lunedì 12 marzo 2012

Caro diario

come ci si sente dopo aver letto un risultato che non si vuole leggere:
svuotata.
Ma sono stata brava, sono arrivata al momento X quasi lucida, poco tremante, senza una lacrima.
Dalle 13 alle 15 mi sono concessa di immaginarmi un risultato positivo, lo ammetto.
Ho chiuso per un attimo gli occhi e ho immaginato che tu fossi tornato da noi, ho immaginato le lacrime, ho immaginato di fare inversione di marcia sulla strada che stavo percorrendo per andare a lavoro da lui e annunciargli che eri tornato da noi. Una manciata di secondi di tenerezza.
Di diverso dal solito c'era solo che non ho sintomi, ho passato una fase luteale da manuale, di quelle da segnarsi sul diario:
"Caro diario,
oggi voglio dirti che sono 14 giorni che non ho dolori, non ho sbalzi di umore, non prendo a schiaffi nessuno, non piango, e soprattutto mi sento bene. Questa è una bella cosa per me, per noi, che attendiamo così tanto. Se il fisico risponde, la mente lo segue! "
ma avevo il sospetto reale che la causa di tutto ciò fosse del progesterone, e ora chissà quando arriverà il ciclo, ma non posso lamentarmi: l'ho voluto prendere io e ora zitta.
Non c'è niente da fare: io mi conosco ormai, il mio corpo è in simbiosi con me, sono una dannata insicura, devo fidarmi di quello che il mio corpo mi dice, e quando succederà, io lo saprò. Subito.
Come in passato.
E' che sono disorientata, allarmata, giustamente scossa.
Mi sono detta, mi hanno detto, lui mi ha detto:
"se non senti niente magari è così che deve essere. Noi non lo sappiamo. Ogni volta cominciamo in salita, con i dolori, le perdite. Magari quando le cose sono normali, è così che deve andare."

Ma noi non siamo normali.
Noi non abbiamo niente di normale.
E ora, quel numero negativo arrivato dal web, mi risveglia tutto ciò che fino ad oggi mi ero rifiutata di ascoltare.

C'è un prima e un dopo. Un semplice numero ti trasforma in quello che non vedevi e  che sei:
una donna non incinta.
Ma non rinnego nulla di quello che ho detto e pensato fino ad oggi. Tra un mese esatto sarà il mio compleanno e arriverà una grande gioia nella nostra casa che noi abbiamo voluto e atteso (è una sorpresa) ed io non ho più paura del tempo che passa, dopo gli esami fatti questo mese. Inizierà la stimolazione ovarica, il cariotipo va bene, anche il lavoro va meglio, la mia amica forse non dovrà fare la chemioterapia.

Ho solo il cuore piccolo per lui.
Me lo immagino con il viso teso, in mezzo alla gente, che riceve la mia telefonata che non lo renderà papà per l'ennesima volta.
E noi, gelidi, a cercare di far finta che tutto è normale, che la vita va avanti e solo noi due sappiamo che il tempo si è fermato ancora una volta, per quel numero, piccolo, insignificante e negativo.
Vorrei potermi caricare tutto il dolore delle nostre perdite,
e quello di queste assenze.
Vorrei tenerlo lontano da tutto questo.
Lo so che non è normale, ma ho davvero innato un istinto materno protettivo e insano, verso tutti, verso te che non arrivi, verso il mondo che si richiude su di noi,
oggi.

oggi,
ancora con la mia pancia vuota.

2 commenti:

  1. Ti abbraccio, sei una donna incredibile.

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  2. mi sento gelare il sangue leggendoti. Posso solo mandarti un abbraccio virtuale, ma sincero.

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grazie per essere qui.