Perchè la bambina di F., che è la mia amica che ha ispirato le happy pills, sta per nascere e perchè lei è sempre stata qui, con il suo silenzio e il suo amore di chi sa.
Ha condiviso nonostante la paura e perchè mi ha promesso che sarò la prima a ricevere una foto della sua bambina appena nata e perchè, le ho chiesto di chiederle, appena la vedrà, come stanno i miei bambini.
Questa bella pillola di felicità che vi posto oggi, mi è stata trasmessa invece da una ragazza rammaricata di non aver potuto mandarmi la sua personale happy pill perchè anche la sua storia non ha un lieto fine (per ora). E così prende a prestito quella di un'altra donna.
Io credo che la capacità di riconoscersi è di pochi. Esiste perchè ci si immedesima nell'altro ma per riuscirci si deve avere la voglia di farlo. Non è solo questione di esperienza. Io ho ricevuto più amore da chi non sapeva come avvicinarsi ad una Anna dolorante e scostante e con il cuore in mano mi faceva capire che c'era, che da chi aveva la supponenza di sapere e per questo pretendeva da me un comportamento consono.
E' come se a me, e molti di voi, avessero regalato un paio di occhiali che ti fa vedere i fatti in maniera diversa rispetto a quando eri miope. Ed io preferisco avere questo punto di vista e sapere che sono malata perchè i miei occhi senza non vedono bene, piuttosto che pensare di essere sana e poi essere cieca dentro.
Ringrazio ancora una volta chi mi scrive e chi mi manda regali preziosi (citerò una per tutte: mammachemozione! che con il suo regalo e il suo amore ci ha fatto piangere di gioia...), io non sono capace di fare questi gesti e mi meraviglio ogni volta che qualcuno li fa a me. Mi sento in debito e a volte l'affetto che ricevo lo sento immeritato.
Ho spesso ricevuto molte critiche, soprattutto per questo blog, e ho dato molto più spazio a questo che al resto. Forse perchè quando stai male, sentirti criticare pesa di più. Ora sto bene e dunque so che continuerò a ricevere critiche e so di non poter piacere a tutti per forza, un tempo questo mi pesava, perchè pesava sulla mia insicurezza. Oggi non mi pesa più, perchè sono più sicura di me stessa e questo, ve lo assicuro, è un grande regalo che ho fatto a me stessa alla soglia dei quarant'anni.
Parlerò spesso di questo numero, lo so. Esorcizzo cosa mi fa paura. I quaranta li sento amici perchè mi sento donna, e amo visceralmente essere donna e i quaranta ti fanno sentire piena, completa, riuscita, realizzata. A pensarmi così non invidio per niente i miei venti o i miei trenta. Ricordo perfettamente il passaggio per questi traguardi e amo tutto quello che poi è accaduto di me stessa dopo.
I quaranta non sono miei amici se penso che mio figlio non è con me.
Se penso che davvero è tanto tardi per trasmettere un pezzo di me stessa.
Se lascio che quel senso di angoscia la faccia da padrona.
Se penso che se fosse nato il mio primo figlio, a fine mese avrebbe compiuto tre anni e la mia vita sarebbe stata per forza diversa.
Ma sto divagando troppo.
Lascio questo racconto qui, lo appoggio delicamente e gli faccio posto, là, dove sono state accese tutte le altre lucine.
E’ tanto che volevo scriverti anche perché mi dispiaceva non aver avuto nessuna Happy Pills da mandarti. A suo tempo, mi hanno fatto piangere e sperare… Ora ce l’ho e sperando di farti piacere te la scrivo perché mentre me la raccontavano io non ho fatto che pensare a te, nonostante tu non abbia un volto per me.
Qualche settimana fa ho avuto una reunion di vecchissimi amici..non vedevo qualcuno di loro da circa 20 anni. Abitiamo tutti in città diverse, siamo figli di persone che sono nate nello stesso piccolissimo paesino e che per anni sono tornate in vacanza in quel posto trascinandosi dietro i loro figli. Perciò sono i miei amici di infanzia che attraverso facebook hanno deciso di rivedersi.
Io ero felice e naturalmente spaventata, ho sempre avuto notizie dai miei o dai miei parenti di tutte le vicende ma non ci eravamo più incontrati e io sapevo bene che avrei trovato tanti genitori con TANTI bambini…e noi (io e il mio compagno) eravamo soli.
Così è stato, e come quasi sempre succede chi non ha figli si ritrova a giocare con i figli degli altri. Io e il mio compagno eravamo attratti dai bambini e i bambini da noi. Tanto da scatenare le domande da parte di tutti sul perché non avessimo figli.
Poi ho visto LEI, questo angioletto di 4 anni che mi guardava da infondo al tavolo con occhi intensi e CONSAPEVOLI. Ho sentito un brivido, lei mi aveva riconosciuta, sapeva che io ero una madre mancata. Le ho sorriso, lei si è illuminata e mi è venuta a sedere in braccio, senza dirmi niente. Abbiamo colorato, giocato, ho provato uno scambio profondo…è stata una sensazione stranissima.
Sono abituata a stare con i bambini piccoli anche se non li ho mai avuti, ho fatto l’educatrice in un nido per un po’ e ho una nipotina e poi…quando ti piacciono i bambini, generalmente capita che tu piaci a loro.
Ma questa era veramente una sensazione diversa. Lei sapeva qualcosa, inconsapevolmente, ma sapeva. Siamo state a lungo insieme, sua mamma e io siamo praticamente cresciute insieme fino a 18 anni..poi ci siamo solo riviste di sfuggita ogni tanto. Verso la fine del pomeriggio sono rimasta per un po’ sola con mamma e figlia. Io le guardavo ammirata e la mia amica, in maniera molto delicata mi ha chiesto come mai non avessi figli. Le ho detto dell’attesa, dei progetti fatti, delle speranze, della scoperta dell’endometriosi, dell’operazione, della di nuovo speranza che succedesse qualcosa, dei miei ovuli considerati vecchi, della menopausa precoce, della due FIVET andate male, della paura di affrontare un’ovodonazione.
Così come se stessi parlando ad una delle mie migliori amiche…e con quell’angioletto che giocava vicino a noi, che ogni tanto mi guardava. Con me che mi adoperavo perché non sentisse i miei racconti. La mia amica mi ha ascoltata. Poi mi ha detto: “Ne ho persi 5 prima di avere lei”. Così, a bruciapelo, anche lei, sono convinta, sicura che potesse aprirsi con me. Io non lo sapevo.
La piccolina si è avvicinata e io ho fatto per cambiare discorso, ma la mia amica è andata avanti. La sua bambina sapeva dei fratellini e sorelline che non c’erano più, di un altro fratellino o sorellina che non era rimasto neanche dopo la sua nascita e nonostante le cure per le difese immunitarie che la mia amica aveva continuato a fare negli anni.
Lei teneva la mano alla sua mamma e con l’altra giocava con le mie dita..e mi guardava con quegli occhioni profondi.
Poi ascoltai la sua storia.
Il primo bambino perso a 23 anni, pensi che sia “normale”. Capita a molte e anche se fa male sai che presto conoscerai la gioia di essere madre. E poi in 10 anni altri quattro. Nessun problema riscontrato a livello clinico. Mi ha raccontato del dolore, fisico e psicologico, dei sensi di colpa, di un desiderio più grande della paura e della morte. Poi un giorno un ginecologo nuovo le disse che aveva le difese immunitarie basse e gli diede una cura. Restò incinta di nuovo e questa volta LEI rimase. Il medico le disse che non potevano sapere se fosse stata la cura (ne perse un altro dopo anche sotto cura). Mi disse di non arrendermi mai. E per la prima volta sentire quelle parole non mi ha fatto arrabbiare. Perché di solito mi arrabbio, perché non è una questione di volontà o di arresa....
Mi disse che anche a lei avevano detto che probabilmente sarebbe andata in menopausa molto presto perché le sue ovaie erano stanche e non producevano ovociti di buona qualità. Le dissero di smettere di accanirsi, che le avrebbe portato solo dolore e pericolo. Mi disse, per la mia situazione, che l’ovodonazione è la donazione di un organo, che un rene lo prenderei, o una cornea, per tornare a vedere…perché non dovrei prendere una cellula per dare vita a un sogno così bello?
Mentre lei mi raccontava e quel piccolo fagiolino mi guardava io non ho fatto che pensare a te, ai tuoi angioletti e a quelli che rimarranno. Non può che essere così.
So, l’ho visto negli occhi della mia amica, che la nascita di un figlio non cancellerà gli altri. Ma quelli che arriveranno saranno speciali e amati come pochi.
Stamattina appena sveglia ti ho pensata, e ho pensato a quel tuo primo post sulle happy pills, e mi chiedevo se ne avresti pubblicati ancora. Eccoti qua. Pazzesco, vero? Ti abbraccio forte Annina. Queste storie sono meravigliose... senza contare che il giorno, piu' o meno, del mio quarantesimo compleanno sono rimasta incinta ♡
RispondiEliminaOh che Happy pill meravigliosa di inizio anno, grazie! Sì confermo 40 anni età stupenda davvero, vedrai. Ti abbraccio stretta da Milano
RispondiEliminaEcco
RispondiEliminaPiango
Anna, ti meriti il bello, vi meritate il bello. Vi abbraccio
RispondiEliminaChe bella..
RispondiEliminaOddio che storia intensa ed emozionante, c'e' davvero tanta forza nel cuore di una mamma, fin dal momento in cui lo diventa nell'anima. Un abbraccio anche da me.
RispondiEliminaIo cincredonchecquegli occhi liquidi hanno visto il prima ed il dopo. A 40 ho avuto Daniele. Come lo sai.
RispondiEliminaTi voglio bene.
Raffaella
che bella storia.... io credo che certi bambini abbiano una "consapevolezza" speciale....
RispondiEliminauna volta ho conosciuto una mamma al parchetto, e D la seconda volta che l'abbiamo vista ha voluto andare in braccio a lei... D che e' timido e che non da mai confidenza agli estranei e a cui non piace essere toccato.
poco dopo lei mi confido' che era diventata mamma con la fivet.
...grazie Anna..grazie per il "PER ORA". I miei 40 anni appena compiuti hanno sancito la fine di un enorme desiderio ma hanno portato anche una dolce serenità che spero duri a lungo. Ti abbraccio e grazie.
RispondiEliminaGrazie ancora per queste tue pillole di speranza Anna :)
RispondiEliminaOggi avevo particolarmente bisogno di una storia. Di sapere che la speranza esiste, per tutti.
RispondiEliminaGrazie Anna.
Sai di cosa mi sto rendendo conto? Che in giro ci sono tantissime happy pills, che non conosciamo e che non conosceremo mai. Tantissime, molti più lieto fine di quanti immaginiamo. Che bella speranza ci donano.
RispondiEliminaUn abbraccio Anna!
io ci credo davvero ..
RispondiEliminaquest sono le uniche pillole che amo
Mi piace Anna, moltissimo. Le happy pills ....le ho lette tutte d'un fiato e sono certa che non ne perderò una. Grazie per questa condivisione di speranza
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