giovedì 8 maggio 2014

I vostri figli

Io non invidio le altrui pance.
Che sia messo agli atti una volta per tutte.
Non mi sono affatto indifferenti, questo lo ammetto.
Le scovo a distanza di metri, le trovo agli angoli dei miei occhi, mentre passeggio e sto facendo tutt'altro.
Dietro il bancone delle commesse con le camicie sblusate, mentre le signore si stirano per arrivare allo scaffale e afferrare il detersivo scelto, in un profilo nascosto da un maglione abbondante, tra i fianchi insolitamente più larghi di un'esile figura femminile che mi cammina davanti.

Ma se la mia storia mi ha insegnato qualcosa, una di queste è che ogni gravidanza può raccontare un'altra storia, felice e non, e che ogni storia può essere difficile, oppure no, e che l'invidia della pancia, quella no, non la provo.
Critico la spavalderia, l'inconsapevolezza, l'arroganza di chi porta una pancia puntata in avanti come un'arma pronta a sparare. Di questo me ne assumo responsabilità e critiche, spesso riversatemi addosso, perchè è più facile raccontarsi che un'infertile, oltretutto abortiva, è invidiosa, piuttosto che fermarsi a pensare.
Ma di questo non mi curo. I quarant'anni sono passati e finalmente posso legittimare la mia intolleranza verso buona parte del genere umano, giustificandomi dietro i primi segnali di senilità che mi porteranno alla pazzia e al diventare la canara del quartiere, senza figli e con la panza e i peli sulle gambe.
Me ne frego.
Per ora le cose stanno così.
Me le spizzo le vostre pance, oh come lo faccio volentieri. E poi vi guardo.
Cerco segnali di donna nei vostri visi, cerco solidarietà e non supponenza, cerco amore, perchè spesso la pancia ne dà così tanto che è impossibile nasconderlo, anche se ricoprite un ruolo che non vi consentirebbe di darne a vedere.
Io non vi invidio, so cosa vuol dire portare la pancia, e, anche se la mia è cresciuta poco, era lì, e mi regalava ogni giorno un sorriso.
Lo capisco se vi scappa di seguire quella moda di fare il calco alla protuberanza. La nostalgia di quando non ci sarà più, può prendere all'improvviso, anche se il bambino è nato. A me la mia è mancata tanto. E il mio bambino non è mai nato.
Quando manca qualcuno si ha bisogno di attaccarsi a qualcosa di fisico per non impazzire, che sia un oggetto, un odore, un profilo da accarezzare.
Raccontatelo a noi abortive, che ci attacchiamo alla foto dell'ultima ecografia, al risultato numerico delle ultime analisi, ad una bola tintinnante, ai lividi sulla coscia dovuti alle punture di progesterone che ora tanto ami. A niente. Questo non è niente. Lo sappiamo.
Io non invidio le vostre pance.
Posso sedere al tavolo con voi e tenere una conversazione seria dall'inizio alla fine senza mai farti capire che il mio cuore è attaccato a quello che batte dentro la tua pancia, e lo sente, tutto sente tutto, e parla con te, ma mica è vero, in realtà parla con il tuo ospite e gli chiede tante cose.

Io non bramo ad avere la vostra pancia.
Io invidio i vostri bambini, perchè hanno conosciuto i miei.
Perchè hanno la stessa età dei miei e li hanno visti là, dove stanno tutti insieme prima di essere chiamati da noi.
E li guardo i vostri figli, prima che i loro sguardi diventino adulti e dimentichino chi sono stati per trasformarsi in persone che temporaneamente devono assumere un ruolo ben preciso su questa Terra.
Li scruto per cercare di afferrare un messaggio.
Non mi dò pace. No.
Lo capirete. Si.
O forse no. La maggior parte di voi no.
Ma  non importa.
Io non devo nulla all'umanità su questa terra. Devo ai miei figli che si insinuano nei sogni altrui e si manifestano così, in persone che non mi hanno mai vista e che mi raccontano di avermi sognata mano nella mano con mia figlia (Cinzia, in ordine di tempo, mi riferisco a te... grazie.), e che dopo l'ennesimo sogno a me poi raccontato, mi viene il dubbio che questi figli la strada l'hanno persa e che forse hanno bisogno di un paio di occhiali per ritrovarla, una luce, una candela.
Se li sognate ancora, vi prego, dotateli di una torcia, indicate loro la strada, date loro il mio cellulare. Dite loro che io li andrò a prendere, ovunque siano andati a finire.

Nei vostri figli vedo i miei, quello che sarebbero potuto diventare. Le pieghe dei loro piedi, le fossette sul viso, i chili presi, i dentini appena spuntati. Ma non voglio i vostri figli, io voglio i miei. E se non lo capite è perchè non volete farlo. Perchè non vi interessa oppure perchè pensate in fondo che io potrei arrivare a rubarveli i vostri figli.
Loro sono per me fonte di invidia, confesso vostro onore, ma solo perchè hanno potuto conoscere i miei.
Mettetevelo in testa.
E se non comprendete i miei comportamenti irrazionali, va bene così.
Convincetevi che sto impazzendo e segnalatemi gatti e cani abbandonati del vostro quartiere.
Vedrete che tra qualche anno sarò lì a portar loro croccantini e scatolette puzzolenti, e allora, guardandomi negli occhi, i vostri figli mi riconosceranno.




Buona festa della mamma alle donne non mamme su questa terra.

45 commenti:

  1. L amore incondizionato ci rende mamme e tu lo sei stata su questa terra anche se i tuoi figli hanno deciso di abitare da un'altra parte. La parola mamma nasce nel cuore come il figlio nasce nella pancia. Buona festa della mamma dolce Anna

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    1. Grazie anto,
      Vorrei essere una mamma coraggiosa come te...

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  2. Grazie per i tuoi pensieri, sono una mamma come te, anche se la mia pancia è cresciuta forse un po' di più della tua. Ciao Elisa

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    1. Ciao elisa, benvenuta nel mio mondo che è quello di molte altre donne..

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  3. io ho avuto un distacco di placenta al 7° mese..senza parole... E' tutto estremamente scontato per il mondo, che essere "invidiose " sia naturale.. ma non'e' spesso invidia, ma grande nostalgia di chi non si e' potuto stringere tra le braccia ecco tutto.. non molte donne ( che davvero sono spesso saccenti e presuntuose) capiscono empaticamente quelle che hanno perso il proprio bambino.. in realta' i loro figli ai nostri occhi sono la stessa vita dei nostri figli ,. ecco perche' il senso di profonda tenerezza che proviamo e' fortissimo e al contempo l'amarezza di non poter avere con noi quel bene ci distrugge. Eppure una mamma terrena dovrebbe capire ancor di piu' una mamma spirituale che e' stata terrena fino a un certo punto anche lei.. ma non'e' mai cosi' purtroppo.

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    1. Almeno non sempre.....forse qlc e piu di una lo sa pur solo immaginando il vostro sordo dolore. Sai....purtroppo per l umanita' e' piu facile capirlo solo se si passa attraverso il proprio :( un caro saluto siculina

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    2. Siculina, a me è accaduto. Forse qualcuno ora leggerá e nn sarà d'accordo , ma sono andata via da un gruppo intero di mamme quando ho subìto il mio ultimo raschiamento, perché nn riuscivo a sopportare l'idea che i loro bambini crescevano e il mio no. Non ce la facevo. Non era invidia e io non ce l'avevo con nessuna. Eppure nn è stato capito il gesto e sono stata considerata una brutta persona. Così è...purtroppo.

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  4. sante parole!!!io le pance non le invidio più da tempo perchè penso che chissà magari quella donna ha passato le pene dell'inferno per arrivare dove è ora. quando è nato mio nipote gli chiedevo se aveva conosciuto mio figlio...insomma per dirti che capisco a fondo il tuo messaggio e ti abbraccio.

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  5. Anna, davvero non so mai cosa commentare a questi tuoi post sempre perfetti. Mi sembra di aggiungere l'ovvio. E pure gli abbracci sono diventati ridondanti. Grazie per quello che hai scritto.

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  6. Io ho avuto un distacco di placenta al 7 mese
    Gabriele non ce l' ha fatta
    Prima di lui altri 2 figli non ce l' hanno fatta
    Ma molto prima dei 7 mesi...
    Da poco ho avuto la sentenza che non posso più farne

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  7. Ma io non voglio altri... Io voglio quel mio figlio che ho partorito ....
    Quello che era perfetto
    Ma che non potrò mai vedere crescere
    Non mi interessano quello degli altri...
    Solo il mio
    Gabriele la mia anima

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    1. Eppure veniamo spesso criticate. I miei sguardi sugli altri bimbi, sono rubati, sono di traverso, per non turbare...
      Mi dispiace tanto spy...

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  8. Io invidio.. invidio la loro superficialità, invidio la loro leggerezza, come se far un figlio fosse la cosa più semplice del mondo, invidio quelle che fumano incinte, invidio quelle che si sfrenano, invidio quelle che si ingozzano a dismisura e non hanno problemi di metabolismo... ho capito che non è tutto prevedibile, ho capito che non tutte le gravidanze vanno bene...
    L'ho capito a mie spese, con il mio primo figlio in TIN per 10 interminabili giorni nato pretermi a 36 settimane e fortunatamente salvo... l'ho capito con la mia seconda figlia nata morta alla 37+4 per trombosi placentare.... l'ho capito con il mio terzo figlio nato morto alla 17ª settimana...

    Ho capito che non sempre va tutto liscio, mi si è aperto un mondo... ho conosciuto tante mamme poliabortive, mamme che hanno figli in cielo... e vorrei urlare contro quelle mamme che hanno il dono di aver un figlio e lo maltrattano, lo scaricano in ogni dove e non se lo godono... eppure "madri"...

    Ti abbraccio forte!

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    1. Eppure madri, sì.
      Se ti va puoi leggere questo libro: "madri" di maria grazia giordano paperi, che ora segue questo blog e che ho conosciuto grazie al suo libro. Si racconta proprio ciò di cui tu parli. Un abbraccio stretto da donna a donna.

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  9. Anna che dire? Ti capisco e ti credo. Certo che vuoi i tuoi di figli. Forse hanno smarrito la strada ma spero che presto arrivi una torcia a illuminare il loro cammino.

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    1. Il vostro amore, e i vs gesti (giorni fa ricordavo il tuo regalo su FB) accendono un falò, la strada è illuminata anche da voi ora. Grazie.

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  10. Anna Cara. L'invidia della pancia..neanche io la provavo più, più che altro mi capitava di "invidiare" l'inconsapevolezza di quelle donne (o almeno, quella che io pensavo essere tale). Il poter vivere quel momento senza pensare a tutto quello che potrebbe succedere..di non bello. Ecco, quello sì, ho "invidiato" e forse invidio tutt'ora. Per me non potrà mai essere così e penso neanche per te..dopo tutto quello che hai passato. Vorrei poter proteggere tutte le pance del mondo..giuro.. prima tra tutte la tua.

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    1. Condivido.
      Lo hai scritto bene Anna, ho vissuto la stessa cosa... le pance altrui non mi hanno turbata neanche il giorno dopo quello che ci e' successo, perche' ho sempre saputo che là dentro non c'era il mio bambino...; e quell' inconsapevolezza perduta e' quello che ho rincorso nei passati nove mesi, che non ho mai raggiunto, che mi e' mancato terribilmente.
      Grazie per questo post meraviglioso.

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    2. @claire, io invece non la invidio questa inconsapevolezza. Ieri sera ero a casa di una coppia che sta facendo pma. Sono ad un punto della stimolazione in cui sta x arrivare il pick up e loro ci hanno chiesto cosa significa e cosa fanno per il transfer e se devono fare la preimpianto o no perché loro nn lo sanno. Io sono allibita. Questo non è normale secondo me. E i medici non dovrebbero permettere un livello tale di ignoranza, nel senso di non conoscenza, perché ci si vuole proteggere dalla paura, come fanno anche i genitori naturalmente tali. Si sceglie di fare un figlio. Soprattutto con la pma.

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    3. @elle, proteggi te stessa e tutto ciò che è stato, e sii fiera di come lo hai vissuto. Ora puoi trasmettere dei grandi insegnamenti al tuo bambino che ê davanti a te..

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  11. Anna...
    Tu rammenti, vero, cosa ti ho raccontato degli occhi di Pulcetta?

    Ti abbraccio forte.

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    1. Si, ed è la stessa cosa che sono sicura leggerò nel mio se nascerà.

      Bacio

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  12. Molti auguri anche a te. Se credi, potremmo portare i croccantini insieme... ;)

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    1. Dividiamoci i compiti, tu scatolette, io croccantino.


      ...grazie. :-)

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  13. Conosco quella sensazione. Perfettamente! :(

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    1. Mi dispiace, siamo tante, da quando scrivo me ne sono resa conto.

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  14. Questo post tocca il cuore. Dovrebbero leggerlo tutti, mamme non mamme, papà non papà. Tutti.

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    1. Cara Claudia, tutto ciò che viene vissuto con il cuore tocca il cuore, come ciò che scrivi tu. Grazie

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  15. Io le invidio invece le altre mamma, quelle col pancione o quelle con i bambini piccoli, non riesco a non pensare anche io ero così felice tre mesi fa.
    Prima che non so cosa si portasse via la mia Camilla.
    Penso a loro quasi con cattiveria, ma solo perchè loro hanno ancora e, spero per sempre, qualcosa che io non ho più.
    Nessuno mi darà indietro la mia bimba, nemmeno un'altra gravidanza potrà cancellare ciò che è stato.
    Per questo temo di portare nel cuore un velo di tristezza, e forse invidia, per sempre.
    Silvia - senzate0502.blogspot.com

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    1. Silvia, che dire? Ricordo nel 2010 durante il mio primo aborto, passeggiavo al lago e x la prima volta guardai quelle donne e quei bambini appena nati, chiedendomi perché il mio no. Sarebbe nato a gennaio , oggi avrebbe tre anni e mezzo. Il mio primogenito.

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  16. Leggo e mi manca il respiro.
    Navigo tra il senso di colpa e la sensazione che tutti i nostri bimbi ora un po' fanno un grande giro-tondo tutti insieme e un po' ci proteggono e vegliano.
    l'unica certezza è che prima o poi lo abbracceremo di nuovo.
    Ti abbraccio.

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    1. Perché senso di colpa Sabrina? Io ho vissuto sinora con questa certezza, che loro sono tutti insieme ora..

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  17. grazie Anna per il tuo post e grazie a tutte le altre mamme che hanno commentato....

    mi associo, della pancia non mi e' mai importato nulla, ma provo ancora invidia e stupore davanti all'incoscienza (beata) di certe donne incinte.... non che non sia giusto cosi, anzi, per tutte dovrebbe essere cosi, dovrebbe essere la normalita', ma purtroppo non lo e', noi siamo state segnate dal dolore e la felicia' dell'incoscienza l'abbiamo persa

    spero che la felicita' arrivi (per te, per le altre... per me e' arrivata, tramite la pancia di un'altra donna come sai)....

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    1. ...che poi marica, io vorrei pure uscire da questo giro che la maternità mancata è uguale solo dolore. Io sono felice cmq di quello che ho ricevuto. Sono fiera dei miei bambini , questa è la mia normalità. Poi se le gli altri non sono consapevoli del dono ricevuto, eh vabbe, mi fa rabbia, ma pace. Senza dubbio, il problema è il loro e dei loro figli, non il mio.

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  18. Io non so bene cosa scrivere. Attualmente non so nemmeno cosa provo, esattamente. L'invidia non la sento, ma forse è solo perché il dolore la nasconde.
    E' ancora così forte, Anna. Fa così male.
    Poi leggo di te e di tante altre donne. Smetto di piangermi addosso. Ammiro voi tutte, stupende e sensibili mamme e vi sento vicino. Ognuna con la propria esperienza. Diversa nei fatti, simile dentro al cuore.
    Tu mi insegni tanto. Non ti ringrazierò mai abbastanza.

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  19. Sono arrivata qui di rimbalzo e hai riempito una mia notte insonne. Mi sento così vicina a te, vorrei davvero saper sognare e entrare in quella sala d'attesa parallela per dare una direzione ai tuoi cuccioli. Anche ai miei, magari, quando saranno pronti a scendere.
    E non è invidia, dici bene. È "io-no".

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    1. Cara nonsense (che bel nome!) sono felice di averti fatto compagnia, davvero mi fa tanto piacere, perché in questo momento mi sento così sola che non ho il coraggio nemmeno più di parlare sul mio blog.

      Torna.
      E bentrovata.

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    2. Non sei per niente sola... sei solo un po' in modalità filtro esterno. Non ci resterai per sempre. Grazie dell'ultimo post.

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grazie per essere qui.