venerdì 8 marzo 2013

condizione di donna-mamma non riconosciuta

Post ad alto livello di ormoni emotivi

..che tanto ormai quelli comandano.
Non la mia testa, il mio cuore, il mio corpo.
Gli ormoni comandano.
A me è successo che dopo tutti questi aborti, la conseguenza più evidente è che i livelli ormonali si sono innalzati talmente tanto da fare picchi così elevati che potrei scalarli senza fatica.
E così non dormo.
Dormo male.
Mi pesa tutto questo fare finta che le cose sono normali, mentre intorno a me è tutto un  lievitare di pancia e nascite felici.
Ieri sera ero ad una cena dove erano presenti 4 bimbi fascia 7-11 anni: per fortuna, vedo e prevedo, ho saltato la mia lezione di yoga perchè sapevo che sarei stata risucchiata energeticamente da loro, ovvero, dai loro genitori inesistenti e assenti, e che avrei mandato sprecata la lezione, oro per me.
E così è andata.
Mi sono scoperta a provare una nemmeno troppo sottile rabbia di fronte a comportamenti di maleducazione inaudita, frutto di assenze comportamentali, di evidente fastidio quando i bambini interrompevano conversazioni inutili tra adulti, quando nessuno ha detto loro che se si buttavano in corsa su tavolini non occupati da noi, facendo cadere bicchieri di vetro, forse avrebbero dovuto chiedere scusa alla cameriera che tutta la sera ci ha servito, piuttosto che avere reazioni di rabbia e non tolleranza alla sgridata, come se, a dieci anni, la ragione e il mondo appartenesse solo a loro.
Ma va bene.
Se non voglio cacciarmi in situazioni in cui mi si può dire "tu non puoi capire perchè..." sto zitta.
Nemmeno quanto dovrei.
Vedevo mio marito fremere. Battere i piedi sotto il tavolo e ripetersi il mantra "nonsonoilloropapà-nonsonoilloropapà-nonsonoilloropapà-nonsonoilloropapà...."

E così via.
Così sarà per sempre.
Fino a quando questi figli cresceranno.
Poi si parlerà della loro università, delle loro scelte, delle loro amicizie, delle loro vacanze.
Perchè chi ha figli, ti ripete, con misto di compassione, che non è vero che nei nostri incontri si parla solo di figli. Si parla con cognizione di politica, cucina, teatro, lavoro.
Balle.
Genitori per sempre.
Non si rendono conto che la loro esistenza si appoggia a quella dei loro figli.
In tutto.
Ci si racconta che non è così, ma non è vero.
Si è genitori per sempre, ed è una condizione di default, si diventa modello-base, poi si può decidere di acquistare gli accessori, ma la base c'è, ed è scontata.

E noi non potremo mai capire davvero fino in fondo cosa significa, anche quando i bambini non chiedono scusa se rompono un bicchiere al ristorante.

Questa sin qui, la condizione di donna-infertile.
Perchè possiamo cantarcela, possiamo raccontare un sacco di altre cose, ma è la quotidianeità che ci viene sbattuta in faccia che scava, scava, e ti rende diversa.
Sono le cose piccole, quelle semplici, come quando scegli una pizza, e non la prendi piccante perchè una fetta la potrebbe anche mangiare il tuo bambino.
Capito? Pensiero di default.
Perchè sei madre.
E per quanto si possa dir di no, conti meno di tuo figlio, vieni dopo, anche se sei la peggior stronza del mondo.

Ecco.
Se poi aggiungiamo a questa condizione di donna-infertile, la condizione di donna-infertile-poliabortiva, il mix è scoppiettante.
Perchè vai a spiegarlo in giro che tu ti senti mamma come tutte le altre.
Spiegalo che però non hai mai allattato, anche se il latte, dopo un aborto, ti esce lo stesso.
Spiegalo che la tua pancia è cresciuta e che ha contenuto.
Spiegalo che ti sei sentita responsabile allo stesso modo della mamma che non prende la fetta di pizza piccante.
Spiegalo che tutti i giorni racconti quello che fai ai tuoi figli, ma che non puoi stringere contemporaneamente le loro manine.
Spiegalo che anche tu sognavi carriere universitarie e viaggi nel mondo.
E dialoghi per spiegare, che il rispetto dell'altro, del lavoro che fa, deve venire prima di ogni capriccio e gioco adrenalitico.

Non ho voglia di riaffrontare tutto.
Non trovo il coraggio.
E' tutto innaturale.
Nessuno mi dà certezza che stavolta sarà diverso.
Per quel che mi riguarda alla fine la mamma è già arrivata, ma il mondo non lo sa, la società nemmeno.
La prossima estate e autunno mi restituiranno nuovi pargoli ed io non potrò fare finta che non esistono, non potrò mettere in stand by il pc, cancellarmi da forum, attaccare il telefono.
Non potrò farlo perchè non è giusto.
Dovrò guardare negli occhi quei bambini e chiedere loro come erano i miei quando stavano lassù.
Dovrò parlarci per forza ed io non lo so se sarò pronta.
E se anche stavolta andrà male, mi annoierò anche a raccontarmi.
Ho scavato fino al midollo la mia esistenza, tirando fuori mostri e paure e gioie e positività.
Sono nuda.
Pulita.
Vergine.
Ma il ricordo non si cancella.
E' indelebile. Fortifica dicono. Preferirei essere una debole ora e non avere il ricordo di quel dolore.

La condizione di abortività ti mette di fronte al fatto che non si riesce ad accettare il fatto che i tuoi figli vengono concepiti ma non vivono.
E' un paradosso talmente grande che apre varchi impossibili da superare, baratri in cui sei risucchiata, che ti soffocano.
Sono una donna.
Sarò per sempre una madre di bambini mai nati.
Una madre non riconosciuta, senza il patentino.
Anche la mia è una condizione di default.
E forse bisognerebbe parlarne un pò di più.
Invece non è così, perchè guardare in faccia il dolore non è facile.
Ammettere un fallimento che non dipende da noi non è normale.
Sentire la vita e la morte contemporaneamente è da alieni, non è da donne.
Ecco.
Sono gli ormoni che parlano?
Già.
Raccontiamocela così.

17 commenti:

  1. ferma la mente ad oggi. A questo momento. Domani è già troppo futuro. Non far partire la testa, meravigliosa,che hai. Fermala, inchiodala, pezzetto dopo pezzetto. Ora dopo ora. Non pensare a quello che sarà, perchè hai già vissuto tutto. Altrimenti non reggi. Ferma, ferma. Senza pensare.
    Sono qui. Anzi,sono lì, accanto al comodino.
    Raffaella

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  2. secondo me è molto irritante il fatto che le mamme tirino fuori la loro felice condizione anche quando non c'entra un tubo, e lo fanno molto spesso: si sta parlando di tutt'altro e trac riescono misteriosamente a trovare un nesso logico.
    Ti abbraccio Sandra frollini

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  3. Io non ti racconto balle: diventare genitori ti cambia al punto che qualsiasi cosa vedi la filtri con occhi diversi. Non sempre migliori, certo, anche se non tornerei indietro mai. Ma non riesci più a vedere certi film, a leggere certi libri, a sopportare certe idee politiche...
    Chi ti dice il contrario lo fa per non ferirti, facendo peggio.
    Ma forse, con tutti gli ormoni in giro, è sufficiente averti ascoltato...
    a presto

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  4. Anna cara, qui e ora. Scusa se mi permetto di provare a ricordartelo. Pensa, scrivi qui, confrontati, butta fuori, poi se riesci fermati e stai qui, adesso. Nel tuo essere mamma, che lo sappiamo tutti che "mamma è già arrivata", come potrebbe essere diversamente?!?
    Io sono molto molto fortunata, ma come dico sempre a mio marito di figli ne abbiamo tre: uno che sta giocando, una che sta arrivando e il primo - che mai scorderò - che è stato concepito ma poi non è nato. È con me ogni giorno. Anna cara, ti abbraccio

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  5. Notte Donna<3 ti leggevo in silenzio..

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  6. I miei figli hanno avuto la vita ma io non gli ho dato la luce! E' un dolore difficile da comprendere se non da parte di chi ha avuto la stessa sfortunata sorte! Alice.... Che sa bene come ti sentì, come vivi, cosa provi e quanto scavi in te stessa dopo quel bisturi che ti ha reciso l'animo!

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  7. Anna, condivido il consiglio di Raffaella, anche se so benissimo che non è facile fermare la testa e non c'è giorno che la mente non vada là..ai nostri figli ai quali non possiamo stringere la manina. A quel ruolo di madri non-madri. Siamo mamme ma la gente non lo sa. I nostri figli però lo sanno, o perlomeno voglio sperare che sia così; il legame con loro c'è e resterà sempre. Qui e ora significa vivere un presente difficile che però riesce a darci, comunque, anche tante cose belle..ogni volta che ti leggo penso a che persona eccezionale sei. Ti abbraccio.

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  8. Annina... quante emozioni mi suscitano le tue parole!! tu scavi dentro, arrivi dritta a toccare corde fragili, che spesso io cerco di dimenticare, sbagliando, forse, perché sono parte di me e devo ascoltare più spesso il loro suono, anche se fa male...
    Fai bene a tirar fuori i tuoi pensieri, ma non tormentarti troppo, ti prego...
    Non vedo l'ora di abbracciarti!!
    Nell'attesa di stringo forte da qui e ti auguro una serena domenica!

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  9. Ti abbraccio e ti penso tanto come sempre
    Chiara

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  10. Anna... sai una cosa???
    il racconto che fai della cena è una scena vissuta un sacco di volte...
    ho pensato miliardi di volte ogni singola parola che tu hai scritto.
    Pensavo, colpevolizzandomi, che i comportamenti maleducati di bimbi più o meno viziati mi dessero noia solo perchè io non avevo (e temevo di non avere la possibilità di averne in futuro) bimbi da viziare.
    Io non sono una tipa che sta zitta e anche quando ci sto si legge in faccia cosa penso, per cui mi sono sentita ripetere miliardi di volte che parlavo soltanto perché non avevo figli.
    sono stata graziata... e ho avuto le bimbe...
    ma i comportamenti che mi davano noia prima, continuano a darmi noia anche ora...
    e continuo a sentirmi dire che bisogna assecondare esigenze di mamme viziate e male organizzate con figli altrettanto viziati... sono reduce da una cena di questo tipo avvenuta sabato...
    boh...
    probabilmente sono io che sono diversa... lo ero prima, e lo sono ancora... ma credo che la differenza sia di sensibilità e non di avere o meno figli.

    Annina, per tutto il resto... un grande abbraccio.
    annalisa (Trilli)

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  11. Non so se ti fa piacere che io ti scriva....ma devo dirtelo: si diventa madri al momento del concepimento, tu il patentino lo hai già. i tuoi bambini non nati sono lì e ti chiameranno mamma per l'Eternità. un giorno li vedrai, biondi, bruni, maschi, femmine...sicuramente bellissimi, e ti ringrazieranno di avergli dato l'esistenza....
    io ho figli in terra ma anche in Cielo; ho avuto diversi aborti spontanei e non mi sono arresa....e quei cuccioli che mi aspettano mi rendono ancora più bella l'idea del Paradiso.
    Scusa se mi sono permessa , ciao.
    Annalisa

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    1. è questa l'unica mia vera consolazione, e ringrazio questa Fede che si è rafforzata nel frattempo e non mi ha abbandonato e che mi permette di credere che un giorno li vedrò, e mi prenderò cura di loro.

      Grazie Annalisa per essere qui.

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  12. Annina, ti leggo oggi e mi strappi il cuore come sempre. E' verissimo questo post, e' assolutamente cosi'. Io lo so che ce la farai, lo so. Ti abbraccio forte.

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  13. "Preferirei essere una debole ora e non avere il ricordo di quel dolore". Il dolore è sempre ingiusto. Ti abbraccio forte. Viviana

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grazie per essere qui.