venerdì 6 maggio 2011

capolinea






E' così.
Mi sento al capolinea.
Non ditemi che sono un'esagerata, non sarò al capolinea per sempre, però oggi sono ferma, in attesa di essere rimessa a lucido, lascio riposare gli ingranaggi e i meccanismi e attendo il carburante per ripartire.
Ora sono una vecchia locomotiva scarica, ferma al capolinea.

Il mio carattere incline al pessimismo ora prevale in tutta la sua bellezza: tendenza ad esasperare i lati negativi delle situazioni. Un quadretto niente male.
Ce ne sarebbe di materiale per uno psicologo.

Stop alla ricerca.
Il dottore è stato categorico.
"se mi rimane incinta ora io non saprei cosa fare, non ho una diagnosi nè una terapia, dobbiamo aspettare i risultati delle analisi"

Nel frattempo per non stare con le mani in mano, mi sono sparata un paptest e una biopsia al collo dell'utero, per sospetto papilloma virus. Il primo è negativo (fiuuuu) e la seconda la aspettiamo per il 13 maggio, mentre i risultati degli esami dei rischi abortività il 12 maggio.
Due date fondamentali della mia vita, che mi hanno segnato portandomi sin qua, dando origine a tutto questo e a quello che sono diventata oggi.
il 12 maggio di due anni fa, la sera alle 21 muore mi lascia per sempre la mia amica Pami, dopo mesi di sofferenza. il 13 maggio di due anni fa, mattina, nasce Chiara, la mia prima nipote e unica per ora, sole e luce della mia esistenza.
E aspettiamo, tanto non le ho mica elaborate nel mio cervello queste due date vero?
figurarsi.

Chissà quanto si sta arrabbiando mia nonna ora a vedermi così.
Gli ultimi giorni facevo fatica a parlarle, perchè non respiravo più. Ansia, asma, non lo so, non riesco a distinguerle più. E lei continuava imperterrita a chiedermi di alzare la voce perchè non mi sentiva. Ora sarà arrabbiata con me, perchè lei era un leone, io sono una pecorella.
che fatica starle dietro, che fatica.
E ora non posso più stringerle le mani.
Il ricordo più vivo che ora ho è la sensazione delle carezze, della sua pelle liscia come quella di una bambina, delle sue mani nodose e deformate dalla stanchezza, che stringevo forte alle mie, per tutto il tempo che ero con lei.
Un dolore immenso, una voragine che si allarga ed io mi sento inghiottita e risucchiata.
Sono ferma in attesa di essere rimessa a nuovo, e lo so che devo collaborare, altrimenti è difficile essere aiutata, lo so, so tutto, ma ora, tutto è fatica. tutto.

4 commenti:

  1. la vita ci pone davanti continue difficoltà. continui ostacoli.. è questa la vita..
    bisogna lottare..
    un abbraccio

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  2. io non credo ai capolinea.. i capolinea stanno alla fine e noi non siamo alla fine, stiamo viaggiando e ogni tanto, come hai detto tu dobbiamo fermarci fare rifornimento, pesare a cosa è stato per poi ripartire verso nuovi orizzonti. non è il capolinea. sono fermate intermendie, delle semplici soste. Annina mia devi imparare piano piano a vedere anche il bicchiere mezzo pieno..e se lo vedi mezzo vuoto, bhè pensa a me che me lo sono bevuto!!

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  3. ok ok, sono in fermata forzata ma non so per quanto tempo rimarrò qui.

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  4. brava Anna vedo che hai capito..sono fermate e si riparte solo quando e come lo decidi tu!! baci

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grazie per essere qui.