venerdì 15 febbraio 2013

Chi me la fa la giustificazione?


Eccoci.
Siamo tutti qui.
Tutte le sere, tutto il giorno, ventiquattro ore su ventiquattro.
Noi luci accese e quel peloso laggiù con la faccia da folletto.
La mamma passa da queste parti tutte le sere, dice "buonanotte ragazzi"  e ci lancia un bacio.
Poi mette a letto il peloso e gli sussurra nelle orecchie "Dì ai miei angeli che sto arrivando, che ora li vengo a prendere" e la giornata finisce.
Ogni giorno.
Da quel giorno.

E noi aspettiamo.
Aspettiamo.



Sono giornate in bilico.
Un perfetto equilibrio tra l'essere e il sarà. 
Mi piacerebbe rimanere così. 
Perfettamente stabile senza aspettare il disequilibrio, l'evento che cambia la vita, il rimandare, la cadenza del tempo.
Mi godo un bicchiere di vino, il divano con la coperta, la stufa accesa, la casa che cambia. 
Non ho fretta.
Conto le ore ma sono lente.
Accolgo.
Ogni piccola, piccolissima cosa che mi viene incontro.
Mi sorprendo a sorridere. Questo sì.
E poi a rincorrere i pensieri senza rovinarmi la sorpresa.

Poi.

Poi loro mi aspettano.


La verità è che non voglio.


Non è vero.

Li voglio.
Indissolubilmente e infinitamente Li voglio.
Qui, ora, subito, adesso.
Con il mio bicchiere di vino, il mio divano con la coperta, la mia stufa, il mio yoga, la mia casa che cambia. 
Li voglio. Qui, con me.
Ma senza passare per quel via di fatica.
Fatica.
Perchè spogliata di tutto il dolore, la vicenda risulta faticosa.
Che una dice, mi sto allenando, faccio esercizi, vado su e giù. In fondo si tratta di allenamento.
Alla fatica ci si abitua. 
Dicono.
E se non ce la faccio?

Cioè, ricominciare con tutto.
Le punture.
Ho ancora dolore alla schiena per le precedenti. Credo che quelle parti si siano atrofizzate.
E poi gli ematomi della cardioaspirina.
E il letto forzato.
Arriva la primavera. Che io odio, ok. Però i miei fiori senza di me, come fanno.
E di nuovo la solitudine, i dubbi, la paura che mi abita.
E la rabbia.
Il dolore.
maledetto.
E le lacrime.
E l'attesa. Le beta. Le eco. Gli ospedali.

E se non ce la faccio?

Lo so.
Non dovrei iniziare così.
Ma fatti i conti, in 365 giorni appena trascorsi, sono stata in gravidanza tre volte, con tutti gli elenchi paurosi appena fatti. In una di queste tre volte a momenti me ne vado a fare visita ai miei angioletti lassù.
Ho paura.
Ecco che è.
Paura sana.
Indiscutibile.
Umana.

Però poi mi dico che tutti abbiamo paura quando il destino ci mette in mano un'altra vita.

Chi non ne ha.
Io ne ho.
E mi vergogno a pensarlo, a raccontarla questa paura.
Dopo tutto quello che è successo, dopo tutto questo coraggio sbandierato ai quattro venti.
CORAGGIO.
ma dove?
che loro son lì che mi aspettano.
Tutte le sere.
E io sono qui.
Che faccio finta di niente.

Che non mi si dica che è normale. Non lo è. Questa è la mia realtà. Non è che siccome sembra difficile io posso essere esonerata. 
Chi me la firma la giustificazione se sono io la mamma?
Tutto dipende da me.
Non è che rimandando, la paura se ne va. Non è inversamente proporzionale al tempo. No.

E allora?
E allora io ci penso. Ogni ora, ogni minuto. Mi seguono silenziosi, zitti zitti, durante la giornata. Mentre svolgo la mia vita.
Mi seguono.
Ed io a volte mi volto, e sono lì.
E vorrei dir loro che stavolta andrà bene.
Che me li porterò a casa.
Che qui tutto cambia, ma è facile, tutto è più facile se loro si fermano.
Che - te lo prometto, saremo felici - dice Fabio.

Ma loro lo sanno.

Lo sanno?



5 commenti:

  1. Lo sanno. In questi giorni ho avvertito la presenza di Alby sai? Lo so sembro matta...ma l'ho avvertito qui, accanto a me a dirmi "non ti preoccupare che tornenarnno giorni di gioia, e sarà amore semplice...sarà tutto semplice". E credo che Alby lo abbia detto anche ai tuoi...che siano insieme ora...La primavera arriverà e se non ti piace darà posto all'estate, con il sole per sempre.

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  2. anna...è un po' che non riesco a scrivere e a seguire tutti...ma a te ti vengo sempre a trovare anche se non commento. I momenti di sconforto ci sono e ci saranno sempre e la fatica forse è il destino che tocca ad alcuni di noi mentre per altri è tutto facile (non si è ancora capito in base a quale criterio...ma è così...)ma tu, porca zozza, sarai felice e loro lo sanno.

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grazie per essere qui.