normalità

Questo è il mio primo acquisto dei saldi estivi.
Mi sembrava doveroso postarvi una foto per ringraziare tutte le persone che in questi giorni ci pensano e hanno sempre una parola per noi.
A me questa t-shirt ha fatto sorridere.



Ho poco tempo per sorridere in realtà.
Poco per pensare.
Stanotte l'ho sognata, per la prima volta. Un sogno nitido, chiaro, preciso.
Un senso di casa, di accoglienza, di calore.
Tornava.
Ci preparava una casa perfetta, una tavola apparecchiata con i migliori dei suoi piatti, le più belle sue posate, i cristalli più lucenti. Ci teneva tanto e in vita non lo aveva mai fatto in realtà. Aveva cambiato i mobili della sala da pranzo e la casa era bellissima.
Sorrideva.
Ma lei sapeva che era lì momentaneamente, perchè i suoi occhi erano spenti e tristi.
Lo sapevamo anche noi, ma cercavamo tutti di goderci quei momenti bellissimi del suo ritorno e rimandavamo a dopo il suo eventuale addio. Addio che nel sogno non è avvenuto.


Intorno a noi la gente si ferma e si raccoglie.
Io mi sento un pò sola, nonostante questo.

Ho ricominciato una dieta, quella che un anno fa mi fece perdere molti kg, un'iperproteica per vocazione.
In realtà non ne ho voglia, ma ho promesso a lei che l'avrei fatta.
Vado avanti, forse un pò meglio, perchè piango di più, e così butto fuori.

Qualcuno mi rimprovera. Dice che mi fisso sulle cose e che la vita va avanti. Così come la mia fissazione sui figli, così per le morti che attraversano le nostre vite.
Il mio modo di esternare il dolore, porta le persone a giudicarmi, che sia a buon fine, come fa mia madre, che sia solo perchè pensa di avere la verità dalla propria parte. Molti, la maggior parte, si sentono di dover dire qualcosa su di me.


Ho bisogno di staccare un pò
Di riposare.
Andare via, lontano.