giovedì 1 agosto 2013

il benessere viene da dentro


Immaginatevi così, sdraiati come la ragazza della foto.
Questa posizione nello yoga, si chiama posizione del cadavere: palmi delle mani rivolte verso l'alto, gambe aperte, occhi chiusi. Le onde cerebrali sono vicinissime alle frequenze delle onde durante la profonda quiete del sonno, ma in realtà non dormi. Scacci tutti i pensieri, o almeno ci provi, non appena arrivano.
Cerchi di non dormire e lasci che la sequenza di esercizi appena svolti e l'energia raccolta, fluisca attraverso il cuore e il corpo.
Da questa posizione parte lo Yoga Nidra, lo yoga del sonno cosciente.
Lunedì sera io e Fab abbiamo partecipato ad una sessione di yoga nidra.
In questa posizione, una voce ti guida attraverso la consapevolezza del proprio corpo. Questo avviene al buio, in silenzio, alla luce di una flebilissima candela.
Durante la pratica di Yoga Nidra si appare addormentati ma, in realtà, la coscienza funziona a un livello di consapevolezza più profondo.

La voce, che è quella dell'insegnante, ci guida: facendo ruotare la coscienza intorno al corpo si ascoltano le sue tensioni e si provvede a rilasciarle all'istante.
Il corpo è disteso in Shavasana (posizione del cadavere) e i sensi a poco a poco, facendo ruotare la coscienza intorno al corpo, vengono ritirati dal mondo esterno. A questo punto è possibile formulare il Sankalpa, l’intento personale, tre volte mentalmente.
Il corpo si rilassa fino a inviare al cervello lo stimolo di rilassarsi e quest’ultimo lo trasmette a tutto il sistema nervoso.
La mia intenzione, manco a dirlo è stata:
utero accogliente
(ca va sans dire, giusto?)

Mentre il corpo si riposa e si rilassa, la mente sposta l’attenzione sulle varie parti del corpo, fino ad arrivare a percepirle.
Si entra così in un profondo, ma cosciente, stato di quiete. 
La filosofia Yogica afferma che la pace può essere trovata solo dentro di noi e mai all'esterno, questa pratica aiuta, da subito, a rilasciare la tensione per entrare nella dimensione della pace.
C'è una cosa che mi ha profondamente colpito. Durante una visualizzazione, ci viene chiesto di "guardare" lo spazio davanti a noi con gli occhi chiusi. E mentre facevo questo, ho improvvisamente ricordato che questa per me era una pratica di quando ero bambina. Io e mia sorella nella nostra cameretta, cercavamo di guardare lo spazio che avevamo davanti a noi con gli occhi chiusi, ed alta voce ci dicevamo cosa riuscivamo a visualizzare. Un ricordo preciso, nitido, pieno d'amore. Un regalo di questa pratica, che per l'ennesima volta mi ha fatto capire come è impossibile dimenticare, come è possibile ricordare con facilità.
Anche le persone che non ci sono più e che pensiamo, per questo motivo, di dimenticare.


I segni e i risultati di tutto questo non si sono fatti attendere troppo.

Ricapitolando brevemente:
il mio ciclo si riaffacciava ogni circa 10-15 giorni, cisti disfunzionali dovute allo stress e al trauma.
Dopo un inizio di dieta iperproteica, io sono svenuta due volte. Quando alla seconda volta mi sono venuti in soccorso ripigliandomi da una panchina di un centro commerciale, allora ho capito che basta, non era il momento delle diete.
Oggi infine, ho scoperto di avere una specie di candida in bocca. Non avverto più i sapori da tre giorni. Mangio e mi sembra di masticare il cartone. Bevo e mi sembra di mandare giù aria.
Sento solo se è caldo o freddo.
Preoccupata, ho telefonato al mio amico dott e dai sintomi abbiamo capito che mi sono beccata questa cosa e da domani inizio una terapia per debellarla. Causa? Manco a dirlo. Stress.
Insomma, vado avanti per contratto, cercando di fare tutto, come al solito, ma tutto mi riesce male.

Oggi mi sono concessa una mattinata, primo pomeriggio di shopping con la mia nipotina/figlia M. che tra poco è il suo compleanno ed io avevo bisogno di coccolarla.
Ogni volta che siamo sole, a parte la solita domanda Perchè non sei mia madre? che mi prende al cuore e alla gola, oggi ha aggiunto la seguente frase: "io e D. (D. è suo fratello) una volta abbiamo pensato che se tu e zio Fab un giorno doveste avere un figlio (eh!) assomiglierà un pò a te e un pò a lui, perchè abbiamo notato che voi due vi assomigliate. Anzi siete uguali!"
Le ho spiegato che questo è normale tra le persone che si vogliono bene e che si compenetrano e che il loro amore poi alla fine fa sì che ci si assomigli.
Intanto abbiamo svaligiato H&M con magliettine e pantaloni per il mio amore undicenne, ormai grande.

Il ciclo è tornato, stavolta dopo ventinove giorni.
Ci accontentiamo.
Ripartiamo dall'ABC.
Stasera con il mio carodott ci siamo messaggiati un buone vacanze e una promessa di riposo.
Devo farlo.
Ancora un pò però.
Devo andare avanti ancora un pò poi giuro stacco davvero.
Se no la prossima volta, la candidosi mi piglia ai capelli e alle unghie!

Insomma, ce la faccio.
Ricomincio con tutto il cuore, solo che il mio corpo stavolta si ribella con tutto se stesso.
Non è che io non voglia stare bene.

E vorrei dire un'altra cosa.
Non ho tempo per le supposizioni, le illazioni, i pettegolezzi, i forse, i ma.
Non ho tempo e mi dispiace. Vorrei occuparmi anche di queste cose ma non posso.
Quando potrò occuparmi di chiacchere e cavolate simili, quando di nuovo, sentirò l'esigenza di scusarmi per il mio comportamento imperfetto e irrazionale e inspiegabile ed esigente, allora vorrà dire che starò meglio o che più semplicemente mi interesserà occuparmi di questo.
Ora no.
Ora non mi interessa.

Mi interessa il benessere del mio uomo.
Mi interessa il benessere della mia famiglia.
E no.
Non ho rinunciato a volere un figlio.
Non lo farò mai, ho solo bisogno di tempo.
E si.
Il benessere non ce lo dà un figlio.
Ma non devo spiegare nemmeno questo.
I dolori per cui siamo passati ci hanno spiegato che il benessere è dentro di noi, se lo vogliamo.
Ma ripeto, nemmeno questo lo devo spiegare.

COME VOGLIAMO CHE IL DOLORE LAVORI
COME LAVORA REALMENTE IL DOLORE


6 commenti:

  1. Passo, leggo, non mi viene niente di sensato da dirti perchè certe cose che si sentono non hanno nome. Forse un sorriso e guardarsi negli occhi sarebbe meglio. Mi ripeto, c'è una luce in tutto quello che scrivi che mi incanta.

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  2. Ne so qualcosa, come mi pare di averti già raccontato da qualche parte, del corpo che si ribella. Non me la sento di biasimarlo perché, poraccio, c'ha ragione. Questa pratica è interessante, forse oltre alla psicoterapia dovrei iniziare anche io con lo Yoga, perché anche io, come te, voglio stare bene. Con tutta me stessa. Ma volerlo mi sa che non basta perché ormai lui, il mio corpo, s'è messo sulla difensiva, ahinoi.

    Ti abbraccio cara

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  3. Non credo che tu debba dare alcuna spiegazione a nessuno. Prendi ti tutto il tempo che serve per ricomporre i pezzi, per organizzare, incastrare i ritmi e le attività. Io ti penso e vi abbraccio forte.
    Raffaella

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  4. Lo stress si paga, a caro prezzo.
    Quando mi sono trasferita qui, non davo molto credito alla medicina locale. Troppo spesso sentivo, come risposta, che quello che avevo era dovuto alla mia testa.
    Poi, col passare del tempo, ho capito. Non sempre ci sono spiegazioni scientifiche, ma non per questo i sintomi sono meno evidenti o dolorosi!!
    Non devi dare spiegazioni di niente, a nessuno. Solo prenderti cura di te e del tuo amore!!
    Un abraccio grande

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  5. Non devi, non dovete rinunciare, mai. Coccolarvi e farvi star bene, sempre. Ricomincia dai 29 giorni, che sono un ottimo numero da cui ricominciare. Sciogli i tuoi nodi, nell'anima, nella carne, i fili di te, che il dolore ha aggrovigliato. A volte è la nostra anima che si porta appresso un "cadavere", a volte è il corpo che vorrebbe fuggire da un'anima troppo dolente. Possono rinascere solo insieme. Non conosco nessuno che sia migliore di te nel ritessere la propria tela e rinascere, sempre più forte, più piena d'amore. Un abbraccio grandissimo.
    Maria Grazia.

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grazie per essere qui.