martedì 13 marzo 2012

Dove stiamo andando

vabbè.
momento melodrammatico concluso.
Queste lunghe ore di attesa mi hanno lasciato:
1) un fortissimo mal di testa di quelli che fanno vomitare;
2) mal di stomaco tipo da blocco : ieri sera ho mangiato un risotto ma non riuscivo a finire il piatto che mi usciva dalle orecchie e niente più
3) il ciclo che non arriva.

oh.
sul terzo punto mi soffermerei un attimo perchè quando a me il ciclo non arriva mi girano le cosiddette a manetta. Lo so, effetto progesterone. L'ho voluto io e quindi ora non posso lamentarmi.
Però posso dire che palle?
Il dottore dice di si.
Ieri sera gli ho girato il referto delle beta accompagnato con un monocromatico: -uffa.
Mi telefona dopo mezzora dicendomi che potevo anche scrivere che palle.
Gli ho spiegato che avevo in mente al momento una serie di parolacce ma che non mi sembrava proprio carino.
Tutte le volte mi tocca fare la parte della dura, di quella a cui la voce non si spezza per il pianto, perchè noi siamo donne di oggi e stiamo sempre sul pezzo, mica siamo rammollite e piagnone.
Invece lui ha la voce moscetta, di quelle che mi tocca un altro pò consolarlo e dirgli : "ce la farai, vincerai tu, vedrai che te lo faccio questo figlio e tu non dovrai depennarmi dalle tue vittorie, fidati di me!"
con relativa virtuale pacca sulla spalla.
ok.
c'è un cambio di programma, che mi ha mandato in paranoia e, mi ha fatto esaurire tutte le lacrime che avevo (come se aspettassi proprio questo per piangere, visto che era riuscita a non farlo fino a quel momento).
Per ora niente stimolazione ovarica.
La questione è che dovrei iniziare subito con il Gonal, e, voi mi insegnate, proprio una passeggiata di salute non è, e in pratica, con il mio passato sull'endometrio guarito, gioiello del dottore, non è proprio il caso.
Vuol dire che se iniziamo con le stimolazioni, è possibile che il mio endometrio non risponda, non cresca, e siccome ora è perfetto (nel frattempo ho studiato e mi sono documentata sui libri sull'importanza dell'endometrio e capisco perchè tutte le volte che lo vede ne declama le lodi, e giurin giurello, non lo rimprovererò mai più per questo!), ha paura che se gli rompiamo le scatole poi diventa un problema serio.
D'altra parte, per lo stesso motivo, non vuole, cito testualmente, "sfruculiare" le tube, perchè avendo avuto le precedenti gravidanze, ritiene siano a posto.
E allora?

Gli viene in mente un nuovo esame.
Nuovo esame che io ovviamente conoscevo, di cui purtroppo ho accusato emotivamente la conoscenza, perchè ne ho letto la prima volta sul libro "Perchè io no", ed è un esame che viene fatto alla protagonista.
Si tratta del PCT.
POST COITAL TEST.

Usato da molti anni nella diagnostica della sterilità di coppia il Post Coital Test (PCT) o Test di Sims Huhner anche se non esente da discussioni e controversie, ancora oggi rimane (secondo molti) un esame insostituibile e di grande utilità.
Il suo scopo è quello di valutare le caratteristiche del muco cervicale e la quantità - motilità degli spermatozoi in esso presenti dopo alcune ore dal rapporto sessuale.
Personalmente lo ritengo uno strumento di indagine molto interessante e sono tra quelli che lo inserisco tra le indagini di primo livello (basilari) nella diagnostica della coppia sterile; fornisce infatti fondamentali e preziose informazioni "in vivo" sulla interazione sessuale uomo-donna senza alcun artificio laboratoristico.
Dal punto di vista tecnico consiste nel prelievo di alcune secrezioni cervico - vaginali con un delicato sistema di aspirazione sterile e nella loro immediata osservazione in microscopia a contrasto di fase; tecnica quest'ultima che non necessita di una preventiva preparazione del campione biologico che potrebbe altrimenti alterarne l'interpretazione.
I prelievi no sono dolorosi, non vi è alcun rischio e non è necessario il ricovero; l'unico discomfort è legato alla necessaria introduzione di uno speculum vaginale con la paziente in posizione ginecologica (tipica posizione assunta in occasione della visita ostetrico - ginecologica). Vengono quindi condotti piccoli campionamenti nel fornice vaginale (infondo alla vagina), sulla superficie del collo uterino (orificio uterino esterno) ed al suo interno (canale cervicale); molto più raramente possono essere effettuate campionature a livello endouterino o nel liquido peritoneale (attraverso una puntura nello scavo del Douglas). L'osservazione e valutazione dei preparati microscopici è generalmente standardizzata ad un ingrandimento di 40x.
Poichè il muco cervicale ha un ruolo molto importante sulla capacità fecondante degli spermatozoi il Post Coital Test viene consigliato intorno al periodo ovulatorio (meglio 1 - 2 giorni prima dell'ovulazione) quando sia la quantità che le caratteristiche fisico - chimiche del muco cervicale sono favorevoli ad una ottimale motilità e sopravvivenza degli spermatozoi che vedono inoltre nel transito cervicale anche il fondamentale momento della loro "capacitazione".
Dopo il rapporto sessuale la paziente viene invitata a non effettuare lavande interne ed a recarsi presso l'ambulatorio dopo circa 2-8 ore. Non usate lubrificanti e trattamenti medici endovaginali prima del rapporto; informate il ginecologo su qualsiasi farmaco che state assumendo.
La fase peri - ovulatoria (il momento giusto per fare il Post Coital Test) può essere individuata mediante il metodo sintotermico (raccolta della temperatura basale e valutazione delle caratteristiche del muco cervicale), dosaggi ormonali (in particolare valutazione urinaria del picco dell'LH) oppure con il monitoraggio ecografico del follicolo (studio della crescita follicolare).
L'interpretazione Post Coital Test è ricondotta a tre tipologie di risultato: POSITIVO, DUBBIO, NEGATIVO riguardo la "capacità fecondande" del rapporto sessuale in esame. Si basa su un'attenta valutazione delle caratteristiche del muco cervicale (pH, quantità, filanza, aspetto) con valutazione sintetica nell'Indice di Hinsler (0 valore minimo e 12 valore massimo) e della quantità e motilità degli spermatozoi.
Il giudizio di positività è generalmente espresso in presenza di un muco abbondante, limpido (trasparente), filante (molto distensibile) con pH compreso tra 6,5 ed 8,5 nel cui contesto sono osservabili almeno in un campo microscopico di osservazione a 40x non meno di 5 spermatozoi dotati di vivace motilità rettilinea ed uniforme.
Un test dubbio o negativo può essere determinato da problematiche maschili come l'oligo-astenospermia e l'azoospermia, da alterazioni del muco cervicale (stati infiammatori, alterazioni quantitaive e biochimiche), da fattori immunologici (anticorpi anti-spermatozoo).
Il Post Coital Test è un quindi ancora oggi un importante ed insostituibile strumento diagnostico nella sterilità di coppia; le sue informazioni sul muco cervicale, sugli spermatozooi (quantità e motilità) e sulla loro interazione consente di studiare la realtà di uno dei momenti più importanti del processo di fecondazione. La sua connotazione di test "in vivo" e non invasivo ha inoltre indubbi vantaggi consentendo di studiare il rapporto sessuale nel modo più naturale.fonte: salute donna

Se non volete rompervi a leggere tutto, vi ho sottolineato la parte più saliente, mentre questa ultima frase in neretto è quella che a me sta facendo venire le paturnie.
"Studiare il rapporto sessuale", perchè, dice lui, vediamo se il tuo muco è sufficiente e fertile e se, ari-cito testualmente, "questo cristiano riesce a mandare gli spermatozoi in zona, per capire così se c'è qualche congiunzione astrale che vi sta ostacolando."
Il cristiano sarebbe, o è, mio marito.
Il muco fertile sarebbe, o è, il mio.
Perchè non c'è niente che non va, niente.
E comunque, mi ricorda, siamo solo al terzo tentativo dopo l'aborto.
Meno male che i calcoli li tiene lui perchè io sono sempre stata una frana in matematica.

Sono confusa, molto in dubbio, molto tentennante sul da farsi.
Mi sembra come se ci avessero messo sotto una lente di ingrandimento e stessero lì a guardare tutto quello che facciamo.
Io non credo davvero che tutto questo possa servire, mi sa che glielo dico, e inoltre, molti ne mettono in dubbio l'affidabilità, ma questo dipende da chi lo fa e quando lo si fa. Ok, diamo per scontato che lui sarà perfetto nel farlo, ma poi? Dove stiamo andando? Facendo due conti veloci, se è un problema di spermatozoi (ricordo che lo spermiogramma è ottimo) che non arrivano, il passo successivo è la PMA, se è un problema di muco fertile, il passo successivo è la PMA. O sbaglio? Io non credo.
Dunque, che senso ha.
Che senso ha tutto questo, se io non ho problemi, sono sana, lui è sano, ho concepito, non ho problemi di aborti eppure ho abortito.
Dove stiamo andando?
Dove?

4 commenti:

  1. .......verso il traguardo, giusto?!?!?

    RispondiElimina
  2. Questa mancava anche a me. Mi sa che me ne acennò Sun in una telefonata.
    Io sono con Tilla. Stai andando verso il traguardo, anche se essere rivoltati così richiede un enorme coraggio.

    Ieri ho visto, ma non avendo connessione non sono riuscita a commentare.

    RispondiElimina
  3. ...mah infatti non ha molto senso...sono d'accordo...però, visto che il tuo ginecologo è così scrupoloso e sembra aver preso a cuore il tuo caso, forse vale la pena tentare...A volte succedono cose inspiegabili. Per esempio io ci ho provato per sei anni a fare un figlio con uno spermiogramma che faceva più schifo dello schifo. Poi la gravidanza è arrivata naturalmente (e si è anche conclusa male come sai) dopo di che non c'è stato più nulla da fare se non la PMA...A 39 anni non potevo aspettare altri sei anni...ma magari fossi stata più giovane il figlio sarebbe arrivato naturalmente anche con un solo spermatozoo.
    Insomma, quello che vorrei dire è che forse val la pena di non lasciare nulla di intentato. Non si sa mai.Poi in questo campo men che meno...
    Comunque tu sei una donna veramente coraggiosa e caparbia e saprai prendere la decisione più giusta.
    un saluto iris

    RispondiElimina

grazie per essere qui.