martedì 13 dicembre 2011

consapevolezza e viaggi last minute

Ciao .....,
Nonostante ultimamente io abbia dato prova di essere un soggetto emotivamente stordito, a mia discolpa ho la prova di aver mandato questa mail venerdi in cui parlo di “punture” e non di “puntura” (questo per dire che ero fermamente convinta di doverne fare più di una!)!
Ti chiedo, per favore, visto il soggetto inaffidabile, nonostante la mia elevata esperienza nel settore (ho accusato il colpo, si capisce?), di specificare parola per parola, nonché ripetere più di una volta qualsiasi altra indicazione terapeutica  futura (la prossima volta potrei portarmi un registratore così non correrò il rischio di dimenticare!).
A questa mail fa seguito la risposta divertita del mio ginecologo.



Va bene, sono una stordita senza precedenti.
Mi sono sparata tre bombe di progesterone, quando la bomba doveva essere una sola.
Non ho parole.
Così  il ciclo non si sa più quando arriverà.
Va bene, così abbiamo annullato gli scenari apocalittici che si erano già formati nella mia mente già dall'alba di questa 51esima giornata di amenorrea: menopausa precoce? ovaio policistico? cancro!!?
ah.ah.
sono fuori di testa, non c'è che dire.Ma gli ultimi eventi della mia vita mi daranno un'attenuante, ne sono sicura.
Detto questo, chiesto il benestare ginecologico, appena tornata a casa stasera, mi sono tuffata alla ricerca di un volo per il prossimo we a prezzi umani: non sono incinta, non ho il ciclo, non ho altri aborti in corso, ok. parto.
E dove andiamo?
In Germania, ospiti di un cugino ricercatore che lavora a Bonn.
I biglietti aerei sono arrivati a prezzi esagerati, mi deprimo, non possiamo partire, allora mi si accende la lampadina: Dusserdolf, poi il treno per Colonia, volo economico EasyJet, ultimi tre posti.
Mi bevo una bella fetta di Germania, mi vado a freddare un pò, e lascio questo caldo malato romano, che non se può più. Mi immergo nei mercatini di Natale e mi distraggo un pò.
Non vedo l'ora.

Ecco, poi magari sul viaggio di ritorno avrò qualche problemuccio visto che ce lo spariamo in tre con l'automobile (il cugino torna in patria per le vacanze di Natale), però vabbè, 15 ore di viaggio, speriamo di passare presto il confine così da poter navigare un pò ... nella speranza il ciclo nel frattempo arrivi.
Insomma, non è da me organizzare un viaggetto in così poco tempo e così poco preavviso ma ormai non mi stupisco più di niente, nemmeno di me stessa, nè di quello che mi circonda, e non mi interessa  delle opinioni altrui, a parte quella del marito (che pare sia buona) e quella del dottore, che stasera ha replicato alla mail definendomi soggetto affidabilissimo (ah ah, si vede che un pò pena gli ho fatto ultimamente, un soggetto poliabortivo, tra le tante, che emerge nel suo studio) .

Il mio umore è fortemente altalenante, ieri ho passato la giornata a piangere, stamattina ero terrorizzata, il resto della giornata sono stata felice e ho toccato il cielo con un dito.
Non è male in fondo.
A me piace davvero tanto il lavoro che sto facendo per questo piccoletto che verrà e sono sicura anche che quando mi leggerà si farà un sacco di risate oppure piangerà come una mammoletta.

sabato sera sono stata ad una cena di colleghi del marito con relative compagne, e una di loro ha una storia di poliabortività simile alla mia, ma, forse, anzi no, meno consapevole.
L'ho vista che cercava di parlarmi in disparte, e, seppure non avessi voglia di parlare, stranamente, ho ceduto guardandola negli occhi, quando ad un certo punto, una delle coppie ha cominciato a parlare di figli, o meglio, pargoli urlanti, sottolineando che loro proprio no, non sono pronti a questo, che i ragazzini non si reggono e giù con altre pesantezze. Che per carità, io rispetto ogni opinione (sono circondata più da gente che i figli non li vuole e che non comprende il nostro dramma, che da gente che li vuole), ma in quella sede, conoscendo i nostri precedenti e soprattutto i precedenti dei padroni di casa, l'altra coppia poliabortiva, non mi è sembrato molto carino l'atteggiamento e la piega che aveva preso la conversazione.
E infatti, appena ha potuto, lei mi ha preso da una parte e mi ha detto che non ce la faceva a sostenere certi discorsi, che la sua ferita era troppo grande, che il suo dolore per i suoi tre angeli volati via era incolmabile.
E poi le lacrime.

Ed io mi sono vista dentro quella donna, che praticamente non mi conosce ma avverte che posso capire.
Posso capire si.
E questo mi rende orgogliosa, ovvero, avrei preferito non conoscere questo dolore, ma ora so, e mi piace questa mia consapevolezza, questa mia vita cresciuta e maturata con questa esperienza, a volte, più grande di me.
mi piace tutto sommato, nonostante le lacrime.
sono felice di aver potuto conoscere un altro pezzetto di me.

5 commenti:

  1. E io di aver conosciuto te.
    Buon viaggio, spero porti una bella ventata di aria fresca. Come quando apri le finestre di primo mattino.

    Notte!

    RispondiElimina
  2. grazie owl per i tuoi passaggi qui, sei molto cara.

    RispondiElimina
  3. Che bello che riesci a partire! Sono troppo contenta per te, Anna. Godetevi il viaggetto, mi raccomando, e grazie per la camelia. Ti penso.

    RispondiElimina
  4. @Fortuna, benvenuta nel mondo mio e di nevischietto. Ti aspettavo tesoro mio. La porta è aperta sempre per te.

    @clara, ti penso anche io. lo sai vero?

    RispondiElimina

grazie per essere qui.