lunedì 13 giugno 2011

speranza

- "stai meglio vero?"
- "....si."
- "si vede dal viso, hai una luce diversa"
La verità  è che non voglio più leggere la parola compassione negli occhi delle persone che mi guardano.
Ho un difetto. Esternare quello che ho dentro, e allora parlo, parlo, parlo. Di tutto quello che mi accade. E così mi rendo vulnerabile perchè sono io che dò gli strumenti alle persone per attaccarmi nei punti più deboli.

Una persona è arrivata a dirmi che se io non fossi così attenta, nemmeno mi sarei resa conto dei miei aborti, tanto erano iniziali e che magari è accaduto anche a lei e non se ne è mai accorta.
Mi dispiace per lei, perchè io invece, me ne sono sempre accorta.
E sono questo anche grazie a quello che è accaduto, non sarei potuta essere diversa.
Ed è vero, sì. Sto meglio.
Ho paura a scriverlo, ma sto davvero meglio, perchè ora riesco a pensare al futuro, mentre prima avevo paura del giorno dopo.
E non è male.
Non è poco.
Per me.

La mia rinascita passa dal mio dolore, quello sordo, profondo, intenso. Dall'impossibilità di poter stringere mio figlio.
Ora però, ho bisogno di ridere, ho bisogno di sognare la mia nonnina mentre mi racconta com'è il viso di mio figlio, visto che lei lo sta vedendo in anteprima.
Ora ho bisogno di ricominciare a respirare senza pensare, e ho bisogno di provare quella sensazione che mi è mancata per tanto tempo: la speranza.

3 commenti:

  1. Brava Anna, fai bene a sperare, la speranza e' una cosa preziosa che non dobbiamo mai farci scivolare via dalle mani :-)

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  2. Annina ti seguo...ogni tanto ti sfioro con una carezza..e ogni tanto ti faccio il solletico...non vedo l'ora di incontrarti e guardarti respirare:)

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  3. grazie ele, non vedo l'ora di stringerti a me.

    @sfolli, devo imparare da te per coltivare la speranza, tu sei una delle mie maestre.

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grazie per essere qui.