martedì 30 settembre 2014

Sei tutta la mia vita

Questo post è uno dei post che non ho mai pubblicato.
Ce ne sono una serie.
Ora sto bene e lo tiro fuori dal cassetto.
Ogni tanto ne tirerò fuori uno, a seconda del momento.
In fondo, ho sempre condiviso, non riesco a non farlo.
Il silenzio che mi si impone intorno, nella mia vita, questo non parlare dell'argomento, mi avvilisce, mi fa sentire sola. E allora ho solo questo posto per tirare fuori le mie domande e le mie riflessioni.
E lo tengo aperto.
Nonostante tutto.



02/07/2014 ore 00.34

Non so come inziare questo racconto, figlio.

Perchè è un racconto che arriva da lontano, scava in profondità, tocca corde della mia esistenza.
Provo a raccontarti allora che ieri sera ho partecipato ad uno scambio Reiki.
Non chiedermi cosa significa perchè non lo so. Per la prima volta ho partecipato ad un evento che sapevo, avrebbe toccato da vicino la mia anima, senza prima informarmi e studiare come è al mio solito.
Ho deciso che non dovevo crearmi aspettative e così ho chiuso gli occhi e mi sono tuffata.
Sono stata insistentemente invitata da una persona, la quale in realtà, non ci conosce. Non conosce me, non conosce te, non conosce noi due insieme, la nostra storia, passata e futura. E' una persona che conosco in conseguenza di un caro amico. La sua insistenza affinchè io partecipassi mi ha colpito e alla fine ho deciso di andare.
Cosa è accaduto in realtà non so descriverlo davvero a parole.
Era buio, silenzio preceduto da una meditazione in cui mi sono ritrovata. Ero sdraiata, la testa sul cuscino.
Dietro di me l'insegnante, il master reiki, non so come si chiama tecnicamente, comunque, la persona che ha fatto il trattamento, ha posto le sue mani sulla mia testa.
Da quel momento in poi un clic.
Si è aperta una porta. Un'ondata di energia mi ha investito. Anzi no, erano delle onde. Come fossi in mezzo al mare, sentivo la sua energia (o era la mia?) che mi arrivava dalla testa fino alla punta dei piedi.
Poi cambia posizione delle mani, e di nuovo, avverto sussultare, picchiettare, poi di nuovo onde, più breve, più intense.
Mi soffermo a raccontarti nei particolari, mi sforzo di farlo per farti capire, perchè quel che è accaduto dopo è importante e allo stesso tempo, sconvolgente.
Le sue mani si sono fermate sulla mia pancia e lì è cominciato tutto.
Lì è iniziato il mio viaggio incontro a te.
Un dolore lontano, profondo, ha cominciato a risalire dal mio utero. Io sentivo fortissima l'energia che ti ha creato, e questo era per me fonte di gioia e di dolore. Sentivo le mie ovaie pulsare alternativamente e poi il mio utero...potevo sentirne le pareti, individuarne il perimetro in ogni cm. Lo avvertivo come il centro di tutto, come un vortice, dal quale nasceva una forte energia.
Poi ti ho visto.
E' qui che volevo arrivare.
Io ti ho visto dentro il mio utero, legato a me,  in questa culla come sospeso, con un dito in bocca e gli occhi chiusi.
Ti ho visto così bene che ho potuto individuare le tue vene attraverso la tua pelle trasparente e delicata.
E ho iniziato a piangere.
Un grande desiderio di lasciarmi andare.
Che cosa stava succedendo?
Che cosa è tutto questo?
Era questa la chiave per arrivare a te?
Il riconoscimento di un'energia che risiede in me e di cui non sapevo l'esistenza?

Il trattamento si è concluso, ed io, al buio, con gli occhi bagnati, completamente priva di ogni sovrastruttura, chiedevo in silenzio di non allontanare quelle mani dalla mia pancia ferita.
Non ancora.
Ho bisogno di vederti.
Ancora.
Ancora.
Ancora.

Più tardi, ci siamo ritrovati in piedi, con la luce, ed io ho raccontato, ed io ho chiesto.
E mi è stato domandato: "hai subìto una perdita Anna?"
Ed io ho raccontato di averne avute tante, molte.
E allora,mi è stato detto che c'eri tu, durante il trattamento.
Tu, una bambina.
Eri tu, ero io.
Una bambina.
E questa bambina pronunciava una frase:
"Sei tutta la mia vita".

Sono passate ventiquattro ore ed io continuo a respirare con questa nuova modalità.

Sei tutta la mia vita.
Sei una bambina, o sono io bambina?
Quanto siamo collegate io e te? Da dove inizia la nostra storia? E' davvero iniziata con la tua perdita o tu eri in me da prima ed io non ti vedevo? Dovevo perderti per così tante volte prima di accettarti?
Ora lo so chi sei.
Ti sento di nuovo.
Ti avevo perso.
Sei arrivata in sogno ad altre due persone, e questo mi ha sconvolto, e mi ha rassicurata.
Qualche tempo fa, sei entrata nel sogno di una cara persona, che non mi conosce fisicamente ma che conosce la nostra storia. Eravamo noi due, io ti tenevo in braccio e intorno a noi c'era tanta luce.
Poi sei entrata nel sogno della persona che ieri sera mi ha portato a questo incontro reiki.
Ecco perchè ero lì.
Lei ti ha sognato, ma dapprima il sogno è passato per me, nel racconto della tua perdita e poi nel messaggio che solo attraverso l'accettazione che io potrei non essere mai madre, potrai allora arrivare. Come mia figlia o come altra forma. Che tu sarai la mia creatività o la mia potenzialità o la mia bambina in carne ed ossa non si sa. Con l'accettazione di ciò poi, nel sogno tu arrivi in carne ed ossa ed io dico alla persona che ci ha sognate "ho capito cosa volevi dirmi, ecco mia figlia".
Non nego di essermi rattristata all'inizio per questa interpretazione.
Ho da subito indossato la modalità di difesa.
Che ne sapete voi?
Come potete capire che cosa significa vivere sei aborti sulla propria pelle, attraverso le proprie viscere?
Perchè tutto deve passare per la mia responsabilità verso me stessa, senza la quale non posso diventare madre?
Perchè ancora una volta io devo essere la protagonista?
Mi sale una rabbia e un dolore per tutto questo, che mi avvilisce.
Poi mi sono fermata a pensare che il miracolo di essere apparsa in due sogni diverse a persone a me sconosciute, e poi ieri sera, nella mente di chi non conosceva la nostra storia, è una cosa talmente grande, che non può essere soffocata da un'interpretazione. Il punto non è questo.
Il punto non è discutere se io sarò mai madre a seconda di quanto io impari ad accettare quello che è o quello che non è.
Io sono già tua madre.
Questo è il punto.
E' questo ciò che non si riesce a comprendere da fuori.
Io sarò comunque, per sempre, tua madre. Anche se tu non tornerai mai più da me.
E il mio è un comportamente d'istinto, atto a difenderti con le uniche armi che ho, quelle dell'amore, che questo significhi sacrificare tutto, non importa. Questo è il mio istinto. Questo è il mio cuore.
Sei tu, tutta la mia vita.
Te lo ripeto da anni e ora, che tu lo hai detto a me, imparo ad essere felice, anche quando mi manchi come l'aria, anche senza di te.

4 commenti:

  1. Oh Annina, grazie per la condivisione, so dire solo questo. Grazie di esserci sempre per me.

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  2. Non è che tutti là fuori non lo comprendono... Io e qualcun altro sí, ma capisco siamo pochi :(
    Però è anche vero che da quando ti conosco percepisco meglio il tuo panorama interiore e sai bene che prima avevo opinioni differenti. Quindi grazie per avermi reso piú sensibile rispetto a quest'argomento... magari qualcuno ha bisogno di piú tempo (per capire)
    Però, ecco... "la maggioranza" si sa, in questi casi, è quella che fa la differenza e, lo so, fa male sentirla contro.

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  3. Mi sento così piccina di fronte a te, donna che io trovo davvero incredibile perchè dotata di indubbia forza interiore. Quando ho uno dei miei momenti di forte sconforto vengo qui, a leggere qualcosa e dirmi "ma guarda lei, che forza, sbrigati, alzati"... Quindi, che possa esserti utile o no, sappi che infondi coraggio a una persona lontana... :) Grazie :*

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  4. Conosco bene il valore della condivisione e conosco anche i rischi. Tu sei coraggiosa anche e soprattutto per questo.
    Sei una fonte di forza e ispirazione. Una gran donna e una gran mamma.
    Ti abbraccio fortissimo, quasi a stritolarti :)

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grazie per essere qui.