella di essere vuota.

Stasera dovrei presiedere ad una serata in cui presenteranno una rivista di architettura dove verrà pubblicato il progetto di un centro seminari in Francia progettato nel 2005 insieme alla mia collega Gio. Io non ho voglia di andare. Non ho voglia di vedere nessuno. E invece dovrò andare perchè la mia collega mi ha appena fatto sapere che non si sente bene e non ce la farà a venire. Due settimane fa è stata operata per un tumore al seno. Nonostante questo, sorride.
Io invece piango e basta.
Non so fare che questo.
Sul lettino del dottore, sarei dovuta essere emozionata e contenta, perchè è una piccola soddisfazione in questo mondo assurdo in cui lavoro, invece fissavo nel monitor il mio utero vuoto, e il dolore intenso, mentre con l'ecografo cercava. Ma niente. Non c'era.

Cosa succede ora non lo so. Non mi sono mai trovata di fronte a questo.
Pensavo che quattro aborti fossero sufficienti per soffrire, invece no, ora devo passare anche per questo.
Per disfunzioni ormonali che non avevo contemplato : si avvicinano armate di lance e bastoni sul mio cammino, mentre io, indifesa, armata solo di un piccolissimo e sottile scudo, mi faccio avanti per combattere una guerra che perderò, non avendo le armi per combatterla ed essendo stanca di questa armatura fatta di medicine ed esami, che oggi, pesa sul mio corpo incerto, che procede, ormai, senza sapere dove sta andando.

Appena arrivo a casa mi giunge la notizia di una persona a noi vicina che se ne è andata per sempre, da sola, questo fine settimana, e solo stamattina se ne sono accorti.
Mi si stringe il cuore, l'anima, non so che fare, non so come reagire. Sento il buio e il freddo contemporaneamente.
Mio marito mi chiama dicendomi che è in ritardo e che non credeva di dovermi venire a prendere per l'appuntamento di stasera.
Ecco.
A volte forse è necessario lasciar stare.
Smettere di ribellarsi e accettare gli eventi, senza ribellione, nella speranza passi.
Ma non passa.
Non passa mai.







post-post ore 22.12

poi non sono andata.
la pioggia e il pianto stanno facendo il resto.

sabato 18 febbraio 2012

Certi alberi a Roma.


Ecco, a distanza di una settimana, Roma si riprende dalla grande nevicata.
Poi alzi gli occhi, solo alberi spogli in attesa della primavera e questo episodio strano e originale.
Questo albero lo abbiamo trovato sulla nostra strada ieri mattina uscendo dall'edificio della Croce Rossa dove abbiamo effettuato il prelievo per il cariotipo genetico. Non nego di essere uscita un pò scossa e ovviamente con un peso sulla testa che assomigliava più che altro ad una nuvola nera sul nostro futuro imminente. Ciò che più mi ha messo di cattivo umore è stato il colloquio con la genetista, non perchè non sapessi cosa ci aspettava, ma il vedersi spiegato nero su bianco il perchè viene fatto questo esame, vedere gli occhi della dottoressa (carina e dolce) dopo averle raccontato che eravamo lì dopo quattro aborti, dei nostri quattro angeli che ci accompagnano, capire quale è la percentuale (non alta in verità) di riscontrare un'anomalia dei cromosomi, studiare quella mappa, dal 1° al 23° cromosoma, guardarne la connotazione, sperare che anche il tuo risultato sarà come quello dell'esempio, sperare di non vedere qualche pezzettino che "trasloca" da una parte per attaccarsi ad un'altra. Che paura.
E se dovessimo vedere questa traslocazione? vuol dire brutte cose. Che non riesco nemmeno a raccontare.
Vuol dire fare mente locale lì per lì se ci sono stati casi in famiglia di abortività, ed io per fortuna che avevo fatto qualche memo nel post di giorni fa, così ho risposto pronta.
Vuol dire che se non abbiamo trovato cause vere per i nostri aborti, vuoi vedere che qualche anomalìa la troviamo proprio nel nostro patrimonio genetico?
Le soluzioni, in quel caso, sarebbero solo affidate alla pma con l'analisi pre impianto, ma ora noi non vogliamo correre avanti. Venti giorni dobbiamo aspettare. Venti lunghissimi giorni, che coincideranno con le prossime bthcg. 
Che culo.
Perchè poi, è ricominciato di nuovo il monitoraggio. Stavolta guerra al progesterone che verrà assunto appena dopo l'ovulazione, e poi di nuovo indaghiamo, valutiamo, esaminiamo, aspettiamo. Due risultati che potrebbero cambiare per sempre la nostra vita.


lunedì 13 febbraio 2012

chi la vince questa guerra?

in tutto questo tempo ho avuto la sensazione di essere in guerra.
a volte,
come in questo giorno,
ho la netta percezione di combattere, di lottare contro un nemico invisibile.
vincerò?

Dunque ricominciamo.
Riprendiamo il filo della matassa che negli ultimi giorni si era un pò ingarbugliata.
Contatto medico via mail:
si presume un calo progestinico, visto il ciclo in anticipo.
si somministrerà progestone post ovulazione.
venerdi ricomciamo i monitoraggi.

sono contenta per questo?
no.
sono stanca.
mi faccio le diagnosi da sola: sospettavo questo calo del progesterone da tempo, e il dott lo chiama "campanello d'allarme", ma io non credo centri niente con gli aborti e con la difficoltà a concepire.
Comunque, facciamo anche questo.
Venerdì, forse riusciamo a fare anche il cariotipo genetico, che, causa neve, ci hanno rimandato per ben due volte. Ecco, di questo esame ho il terrore. Ho paura, fottutamente paura che il risultato mi dia qualche problema. Eppure tutti dicono che devo sapere, devo fare, devo indagare, devo conoscere.

Io non vorrei sapere.
Vorrei essere una donna normale, vorrei che le cose fossero semplici, ma semplice questa vita non lo è mai.
Ed invece sono in guerra.
Stavolta il nemico sfodera l'arma del progesterone.
Pensavo di aver finito di indagare, riparare, mettere le toppe ovunque.

Certe volte mi sento un colabrodo a cui si cerca di chiudere i buchi.

domenica 12 febbraio 2012

di madri assenti e istanti congelati



Scrivo questo post in pieno ciclo, arrivato in anticipo, nonostante il monitoraggio dell'ovulazione, la terapia, la speranza, la neve, i buoni propositi, i pensieri negativi ricacciati indietro come le lacrime, le urla, i confronti, le incomprensioni, il bisogno di guardare avanti, l'impossibilità a guardare indietro, il coraggio, le mani che tremano, la sorpresa.

Tutto in un ciclo durato solo ventisei giorni.

sabato 11 febbraio 2012

...and again...

.
ore 14.30
...e nevica again.
and again again again.

sei tu piccolino?


E domandarsi perchè
quando cade la tristezza in fondo al cuore
come la neve, non fa rumore..."

 "Emozioni", di Lucio Battisti 


venerdì 10 febbraio 2012

...ancora noi.

nevica di nuovo.
evento eccezionale davvero per noi.
stavolta siamo preparati.
scende piano, è leggera, non fa danni.
non fa danni.
siamo quasi nella fase down o forse ci siamo in pieno.
mancano due giorni all'ennesimo prelievo di bhcg per sapere se stavolta ce l'abbiamo fatta.
io non mi pronuncio più.
mando indietro sensazioni, scavo nel passato per coltivare  ricordi, riemergo nel presente con i classici dolori addominali preludio di un bel ciclo mensile.
non spero.
mi dispiace ammetterlo.
non spero più.
accolgo tutto passivamente,
come se accadesse ad un'altra me.
Mi sento male, fisicamente intendo, e questo da una parte mi fa credere che qualcosa c'è, dall'altra mi fa sperare che non sia così, per non ricominciare male di nuovo, da un'altra parte ancora mi chiedo: "ma com'è che nel resto della mia vita, quella precedente agli aborti, "l'altra vita", io non mi accorgevo nemmeno di avere un ciclo???


e nevica ancora.


...e questo è un the alla cannella che offro a chi passa di qua...
(...questo è il vantaggio di poter lavorare a casa con su un plaid in posizione semisdraiata, praticamente come vivo la maggior parte del tempo ogni mese arrivata a questo punto. )


mercoledì 8 febbraio 2012

andamenti

E' da tempo che penso a questo andamento, e precisamente a quello sinusoidale, riferito alla mia vita, o meglio al mio ciclo che ormai la fa da padrone su tutta la mia esistenza.

domenica 5 febbraio 2012

nevischietto

                   dal mio giardino                                                              la mia automobile
               le preghiere tibetane sul mio ulivo

                                           Ema, la gatta meravigliata

...anch'io sono una meravigliata e toccata dalla neve, ma non perchè sono romana (un pò più a nord, un pò più su), ma perchè il mio bambino si chiama Nevischietto: anni fa, durante una nevicata durata solo un giorno,  ci eravamo convinti che il nostro bimbo sarebbe arrivato vista l'eccezionalità dell'evento.
Sono passati anni appunto, ma quel nome è rimasto nelle nostre conversazioni, per noi quella è la cameretta di Nevischietto, lui è il papà di Nevischietto, il nostro ultimo angelo si chiamava Nevischietto e in giardino il salice piantato è di Nevischietto.
Ecco, per questo, giovedì sera, quando sono iniziati a cadere i primi fiocchi, per noi sono arrivate le lacrime di commozione.
E venerdì mattina è stata una gioia, uno spettacolo inaspettato.



giovedì 2 febbraio 2012

luce





Desidero ringraziare Il blog di Sara per aver postato il link a questo blog che a mia volta riporto in questa giornata di consapevolezza e luce, in attesa della neve che tutto placa e allevia questa profonda sofferenza, di chi, ha passato e vissuto ciò che anche io ho vissuto sul mio corpo.

dal blog Sposati e sii sottomessa: 
"  (...) Questo bambino, dunque, non lo sento, ma so quanto l’esperienza della sua perdita mi abbia colpito profondamente. Le lacrime delle prime gocce di sangue, anticamera dell’abbandono di quel pezzo di carne che ero io e non ero io, le gambe tremanti, e non in senso metaforico, ogni volta che salivo su una sedia da ginecologo. Scoprire che non si è immuni al dolore e che anche se lo si conosce, ci sono momenti in cui non gli si può più sfuggire e l’unica cosa da fare è aprire le braccia ed offrire.
E tutto questo soffrire, offrire, soffrire ed offrire, all’interno dell’amore per il mio sposo, ha fatto sì che prendessi profondamente possesso della mia femminilità, nel cuore della mia femminilità, in quel ventre ferito, veramente tagliato, che accoglie in potenza la vita. Quanta inconsapevolezza in tanti rapporti d’amore non vissuti in pienezza. Quanta bellezza nell’amore anche fisico tra due sposi. (...) "

mercoledì 1 febbraio 2012

La mia maternità

Questa immagine proviene da questo blog

Lo ammetto.
All'inizio, quando oggi mi sono imbattuta in questa foto sono rimasta sconvolta e la mia parte razionale, ne è rimasta scandalizzata.
Ma mi è rimasta dentro per tutto il giorno, dentro nel cuore e nell'anima, dentro nella testa e in ogni singola parte del mio corpo.
So il perchè ora. Ora si.
Questa immagine mi rispedisce direttamente al mio senso di maternità, a quanto ho imparato a riconoscere di  me in questi anni, a come ho capito cosa vuol dire volere un figlio, a come ho imparato a riconoscerti quando hai iniziato a crescere dentro di me.

E' il mio senso di maternità, quanto di più difficile io abbia mai potuto riconoscere fare parte di me stessa.

Ed è un'immagine dolorosa, perchè mi rimanda a quanto questa sensazione, così totalmente coinvolgente, dell'essere una cosa sola,  per me, ora, è così lontana.
E' più di quanto io abbia mai potuto raccontare con le parole, con i gesti e le lacrime.
La mia maternità è l'esperienza che sto cercando con tutta me stessa per completarmi e questa immagine ne racconta il risultato.
Sono sconvolta e allo stesso tempo lucida e razionale. Ripenso agli anni in cui ho rimandato indietro tutto questo perchè non pronta a ricevere questo. 
Oggi, non riesco a vivere senza.

E su questo, oggi,
 ruota il mio futuro..


POST-post di oggi:
(...)
Quella fotografia ieri mi ha sconvolto: è quanto di più intimo e vero io abbia mai visto circa il mio senso di maternità.
Chiudo gli occhi e mi sembra di poter avvertire la sensazione di un figlio che prende la vita da me.
Che questo si intenda in senso fisico o figurato non ha importanza. E' il mio senso materno che violentemente si è fatto strada in questo tempo e in questo mio corpo.
Sembra strano fare questa riflessione ora a due anni dalla ricerca, ma non è poi così scontato.
 A volte, diamo per scontati alcuni passaggi, anche se siamo delle personcine a modo, non superficiali, attente agli eventi.
Eppure, io ho dato per scontato il mio senso di maternità.
Quella foto mi ha ricordato invece che la mia maternità è parte integrante del mio corpo, è innata, a prescindere dai contorni culturali, dalle contaminazioni sociali dettate dalla fretta di diventare madre in relazione alla mia età. Al di là di tutto questo, io sono madre e il mio corpo me lo sta dicendo. 

Questo mi sconvolge ma mi conforta...
...poi ci sono giornate di pioggia come questa, miste a neve.
Quella neve che parla di te, figlio del freddo, a ricordarmi che non sei più.
E poi di nuovo a dover sorridere per forza, che la vita va avanti.
Iniziano nuove vite intorno e noi due fermi, mano nella mano, ad aspettarti di vederti ancora, ma tu non sei più.

è insostenibile quello che mi succede intorno, non ci riesco.