martedì 31 maggio 2011

sei partita

stanotte ti ho sognata.
Partivi per un lungo viaggio dall'altra parte del mondo con un aereo che decollava alle tre.
Non conoscevo la tua meta finale ma sapevo che era lontanissimo e che non saresti più tornata.
Stavi bene, piccola, con il tuo jeans di quando facevamo le superiori e una lacoste blu, la pettinatura a caschetto e i tuoi capelli sottili che mi hanno sempre incantato.
Non avevi voglia di partire ma sei andata via lo stesso perchè sapevi che dovevi farlo. Come quando ti hanno parlato della tua malattia: non eri certo felice, eppure l'hai accettata con dignità e coraggio, quel coraggio che ora io non ho.
Sei partita stanotte, di nuovo, per sempre.
Cosa volevi dirmi?
Vorrei che tu partissi da me. Vorrei accettare finalmente la tua partenza da me, dal mondo. Perchè tutto è iniziato da te due anni fa, e se ho deciso di volere questo figlio, tu lo sai, l'ho deciso quando tu sei andata via, ma se tu non vai via dal mio cuore, lui non riesce ad arrivare.
Non ero preoccupata stanotte, ero triste perchè non ti avrei più rivisto, ma non preoccupata perchè in me esisteva la consapevolezza che un giorno ti avrei rivisto. Dunque, buon viaggio Pam, convincilo tu mio figlio a scendere quaggiù.

3 commenti:

  1. E' vero, a volte dobbiamo "lasciar andare" le persone, accettare qualcosa che è doloroso ma dobbiamo affrontare. Ognuno ha i suoi tempi per metabolizzare e quando si è persone molto riflessive, questi tempi possono essere più lunghi. Sarebbe bellissimo che tu potessi raccontare a qualcuno i tuoi pensieri, perché così potresti osservarli sotto una luce nuova e capire quando stiano contribuendo alla tua maturazione. Tuttavia, il fatto stesso di scriverli è importante (hai mai letto Duccio Demetrio? Ti piacerebbe!).

    Ti abbraccio forte forte.

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  2. penso sia difficile dire addio o a presto ad una persona a noi cara.. ma.. dobbiamo farcene spesso una ragione.. dobbiamo accettar la vita e pensare che ora stanno bene dove sono!! un abbraccio

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  3. simona, io racconto continuamente i miei pensieri, non sono una persona che tiene tutto dentro, ho bisogno di esternare, tanto è vero che alla fine sono molto vulnerabile, ovvero attaccabile dalle persone che non mi vogliono bene, perchè mi espongo molto facilmente al loro giudizio. Forse invece dovrei cominciare a non parlare troppo di me... :) no, non ho letto Duccio Demetrio, me ne parli? perchè dici che mi piacerebbe?
    @vany, intanto grazie. Prima di tutto perchè ci sei sempre, ed io non so che cosa faccio per meritare la tua discreta e gentile presenza. L'accettazione di pensare che le persone che ci sono venute a mancare ora stanno bene dove sono, presuppone cmq una grande fede, che io sto cercando di "rinverdire" per trovare conforto nel buio.

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grazie per essere qui.