33° giorno di meditazione Adi Shakti
II° ciclo e ultimo di agopuntura per "un buon concepimento"
-7 giorni a Londra
-15 giorni all'inizio di un cantiere solo mio
3° giorno di dolore delle cicatrici della geu
5° giorno di ciclo. L'ennesimo.
Ci sono dei giorni che è lunedì, che anche se non è lunedì, è come se lo fosse.
Dei giorni in cui devi ricominciare di nuovo daccapo tutto.
Dei giorni in cui non ti va, che non è possibile che di nuovo devi ricostruire tutta l'impalcatura del tuo benessere.
Che non ce la fai a portare avanti la settimana che ti aspetta, e i giorni, e i mesi.
Ancora.
Che è dura, nonostante tutto, nonostante i sorrisi.
E sei stanca di un sacco di cose, di un sacco di situazioni, di un sacco di persone.
E non puoi dirlo.
Perchè ora sei il guru della consapevolezza, della speranza, della luce.
Ma non è così che funziona.
Sono sempre io e certe volte non ho voglia di fare la forte.
Vorrei battere i piedi e urlare e lasciar fare agli ormoni, che da sempre hanno avuto la meglio sul mio carattere. Mi piacerebbe tanto che in quei lunedì la razionalità non prevalesse. Che non mi si ricordasse che quarantanni, sei aborti senza causa, una tuba, e tanto dolore accumulato, è troppa roba messa tutta insieme.
Che non ce la posso fare, lasciando che sia.
Perchè pensi a tutto questo, tutto insieme, e ti dici Ma dove vuoi arrivare tu? Che ti si incollano addosso quegli occhi di compassione e di scrollata di spalle, che tu no, tu adesso basta. E' ora di voltare pagina e non vivere più attaccato a qualcosa che non si realizza. E' ora di dire a te stessa che hai sbagliato, sbagli a vivere così, che una vita sospesa, che vita è?
Che io lo so che un cane non è un bambino.
Lo so che una nipote non è un figlio.
Lo so che non sono una madre.
Fatico.
Fatico quando arrivano questi lunedì, fatico che la luce non si accende.
E poi mi dico che va bene lo stesso. Che se sono tornata a piangere per questo, vuol dire che un poco sto guarendo dal dolore grande, quel dolore che mi ha immobilizzato e che mi ha fatto vivere tutto il resto come inutile.
E cerco di guardare avanti, di osservare il bello della vita, di godere delle piccole cose, di coltivare il sorriso senza crearmi aspettative senza senso. Ma questi lunedì qui, non ce la fai. E' davvero difficile.
E non piangi. Ancora no. Non più. Fai finta di niente. Solo tu lo sai che gli angoli della bocca sono in giù mentre forzi un sorriso. E intanto ti spezzi dentro.
Penso che oggi, ventinove anni fa, è nato il mio ultimo fratello e che mia mamma quando lo ha partorito aveva quarantuno anni. Penso che erano terrorizzati dalla possibilità che non sarebbe nato sano, come tutti le dicevano, visto la sua età. Mia mamma aveva altri quattro figli prima di lui.
Ed io sono qui, ferma, quasi alla sua stessa età. Senza figli vivi.
Che non ho nessun appiglio concreto, e vivere senza razionalità non è che è da tutti.
Si vive bene senza ma non è facile.
Per niente.
In questi momenti di disperazione e di buio, ti sembra di nuotare nel niente, nel vuoto, affoghi.
Poi ti ricordi che hai imparato a respirare anche senza ossigeno e allora respiri.
Ma è difficile.
Partiremo per un viaggio a Londra tra una settimana.
E' un viaggio regalo che avremmo dovuto fare da un anno e che l'anno passato non ci ha permesso di fare.
Ho, con molta gioia, organizzato tutto, ma ho sperato in cuor mio di non dover partire per altri motivi, quei motivi che ora non oso nemmeno più scrivere qui.
Quei motivi non sono arrivati.
Io dovrò partire, come fosse una condanna.
Ci sono persone che ci invidiano. Siamo arrivati al punto che si invidia la nostra libertà, il nostro stile di vita senza orari, il nostro poter dormire fino a tardi, il nostro poter viaggiare senza rendere conto a nessuno, il nostro lavoro senza obblighi. Ho letto anche articoli in cui si afferma che le coppie senza figli sono più felici.
Sono arrabbiata. Finalmente di nuovo arrabbiata con il mondo. Senza che il mondo mi scivoli addosso. Si pretende di più da gente come noi: ci si sente dire di tutto, si devono pagare i conti senza sconti. Si pretende, perchè i figli non sono tutto, e poi gli altri, senza, non sanno vivere.
Voglio sentirmi normale.
Voglio potermi sentire in diritto di piangere se arriva il ciclo, come quattro anni fa, all'inizio, quando non sapevo niente, quando mi sentivo privata di un diritto che per tutte era scontato.
Voglio potermi sentire in diritto di chiedere un figlio, naturalmente, nonostante i quaranta anni, nonostante l'unica tuba rimasta, nonostante l'ovulazione che fa come gli pare, nonostante tutti gli aborti.
Vorrei sentirmi in diritto di gridare il nome di mio figlio.
Succede in questi lunedì, anche se non è lunedì.
Non c'è niente da aggiungere...solo un fortissimo abbraccio...
RispondiElimina"Ci sono persone che ci invidiano. Siamo arrivati al punto che si invidia la nostra libertà, il nostro stile di vita senza orari, il nostro poter dormire fino a tardi, il nostro poter viaggiare senza rendere conto a nessuno, il nostro lavoro senza obblighi."
RispondiEliminaParli di voi, e parli anche di noi.
Non lo sopporto più questo buonismo (o pietismo?) in cui tutti si sentono in dovere di "consolarti" dandoti della fortunata. Però poi guai a chi gli tocca i loro figli, anche se se ne lamentano in continuazione...
Anche per noi sono passati 4 anni. Proprio settimana scorsa.
Ed è incredibile quanto ti legga sempre, quanto ti abbia pensata l'8 Dicembre quando, addobbando l'albero, ho preso la tua palla di vetro con la piuma bianca, e il 6 Gennaio, quando l'ho ripresa per riporla di nuovo...un'altra volta, un anno ancora alle spalle...
Anche qui agopuntura, da giovedì.
Anche qui i primi libri sulla meditazione, che pare aiuti la Fivet.
Anche qui tanti Lunedì pure quando non è lunedì, e allo stesso tempo altrettanti giorni in cui ridiamo, in cui ci divertiamo, in cui ringraziamo per le piccole cose e per quelle grandi di cui siamo pieni e grati, in cui VIVIAMO nonostante questo vuoto pesante e assordante dentro il petto (e non solo)
Tieni duro, Anna.
Così, proprio come stai facendo.
Ancora.
Nonostante tutto quello che hai alle spalle e dentro.
Tieni duro, ti prego.
Con me. E con tante altre.
Teniamo duro e andiamo avanti per la nostra strada,
così come l'abbiamo scelta per noi,
indipendentemente da tutto e tutti.
Ti voglio Bene.
Vorrei solo abbracciarti e tenerti un po' così. Senza dire nulla
RispondiEliminaCome ti capisco.mi son ritrovata in ogni parola, descritto alla perfezione quello che si prova.non dico nulla, solo so cosa provi, e non esistono parole giuste, anzi son tutte sbagliate, si preferisce un rispettoso silenzio e poi ce l'hai con il mondo "quando mi sentivo privata di un diritto che per tutte era scontato", sopratutto quando non fanno atro che arrivarti notizie di amiche incite...ba anche per me oggi è lunedì!...
RispondiEliminaÈ verissimo quello che dici. Ci facciamo le fantasie su come vorremmo che fosse la nostra vita e poi...quasi sempre dobbiamo tornare sui nostri passi. Io ho cominciato dopo la morte di Alby a non pensare più "non lo faccio perché se poi resto incinta..." ricordi? Sono partita per Praga, ho cambiato la macchina, tanto che me ne facevo di un 5 porte? il 3 porte era più che sufficiente per me e i miei gatti. Ma quel senso di inadeguatezza...quel voler essere normali...come lo capisco. Nonostante tutto, fatico molto ancora oggi a pensare più in là di un giorno...continuo a vivere solo il presente, e con la consapevolezza che nulla è certo. Il che non è propriamente corretto... ma è così. E dopo tanto dolore, che non si dimentica, ma che anzi, a volte torna violentemente a galla, è difficile credere di poter essere felici. Tutto questo per dirti che ti capisco. E spero che tutto questo che ci ha cambiate possa farci riscoprire la gioia di vivere oggi pensando anche al domani. Godetevi il viaggio, non pensare ai "se", sono deleteri. Pensa a te e a Fabio. Un abbraccio stretto
RispondiEliminaQuoto Ila e mi sento molto vicina a tutte, io che con la carissima Speranza sono la più vecchietta, io che ho rinunciato ma mi girano ancora a mille quando mi si dice "beati voi che potete fare gli aperitivi, dormire ecc." andate a cagare, è così difficile capire che noi non abbiamo potuto scegliere e gli altri sì? Se poi hanno fatto la scelta sbagliata e ora i figli sono un peso be' che si attaccassero al tram, moh sta a vedere che devo pure consolarli. Londra è bellissima e sono certa che sarà un ottimo viaggio Anna, un abbraccio a te e Fabio da una Milano livida di pioggia. Sandra e Emanuele
RispondiElimina:*
RispondiEliminaio continuo a passare di qui, silenziosa. ti leggo, ti sto vicina come riesco, anche nel mio silenzio.
RispondiEliminaRicominciare sempre. Sempre dal punto di partenza. O almeno così ci pare. Ricominciare e restare immobili. Questo è quel che capita anche a me, quel che mi pare accada. Una fatica porca, ti capisco. Ma senza gli inizi non si arriva mai alla fine, no? :)
RispondiEliminaTi abbraccio forte
È lunedì anche qui oggi, nonostante sia sabato. Nonostante abbiamo dormito fino a tardi, mangiato pesce in riva al mare, abbiamo bevuto...e poi dinuovo dormito. Ma è lunedì...un caro abbraccio Anna.
RispondiEliminati voglio tanto bene
RispondiEliminasoprattutto di lunedì
Ti ho letta d'un fiato..
RispondiEliminaquesti lunedi talvolta mi durano diversi giorni, ma poi x fortuna passano.
La fatica e' tanta, mentale e fisica.
Le emozioni che hai descritto lle capisco bene..
Quando mi sento cosi mi sforzo di pensare che la vita è un'avventura, un inseme di esperienze..è un viaggio in cui ci sono lunedi e sabati.
Avremo i nostri momenti belli, dobbiamo crederci forte.
Per ora ti mando un abbraccio, sperando che arrivi presto un giorno migliore ***
Ah come ti capisco...
RispondiEliminaEccomi qui, tre aborti spontanei, nessuna causa riscontrata, 1000 esami fatti, tanti pianti e tante tante amiche quarantenni incinte...
Ora penso all'ovo donazione...
giusy
Giusy, se vuoi ne parliamo insieme ... Scrivimi se ti va..
EliminaSei tanto gentile ma io ora vivo un periodo buio e credo che tu abbia bisogno di luce.
EliminaQuindi capiscimi se non lo farò.
Giusy
Anna anch'io ho letto quell'articolo e ti confesso che mi ha lasciato un senso di ubriachezza, come se avessi la testa vuota. Mah!
RispondiEliminaLondra è magica, secondo me è incantevole. Ora cerca di goderti questo viaggio, di respirare aria nuova, in un posto dove nessuno sa chi sei, nessuno ti conosce, nessuno giudica, pensa, crede.
Hai tutti i diritti di essere chi sei, come sei e di provare quel che provi.
Un bacio grande
Oh Anna, spero che oggi vada un po' meglio...forza forza che Londra si avvicina!!!
RispondiEliminaCiao Anna! Ti avevo mandato una mail ma mi è tornata indietro, credo tu abbia la casella piena... fammi sapere se posso rispedirtela, ci tenevo a mandarti una cosa che riguarda Londra :-)
RispondiEliminaUn bacione,
Lidia
capisco perfettamente... e ne approfitto per abbracciare anche sandra e il suo commento!
RispondiEliminaabbraccio forte!!