martedì 26 febbraio 2013

a volte

fonte


Le persone intorno a me sono tristi.
Arrabbiate.
Nervose.
Io mi siedo, osservo, al centro di un cerchio.
Mi immagino con un piatto di pappabuona in grembo ed un cucchiaio in mano.
Mi giro in tondo e dò un cucchiaio ad ognuno.
Sono persone a cui voglio bene, dò un pò di pappabuona a tutti e giro. giro. giro.
Si tengono per mano, non tutti si conoscono. Il tenersi per mano è il simbolo del legame con me. Pur non conoscendosi hanno in comune me.
Ed io li osservo.
Sono arrabbiati. Non sono felici. Sono nervosi.
Le persone a cui voglio bene non sono felici.
Ed io mi sento che posso fare qualcosa, faccio qualcosa, dò un cucchiaio di pappabuona.
Però a volte mi stanco.
Stasera sono stanca.
Accumulo positività, costruisco, ogni giorno. Metto da parte tutte quelle cose che una volta mi procuravano ansia, paura, insonnia. Metto da parte in un angolo e guardo avanti. Cerco il bene di tutta questa storia. Non voglio fermarmi.
Ma non basta.
Non basta mai.
E ogni tanto cado.
Crollo.
Come stasera.
e poi cerco di respirare.
E poi mi mancano.
Mi mancano tutti i miei bambini e quello che potevano essere oggi.
Ed è difficile guardare sempre avanti e mai voltarsi indietro se gli altri sono sempre arrabbiati, mai felici.
Me ne accorgo dai loro occhi. Li osservo spenti. Intenti a raggiungere quel qualcosa che non conoscono. Ed è un peccato. Un vero peccato. Che la vita è solo questa ed è difficile viversela bene.
Ed io non ce la faccio.
Non ce la faccio da sola.
E mi sento invecchiata.
Per la prima volta.
Lo ammetto.
Sento scorrere il tempo e mi guardo.
A volte le forze vengono meno e sento di non farcela.


11 commenti:

  1. Stasera come te. Stanca di soccorrere reagire prendere precauzioni inutili per salvare la giornata dall infelicita. La misura e' la giornata per me. Cerco sempre di raddrizzarla verso la gioia. Ma quanta aria mi tolgono questi insaziabili tristaldini di professione, con la memoria corta dei momenti belli, iracondi e litigiosi, pretestuosi, assillanti.mi vien voglia di scappare, lasciarli tutti alle loro nervose ripetizioni di vari malesseri. Insomma sento di capirti e ti ringrazio per aver scritto di questo...maria, quella di roma... Ti auguro una buona notte

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  2. Anna...essere felice è un lavoro. Richiede tempo, fatica, mani grandi...

    Non puoi accogliere tutti. Non puoi e non devi. E lo sai. Te ne rendi conto anche tu quando scrivi, ti racconti.
    Fai la pappabuona, prendi un bel cucchiaio e portalo alla bocca. Inizia da te. Finisci con te. F sarà accanto a te. Lui sa come fare a renderti lieve la giornata. Lui è pappabuona. Ne sono sicura, come lo era Ale per me....
    NOn puoi lasciare che quel che costruisci sia buttato giù dai professionisti dello sbuffo e della lamentatio...Gira i tacchi e vai a fare joga, un giro, una torta, un piccolo lavoro in giardino...
    NOn lasciare che tutto venga rovinato da chi non capisce e non sa accogliere.
    Vi capisco bene....e so che non è facile mettere certe distanze. Ma si può.

    Un abbraccio

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  3. La felicità è una strada faticosa. Il dolore è immediato, sempre, ti travolge, ti annienta. La felicità è la cosa più difficile da condividere, l'ho capito in questi mesi. E nel dolore in fondo si è soli, ma si è così comuni agli altri.
    E anche sull'invecchiare comincio a cambiare idea. Tutto è così inevitabile, Anna.
    Stupido chi si lamenta, chi offusca ogni possibile felicità con la noia, le lamentele, il non-coraggio.

    Sei così materna con quel cucchiaio. Ma come ha scritto qualcuno qui, comincia da te. Imboccati, e poi dai agli altri, ne hai bisogno. Accogliti, quando crolli, raccogliti con amore.

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  4. E' vero è dura, nei miei momenti più difficili vedere gli altir nervosi e arrabbiati mi ha fatto deporre il lavoro su di me, per soccorere loro, avrei preferito non accadesse.
    Prendersi cura di se stessi è un dovere, spesso ce lo dimentichiamo.
    Ti abbraccio forte da qui, per ora da qui, ma tu sai che Roma mi aspetta.
    Sandra

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  5. c'è del miracoloso nel fatto che
    la pappabuona
    anche quando sembra finita
    anche quando il cucchiaio tintinna forsennatamente nella ciotola per raccogliere l'ultima goccia
    improvvisamente si gonfia
    si espande
    è di nuovo tutta lì
    calda ed invitante
    profumata e saporita.

    e il miracolo accade
    solo se non la teniamo tutta per noi
    ma la diamo ancora e ancora
    a chi ne ha bisogno
    fino a quando le braccia ci fanno male
    e sembra che non ce ne sia rimasto un cucchiaio per noi.

    allora si, ci sazia e rinfranca.
    ed è più buona di quella di prima.

    una abbraccio

    Adelia

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  6. Quando sei stanca pensa alla felicità che riesci a distribuire, a quella pappa che tutti vorremmo prendere ma che nessuno o quasi è disposto ad elargire senza remore.
    Tu sei tanto materna, sei mammissima, e le mamme, si sa, sono stanche d'amore.
    Quando non ce la fai siediti qua con noi, altre mamme stanche, e forse il peso può sembrare un pochino più lieve.

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  7. Cara amica risposati.....se puoi ti abbraccio forte

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  8. Anche io ti abbraccio forte.Notte e sogni d' oro

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  9. La tua pappabuona l'ho assaggiata anch'io......ho sempre pensato che fosse faticoso elargirne tanta. Ti abbraccio forte Anna dolce.

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  10. Anna!! Sei una donna così coraggiosa e forte, ma a volte una donna, una mamma, deve anche anche prendersi una pausa. Per se stessa, per la sua anima e il suo cuore.

    Certi dolori non hanno tregua, è vero, ma esistono per questo gli alti e bassi. Un giorno cadiamo a pezzi e quello dopo, inaspettatamente, arriva un caldo sole a riscaldarci. Dentro.

    Un abbraccio grande, grandissimo.

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grazie per essere qui.