venerdì 18 novembre 2011

di naturalezza e altre droghe affini

ecco.
di tutta questa disavventura, oggi ho capito che, la cosa che ho perso per sempre é l'ingenuità, la semplicità, la naturalezza della gravidanza, dell'attesa, della felicità del non sapere cosa aspettarsi.
Mi sono accorta che ho ascoltato con apprensione il racconto di Tania, che arrivata a nove settimane di gravidanza ancora non ha visto il suo piccolo con un'ecografia, poi, sempre con il batticuore ho insistito affinchè  la prima visita avvenisse il prima possibile. Ha avuto qualche perdita e allora per sicurezza è andata in pronto soccorso, ma va tutto bene. Io invece ho sentito stringermi la gola e mi sono gelata.
La sua naturalezza invece io non la vedevo in quel momento: non mi sono accorta che andava tutto bene, sono andata subito in palla. Ho ritenuto assurdo non l'aver fatto ancora un'ecografia di controllo. Impossibile.
....
Per me.
....
Per me è impossibile, non per la stragrande maggioranza delle donne che rimangono incinte, e se ne accorgono dopo che il ciclo non arriva, a distanza di settimane,  non quindici giorni prima, come succede a me, non per le donne che normalmente attendono, con timore sì, apprensione, ma con fiducia e speranza nel cuore.
Per me, per me non sarà mai più così.
Io non vivrò più nella spensieratezza e nell'ingenuità. Non vivrò più quei piccoli magici momenti.
E che importanza avrà poi se questo porterà all'obiettivo finale?
Eppure tutto ha un senso, anche i piccoli momenti dell'inizio di una vita, quando della sua presenza te ne accorgi solo tu che lo porti dentro, quando senti lo sfarfallìo nella pancia, e la sua anima che fa parte di te.
ecco.
Per me non sarà più così, vivrò sempre con quel terrore, quella paura di non sentire più quei piccoli attimi di felicità che ti rendono viva.
ed è un peccato.
davvero.
Difficile fare finta che tutto sia normale, naturale, come dovrebbe essere.
E chi lo decide come dovrebbe essere? 
La natura.
Ma allora io non sono destinata a diventare mamma? se ne facciamo un discorso di natura allora io non ho un corpo adatto per tenere in vita i miei figli? Devo andare avanti. Non posso far sì che questi pensieri si posino ora.
Oggi è il 27° giorno dall'inizio delle perdite dell'aborto.
E' passato quasi un mese. Sento i dolori da ciclo alternarsi al mio umore e i miei ormoni. Vorrei conoscere il valore delle mie beta, e poi penso a Tania, che di beta non ne ha mai fatte, e mi chiedo come si fa...
La sua gravidanza è iniziata 15 giorni dopo la mia e lei non ha mai fatto bthcg, io le ho ripetute ogni due giorni fino alla sentenza finale. Chissà ora a che punto sono. Conto le ore. Le ore che mi dividono dall'arrivo del ciclo. Prego affinchè arrivi presto, per lavare via i resti di questo dolore intenso e profondo.
Non sono crollata, nonostante io senta,  in questo momento, mentre scrivo, salire le lacrime agli occhi, eppure non sono crollata, per quanto le parole di questo diario possano far credere il contrario. Mi sono aggrappata all'idea che presto incontrerò di nuovo mio figlio. Non c'è niente di razionale in questo. Niente. Lo so. E ormai  dovrei smetterla di credere a qualcosa che non posso provare, la lezione la dovrei aver imparata. Eppure ho bisogno di aggrapparmi a questo per andare avanti.
Niente sarà più come prima, ed è un peccato, davvero. Questo invidio di una donna che scopre di essere incinta. Non invidio la sua pancia, invidio la sua naturalezza.

A questo proposito, interessante questo articolo di cui lascio qui un passo che sembra faccia proprio al caso mio:

Diversi sono i meccanismi a livello psichico che accompagnano la gravidanza.
Uno di questi riguarda l'orientamento verso il mondo interiore. Nonostante la donna continui ad assolvere i compiti abituali, manca in lei una partecipazione intima per ciò che fa. In un certo senso le energie psichiche vengono ritirate dal mondo esterno in favore della salvaguardia di ciò che avviene dentro di sé. Ne sono la conferma alcune verbalizzazioni: "ho notato più dolcezza e meno aggressività, ho scoperto che tutto sommato il lavoro che prima ritenevo importante, ora di fatto è passato in secondo piano".


Insomma, questi i pensieri del venerdì sera. Bella roba.
bella consapevolezza.
bella scoperta.
In compenso è arrivato un pò di freddo, e questo fa girare le rotelline del mio cervello.
Finalmente posso godermi il divano, il caldo del condizionatore, la gatta Ema ai miei piedi, il plaid azzurro di ikea, la tisana al finocchio. Ah si, perchè la novità è che in settimana ho fatto (ho dovuto fare) il controllo annuale al mio fegato per pregressi (leggi interventi post coliche) e risulta talmente tanta aria in pancia che non si è potuto visualizzare il pancreas. Sarà mica una leggerissima colite dovuta allo stress di questo periodino niente male? eh? mica? Non lo so, ma certo non va bene: quando ero incinta, vuoi per le dosi elefantiache del progesterone, vuoi che i difetti (sintomi) non mi lasciavano mai, il fastidio più grande era proprio quello di sentirmi una mongolfiera. Ora è così. Fico. Allora vuol dire che sta arrivando questo cavolo di ciclo !
Non vedo l'ora, non vedo l'ora, è l'unica cosa che mi fa sorridere davvero. Non vedo l'ora di bombardarmi di progesterone, cortisone, aspirine, vitamine, integratori, datemi tutto quello che avete a disposizione. Datemi quello che è possibile affinchè torni il mio amore. Non vedo l'ora di tornare a parlare con il mio dottore di progetti futuri, di esami, analisi, aspettative.
Perchè di questo viviamo noi, noi donne che non riusciamo ad avere un figlio, che non riusciamo a tenerlo con noi, che non possiamo vivere quella naturalezza di cui tutte son fornite quando diventano mamme.
Drogateci.
Drogateci pur di vivere quegli attimi di felicità che alle altre sembrano normali.




11 commenti:

  1. Non ho parole cara ...so solo starti vicina!

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  2. Come ti capisco Anna, capisco quello che scrivi anche se il dolore è chiaramente diverso.
    Però mi ritrovo in quello che dici.
    In questo lungo percorso che ho intrapeso quello che mi manca di più è la naturalezza ,lo so che quando farò questa benedetta ICSI starò in ansia fino al giorno delle Beta. Mi da fastidio sapere che non ci sarà il momento in cui dirò " toh sono in ritardo , aspetta che faccio un test". Quanto vorrei poter vivere tutto questo con più serenità.
    Ti abbraccio.
    ps. intanto sono diventata consumatrice ufficiale di Rescue Remedy e ho buttato quelle stupide gocce di psicofarmaci che mi aveva prescritto il medico.

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  3. liz! questa è una grande conquista!
    io ho consumato litri di rescue!
    il passo successivo per me è stata l'omeopatia...ora mi drogo di pasticchette bianche e sono un'altra. Ho potuto affrontare tutto questo anche grazie alla cura: non ho avuto più attacchi di panico nè di ansia, nè il minimo accenno...e mi sento più forte. Ho cambiato il mio modo di vivere il dolore, e non è poco...ti auguro di fare un percorso il più possibile senza ansia, perchè è difficile la nostra strada, tutta in salita e dobbiamo essere in forze!

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  4. @wanesia, lo so che non ci sono parole, mi basta il tuo passaggio qui. bacio

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  5. Anna,
    Non pensare nemmeno di aver perso la possibilità di vivere con naturalezza la tua gravidanza, perché non è così. Vedrai che la ritroverai quando riaccadrà, ma dovrai essere tanto forte da lasciar entrare la serenità nel tuo cuore.
    Ti chiedi come faccio a non aver fatto le beta, ad aver fissato la prima visita a 9 settimane. Che motivo avrei, io che non ho problemi di abortività? Ringrazio piuttosto la mia ginecologa di non mettermi addosso ansie, quello sì. "Sappiamo bene che le prime 8 settimane sono ad alto rischio" mi ha detto "per questo non conviene vedersi prima" Insomma, la natura fa selezione tutelandoci da amare sorprese più in là. E devo dire che non ho vissuto con ansia il non sapere.
    Sai bene che il mio punto di domanda è spostato più in là rispetto al tuo. Per me la naturalezza dovrebbe interrompersi attorno al sesto mese, quando mi troverò a 25 settimane, l'età gestazionale minima perché un prematuro abbia, seppur poche, possibilità di sopravvivere.
    No, non sarà una gravidanza normale la mia, risvoltata come un calzino, monitorata di continuo per poter sperare di arrivare prossima al termine. Ma ciò non significa che la vivrò con meno naturalezza o con angoscia. Faccio il meglio che posso, mi godo la pancia senza farmi troppe domande.
    Perché se deve andar storto qualcosa lo farà comunque, a prescindere dalla mia fiducia.
    Perciò, Annina, non voglio più sentir parlare di sogni infranti o del fatto che una gravidanza monitorata sia meno naturale o non valga la pena di essere vissuta. Perché l'arrivo di un figlio è un miracolo e una gioia che vanno vissuti come tali soprattutto, e lo sottolineo, se non è un percorso semplice.
    Ti abbraccio, testona di un ariete!

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  6. tania, non mi sognerei mai di dire che la mia gravidanza non vale la pena di essere vissuta.
    E nessuno più di nevischietto può convincermi del mio miracolo. no.
    Non hai compreso le mie parole tania...
    io sto sottolineando che tu hai ragione a non essere angosciata e a non fare le beta.
    Sono io che nel trovare assurda questa cosa mi sono accorta che sto sbagliando: sono io che non vivrò mai più così una gravidanza. E questo è un dato.
    perdo i colpi se nn riesco più a spiegarmi nemmeno con le parole scritte...
    un bacio

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  7. "Perchè di questo viviamo noi, noi donne che non riusciamo ad avere un figlio, che non riusciamo a tenerlo con noi, che non possiamo vivere quella naturalezza di cui tutte son fornite quando diventano mamme."

    Ti quoto, Anna, e si sta sciogliendo l'ennesimo nodo al cuore, con le lacrime. A volte benedisco quest'acqua che sgorga dagli occhi, perchè lava via ogni cosa dal mio viso, e mi restituisce la dolcezza del sorriso.
    Io ieri, dopo il nostro bellissimo incontro a Firenze - e ti abbiamo pensato, anche se ci siamo dimenticate di comprare una cartolina per te, travolte dalle chiacchiere, sorry - ho immaginato una realtà parallela, in cui tutte noi abbiamo la pancia piena d'amore, e siamo mamme, sempre. Fantasie infantili, forse, o semplicemente voglia di crederci ancora, nonostante tutto. Ti abbraccio con profondo affetto

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  8. Anna, questa mancanza di naturalezza la viveremo sempre noi che non abbiamo avuto la fortuna di raggiungere la gravidanza facilmente. Io a causa di perdite le prime beta le avevo fatte 10 giorni dopo il transfer, quando le donne normalmente manco ci pensano. E insieme alla gioia è arrivata anche la paura. Che non mi ha mai lasciato. Fino alla nona settimana sai quante eco ho fatto? quattro! Una mia amica è rimasta incinta poco dopo di me, in viaggio di nozze. La vive in modo completamente diverso. Questa naturalezza non l'avremo mai, è vero. Però abbiamo tanta consapevolezza che molte donne fortunate non hanno.
    Ti abbraccio forte

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  9. bè clara, io per questa gravidanza, ho fatto tre eco prima dell'aborto a 7 settimane, siamo delle belle tipe, non c'è che dire.
    lo so, hai detto delle cose giuste clara, sono anni che mi dico che questa consapevolezza è sacra, anzi, sacrosanta. però Clara, certe volte sono così stanca che avrei voglia di un pò di "normalità".
    p.s
    per la cartolina non vi preoccupate, in questo postaccio dove abito, ci sono dei ritardi talmente mostruosi con la posta che non sarebbe arrivata cmq prima di Natale!!!! ;-)

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  10. @Anna: forse stai confondendo il mio commento con quello di Clara Vu! Succede spesso...comunque, io avrei preferito essere incosciente, e non raggiungere nessuna consapevolezza.

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  11. si Clara, avete scritto una di seguito all'altra, ti chiedo scusa.
    anche io infatti questa consapevolezza vorrei averla tanto acquistata da genitore, cammin facendo...non durante questo lungo calvario.
    un bacio tesoro bello.

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grazie per essere qui.