lunedì 9 luglio 2012

nervosa


stasera ho i nervi a pezzi.
credo stia per arrivare il ciclo.
sento di essere sull'orlo di una crisi.
non sopporto nulla, i rumori, le zanzare, le gambe gonfie.
Sono arrabbiata con il mio corpo e oggi mi fa male tutto, qualsiasi giuntura, anche i capelli mi danno fastidio.
E mi dò fastidio io a stare così.
Non collaboro, non riesco a svolgere bene il lavoro, mi da fastidio anche Hope che a sua volta assorbe il mio nervosismo e abbaia ad ogni mosca che vola: povero piccolo.
Ora dorme sotto le mie ginocchia mentre io da sdraiata cerco di concentrare la piccola quantità di energia positiva che mi è rimasta.
Non sono riuscita a svolgere nemmeno i quotidiani esercizi di step che mi sono imposta di fare, e questo mi fa sentire in colpa, mi fa stare ancora più male.
La verità è che sento quel dolore.
Lo stesso che ho avuto per un mese dopo l'intervento.
Credo sia normale quando il ciclo sta per arrivare, ma questo mi ricorda che, nonostante tutti i miei sforzi per rialzarmi, il tempo che è passato è davvero troppo poco.
Vorrei che questo tempo di guarigione passasse.
Vorrei riascoltarmi e tenere la mia mente libera.
La mia mente proiettata al futuro.
Ecco.
Io non sto vivendo il presente.
Vivo pensando al futuro.
Mi ritrovo passiva a sentirmi scivolare via i giorni, le ore. Non mi ritrovo in questa me privata della sua essenza, della sua femminilità, della sua fertilità. Mi sento mancante di quel pezzo che teneva insieme l'equilibrio di tutto quello che rappresentava per me il significato di essere madre.
Mi guardo nuda allo specchio.
Non amo nemmeno un piccolo pezzo di me in questo momento.
Mi guardo la pancia e vedo quelle cicatrici.
Guardo il mio seno e non capisco perchè ha preso una forma così cadente, senza senso.
Non governo i miei capelli. Li lego e non si tengono. Ho provato a far tornare i ricci naturali, ma non tornano più.
Forse davvero tutto è troppo presto ed io pretendo troppo da me.
Pretendo troppo.
Ora vorrei urlare.
Non ho dignità in questo.
C'è chi vive dolori più grandi, incolmabili e senza fine. Io non sono un esempio in questo. Urlo e sbraito.
So fare solo questo.

Quando il ciclo arriverà, tornerò dal mio dottore.
Una settimana fa ci siamo sentiti telefonicamente, mi aspetta per parlare.

E' arrivato il momento. 
Tra poco varcheremo quella soglia e quando, alla fine, usciremo, avremo deciso per il tuo futuro, figlio.

Aspetto questo ciclo liberatorio.

11 commenti:

  1. Spero che questo ciclo liberatorio ti aiuti a scaricare un pò il nervosismo.
    Certo il caldo non aiuta.
    Ti abbraccio

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  2. Credo che tu abbia tutte le ragioni del mondo per urlare. Fallo. E' solo una parentesi di vita, un intervallo tra il passato ed il futuro. Passerà, come il ciclo.
    Ti abbraccio
    Raffaella

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  3. Vai in un posto isolato, in campagna per esempio, e urla fino a sfinirti. Potrebbe essere terapeutico. Un abbraccio.

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  4. Urla sfogati! Che ti frega se è questo quello che desideri fare? E' liberatorio , è salutare, ognuno di noi ha il dovere verso se stesso di fare quello che sente, in certi momenti.
    Non sarà così sempre, e nemmeno per molto ancora.
    oggi se ti va recupera lo step che hai perso ieri , se no lo recupererai quando potrai.
    Assecondati
    Passati questi giorni, riuscirai ad amarti di più di quanto riesci a fare oggi.
    Ricorda solo che quello che provi, come ti senti , come reagisci, è normale, è tutto normale.
    Passerà. Ti abbraccio . laPiri

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  5. Urla cara, si vede che ne hai bisogno... Smetti solo quando arriva la neuro e tira fuori una strana camicina con i laccetti... ;-)

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  6. un nuovo ciclo. il tuo corpo si risveglia. urla quanto vuoi, ne hai il diritto.
    e come sempre, se vuoi urlerò con te

    Adelia

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  7. Allora... anche secondo me quando c'è da urlare bisogna urlare.
    Però dipende dai casi, nel senso che se gli dai il "LA" poi l'urlo prende vita autonoma e chi lo ferma più!
    È vero anche che dopo che "uno da' di matto"..poi di solito il corpo torna stranamente rilassato.. Forse ha esaurito le energie, forse ha buttato fuori le tossine.
    Insomma io "ti consiglio" una terapia d'urlo controllato (nel senso che non duri troppo..sennò poi è un casino farlo rientrare)

    Buona visita

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  8. " Il dolore è sordo, il dolore è muto. Il dolore è sordomuto. Sordo perché ascolta solo se stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne..."

    Urla più che puoi..fino a restare senza voce..

    Un abbraccio

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  9. per sfogarsi è essenziale. poi ricomincia da qui: "E' arrivato il momento.
    Tra poco varcheremo quella soglia e quando, alla fine, usciremo, avremo deciso per il tuo futuro, figlio"

    un abbraccio

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  10. Anna la foto è proprio brutta brutta, non ti identifica..Sei nervosa perché ? Un mio amico ieri su Facebook mi ha lasciato uno scritto ogni inizio di frase iniziava con un Perché? Gli ho risposto §ci sono troppi perché §..A volte anche se difficile...Bisogna aver anche il " coraggio" di iniziare..e non farsi troppe domande. Notte Annetta.

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grazie per essere qui.