giovedì 3 gennaio 2013

Onnipotenza

Cosa vuol dire avere la vita dentro l'ho scritto tante volte.
Cosa vuol dire avere la morte dentro pure.
Cosa vuol dire averle insieme forse no.
Scrivendo a Silvia stamattina mi sono accorta di non averlo mai fatto.
E non è poco.
La prima volta che sono rimasta incinta mi piaceva tanto quella espressione in cui affermi di "avere due cuori insieme". 
Mi piaceva tanto.
Oggi posso dire di avere avuto la morte e la vita insieme.
Certo, non è proprio la stessa cosa, ma è tanta roba.
Non è da tutti accettare questo.
Ma io sono un'abortiva con recidiva e forse è il caso di cominciare a farci i conti con questo concetto, e stavolta, che mi hanno ucciso il futuro, la questione si è ben saldata in me.
Cosa c'è di diverso stavolta.
C'ho pensato ieri, che il ciclo è tornato, dopo soli ventisette giorni dal raschiamento, a soli sette giorni dalla fine delle perdite da raschiamento.
Tutte le altre volte il ciclo che tornava era il ciclo di rinnovamento, la svolta per ricominciare.
Invece stavolta no.
Stavolta non è mai finito nulla.
Non ci sarà una svolta. Non ci sarà un nuovo inizio.
Ci saranno altre cose, più belle, meno belle, ma non sarà un nuovo inizio, un nuovo anno.
Ho assunto la consapevolezza che la morte mi ha abitato e molto probabilmente tornerà a farlo.
E non posso fare finta di niente.
La vita, la morte, fanno parte di noi, ci sono perchè esistiamo. E se mi hanno abitato per un certo tempo, è perchè i miei figli sono esistiti, e di questo bisogna che io ne ne prenda atto per rispetto a quello che sono stati e che sono ora.
Non so come spiegarvi.
La condizione di gravidanza fa sentire la donna onnipotente.
Ammettiamolo.
Hai dentro una vita che non è la tua ma è la tua allo stesso tempo.
Forse così si sente il Signore quando si rivolge a suo Figlio.
E' onnipotenza pura.
Probabilmente è per questo motivo che chi non sente il bisogno di approfondire il concetto perchè lo dà per scontato o pensa che la nuova condizione fisica gli sia dovuta di partenza, una sorta di full optional dato alla nascita, sbandiera quella pancia, spingendola in avanti nella società, come fosse l'unica pancia dell'universo.
Che per carità, ci sta, se ti senti così onnipotente. Basta che non me la sbatti in faccia per passarmi davanti mentre siamo in coda alla posta, che t'ho visto bella! tu stai bene, te sei fumata ora 'na sigaretta, hai sfanculato il tuo ragazzo, hai litigato con una commessa, sei stata quattro ore fuori al freddo e al gelo con il tuo i-phone in video chiamata, lascia perde.
Tu che ignori, il diritto non ce l'hai.
Io si.
Io non solo ho avuto la vita dentro come te.
Ho avuto pure la morte.
E cara mia, fino a prova contraria, vinco io.
Esistono gli elimina file per le abortive?
Dovrebbero farli.

E questo post non ha senso.
come non ha senso che i miei figli mi muoiano in pancia.
come non ha senso che io non riesca a trovarne la causa.
vorrei arrivare a prendere il nobel per la medicina per aver finalmente trovato il problema, e poi la soluzione.
ma non sarà così.
non ci sarà nessun nobel per nessuno.

Ci sono certe donne che pensano di essere miracolate perchè passano da una situazione normale ad una situazione di gravidanza, in condizioni normali a loro volta, ma io il miracolo non ce lo vedo.
Ci sono donne che assumono automaticamente l'atteggiamento di io so come va la vita tu no, per il discorso di cui prima, ma considerano scontata la loro situazione. Anzi, non scontata, dovuta.
E poi ci sono donne che si sentono diverse, e come me, alla fine ne sono pure felici, perchè in fondo, il più bel dono che mi hanno fatto i miei figli fino ad oggi, è che io davvero conosco.
Conosco la differenza.
Ed è difficile da condividere questa differenza, ma io la sento, e a volte, davvero, mi sento grata per il dono che mi è stato dato.
Perchè è difficile ammetterlo con se stessi, ed è difficile farsi capire, ma anche la mia condizione, ora che l'ho assunta, è un dono.

Ed io ne farò tesoro.

17 commenti:

  1. ... e condividendo questi pensieri con noi, ci rendi partecipi di questo dono. E' un dono difficile, solo certe persone riescono a prendersene cura.
    Come ti dicevo ieri, la forza è un concetto perlopiù assai diverso da ciò che comunemente si pensa.

    RispondiElimina
  2. Brividi...
    Io mi sentivo bene e forte in gravidanza. Non mi ero mai sentita meglio in vita mia. Non ostentavo la pancia, anzi, gioivo perché non si vedeva tanto ancora, ed ero entrata nel sesto mese. Però, forse anche perché mi sentivo davvero bene, davo quasi per scontato il fatto che mio figlio/a (il sesso l'ho saputo solo il tragico giorno della morfologica di secondo livello) sarebbe nato a Febbraio, e che sarebbe andato tutto bene. Non pensavo mi fosse dovuto, ma mi pareva una cosa normale e naturale...e invece la nostra storia è un'altra.
    Io credo che il momento in cui ho sentito la morte prendersi la vita dentro di me sia stato il più terribile di tutta la mia storia. Non ho mai sentito un dolore così profondo, sordo. Ho sentito l'istante esatto, un sussulto che mi è rimasto marchiato a fuoco dentro.
    Capisco il tuo sentire, sono parole davvero forti per chi le sa intendere, ed arrivare a parlare di dono anche se si parla di morte è la cosa più bella che una mamma possa fare per il proprio bambino. Ecco, mi son detta fin dall'inizio della fine che il mio desiderio sarebbe stato quello di riuscire a sentirmi riconoscente per questo dono, e poter dire che per lei patirei ancora tutto questo senza paura.
    L'ho sentito da subito questo desiderio, non poteva essere diversamente...

    Tramutarlo in seme fecondo non è banale, ma sento che ce la stiamo mettendo tutta.
    Sei grande.
    Ti abbraccio con affetto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dio mio...stessa cosa...
      anna tu hai espresso un "sentire" che io non sapevo come esprimere. Sì anche io mi sento diversa, diversa anche ora che ho una figlia. Quando cammino per la strada e parlo con altre mamme o mi si avvicinano donne incinte, io mi sento diversa, forse anche un po' staccata, un po' lontana da loro. Nel "periodo di mezzo" tra la morte e la vita mi sono anche sentita così proprio come tu descrivi, mi sono sentita come "privilegiata" ricevitrice di un dono...Non so. Forse a "mente lucida" leggere simili parole lascia un attimo attoniti ma è così per davvero. Per l'ennesima volta: io ti capisco. (Non serve a molto, ma è così)

      Elimina
  3. Parole sante. Niente da dire in aggiunta. Un abbraccio sincero

    RispondiElimina
  4. Wow!Buon Anno Annetta..era passata per farti gli auguri..Io dico sempre ad un amico che si fa troppi perché ..i perché non esistono é la vita..ma ti auguro di trovar forza e vita ..questo nuovo anno. Mai dire mai..l'onnipotente è in cielo non siamo noi a scrivere le pagine della nostra vita..ma solo se credi quel qualcuno nell'infinito decide le rughe delle mani della nostra esistenza..e il tuo dolore è troppo forte e capibile ..Bacio.

    RispondiElimina
  5. Le tue parole sono l'interpretazione scritta dei pensieri di tutte le donne poliabortive, di quelle che non possono avere figli, di quelle che sono sinecausa (come me), di quelle che per qualsiasi motivo ancora non ci sono riuscite. Quella sensazione di diversità ci resterà dentro, anche se domani ci riusciremo. Quella sensazione di onnipotenza l'avremo solo nel nostro cuore, non negli atteggiamenti. Saremo delicate e rispettose degli altri. Credimi. Oggi è il mio compleanno, e pensavo che per il quarto anno di seguito non ho festeggiato con nessuna pancia, o almeno come una pancia diversa da quella di adipe che mi porto appresso ogni giorno ;-)
    Ma se tutto ciò servirà ad essere più consapevole del dono che spero di ricevere prima o poi... va bene così.
    Dimmi che la mia adipe ti ha fatto sorridere, dai!!! ;-)
    Un abbraccio, Lidia

    RispondiElimina
  6. tra giravolte umorali
    come sempre da qualche anno mi accade
    e conosci il motivo

    potendo scegliere
    preferirei davvero che nessuna donna conoscesse "quella" differenza, ma solo bellezza.

    ti abbraccio
    Adelia

    RispondiElimina
  7. Belle riflessioni. E belli i commenti di tutte. Mi avete arricchita, grazie.

    RispondiElimina
  8. Anna ti ammiro molto perchè pur nel dolore riesci a fare queste sante considerazioni che condivido. Nella mia fortuna nella sfortuna mi sento una miracolata, sento di avere avuto un dono unico, come dici tu non una cosa dovuta ma un miracolo.
    Ti abbraccio

    RispondiElimina
  9. Anna, hai ragione, molte donne sentono le loro pance come dovute, ma nella mia esperienza ne ho incontrate alcune che non la vivono così. E sono poi le mie due più care amiche, che sono rimaste incinte a sorpresa mentre io mi dibattevo tra esami, rimozioni delle aderenze e inizio del percorso pma. Queste mie care amiche, per aver seguito insieme a me il mio doloroso percorso, quando hanno scoperto di essere rimaste incinta senza alcuno sforzo, hanno finito quasi per sentirsi in colpa per il dono inaspettato e non cercato, di fronte a una come me che lottava (e lotta) per raggiungere il suo pezzettino di paradiso.Ti dirò che, per il loro bene, ma anche per il mio, avrei preferito che si godessero di più il loro momento, anche con me, perchè, senza volerlo, il loro pudore mi ha fatto sentire ancora più "esclusa" e "sbagliata" di quanto già non mi sentissi. Forse questo mio commento non c'entra col tuo post, perdonami, ma mi è venuto spontaneo. Ricorda sempre che io tifo per te e per la tua forza. un bacio, Fra

    RispondiElimina
  10. anche io mi sento "diversa", non "piu'", ne' "meno", ma mi sento diversa...
    non so quanto possa entrarci con il tuo post, prob sono problemi miei e basta, ma non so, non ce la faccio a sentirmi una "mamma normale".

    RispondiElimina
  11. ieri,
    mentre mi arrivavano i vs commenti, non potevo rispondervi (poi vi dirò perchè, ma è una cosa bella) perchè avevo le mani occupate...Però vi leggevo e vi leggevo a voce alta a mio marito che era con me.
    E lui diceva continuamente:
    "grazie...grazie...grazie...perchè hanno capito...perchè ci aiutano...perchè non dobbiamo giustificarci"
    e il grazie era per voi, per la vs condivisione che ci fa sentire meno "mostri", meno "casi unici", meno "persone a cui fare pat pat sulla spalla".

    vorrei fare una precisazione :
    tra le righe io non critico tutte le donne in gravidanza in generale.
    ci mancherebbe altro!!!!
    ho spezzato un pò a favore delle "diverse" questa lancia del cavolo, enfatizzando il comportamento che a volte alcune donne inconsapevoli hanno (secondo me la maggior parte).
    Che nessuno si senta offeso.
    Io lo so di essere pesantissima.
    Ma ho anche amiche che dal nostro esempio imparano.
    Però ne ho anche molte che del nostro esempio se ne fottono.
    E va bene così.
    chissene,
    diceva qualcuno.

    RispondiElimina
  12. Anna non credo servano queste giustificazioni.Non sei pesante tu ma il dolore che è dentro di te. Noi forse te lo possiamo alleviare un pò ma purtroppo quello sordo, forte, ti avvolge. Quindi nessuna giustifiazione E' un diritto anche il dolore e noi possiamo solo stringerci intorno a te. Al riguardo, dopo che ti avevo letta ho pubblicato un post, perchè io mamma, mi sono sentita inadeguata e per questo me ne dispiaccio. Un abbraccio

    RispondiElimina
  13. Io Anna ho capito benissimo il senso invece.
    Per moli aspetti questo anno appena passato mi ha lasciata come te. Nella consapevolezza che "vedendo" ora sono diversa. Non c'entra nulla, lo so, è diverso. Ma hai toccato una corda che io non ero riuscita a spiegare così bene.
    Quando vivi una condizione di sofferenza e la sperimenti dentro te stessa anche se non ne ha senso diventi davvero qualcos'altro, più elaborato e profondo.
    Forse non mi sono spiegata bene.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. cara...
      io ho capito perfettamente e ti ringrazio perchè mi fai leggere ciò che scrivo anche attraverso la tua lente.

      Elimina
  14. Ti ho letta, in quei brevi momenti in cui sono riuscita a connettermi e visualizzare le mail. Ti ho letta nell'ultimo calvario: sì, anche io mi sento arricchita, anche io mi sento "meno caso unico" quando passo di qui. E quindi grazie, a te, perché riesci a tirare fuori tanto dal tuo dolore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ylenia grazie.
      anche io non dimentico te.
      un abbraccio.

      Elimina

grazie per essere qui.