mercoledì 11 maggio 2011

Riuscire a respirare

vorrei dirvi che oggi è andata meglio di ieri ma non è stato così.
Dopo il lavoro ho deciso di andare a provarmi qualche vestito per le mille cerimonie che ho in maggio, ma mentre ero nei camerini, all'improvviso, difficoltà a respirare. Sono dovuta uscire di corsa, panico puro. Crisi di panico di quelle giganti. Non riuscivo a capire se era asma da allergia o attacco di panico, il dato era che non respiravo.
NOn mi è mai successo, mai. All'improvviso, mentre pensavo di aver superato il peggio, mi è arrivata questa tegola in testa.
Chiamo il mio amico dott, perchè mi aveva detto che se mi succedeva mi avrebbe auscultato i bronchi per capire se si trattava di asma da allergia. Ho fatto il GRA a 140 km orari. Ho cominciato a iperventilare e non sentivo più le mani. Niente, non riuscivo più a controllarmi. Sono scesa dalla macchina che tremavo, non sentivo più le gambe e le mani. Sono arrivata dal mio amico sconvolta. E' stato un attacco di panico, inaspettato e assurdo.
Mi ha consigliato degli esercizi di respirazione, e dopo che mi sono tranquillizzata sono tornata a casa.
Appena aperta la porta sono scoppiata in lacrime.
Ho pianto tutte le lacrime che avevo trattenuto fino ad oggi. Ho pianto a singhiozzi, non riuscendo più a fermarmi. Ho pianto di liberazione, sputando tutto il dolore. Ho pianto da non riuscire più a respirare.
Finalmente.

Ora sono seduta per terra sul mio tappeto.
La luce è spenta.
Ho capito di non saper respirare e che quando sono in ansia il circolo è vizioso.
A fab è venuto in mente che potevo chiedere aiuto al mio fratellino piccolo. Essendo un tubista è bravissimo con la respirazione e infatti, appena gliel'ho chiesto, si è presentato con un affare stranissimo. Si chiama spirometro incentivante (leggete qui: www.asmn.re.it/allegati/PerformanceRespiratoria.pdf) e già dalla prima prova mi ha detto che non ho capacità respiratoria.
ORa, siccome sbaglio tutto e non riesco a "forzare" il mio cervello, questo strumento mi aiuterà passivamente a respirare in maniera corretta.
Voglio iniziare un corso di yoga, anche per quando sarò in gravidanza, perchè da sola, ho capito, non ce la faccio.
Ora mi alzo dal tappeto, esco a mangiare una pizza perchè in tutto questo mi sono dimenticata di pranzare, e forse, in questo momento, non posso permettermi di avere cali energetici, e anche per questo, ma non solo, sono una vera stupida.

Scusatemi se non vi rallegro, ma la scrittura per me è terapeutica, non pretendo aiuto da voi, nè consigli, perchè tanto so che ci siete comunque con il vostro amore.

9 commenti:

  1. Una mia amica ne ha sofferto, una volta ero presente e mi ricordo bene... Mentre io ho avuto per un periodo crisi di "fame d'aria" notturne: mi svegliavo e non respiravo più, o almeno così mi pareva.
    Sai che anche a me piacerebbe provare lo yoga?
    Comunque... un po' di counseling psicologico? Io ne parlo sempre, perché è stato un vero aiuto e mi ha aiutata ad osservare le cose da un'angolazione diversa, donandomi un approccio che a distanza di tempo non mi ha più abbandonata.

    Non sei una stupida Anna... non ti prendere a botte da sola... a volte sei troppo dura con te stessa.

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  2. Anna questo è un momento importante, quello che ognuna di noi prima o poi si trova ad affrontare: quando ci si rende conto di non essere più in grado da sole, che si ha davvero bisogno d'aiuto. Non c'è nulla di male, nulla di cui vergognarsi. Anzi credo che prendere i mano se stesse e il proprio dolore, decidere di guardarlo in faccia, ascoltarlo e trasformarlo sia sinonimo di grande forza.
    Anche io ho fatto questa scelta un anno fa e mi sono rivolta ad una associazione che c'è qui dalle mie parti, che segue la donna (e la coppia) in tutte le fasi più importanti della vita, quelle più delicate, come anche la ricerca di un figlio che non arriva, l'infertilità. Un approccio a 360°.
    Qui ho conosciuto una donna fantastica, una psicoterapeuta - counsellor. La mia vita è cambiata, io sono rifiorita. Perchè anche solo avere uno spazio in cui sfogarsi, aprirsi, parlare e condividere è terapeutico. Sapere di muoverci in una realtà che è comune a molte altre ci aiuta a sentirci parte di qualcosa e non isolate nel nostro dolore. Ci sono posti così che di medico e asettico non hanno nulla, dove al centro c'è l'essere umano in tutte le sue manifestazioni, dove hai la possibilità di essere sostenuta nel percorso di consapevolezza e di scoperta di nuove parti di te.
    Mi sento di dirti questo perché arriva un momento in cui è necessario aprirsi all'esterno per non implodere su se stesse.
    Se vuoi saperne di più scrivimi pure, non farti problemi. Io sono qui :)

    Ti abbraccio forte

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  3. Annina mi convinco che se solo non ci fossero questi km adividerci una mamnina un po' più concreta ruscirei a dartela!! mannaggia sta ansia..mannaggia!!

    ti porterei con me dal mio guru-riflessologo, una bella passeggiata per i boschi, un pochetto di tempo per noi.. qualche frignatella liberatoria che non guasta.. se solo fossimo vicine.

    per ora acchiappati sto stritoloso abbraccio..e se ti manca il fiato sta volta la colpa è solo mia!!

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  4. anna, non stai passando proprio un bel momento..
    hai bisogno di molte attenzioni, molto affetto.. e tanta tranquillità.. a me attacchi di panico vengono quando sono tanto nervosa e stressata.. li chiamerei quindi attacchi dansia..
    ma non oso immaginare come ti sia spaventata. penso ti faccia proprio bene un corso di yoga ottima idea!!
    un abbraccio

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  5. piccole felicità ha detto...

    Una mia amica ne ha sofferto, una volta ero presente e mi ricordo bene... Mentre io ho avuto per un periodo crisi di "fame d'aria" notturne: mi svegliavo e non respiravo più, o almeno così mi pareva.
    Sai che anche a me piacerebbe provare lo yoga?
    Comunque... un po' di counseling psicologico? Io ne parlo sempre, perché è stato un vero aiuto e mi ha aiutata ad osservare le cose da un'angolazione diversa, donandomi un approccio che a distanza di tempo non mi ha più abbandonata.

    Non sei una stupida Anna... non ti prendere a botte da sola... a volte sei troppo dura con te stessa.

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  6. Anna ha detto...

    non so a chi chiedere aiuto...

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  7. Nina ha detto...

    Anna questo è un momento importante, quello che ognuna di noi prima o poi si trova ad affrontare: quando ci si rende conto di non essere più in grado da sole, che si ha davvero bisogno d'aiuto. Non c'è nulla di male, nulla di cui vergognarsi. Anzi credo che prendere in mano se stesse e il proprio dolore, decidere di guardarlo in faccia, ascoltarlo e trasformarlo sia sinonimo di grande forza.
    Anche io ho fatto questa scelta un anno fa e mi sono rivolta ad una associazione che c'è qui dalle mie parti, che segue la donna (e la coppia) in tutte le fasi più importanti della vita, quelle più delicate, come anche la ricerca di un figlio che non arriva, l'infertilità. Un approccio a 360°.
    Qui ho conosciuto una donna fantastica, una psicoterapeuta - counsellor. La mia vita è cambiata, io sono rifiorita. Perchè anche solo avere uno spazio in cui sfogarsi, aprirsi, parlare e condividere è terapeutico. Sapere di muoverci in una realtà che è comune a molte altre ci aiuta a sentirci parte di qualcosa e non isolate nel nostro dolore. Ci sono posti così che di medico e asettico non hanno nulla, dove al centro c'è l'essere umano in tutte le sue manifestazioni, dove hai la possibilità di essere sostenuta nel percorso di consapevolezza e di scoperta di nuove parti di te.
    Mi sento di dirti questo perché arriva un momento in cui è necessario aprirsi all'esterno per non implodere su se stesse.
    Se vuoi saperne di più scrivimi pure, non farti problemi. Io sono qui :)

    Ti abbraccio forte

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  8. ecco qua. Spero di non aver dimenticato altri commenti che ho recuperato su suggerimento di nina dalle notifiche via mail che ho recuperato dal pc di studio (a casa le avevo tutte cancellate). Grazie Barbara, lo sai, se ne passano di momenti così: tu hai perso da poco la tua dolce nonna e il tuo nonnino, sai cosa sto passando. A volte vorrei urlare, per me è come mi avessero strappato via un pezzo di carne, e ora sanguino. Imparerò a convivere anche con questo dolore, ma per ora non ci riesco, come non sono riuscita a convivere con il dolore per la morte di Pami. Caratterialmente sono fatta così, tendo a dare a me la colpa di tutto e non riesco a rimanere indifferente al dolore degli altri. Se viene a mancare qualcuno non soffro solo perchè mi mancherà ma perchè mi immedesimo nella persona e mi dispiace per quello che è successo e vivo il dolore come stesse accadendo a me, come se a morire fossi io.
    Lo so, la fase successiva è un'altra molto più difficile, molto molto, e piano piano ci arriverò. Vany, Simo, grazie anche a voi per le vs premure, altro lato del mio carattere è che mi sento sempre in difetto con chi ha avuto un pensiero per me, per chi ha speso un momento, ma io ora sono talmente a terra da non riuscire a dare. Abbiate pazienza, vi sarò grata prossimamente: avete un bonus! :D

    nina: si. Lo so. Ma io non implodo. Sai mi faccio un pianto di quelli sani e con il singhiozzo e poi mi sento bene, come avessi bisogno di drenare l'ansia, ma forse hai ragione tu, non è questione di vergognarsi. Io dico a tutti di stare male, lo dico anche agli sconosciuti. Dico: guardami. Lo vedi? Sto soffrendo. Aiutami. Ti giuro lo faccio. Tu sei di Roma se non sbaglio, o sbaglio? di che associazione si tratta? puoi dirmelo?

    vi bacio, siete splendide.

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grazie per essere qui.