giovedì 1 dicembre 2011

del "Perchè io no?" e affini

Voglio fermarmi un attimo nel tentativo di mettere da parte le mie vicende personali e raccontarvi dell'altro pomeriggio, quando mi sono recata all'incontro presso la libreria Mondo Libri di viale Marconi a Roma per la presentazione del libro di Nicoletta Sypos. Erano presenti, oltre l'autrice, anche Federica Casadei, presidente di Cercounbimbo.net, e Filomena Gallo, avvocato, presidente di Amica Cicogna e segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

Premesso che io di PMA conosco solo le linee generali, ho trovato davvero interessanti le argomentazioni trattate e sono stata molto felice di aver potuto partecipare, ed essere venuta a conoscenza di informazioni e situazioni che nemmeno lontanamente potevo immaginare esistessero.
Mi piacerebbe che tutte le donne, non solo le dichiaratamente infertili, venissero a conoscenza di tutte queste informazioni, partecipando ad un tema che ritengo importantissimo.
Invece, purtroppo anche noi donne, ci chiudiamo nei nostri mondi, non ricordando che ci è stata dato un dono, quello di dare la vita, e questo, non può considerarsi scontato.
Per questo ringrazio ogni giorno, tutte le mie amiche che affrontano con coraggio questo percorso e che combattono per ricevere questo dono che per loro non è così scontato. E ringrazio queste donne ancor più forti che escono allo scoperto, mettendoci la faccia, scrivendo un libro, facendo battaglie legali.

Qui di seguito trovate l'articolo della Sypos che vi riporto e che potete leggere anche sul suo sito: www.nicolettasipos.it/
Bell’incontro, il 29 novembre, a Roma nella libreria Mondolibri di galleria Marconi, con presenza importanti come quella di Federica Casadei, presidente di Cercounbimbo.net, e Filomena Gallo, avvocato, presidente di Amica Cicogna e segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. Tra i temi affrontati: l’assunto che l’infertilità non è una malattia (come invece è!) ma un disagio sociale; il poco rispetto per la pur restrittiva Legge 40 che prevede compagne di informazione e prevenzione dell’infertilità (mai sviluppate con autentica convinzione); l’opposizione di molto medici di base per motivi forse religiosi (si è citato il caso di un medico che ha rifiutato la richiesta di spermiogramma, perché l’esame del seme richiede una masturbazione vietata ecc. ecc.). L’assurdità della legge che in Italia vieta la fecondazione eterologa in modo totale e assoluto, e per paradosso invita i cittadini a delinquere andando all’estero, in paesi dove possono ottenere aiuto. Tanto più che alla fine i figli nati da fecondazione eterologa sono figli a tutti gli effetti e la coppia che si sottopone a questa procedura non è punibile. L’assunto in base al quale una coppia torinese alla fine ha perso il bambino perché il padre, 70 anni, mentre scaricava la spesa l’aveva lasciata in auto a piangere. Prima ancora, il primario dell’ospedale Sant’Anna in cui la mamma (Gabriella, 57) ha partorito, aveva allertato i servizi sociali segnalando che la signora era troppo avanti con l’età per concepire con ovulo proprio e quindi era ricorsa all’eterologa. Storia di ordinaria ingiustizia. Stortare è facile, raddrizzare— arduo. Nicoletta Sypos

2 commenti:

  1. Da quando passo di qui (e ti assicuro che passo sempre anche se non sempre mi leggi tra i commenti) ci penso spesso alla fortuna che ho avuto. Alla fortuna di avere desiderato le mie figlie e averle avute tra le braccia 9 mesi dopo. L'ho sempre considerata una cosa naturale e scontata... grazie.

    RispondiElimina
  2. Cristina, grazie per il tuo passaggio. Accolgo sempre con grande gratitudine una mamma consapevole, perchè per me tutto questo fa parte di un grande disegno che ogni giorno mi dà qualcosa in più e mi aiuta nel cammino che sto facendo.

    RispondiElimina

grazie per essere qui.