sabato 22 novembre 2014

E così.

Questa settimana è stata una settimana lunga e difficile emotivamente.
Sono mesi che le emozioni non mi investono.
Le vivo, intensamente, come sempre, ma non mi investono come prima.
Mi sento bene.
Mi sento forte.
Sento di aver recuperato quello che avevo perso e ora godo i frutti di una nuova me stessa.
Con i capelli corti.
Una nuova età, una nuova Anna, una nuova fase della mia vita.
Ho la sensazione che tutta la storia vissuta sin qua, faccia parte del mio passato e abbia costruito quella che sono diventata.
E mi piaccio.
Ho costruito dei punti fermi ai quali non voglio rinunciare, non sono più disposta a piegarmi per scendere a compromessi, mi sento più sicura.
Non sento il bisogno di cercare spiegazioni per comportamenti altrui che mi fanno male, questo non vuol dire che mi sono indifferente, ma sto cercando di farmene una ragione.
L'opinione altrui continua molto a contare per me, soprattutto se riguarda la mia vita.
Non riesco a fregarmene, credo non ci riuscirò mai, ma non mi interessano più alcuni aspetti delle persone, se non collimano con i miei. Sono diverse da me e basta. Questo vuol dire che ho imparato a non darmi più indifferentemente al cento per cento a chiunque come ho fatto sinora, aspettandomi lo stesso dagli altri.
Alcune persone non sono in grado di darmi quello che io mi aspetto.
La maggior parte è così.
Ciò significa che io sono una persona molto esigente, senza dubbio, ma non che sia una persona sbagliata, come ho pensato sempre fino ad oggi.
Oppure che, a quaranta anni (ma l'età non conta, conta chi sei) ciò che vorrei da chi si rapporta con me ha fatto uno scatto, al quale non rinuncio. Cioè, non sono disposta a tornare indietro per non rimanere sola. Ciò vorrà dire che, o rimarrò sola per tutta la vita, o incontrerò solo persone che si centreranno con il mio cuore e il mio pensiero.
Ho più rapporti finiti male all'attivo che altro. Per questo sto male, perchè ho dato e voluto davvero bene.

Questa nuova consapevolezza mi sorprende in questi giorni di fronte a due eventi drammatici, per i quali, in passato avrei pianto infinite lacrime di tristezza.
Non che io non abbia pianto in questi giorni, ma sono state lacrime mature, ricche di un pensiero in evoluzione, frutto di tutto ciò che è stato. Risultato del dolore.

La parola aborto ha di nuovo abitato la mia casa, riguardando non me direttamente ma mia sorella, un'altra parte di me.
Filippo ci ha lasciato, e la sua partenza è stato uno dei più grandi insegnamenti che mi siano stati dati.

Tutto ciò si è concentrato in due-tre giorni intensi e  senza sosta, nell'affannoso mio tentativo di svolgere tutto il resto intorno a me nel miglior modo possibile: lavoro, impegni, casa, familiari, soldi, pensieri futuri, progetti.
Non è scontato.
Una vecchia me avrebbe abbandonato tutto ciò per dedicarsi esclusivamente a questi due eventi immensi accaduti.
La me  di oggi no.

Oggi però, sono crollata.
E non riesco a rialzarmi.
Mi concedo questo pomeriggio e poi ricomincerò.

L'aborto di mia sorella è stato un tuffo emotivo nell'altra me.
Sono stata divisa in due dal volerla aiutare e il non voler rivivere tutto ciò che stava vivendo lei.
Non ho trovato un equilibrio, o forse sì. Sono qui comunque. Sono riuscita a volgere il pensiero anche al mio nipotino-cometa che ora gioca con i suoi cuginetti e contemporaneamente ho sostenuto lei, che invece cadeva, incapace di gestire quello smarrimento e quel dolore e quel vuoto che conosco bene e che l'interruzione di una gravidanza comporta.
L'ho vista gridare.
E poi piangere.
E ho sentito tremare le gambe.
E ho resistito per non lasciarmi inghiottire da quelle sensazioni conosciute.
Ne sono uscita forte.
Ho compreso di aver fatto un grande lavoro in questi anni, di essere stata severa, di essermi giudicata tanto, di non essermi mai scusata. Ho compreso quanto lungo è stato questo cammino e che ora è un cammino finito, è una strada diversa quella che percorro ora, incontro a mio figlio, che mai smetterò di chiamare.
(lo preciso per chi già da ora sta pensando che io mi sia arresa. Resa non è una parola che mi appartiene. Questa è un'altra certezza)

Filippo, angelo del Paradiso, è volato in cielo.
Con sè ha portato delle preghiere, sette per la precisione.
Io lo sapevo, la sua mamma me lo aveva detto nei giorni scorsi.
Sapevo che una delle sue intenzioni riguardava le coppie che non possono avere figli.
Durante la Messa che ha accompagnato Filippo verso la sua Resurrezione, ci sono state lette le sue preghiere e quelle del suo papà e della sua mamma. Filippo chiedeva a noi che non riusciamo ad avere figli di aprirci alla vita.
Filippo era un bambino di soli otto anni, che combatteva la sua malattia da quando ne aveva due.
So che darà fastidio a tanti leggere che penso ci sia una ragione a tutto, ma è la verità.
La serenità e la gioia che si è respirato ieri durante la cerimonia, sono state tali da far uscire tutti noi fuori dalla chiesa più ricchi di prima, più grandi, più maturi, più consapevoli.
Questo non vuol dire che non si piangerà per Filippo.
Alla notizia della sua morte mi sono sorpresa in un singhiozzo profondo, un vero e proprio sussulto che mi ha lasciato senza fiato per qualche attimo. E' stato buio finchè, con Fabio, non abbiamo acceso una candela.
E allora abbiamo cominciato a vedere.
Di nuovo.

Siamo stati al buio per anni, accecati dal dolore.
Ora è tutto chiaro.

Mi è chiaro cosa faremo e come prenderemo le nostre decisioni per andare incontro a nostro figlio.
Ma non sarà qui che verrà raccontato.
Non mi interessa più farlo, non perchè io non abbia bisogno di condivisione, ma perchè non ho voglia di confrontarmi con chi non vuole realmente farlo, e anni di gestione di uno spazio virtuale (e non mi riferisco solo a questo blog, ma a molto e molto altro prima di questo blog) mi hanno insegnato quanto pericoloso e difficile per me è fare i conti con chi entra nel mio mondo, un mondo che ho sempre raccontato senza filtri e senza obiettivi di comunicazione, senza seguire una scia modaiola, senza voglia di pubblicità, con il solo obiettivo di dire la propria senza chiedersi se ci saranno conseguenze.
Continuerò a raccontare di abortività e di infertilità.
Di pensieri legati a questi due aspetti, perchè è giusto farlo, perchè è di aiuto, perchè mi apre alla vita.
Non racconterò delle nostre scelte e dei nostri percorsi, perchè questo mi porterebbe nuovamente dentro una spirale in cui mi sento costretta a dare spiegazioni.
Cosa che non voglio più fare.

Grazie a chi mi ha tenuto la mano sin qua, grazie a chi mi legge senza scrivere (perchè lo so, spesso non c'è niente da dire), anche se saremo di meno, come nella vita vera, sarà la conseguenza di quello per cui non sono più disposta a cambiare.

Ciao Filippo, buon viaggio.


31 commenti:

  1. Leggere senza scrivere e continuare a tenerti la mani. Buon viaggio.

    Raffaella

    RispondiElimina
  2. Non credo di esser mai riuscita e restare incinta. Non ho mai visto un test positivo. Eppure sento che la maniera che utilizziamo per affrontare sofferenze e vittorie sia simile. Siamo forti e ce ne dimentichiamo. La sensibilità (celata talvolta dalla severità) e il nostro incessante lavorio interno ci fanno apparire fragili.
    Credo invece che sia la forza di chi non conosce la resa.
    Ti sono vicina, un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che belle queste tue parole madness, sono molto d'accordo con te...ma siamo rimaste davvero in poche a vederla così, lo sai?

      Elimina
    2. Possono chiamarla ossessione o paranoia o cocciutaggine ma sicuramente ognuna di queste definizioni è connessa con la definizione di forza e caparbietà. Come piccole tartarughe ci muoviamo in un oceano di difficoltà, ma a dispetto della lepre, La Fontaine mise in evidenza il pregio della lenta ed inesorabile costanza quando si ha un obiettivo che ad alcuni puo' apparire titanico.

      Elimina
    3. Esatto madness, costanza e poi aggiungerei ... Coerenza. Con la maiuscola. Qualitá per me fondamentali...

      Elimina
  3. Cara Annina dai capelli corti, che anch'io ho tagliato ma non erano lunghi come i tuoi, hai scritto delle cose importanti e molto mie in questo post, abbraccio te e tua sorella con vero trasporto e anche la famiglia di Filippo. Vorrei dirti un mare di cose e darti un mare di parole vere e concrete ma sono sicura che sai perfettamente quanto io sia allineata con voi, quanta gente ha in qualche modo vissuto il nostro passato e poi è sparita, io non riesco a capire. Un bacione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Neanche io lo comprendo Sandra...
      Un bacio

      Elimina
    2. Scrivo qui solo per dirlo ad entrambe, e non tanto perche' mi sento chiamata in causa (...) ma c'e' anche chi legge sempre ma non sempre riesce a commentare. Vi bacio.

      Elimina
  4. Non c'è niente da dire e tutto da dire, non qui, appunto. E allora ti stringo con un sorriso, perchè nonostante il dolore di questo post ti sento viva e bella e più forte. Così sorrido e ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao bella!
      si, sono vivissima e in forze!
      Grazie per il sorriso, mi piace.

      Elimina
  5. Anche io ti abbraccio forte, e posso solo immaginare cosa tu stia vivendo ora, con tutto quello che sta succedendo intorno a te. E' una scelta saggia la tua, di non condividere tutto con tutti! Bacini

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sfolli, io la farei una selezione e dentro ci metterei te, ma con il blog non si può fare...
      o cambio fisicamente il blog (e ci ho pensato, ma non mi va) o lascio in bozza i post che mi riguardano, senza pubblicarli.
      Questo è ciò che sto facendo.
      Continuo a scrivere, perchè a me serve, ma non vengo letta.
      :)

      Elimina
  6. A quanto pare siamo in due ad aver cambiato prospettiva. Forse in maniera diversa, forse farà bene ad entrambe. Ha ragione Madness, sai? Siamo forti ma ce ne dimentichiamo. Io me lo devo ricordare, e tu sei un grande esempio. Ti penso tanto cara.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. certo che lo siamo!
      certo, tu in confronto a me sei una giovincella e hai la forza fisica di fronte ad una vecchiarella come me, ma comunque...
      :D

      Elimina
  7. Anna sei una grande! Da una di quelle che ti segue in silenzio perché non sa dire nulla. Le nostre vite per alcuni e fondamentali eventi sono tanto diverse. Però come te pratico yoga, ho un cane, vivo a Roma e soprattutto faccio il tifo per voi!
    Valentina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Valentina, mi fa sempre tanto piacere quando chi mi legge si palesa anche con un "ciao".
      Grazie per il tifo!

      Elimina
  8. E io continuo a tenerti una mano sulla spalla...per mano non ti tengo più da tanto tempo,non sono abbastanza vicina..ma un contatto lo sento...lo senti? Ti voglio bene Anna...una carezza a tua sorella che è anche mia sorella... EleuaM

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ele, si è vicina in tanti modi.
      Grazie per esserti fermata qui.
      Davvero.

      Elimina
  9. Vi abbraccio Anna e silenziosamente continuero' a leggerti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io leggo te, tu sostieni me.
      E viceversa.

      bacio Antonella, sei una delle più belle scoperte di questo mio cammino/racconto virtuale.

      Elimina
  10. Sei una persona importante per la me che sono diventata, per il cammino fatto. Ti meriti quello che desideri, io continuerò a sostenere le scelte che farai, anche da lontano. Un bacio amica cara

    RispondiElimina
  11. Annina, ci sono persino io per questo bellissimo post... Mi chiamava. Ti abbraccio forte fortissimo

    RispondiElimina
  12. Ti lascio un caldo abbraccio. Comprendo ogni tua parola, la sento e come al solito rimango in silenzio, piena di rispetto verso di te e verso la bellissima anima che sei.
    Claudia

    RispondiElimina

grazie per essere qui.