giovedì 13 marzo 2014

Parole e silenzi

Le parole sono come spine che ti si conficcano nel cuore.
E ritrovarsi nel cuore della notte a cercare quella luce che ora è debole.
Hai il terrore si spenga.
Le domande ti risuonano nella testa:
Sto sbagliando ?
Ho preso una strada sbagliata?

Avere la sensazione di camminare su un lago ghiacciato e sentire crescere dentro la paura che al prossimo passo il ghiaccio potrebbe rompersi ed io potrei precipitare.
Per sempre.

Il silenzio intorno a me mi stordisce.
L'argomento gravidanza, se rivolto a me, è diventato un tabù.

Anche le parole mi strozzano la gola.
Arrivano affilate, tagliano e poi vanno via.

Il pietismo mi fa schifo. 
La commiserazione ancor di più. 
La presunzione di aver capito tutto invece è al di fuori della mia tolleranza.

Questo vuoto è un dolore insopportabile.
Questa è la verità.
E tutto il resto è niente.
E ci si può morire intorno a questo vuoto, se lo si sceglie di abbracciare.

11 commenti:

  1. Arrivo per caso, dal blog di Eva, il frutto della passione. E come sempre dinanzi all'infertilità mi sento minuscola. Io non l'ho vissuta e non posso capire, però una amica mia molto cara si. Attraverso lei ho visto come distrugge, chi la vive, chi ti sta intorno..tante volte ho cercato di immedesimarmi, ho immaginato se fosse successo a me? E pur solo nell'immaginazione il dolore è stato fortissimo. Credo che chi si scontra col mostro infertilità finisca con l'avere, inevitabilmente, un qualcosa in più, che scaturisce solo dalle grandi sofferenze e rende più forti, ma anche più duri dentro. Detto questo, auguro a te un futuro sereno e pieno di cose belle, con o senza figli.

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  2. so che il pietismo ti fa schifo... Questo non lo é. É solo... L'unica risposta possibile. Un abbraccio silenzioso.

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  3. Volevo solo dire che ci sono e ti voglio davvero bene.
    Sandra e Emanuele da Milano.

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  4. Annina avevo scritto un papiro e dov'è finito?!? Mannaggia ai cellulari...
    In sostanza ti avevo scritto che capisco il tuo sentirti sola. Ma per mia esperienza, anche recentissima, nei momenti di dolore e tristezza ci si sente sempre soli. La maggior parte delle persone non sa cosa dire, ha paura di urtare la tua sensibilità e si mette in un angolo ad aspettare che a te "passi". E tu ti senti ancora più solo, perchè ti manca un confronto, ua parola, una presenza. ma ti dico anche che ti sentiresti sola comunque, anche in mezzo ad una folla, una festa o un caffè tra amiche, perchè quello che provi e vivi lo sai solo tu e nessuno può capirlo.
    Poi devi mettere in conto anche la psicologia umana, per la quale tendenzialmente quando non si sta bene si tende all'autoisolamento. Si vorrebbe che gli altri bussassero alle nostre porte e sapessero esattamente cosa dirci in quel momento, ma la palla di cristallo non ce l'ha nessuno... bisogna imparare a CHIEDERE, e lo dico a me stessa in prima persona. Bisogna esplicitare i propri bisogni emotivi, solo così si troverà qualcuno capace di raccoglierli. Con questo tuo post l'hai fatto egregiamente e mi pare già una bella apertura. Ora io, ad esempio, capisco meglio di cosa tu abbia bisogno e da qui, da lontano, nella mia totale incapacità effettiva di portarti quello che veramente vorresti, almeno potrò ricordarti che sola non sei.
    Il percorso che stai vivendo tu qui dentro l'abbiamo vissuto in tante, anche se per qualcuna solo per un certo periodo. Io ho tanto voluto la mia bambina e l'ho aspettata per 2 lunghi anni. Ora volevo darle un fratellino, ma l'ho perso, mi ha lasciata dopo poche settimane... come vedi, materiale per capirsi e confrontarsi non manca e non cammini da sola, siamo in tante in questo limbo a giocare la partita della vita.
    Ti abbraccio,
    Lara

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  5. Mi dispiace sai Anna. Per certi versi sono sparita, ti leggo di notte e non commento. Questa grande consapevolezza a volte e' un boomerang, ogni pensiero e ogni sensazione sono iperamplificate e risuonano dentro di noi. E se fuori non c'e' nessuno che le accoglie come vorremmo e da' loro calore, ci si sente soli. Non so cosa altro dire se non mi dispiace, perche' hai tutte le domande e buona parte delle risposte. Solo che come sempre, la testa ci aiuta fino ad un certo punto. Spero che presto troverai la pace dentro di te. Ti voglio bene.

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  6. Non sei sola. È che nel dolore, qualunque esso sia, ci si sente sempre sole. A me succede con il vuoto che mia madre ha lasciato nella mia vita, ci sono giorni che mi manca il fiato e non riesco a far altro che disperarmi pensando a quel che ho perso. Provo ancora troppa rabbia, un senso di ingiustizia che mi fa sentire così lontana e diversa da chi una mamma per sentirsi ancora figlia, coccolata e sostenuta, ce l'ha. E io invece li a far tutto sola, a occuparmi di tutto senza una mamma che si prende cura di me, quando sto male, quando ho bisogno. E mi sento incompresa e la verità è che è così, lo sono. Perché come dice Paul nessuno può capire quel che viviamo dentro, forse se ci è passato ma anche in quel caso manco è detto, che ognuno vive le cose a suo modo. E gli altri, gli amici, spesso si sentono inadeguati di fronte ai grandi dolori e in fondo io li capisco pure, a mala pena riusciamo noi a sostenerne il peso. Ti abbraccio da qui, ti penso spesso e anche io spero insieme a lucy che quella pace per te arrivi presto.

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  7. Si posso capire come l'arroganza della presunzione sia ancora peggio del pietismo...per ognuna di queste parole-spina, ti mando un abbraccio e spero che tu si lasci coccolare da chi invece ti vuole bene ed e' li con te. Take care, lovely

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  8. Anna cara, il lago è ghiacciato è vero ma spero tu possa attraversarlo senza intoppi per arrivare sulla sponda fiorita che ti attende, qualunque essa sia.
    Ti abbraccio

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grazie per essere qui.