venerdì 24 agosto 2012

Vorrei tanto



Certe sere, come questa, mi viene voglia di pensarmi come una donna qualsiasi in una coppia qualsiasi.
Vorrei non avere insito dentro di me questo bisogno di portarti al mondo, vorrei poter pensare solo a me e a mio marito.
Mi piacerebbe pensare ad un paio di scarpe firmate, ad una serata di jazz e un bicchiere di vino e ad una risata senza interessi.
Mi piacerebbe ricordarmi di quanto è bello il mio lavoro e incentivarlo e renderlo ancora più interessante.
Ora che sto facendo questo percorso di dimagrimento e lo sto facendo, sì per la pma, ma comunque, questo è il mio corpo, non è che lo posso poi staccare di molto dalla mia testa, riesco a cogliere il senso di cosa significa prendersi cura di se stessi.
Ho odiato questo mio corpo, per quello che è successo e perchè non è una culla naturale: il colpo di scena per me è stato che tutto ciò è accaduto a me, proprio a me.
A me che credevo di essere invincibile.
Poi è successo di comprendere di non essere perfetta come credevo.



Me ne accorsi la prima volta a ventiquattro anni, quando fui operata in urgenza, per un problema di fegato.
Conobbi il dolore fisico, per la prima volta.
Capii che non ero perfetta, sentii un crac, e di lì partì il mio processo di consapevolezza.
Sono passati quattordici anni.
Un bel pezzetto di vita.
E stasera, niente, pensavo che avrei solo voglia di sentirmi leggera, pensare ad un viaggio da progettare, vestirmi con un abito elegante, organizzare una festa in giardino, di fine estate, a piedi nudi sull'erba, con gente felice, che ha solo voglia di stare bene.
Avrei voglia di sentirmi di nuovo perfetta, come prima del crac.
Vorrei non sentire questo peso.
Vorrei non desiderarti così tanto amore mio.
Vorrei sentirmi meno mamma.
Meno responsabile di te, che ancora non esisti.
Più egoista.
Centrata su me stessa.
Vorrei.
Ma non è così.

Faccio mia una frase letta su CiaoLapo, racconta tutto.

Decidere di avere un figlio è una scelta radicale. 
E' decidere di avere per sempre il proprio cuore che cammina per il mondo,fuori dal proprio corpo.

6 commenti:

  1. Anna carissima, non puoi essere diversa da quello che sei adesso: sei terra e istinto, e il tuo desiderio di maternità è il tuo profondo riflesso, che tocca ogni cosa. Ti auguro di centrarti, e di raggiungere presto il tuo sogno.

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  2. Mi unisco al commento di Clara, lei sempre così brava a esprimere al meglio il bene che ti vogliamo.
    baci

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  3. :-) carine le due donnine sopra me:-)) Notte Annetta...sogni d'oro.

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  4. E' un pensiero meraviglioso e sconcertante per certi versi.
    Il tuo modo di percepirti ed essere madre ti accompagna in questo cammino e muterà ancora col passare del tempo. Si tratta di un percorso che non ha fine, inevitabilmente, deliziosamente imperfetto. Prima non eravamo perfette: eravamo limitate a noi stesse, concentrate su di noi e sulla nostra vita. La maternità ti spalanca il cuore e, nel farlo, talvolta fa un po' male.

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    1. che bella riflessione la tua.
      la maternità può fare male...

      io sto accumulando il male, speriamo di goderne in futuro solo il bene!
      :)

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  5. C'è il prima e c'è il dopo. Il prima dell'essere madre non sarà mai più come il dopo. Tutto cambia e vivi un prolungamneto di te che è altro da te. Per sempre e nonostante tutto il cammino. E' difficile, può far male, è bellissimo. Ogni pezzetto di te è già incanalato in questa direzione. Non puoi fare altrimenti, Annina bella e ogni giorno che passa sei più vicina a lui.
    Baci grandissimi.
    Raffaella

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grazie per essere qui.