giovedì 12 luglio 2012

pensieri confusi

...come certi amici nostri:
sono in tre colleghi con Fabio che hanno fatto lo scorso anno una società. Tutti e tre cercavamo dei bimbi. Una coppia è la coppia poliabortiva di cui spesso ho parlato, mi pare quattro in tutto, ma a settembre partoriranno una femminuccia e quindi, dai, andrà bene. Poi ci siamo noi due, vabbè, sorvolo. Poi c'è quest'altra coppia che invece non concepiva proprio. Insomma, secondo me non si sono rivolti subito alle strutture giuste, sempre nel pubblico, che per carità è ok, ma se non imbocchi la strada giusta rischi di perdere anni per arrivare ad una conclusione magari banale. E così è andata. Fatto sta che trovano finalmente un problema a lui di viscosità del liquido, lui si fa un mese di FLUIMUCIL e lei rimane subito incinta!!! vabbuo, no comment, intendo circa la perdita di tempo di questi anni per una cazzata...insomma, loro non riescono ad essere felici perchè intorno hanno avuto prima la storia dell'altra coppia, poi la nostra che li ha scioccati, e non riescono a stare sereni. Dicono sempre che stanno con i piedi per terra. Che ok, ci sta. Ma tanto piedi per terra o piedi per aria, che credete che il dolore nel caso dovesse succedere qualcosa, sarà meno pesante?

Non è per niente vero che se fai finta di non crederci poi non soffri.

Mi veniva da ridere, poi da sorridere per tenerezza...
ho spiegato con un pò di rabbia, poi con calma, che NORMALMENTE funziona proprio così, che devono stare tranquilli perchè non è vero per niente che succedono cose brutte di solito e che di solito le gravidanze vanno in porto nella maggior parte delle situazioni, che devono essere felici che finalmente dopo anni hanno un positivo in mano, che poi questi momenti non tornano più, che bisogna godersela questa vita, che tanto poi le cose accadono lo stesso, che tu lo voglia o no, con la differenza però che non ti sei goduta quel momento. Io le mie gravidanze me le sono vissute tutte fino alla fine, intensamente, le prime con l'ansia, le ultime due anche con l'amore. E so che almeno in questo non posso avere rimorsi. Ho parlato sempre con loro, ho tenuto la mia mano sulla pancia, ho cantato loro ninne nanne. E qualcuno ci ha provato pure, durante i primi due aborti, ad insinuarmi il dubbio che la colpa però in fondo era pure un pò mia con le mie ansie e le mie paure. Poi con il tempo ho imparato a sfanculare accuratamente questa gente, perchè invece no, io quei momenti me li sono vissuti così bene che solo il bisogno di ritornare a quelle coccole oggi mi dà la forza di voler ricominciare...

Quando mi è successo l'incidente della tuba, ero in pronto soccorso, e pensavo che solo 12 ore prima avevo detto a Tania che io ci credevo tantissimo stavolta, che volevo credere che le cose sarebbero andate bene (poi che dentro sentivo altro è un'altra faccenda, ma quello fa parte del mio essere strega). 
Poi l'infermiera del triage mi ha trattenuto lì un'ora, perchè non credeva che io avessi tutti quei dolori.
Mi diceva che io stavo somatizzando perchè ero una poliabortiva e quindi avevo paura di questa gravidanza e che secondo lei poteva essere una colite.
Io cercavo di non farle vedere le goccioline di sudore che mi scendevano lungo il collo per il dolore e più seria possibile le dicevo che volevo credere in questo ma che davvero, per quanto potessi impegnarmi, il dolore io lo sentivo davvero, non me lo stavo inventando e questo, cmq, non stava facendo bene al mio bambino.

Volevo dirle che io sapevo e avevo imparato a gestire la paura dei miei aborti, che sì, ero preoccupata, ma ancora non credevo che anche stavolta lo avrei perso e che non avevo paura e che non me lo inventavo il dolore.
 Perchè quel dolore non si inventa, si impara a viverlo.


 Poi sono svenuta e dopo mi hanno detto che in quel momento la tuba era scoppiata.

Questo per dire che si impara a convivere con la paura, il dolore, non è che ci trasformiamo in supereroi nel frattempo, però si impara anche a godersi tutto il resto, perchè poi quando succedono le cose, vivi di quei momenti belli e solo quelli ti danno la forza di andare avanti.
Per questo, i ns amici dovrebbero godersi questi momenti e non guardarsi attorno con fare sospettoso, tesi come corde, pronti a saltare ad ogni minimo punto esclamativo...

ma questa certo è la mia storia e non la loro, e bisogna passare per certi buchi stretti per arrivare a queste conclusioni, lo capisco...

12 commenti:

  1. Capisco quello che dici, ma capisco un po' anche i tuoi amici. E' difficile essere sereni dopo aver cercato una gravidanza per anni, come è difficile essere sereni dopo uno, o più, aborti. Si ha sempre il terrore che qualcosa vada storto e possa spezzare quella felicità da tempo sognata e arduamente conquistata. Ma hai ragione tu, bisogna viversela e non chiudersi in un guscio per paura di farsi fale, altrimenti guardandosi indietro ci si pentirà di tutte quelle emozioni chiuse in un cassetto che ci siamo rifiutati di vivere.

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    1. ciao Bimba,
      purtroppo le mie gravidanze sono durate talmente poco che piano piano ho imparato a far tesoro degli istanti di felicità, per far sì che durassero il più a lungo possibile...questo è quello che ho potuto fare, l'unica cosa che ho potuto fare nel tempo per poter ricordare con nostalgia ma tanto amore i brevi momenti belli e i miei piccolini dentro di me.

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  2. pero' non fare l'errore di giudicare il loro atteggiamento. E' comprensibile che abbiano paura, e' umano e questo non vuol dire che non se la stiano godendo. Ci sono tanti sentimenti in ballo, anche la scaramanzia. Ognuno vive a modo proprio il dolore e la gioia e noi non possiamo far altro che rispettare questo modo.

    La mia prima gravidanza fini' in un aborto spontaneo. Nel frattempo la mia amica incinta di otto mesi si lamentava del pancione e io pensavo che non avrebbe dovuto lamentarsi. Mi dicevo: Lei non sa quello che sto passando io, che vuoi che sia il peso del pancione? Ad avercelo io questo peso!. Ora, a distanza di tre anni dal mio aborto e con una gravidanza finita bene, ti dico che io ero cosi' piena di rancore verso tutto e tutti, anche se credevo di non esserlo, che trovavo sempre un buon motivo per muovere delle critiche e per rinchiudermi nella mia sofferenza.


    ti leggo da un po' e sempre in silenzio, ora ho commentato perche' in queste righe ho creduto di rivedere la me di tre anni fa. Forse sbaglio.

    un abbraccio
    valeriascrive

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    1. ciao valeria,
      intanto grazie per aver commentato. Molto spesso mi accorgo che ci sono tante persone che leggono ma poi non mi scrivono...
      Forse non mi sono spiegata benissimo stamattina, ma ho scritto di getto.
      Io non ho nè rabbia nè rancore per nessuno. Semmai potevo avere invidia, ma per la pancia, non per le persone. Cmq, ora, dopo l'ennesima disavventura, non ce la faccio nemmeno più a provare invidia, tanto sono chiusa e concentrata su di me.
      Io sto dicendo esattamente il contrario circa i nostri amici:
      io dico loro di non guardare il mio caso, di non guardare il caso degli altri amici, che non è che non si devono lamentare, loro mica si stanno lamentando...però sono così cauti, così impauriti...ed io lo capisco, per carità, però dico anche che io sono stata così felice, così immensamente felice e grata ogni volta che sono rimasta incinta, nonostante la paura giustificata, che ora ricordo solo questo. Ora ricordo solo la tenerezza e la gioia. Eppure io ne avevo di motivi concreti per non crederci e per stare in ansia....eppure eppure...ripeto, questa è la mia storia, e io lo so che ognuno ha la sua, ma vista la mia esperienza in materia, posso dir loro di provare ad essere felici, ad essere sorridenti, che mica per forza le cose devono sempre andare male!
      Insomma, il mio è un consiglio per far sì che riescano a coltivare il pensiero positivo, non sto giudicando assolutamente...mi auguro che la gioia superi la loro paura...tutto qua. :)

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  3. .. purtroppo il dolore non si insegna
    e la gioia neppure.
    stai vicino, consiglia, ma hanno solo bisogno di tempo
    e di un pò di fortuna.
    ciao donna forte

    Adelia

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  4. Si penso anche io che ci sia un misto di paura e di scaramanzia. Nel mio caso ero talmente incredula che mi ci e' voluta qualche settimana per realizzare che stesse accadendo proprio a me. E poi c'e' sempre quel cavolo di traguardo delle 12 settimane... E' come dici tu, ognuno deve trovare la propria via. Bacio.

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  5. L'inizio del testo l'ho capito sono sincera, poi il testo finisce proprio confuso..lo leggevo adesso che sono serena. La sera quando la bimba dorme mi piglio un po' di minuti per leggere quasi tutte e se ho tempo commentare. Tu li amavi e non avevi paura forse si ma cercaci dici di viverli con spensieratezza, ma ora ne avresti paura se saresti incinta? Forse si..forse no..non devi rispondere a me..ma a te.
    Quando si ha dolore fisico come quello li della tuba..ne so qualcosa..anche io somatizzo, non sono il tipo che dico che sto male..anche quando ero incinta credo che le contrazioni erano arrivate prima..ma mi dicevo..se mi faccio prendere dal panico non è peggio? Tanto sono sopportabili..e alla fine pero' è stato bene cosi che dicevo quella sera a mio marito..portami in ospedale. Non so se sarei qui a raccontarlo se aspettavo..quella sera..ad andar in ospedale. Il dolore fisico è brutto è una cosa che non sopporto...Notte Annetta sogni d'oro.

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    1. no jenisha.
      non ho mai detto di aver vissuto con spensieratezza le mie gravidanze...come potrei?
      ho detto di aver vissuto molto intensamente i pochi momenti in cui sono stati con me.. Ora si, ora se rimanessi incinta avrei paura. Perchè sono ancora traumatizzata da quello che è successo e perchè non sono ancora davvero pronta e soprattutto perchè ora sono senza terapia, mi sento spogliata di ogni protezione e siccome so che senza terapia non ho nessuna chance, ecco, per questo ora avrei paura.
      E ne ho avuta anche prima per carità, non sono così saggia...anzi. Ma il mio discorso era intrecciato con altro...

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  6. Non so che dire... se non vivitele comunque, vivitele tutte. Io sono fortunata, ho avuto 3 figli. Purtroppo ho perso da poco il quarto. All'8 mese. E ora ne so un po' di più, ti capisco un po' di più anche se il dolore che ognuno prova per una perdita del genere è sempre diverso. E' diverso da persona a persona, è diverso da gravidanza a gravidanza. Eppure bisogna andare avanti comunque.
    Un abbraccio
    Silvia

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    1. niente...io l'ho appreso solo ora...accidenti che dolore Silvia...ti tengo stretta...

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grazie per essere qui.