venerdì 10 ottobre 2014

Non sono io quella che sono

La questione è, che mi sento spenta.
Non so nemmeno con chi parlare.
Di cosa.
Oramai è tutto lontano.
Oramai i miei bambini sono lontani.
Sono fermi in fondo alla strada e mi salutano, con la manina mi fanno ciao ciao.
Io vado avanti e cammino, mi giro e li vedo lì in fondo.
Non camminano più con me.
Sono sola.
Non li chiamo più.
Non penso più a loro.
Sono solo il caso che dovrebbe determinare la diagnosi.
Mi scendono due lacrime grosse come case mentre scrivo queste parole, ma non scendono sul mio viso, sono in fondo alla gola e non si muovono. Rimangono lì traballanti.
Mi sento in colpa, perchè io vado avanti e loro rimangono lì, in un limbo di non esistenza.
Tra poco li dimenticherò anche io.
Oggi a fatica ricordo le date del loro addio.
Domani farò confusione e non sarò più sicura di ciò che è successo.
Oramai il corpo è guarito, forse anche il cuore.
Un tempo sufficientemente lungo per lenire le ferite, un vuoto incolmabile, ogni sera, prima di addormentarmi.
Sogno di feti ancora non formati ma partoriti.
Sogno di deliri inconsapevoli, strumenti di passaggio, ponti tra la realtà e ciò che è stato.
Sono in bilico.
Nuovamente.
Mio figlio non arriva più.
Ogni mese mi allontano, ogni mese la conferma che non sono più io e che mi sono trasformata in qualcosa che non riconosco, una donna che non mi appartiene, una donna che lascia soli i suoi figli.

Lui mi chiede di provare ancora con la pma.
Io non voglio.
Io non credo più alla scienza.
Io non ho garanzie.
Io non ci credo più.
Io ho bisogno di riscattare il mio corpo, ma poi mi sento egoista e mi dico che IO non centro niente. Che sono solo il mezzo, che non devo pensare a riscattare me stessa e che questo preclude la strada a mio figlio. Che non c'è giustificazione.
Che sto sbagliando tutto.
Che sono sbagliata.
E il non ammetterlo è come voler mettere la testa sotto la sabbia, è come non voler vedere che le cose stanno in un modo. Un solo modo.
Quello che non fa arrivare mio figlio.
Che il mio istinto ha fallito.
Stavolta ha fallito.
E io non sono una buona madre, se non combatto più con altri mezzi.
Che forse,

mi sono arresa.
E non lo so.





Mercoledì 15 ottobre è la giornata del babyloss.
Noi mamme e papà accenderemo una candela tutti insieme e un'onda di luce ricorderà i nostri bambini mai nati.
Questo lo posso fare.
Il mio dolore potrà fluire e potrò essere me stessa quel giorno, la donna che mi sento davvero, non quella che oggi recito e che sono diventata.

Sono persa.
Si capisce?
Non so che fare.

43 commenti:

  1. Io credo che tu sia profondamente umana. Ci sono momenti in cui si è forti e agguerrite e altri in cui ci si vuole raccogliere e si brama un certo equilibrio.
    Tutto ciò non significa voler dimenticare o ignorare ma vuol dire voler guarire da un dolore che ti ha lacerato per molti tempo.
    Io la vedo come una presa di posizione e un nuovo inizio. Non è detto che tu ti stia allontanando da loro, solo che forse ora hai bisogno di questo.
    A volte si deve essere "egoisti", ma tu non lo sei stata , ti sei donata a loro in modo incondizionato , per poter diventare meno fragile.
    Ti abbraccio e... Quando vuoi, io ci sarò.

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  2. Il cuore non è guarito, ma il fatto che lo sia il corpo è una buona notizia. Non costringerti a fare niente.
    Fai in modo che le tue Stelline lassù non diventino macigni quaggiù. Un abbraccio

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    1. no davvero, non lo sono Speranza.
      Sono andata avanti ormai.

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  3. Io penso che i tuoi bimbi saranno sempre con te ma arriva anche il momento di andare avanti questo non vuol dire dimenticarli ma non è neanche giusto che tu resti inchiodata a quel dolore. E nelle tue parole io ci leggo proprio questo...è arrivato il momento di andare avanti.
    Ti abbraccio

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    1. Ciao Frida,
      non sono inchiodata al passato.
      Ma il futuro è una vita, che ora non c'è.
      Pensatevi voi senza i vostri figli.
      Solo per un attimo.
      Non pensereste anche voi che il vostro futuro è solo presente?

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    2. ...con questo non voglio dire che non puoi capire ovviamente Frida...la mia è una considerazione che si chiude su se stessa...

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    3. scusami Anna forse non mi sono spiegata bene, volevo dire che dalle tue parole mi sembra che tu sia pronta per andare avanti, per riprovarci magari prendendo in considerazione nuove strade. Dici bene comunque io non posso capire...l'unica cosa che posso capire è che per avere mia figlia avrei combattuto contro tutto e tutti e magari (se non fossi stata così fortunata) mi sarei spinta anche là dove dicevo che non sarei mai arrivata.

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    4. Frida, ho precisato con un post a parte che ti puoi capire proprio per evitare fraintendimenti.


      Comunque questo post, il primo dove mi faccio domande ha suscitato tante polemiche.
      Evidentemente non sono la brave madre che pensavo. Evidentemente io non sono proprio pronta a niente e va bene così.
      I miei figli non mi meritano e non è giusto che io mi lamenti se non sono disposta ad andare oltre i miei limiti.

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    5. Io forse (dico FORSE, perché in realtà nessuno può davvero capire un altro, soprattutto se non lo conosce di persona) ti capisco. Uno dei motivi per cui da sempre (nel senso di: "da quando ti leggo") ti ammiro profondamente è proprio il tuo esserti sempre posta grossi e scomodi dubbi sui percorsi di fecondazione assistita. In questo (e quindi non solo per i bimbi che purtroppo hai perso) tu sei già profondamente mamma. Perché sei altruista, perché pensi al bene dei tuoi figli e lo metti al primo posto anche se questi figli sono per ora solo una potenzialità e non una realtà (parlo dei figli che potrebbero essere concepiti in futuro se decidessi di nuovo per la pma). Non sei disposta a tutto pur di avere i tuoi figli. Infatti non vuoi "avere", tu vuoi "essere" mamma e nel doloroso interrogarti sui tuoi limiti come nel porti almeno l'ipotesi di fermarti e non averli tu rispetti i tuoi possibili figli molto più di chi non si interroga su questo. Qualunque cosa tu decida... lo deciderai per il loro bene.

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    6. grazie infinite per aver compreso Ilaria.
      E' vero, tu mi segui da sempre e da sempre sei intervenuta nei momenti più critici per me.
      Io ti ringrazio tanto perchè hai spostato l'attenzione sui miei figli e non su di me, come mi chiedono di fare.
      Questa differenza, sottilissima, non è comprensibile a molti, forse non è facile nemmeno raccontarla a me stessa, ma è vero che io non conto. Contano solo loro.

      Davvero, grazie.

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  4. E chi l'ha detto poi che anche loro non vadano avanti per la loro strada. Sono fermi in fondo alla strada. Con la manina ti fanno ciao ciao. Non si muovono perché ti vogliono bene.. Aspettano che tu dica loro che possono andare. Se glielo dici vedrai che si gireranno dandoti ancora un ultimo sguardo, un ultimo ciaociao con la manina.. e poi tranquilli prenderanno il loro cammino. Vogliono solo assicurarsi che si possono allontanare da te senza farti soffrire.

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    1. Grazie.
      Perchè stanotte ero sveglia e ti ho letto.
      Grazie perchè non ti rivolgi a me ma a loro.
      Dai loro identità con il tuo pensiero e non sai quanto è importante per me.
      Nessuno parla di loro con me, non esistono. Per gli altri esisto solo io.
      Conta solo ciò che penso io.
      Quanto è difficile spiegare a tutti, che per me non è affatto così.

      Quindi grazie infinite Alice, amica mia.

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  5. Io ti dico che è normale questa nuova fase, ma ti dico anche di continuare a crederci e di riprovare.

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    1. Non so come riprovare Silvia.
      Questo il mio dilemma.
      Ho chiesto al destino di intercedere per me.
      Non sta accadendo nulla.
      Ora davvero non so che fare.

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  6. Non hai sbagliato tutto, non sei una cattiva madre. I tuoi figli non ti vogliono sapere in un lutto interminabile. Tu a loro non devi il dolore, stare male è un tuo passaggio inevitabile, non è il modo per celebrare loro. Anche se piano piano il loro ricordo si mischierà nel tuo cuore, quando vorrai il loro pensiero sarà lì con te. Fai quello che ti senti di fare, non giudicare te stessa. Tu che sei abituata a sentirti giudicata da tutti per le tue scelte, almeno da te stessa cerca di salvarti. Prendi in considerazione il desiderio di Fabio e lascia che lui prenda in considerazione il tuo. Ma non quello che credi di dover volere. Se dovessi non voler più lottare, non ti dovrai giustifare con nessuno. Se dopo un sospiro volessi ricominciare a combattere con tutte le tue forse, non ti devi giustificare con nessuno. E' la tua vita. E' la vostra famiglia. Fai quello che ti permetterà poi di voltarti indietro e pensare "ho vissuto al meglio che ho potuto".

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    1. Tu hai ragione Agnes.
      Io non sono più in lutto.
      Non mi sento più in lutto.
      Va bene, davvero.
      Non mi sento poi così in colpa. Assumo un dato di fatto.
      Ma mi giudico.
      Continuo ad essere molto severa con me stessa e questo mi sta procurando molte conseguenze, per lo più negative.
      E' una tara genetica purtroppo questa, e non posso farci nulla.
      Posso imparare a correggermi, come sto facendo in questi anni durante questo cammino, ma tant'è.
      Oggi non ho risposte.
      Vorrei una bacchetta magica ma non ce l'ho.

      Vorrei sapere cosa fare, oltre al fatto di dover seguire il cuore, perchè quello no, non l'ho mai abbandonato.

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    2. eh, nessuno sa mai cosa fare Annina. Ci si prova. Poi lo sai solo a posteriori se era las celta giusta o no. Un bel casino. "correggermi" implica che tu ti giudichi sbagliata. Ma saresti amata così tanto se lo fossi? Se non riesci a vederlo in te, guardalo attraverso gli occhi di chi ti ama. (facile a dirsi, lo so)

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  7. Cara Anna, fai solo quello di cui hai bisogno in questo momento. Non torturarti, i tuoi bimbi ti vogliono bene e dalla luce in cui si trovano vegliano su di te, su di voi. Forse arriverà il momento in cui sentirai di voler riprovare con la PMA..devi sentirtertela. Ci sono tante fasi nella ricerca di un figlio, fasi in cui le giornate sembrano trascinarsi senza uno scopo, uguali a loro stesse. Fasi in cui non si pensa che a quell'obiettivo e gli si dedicano tutte le energie..fasi in cui la nostra mente dice "sono sicura che accadrà" e altre in cui invece ci sembra che ogni tentativo sia inutile. E' una strada difficile e tortuosa ma tu hai Fabio e lui ha te. Insieme andrete avanti. Un forte abbraccio

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    1. oH Claire cara,
      si, ci siamo noi due, ma sai che in questo momento siamo talmente persi che non ci bastiamo più?
      Abbiamo due cuori vuoti in attesa, la disperazione a volte è talmente forte che non riusciamo a vedere una luce?

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    2. Si, Anna, posso dirti di conoscere queste emozioni perchè anche noi le abbiamo vissute. Siamo passati attraverso tanta disperazione, nonostante l'amore che ci lega. Conosco il vuoto delle giornate che sembrano immobili, la paura del futuro, la sensazione di non riuscire a trovare una via d'uscita. Insieme però riuscirete a vedere la luce. Leggo che senti il bisogno di essere guidata, allora affidati a lui al tuo Fabio. Parlate delle possibilità che avete per realizzare il vostro sogno e iniziate a programmare. Fate tutto il possibile.

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  8. Cara Annina, scusa per la "prova" qui sopra, ma avevo lasciato un commento 2 giorni fa e niente i soliti problemi di accout. Eccomi, anch'io a volte sono totalmente persa, quando leggo di adozioni ai single, ai gay, senza discriminarli, ma mi chiedo perchè noi si è incappati in tanta sfortuna e poi si venga a parlare di allargare il giro, perchè non ho voluto tentare la PMA quando ci ero tanto vicina ed ero tanto + giovane e in buone mani medicalmente (lo so perchè, perchè pensavo all'adozione!) ma con i perchè non si va lontano, il dolore si stratifica, e i capisco questo vostro essere persi, quando piango mio padre, penso che non ci sarà nessuno a piangermi ed è tremendo. Anna scusa, so di non essere di conforto, ma non credo sia questo che chiedi, solo di essere capita, e quello ti giuro io lo faccio. Ti abbraccio forte

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    1. La non continuità di se stessi ê una delle cose che più di tutte mi mette angoscia. Solo chi non ha figli può capire.

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  9. Ciao, mi chiamo Lia, mi sento un po' un'intrusa perchè tu non mi conosci mentre io ti leggo già da alcuni mesi...oggi sento il bisogno di scriverti e ti chiedo scusa se ciò che dirò non avrà su di te l'effetto da me sperato di consolarti e di accogliere come merita il tuo dolore...io ho avuto tre aborti spontanei, oggi ho 39 anni e tre bambine meravigliose di 12, 5 e 2 anni...quel dolore però non l'ho mai dimenticato, non c'è giorno in cui io non ci pensi, nonostante il dopo, nonostante ora ci siano le mie bambine! Volevo soltanto tranquillizzarti e dirti di amare ancora, di andare avanti, di non perderti, i tuoi bambini non li dimenticherai mai, neanche quando sarai felice e realizzata, il tuo cuore sarà sempre rivolto verso di loro e verso quelle donne che soffrono quanto hai sofferto tu! Tu esisti e sei profonda devi solo accettare il tuo essere umana e concederti di poter essere felice...in bocca al lupo, Lia

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    1. Buonasera Lia,
      Grazie per essere qui e benvenuta.
      Le tue sono parole vere, ma chissà ... Questa assenza mi fa andare avanti a tentoni...

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  10. Io non credo che certe ferite possano mai guarire del tutto. Però credo che esistano dei momenti per leccarle, riaprirle e certi altri per ignorarle. Un po' come la psicosomatizzazione. Se non ci pensi non fa male. E non devi sentirti distante dai tuoi bambini per questo. Il tuo corpo e la tua mente dettano legge e tu devi ascoltarli.
    Sulla PMA non so cosa dirti, prendi un po' di tempo magari la risposta arriverà inaspettata :)
    Ti abbraccio forte

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    1. Princess, non ho tempo.
      Questo non vuol dire che le cose cambieranno affrettandomi, ma tempo non ne ho. Non posso fermarmi. Sono passati due anni dalla mia pma. È tanto troppo tempo.

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  11. Sono lì
    da tanto tempo anche io
    nell'incertezza
    e le mie 11 figlie nel limbo
    le sento ancora ridere in lontananza
    sempre più in lontananza.
    la vita ha scelto per me
    per noi
    brutalmente
    ciò che ha ucciso loro sta uccidendo me
    e' un nemico invisibile
    senza nome.
    fino a qualche mese fa, ad ogni sobbalzo del cuore sorridevo e pensavo
    "sei qui"
    perchè mi capitava ad ogni gravidanza.
    Ora sento ancora quello spasmo
    ma so che non è vita, per nessuno.

    Non so cosa sia giusto
    non l'ho saputo per me e non pretendo certo di saperlo per voi
    ma comprendo Fabio e, ancor di più, comprendo te.
    da donna posso dirti
    non seguire i miei passi.
    Lascia che sia.

    Adelia

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    1. ...perché adelia? Tu non hai lasciato che sia?

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    2. Non so scegliere parole migliori, scusami.
      Intendevo non macerarti, se puoi, fino a spezzarti il cuore.

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  12. Il corpo fa certamente parte dell'anima, se tu hai bisogno di riscattare il tuo corpo, allora fallo.
    Quando tu e lui sarete all'unisono deciderete se rivolgervi ancora alla scienza. Io credo tu abbia bisogno di respiro e proprio ora che il tuo corpo e la tua anima sanguinano meno, proprio ora che saluti da lontano i tuoi bambini, puoi dedicarti a te stessa e a fare quel respiro liberatorio che sa di "vacanza" e che serve solo a raccogliere le forze ed attendere che i progetti si chiariscano. Un abbraccio

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    1. Io invece vorrei che qualcuno mi prendesse per mano e mi dicesse Cosa fare.
      Vorrei non decidere.
      Vorrei essere debole e passiva
      Vorrei lasciarmi fare.
      Il contrario di ciò che sono stata finora.

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  13. "non ho tempo" e "vorrei lasciarmi fare" : come comprendo e sento totalmente arrivare dalla mia testa queste due frasi.
    Chissà se c'è un momento in cui ci si cheta. Io te lo auguro con tutto il cuore.

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  14. Carissima Anna ti abbraccio con tutta la forza che ho. Le nostre strade sono diverse ma alcune parole che scrivi le comprendo profondamente: Anch'io ho salutato Nicole, l'ho lasciata andare e a tratti mi sento terribilmente in colpa per essere "guarita" dal dolore straziante di quegli attimi. Sono passati quasi sei anni e vorrei sentirla di più. A volte vorrei sentire più dolore di quello che ormai sta sfumando. A volte vorrei essere in grado di tenerla più vicina, di cercarla ancora. Ma la vita è andata avanti, col suo ricordo ma senza quel dolore atroce.
    Per il resto non oso consigliarti ma Anna non sentirti in colpa di niente: Ti vedo persa, sì, e stanca credo. E piena di sentimenti contrastanti... una persona VERA con una grande sensibilità e grandi ferite.
    Di fronte alla tua confusione non so consigliarti ma voglio abbracciarti forte.

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  15. Scrivi che vorresti essere guidata, accompagnata, ma solo tu puoi sapere cosa è più giusto per te, per il tuo corpo, per la tua mente, tant'è che alla richiesta di tuo marito di riprovare con la pma, scrivi che non te la senti, che non credi....hai già le tue risposte, devi solo leggerle e agire di conseguenza.
    E' difficile commentarti, ho sempre paura di ferirti con parole sbagliate, frasi improprie, scusa se lo faccio, ma non posso veramente capire come stai, pur cercando di farlo. Che pensiero contorto...spero tu abbia capito comunque ciò che volevo dire.

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  16. Sei circondata da così tanta delicatezza, comprensione e appoggio incondizionato che mi sento meno colpevole nel rivolgerti parole brutali, ma forse ne hai bisogno. Non riscatterai il tuo corpo nella vana ricerca di una gravidanza che forse non arriverà mai. Lo riscatterai vedendolo crescere, allargarsi, far posto, donare. Ti dicono di aspettare, ma non hai più tempo, la tua età non te lo concede: e chi ti dice il contrario ti fa del male, senza avvedersene. Forse la strada è la PMA, forse l'eterologa, sicuramente non è l'aspettare: vorresti una gravidanza naturale, il meccanismo perfetto di un corpo "sano" che ti è stato negato, ma è altamente probabile che non lo avrai mai. Questa è la brutale verità: continuerai ad aspettare finchè il tempo non sarà scaduto, e l'attesa diverrà rimpianto. Per te e tuo marito. Senti che tuo figlio ti sta aspettando? Allora vai a prenderlo, non aspettare passivamente che arrivi da solo. Joanne

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    1. Buongiorno Joanne.
      Intanto grazie per avermi dedicato del tempo.
      Credo tu abbia ragione.
      Grazie per la tua schiettezza, anche se fa male, non lo nego, e lo sai, visto che da quello che scrivi mi leggi e in parte mi conosci.
      Non posso aspettare.
      Ne sono consapevole.
      Ho però avuto bisogno di tempo, ne ho avuto bisogno come l'aria Joanne, e non potevo fare diversamente. Ti faccio una domanda:
      sei davvero sicura che ciò che tu mi indichi sia il consiglio più giusto per una come me o è in realtà, solo ciò che più concretamente sai di poter consigliare, visto che da un pò di tempo non faccio nulla di pratico e di fattivo?
      Pensaci.
      Io darei lo stesso consiglio a una come me.
      Direi di AGIRE:
      ANNA DEVI ANDARE AVANTI.
      ANNA DEVI FARE.
      ANNA DEVI AGIRE.
      NON ASPETTARE.

      Già.


      Ora ti dico cosa ho imparato durante questa strada.
      Ho imparato che non è l'agire, la volontà, il solo motore per avviare un processo.
      Ci sono molti aspetti da curare.
      Tantissimi altri aspetti.
      Ricordati che io non so contro chi combattere. Non so quale è la causa che fa morire i miei figli, non è un aspetto da trascurare in termini di concretezza. Se io conoscessi il problema agirei nel migliore dei modi. Come ho fatto in passato.
      Non ho nulla in mano.
      Non è questa la strada.
      Ho avuto bisogno di curare me stessa.
      Di curarmi fisicamente.
      Di curare il cuore.
      Questa è la strada.
      Dire che so che mio figlio mi aspetta, vuol dire curare il mio istinto e non fare finta di niente.
      Ti assicuro che questo è importante, molto più che la scelta di rifare una PMA.
      Perchè un'altra PMA è la conseguenza di una scelta, ma non LA scelta stessa.
      La mia predisposizione, il mio istinto, una volta che sarà sano, mi condurrà verso la strada più giusta.

      Di questo, ne sono sicura.


      Grazie per essere qui.

      Anna.

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    2. Hai avuto bisogno di fermarti, aspettare, ascoltarti, lo capisco.
      E lo hai fatto: per due anni.
      Se tu avessi 30 anni non ti avrei scritto quelle parole; avrei condiviso la tua scelta di darti tempo, di dare tempo al tuo corpo. Ma la tua è una corsa contro il tempo, sarei ipocrita a fingere che non sia così. Sarebbe più comodo e politicamente corretto incoraggiarti ad attendere ancora, incoraggiarti ad ascoltarti, seguire il cuore, attendere la guida dell'istinto, e tutte le belle parole che persone più gentili di me ti hanno detto, solo che intanto il tempo passa, anche se fingiamo di non saperlo.
      Mi chiedi se il mio non sia solo il consiglio più pratico che posso darti, forse è così, però sento che anche per te debba necessariamente finire il tempo della riflessione, dell'ascolto, dell'elaborazione del dolore.
      Temo che se tra tre o cinque anni riaprissi il tuo blog ti troverei ancora ad elaborare, pensare, ricordare...ed è tremendo.
      Tu non sai contro cosa combatti, o forse sì. Hai parlato della diagnosi pre-impianto. Hai parlato di eterologa.
      Ti sei data tempo per pacificare il tuo corpo, raggiungerlo tramite lo yoga e il reiki, e sembra che tu ci sia riuscita.
      Però.
      Però hai fatto pace con il tuo corpo...a patto che lui sia normale.
      A patto che da solo arrivi ad una gravidanza naturale.
      A patto che quella gravidanza la porti a termine.
      Capisci dov'è la contraddizione?
      Joanne
      Joanne

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    3. Perdonami ma non sono daccordo.
      Io potrei dirti che la mia ultima PMA risale a 1 anno e tre mesi fa.
      Che poi è accaduto altro, che forse avrai letto, che mi ha imposto di fermarmi. Ma è questo il punto?
      Non stiamo qui a giustificarci giusto?
      E non sono infatti passati due anni.
      D'altra parte posso dirti che questo era il tempo necessario, perchè prima, non mi sono mai fermata.
      Non mi sono mai concessa nemmeno un mese per respirare e davvero è stato troppo.
      Per te è tanto?
      Cioè per l'orologio biologico è tanto?
      Può darsi, anzi, sicuramente è così.
      E infatti io dico a chi mi scrive "io non ho tempo", leggi i commenti qui sopra.
      Non comprendo il perchè sei così "arrabbiata", concedimi il termine, e tu ti stia fermando su questo punto senza ascoltare.
      Ciò che tu scrivi svilisce il mio lavoro interiore.
      E' come se tu mi stessi dicendo "ok, va bene. Ti sei fatta le tue lezioncine di yoga, ti sei fatta questa esperienza di reiki, ti sei ripiegata su te stessa. Mo' basta cazzate! Tira su le maniche e comincia a lavorà sul serio!"
      Ecco, se permetti a me questo atteggiamento fa incazzare ora.
      Perchè io sono aperta a tutto e sono io che ho chiesto consiglio, ma questo non è un modo di ragionare, non solo perchè così stai dicendo che tutto quello che ho fatto, che ripeto, ERA NECESSARIO PER ME, non ha valore, ma poi perchè stai omettendo una cosa importante.
      Il dolore si deve sedimentare.
      Lo dici tu.
      E io mi pare di aver dimostrato, il dolore me lo vivo fino all'ultima goccia. Lo attraverso. Lo respiro e poi vado avanti.
      Per te il fatto che io non stia facendo PMA non vuol dire andare avanti.
      Per me ANDARE AVANTI vuol dire accettare l'ipotesi che una nuova vita si possa fare spazio in me, che ciò avvenga in maniera naturale o in laboratorio, che ti assicuro, per una che ha avuto la morte dentro tante volte, non è così scontato come si possa pensare.
      Può darsi pure che tra cinque anni mi ritroverai a rimuginare, ma questo è il tuo modo di leggere la mia vita, che io accolgo, altrimenti non l'avrei condivisa, ma che non permetto di giudicare.
      Io so cosa è importante per me e cosa significare andare avanti, oltre il lutto.
      Non smetterò mai di commemorare i miei figli e non saranno gli altri ad impedirmelo, perchè, e cito una persona che ha fatto di una storia come la mia un film, "Da quando in qua il silenzio fa dimenticare. E poi...perché bisogna dimenticare ?. Io ho bisogno di questa rabbia, ho bisogno di questo dolore. "
      Rimango dell'idea che qualunque cosa io scriva oggi, per te sarò comunque una persona che si piange addosso e che vive nel passato.
      Non sei la prima che me lo dice, se spiego che non è così è perchè io mi racconto, a porte aperte, io mi metto in gioco, cosa che la maggior parte della gente che conosco non fa.

      Si scende a compromessi con il proprio corpo sai dopo tanti aborti?
      Io mi sto dicendo da sola che quello che penso io non ha più importanza. Che il desiderio di riscattare il mio corpo non può essere la cosa più importante perchè la cosa più importante è mio figlio.
      Leggimi Joanne, leggimi bene però, perchè lo dico proprio in questo post.
      Sono domande le mie, che già mi pongo.
      Già mi sto chiedendo se il mio è un problema egoistico, che sono io che voglio sentirmi di nuovo donna dopo che mi hanno strappato una tuba, chiedendo una gravidanza naturale, ma che questo non può impedire l'arrivo di mio figlio.
      Sono già molto severa con me stessa sai?
      Io non mi faccio sconti.
      Nemmeno per un attimo.
      Io pretendo il massimo da me e da chi mi circonda.
      Il mio massimo lo sto già facendo.
      E sono sicura di essere sulla strada giusta.

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  17. Non ho detto che ti piangi addosso.
    Non ti ho accusata di rimuginare inutilmente.
    Non ho definito lo yoga e il reiki cazzate.

    Credo che il percorso che dovevi fare tu lo abbia fatto, e che ora sia concluso.
    Credo che tu lo sappia, o il perchè del post non si spiegherebbe.
    Credo che sia il momento di scegliere.
    Scegliere anche di non scegliere, ma dev'essere consapevole.

    Credo che aspettare ancora ti tolga tempo, e ti tolga speranza. Ma che ne so io?E' il mio parere, consapevolmente brutale.

    Joanne

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grazie per essere qui.