mercoledì 17 aprile 2013

Sentirsi diversi

Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita. 
Federico Fellini



Ci sono giornate come questa, in cui tutta la mia attuale esistenza si riassume in un'immagine.
Un computer
Un disegno
Un hard disk
Molta luce
Le gocce di Bach
Questo mantra (WaheGuru) in sottofondo.

Sembra tutto normale.
Lavoro.
In casa.
Ho creato le condizioni affinchè tutto sia il più sereno possibile.

Poi sento lontano quel dolore.
E' lì, sedimentato, culla le mie aspettative.
Non riesco più a parlare con i miei bambini.
Li sento lontani.
Ho concentrato tutte le energie su di me. Per stare bene.
E sto dimenticando loro.

Ci sono giorni come questo, in cui sento la mia diversità, più che in altri momenti.
Vorrei tanto che questa mia normalità fosse vera. Invece non lo è. 
Vorrei essere più leggera. Ma non lo sono. Non ci riesco.
Mi sento discriminata, circondata, messa all'angolo.
Mi sento diversa.
E vorrei non esserlo.
Vorrei chiudere gli occhi e riaprirli per vedere accanto a me uno di loro. Uno dei miei bambini che non sono stati. 
Vorrei non sapere che per gli altri non è mai così. Che questo mondo, quello dell'abortività, dell'infertilità, non è quello più normale, come credo. Facile crederlo se ci si circonda solo di questo. 
Si chiudono le finestre, ci si chiude dentro se stessi, per non vedere, per non guardare gli altri.
Ma non è così.
Non è normale tutto questo.
Ed io mi sento così diversa, così incapace.

Ho alzato gli scudi.
Ho avvertito "non avvicinatevi che potrei mordere"
Ho chiuso il cuore.
Non credo alla sincerità.
Non guardo negli occhi.

Mi sembra tutto così lontano.
Non riesco più ad immaginarmi con la pancia.
Non riesco più a credere che un giorno ci saranno.

Dove siete?
Dove?



20 commenti:

  1. a volte è necessario perdersi per ritrovarsi
    morire per rinascere
    come farfalle

    assecondati

    e tornerai
    e torneranno
    li sentirai
    e ti sentiranno

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    1. hai ragione.
      accetto anche questo di me.
      mi perdo per ritrovarmi.
      va bene così.

      grazie adelia, so che hai capito.

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  2. Forse è necessaria anche questa fase. Uno stadio nuovo di te stessa fa paura, ma ogni trasformazione comporta stadi e fasi diverse per riuscire a diventare quello per cui da tanto, da troppo,stai lottando.
    Ti abbraccio
    Raffaella

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  3. mi sento di dirti solo che ti abbraccio forte con tutto l'affetto possibile, io ho imparato a convivere con la mia diversità.
    baci sandra frollini

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  4. Il mondo dell'abortività e delle difficoltà nel mettere al mondo un bambino è molto più comune e diffuso di quanto si creda è che è reso nebuloso da una sorta di pudore, vergogna... o non so cosa ... che porta le persone a non parlarne o addirittura a negare. Tu hai avuto il coraggio di aprirti... non è vero che hai alzato gli scudi... non è vero che non credi alla sincerità... Anna...
    però è anche vero che
    Ogni dolore provoca diversità
    perché unico...
    e nessuno a parte te può sapere fino in fondo cosa provi. Perchè ogni persona è unica come il suo cammino e il suo dolore.
    non per questo sei sola o isolata. C'è tanto amore intorno a te..
    non devi immaginarti con la pancia.. non serve...
    devi però continuare a crederci... è fondamentale.
    ti abbraccio.
    annalisa benassi



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  5. Vorrei abbracciarti e dirti che tutto andrà come desideri prima o poi...
    Una parte di me vorrebbe dirti di smettere di torturari, ma non sono nessuno per farlo e non lo farò perché credo nei miracoli, perché credo che la volontà a volte possa vincere su tutto... Spero col cuore che sia così per te!
    Ti abbraccio!
    Fede

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  6. ...
    non è la normalità. Ma la NOSTRA normalità, che ci rende diverse e speciali. Una forza in più, anche se a volte siamo fragili, fragili come foglie d'autunno.

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  7. Non è normale non essere in grado di procreare, non è assolutamente normale avere la maternità negata ed è un destino crudele il nostro, molto crudele, questa è una non vita. Tutto quello che una donna infertile è costretta a passare è una vera tortura. Perché dobbiamo prima attraversare i fuochi dell'inferno per poter essere felici? Ammesso che lo saremo un giorno, felici. Qual'è lo scopo di tutto questo soffrire? Soffrendo quello che stiamo soffrendo oggi ci assicurerà un posto in prima fila domani? Non capisco... La forza che pian piano mi sta forgiando il carattere serve solo ad allontanarmi anche da me stessa.
    Scusami Anna se non ho parole di conforto, sono sulla tua stessa barca, l'unica cosa che possiamo fare è solo sperare che un giorno...
    Un abbraccio
    Mara

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  8. l'istinto di voler mordere è sano.
    poi magari succede che lo scrivi o lo dici a qualcuno e un po' quell'istinto svanisce..(oppure si amplifica, dipende da chi incontri ;)

    siamo yin e yang in continuo divenire

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  9. Siamo diverse, sì annina...ma anche vive e capaci di tirar fuori infinite risorse. Devi pensare a te ora, è importante. Non fartene una colpa. I tuoi bambini non ti lasciano, sono lì che ti guardano e ti proteggono, ma tu devi continuare a camminare, anche se certe giornate sono più vuote e tristi!! Respira, rilassati e visualizzati col sorriso e circondata d'amore!!! :) io sono lì con te...camminiamo insieme ora!!! ;)

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  10. Torneranno Anna, come le nuvole che vanno e poi ritornano...Forza e coraggio!

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  11. non capisco come mai oggi, che è stata una lunghissima giornata, non ho ricevuto sulla posta, le notifiche dei vs commenti! E che ne avrei avuto tanto bisogno...
    stasera entro nel blog e vi trovo.
    Grazie infinite...la vs vicinanza mi aiuta tanto.
    A volte mi sento così sola e mi pesa così tanto dover sostenere tutto il peso con il sorriso e la positività a tutti i costi...
    Oggi è stata una giornata importante.
    Per me, per i miei bambini.
    Grazie per esser con noi sempre.

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  12. Cara Anna arrivo qui solo oggi per mandarti un abbraccio. So che può sembrarti che gli abbracci virtuali possano fare poco ma a me spesso fanno stare bene. Prova a non chiuderti nella tua stanza, esci e fai un giretto in bici o una passeggiata da sola o con qualcuno, guarda gli alberi in fiore, annusa i fiorellini che cogli, se ti fa star bene piangi sotto gli occhiali da sole..ma esci dalle mura domestiche. Prova a non concentrare il tuo pensiero sulle bruttezze che la vita ti ha riservato.
    E se vuoi io ho lanciato una bella iniziativa sul mio post di oggi se vuoi partecipare così ti perdi via un pochino..
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. Francesca, ci conosciamo da poco..., ho letto la tua storia e quello che vi è accaduto e ho molto rispetto del tuo coraggio e del tuo dolore. Accetto il tuo consiglio, ma forse non conosci a fondo tutta la mia storia (è ovvio, non sei tenuta a farlo) e il mio cammino.
      Ogni tanto cado.
      Credo sia umano.
      Cado quando qualcuna mi cela la propria gravidanza perchè pensa che non sia giusto annunciarmela, allora mi sento discriminata, cado quando nonostante tutti gli sforzi, magari un dottore decide di passare il we alle Maldive e a me salta tutto il monitoraggio ecografico, ecco allora mi sento un pò sfortunata, cado quando semplicemente ho gli ormoni in circolo e nonostante tutto e tutti, da lontano mi arriva il ricordo del dolore.
      Ma non mi concentro sulle bruttezze della vita.
      Questo è un errore di lettura, perchè questo post inganna.
      Ho fatto un cammino lungo sin qua.
      Mi sento bene.
      Sono positiva.
      Molto più di prima.
      Molto meglio di prima, che io nasco pessimista, mica no.
      E non mi chiudo.
      Sono a braccia aperte da un pò, e ci tengo moltissimo a questo.
      Davvero, credimi.

      :)

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  13. Annina...
    E' così...
    Ci sono momenti in cui il dolore sembra essere la sola dimensione conosciuta. E' che ne abbiamo passato talmente tanto che a volte non riconosciamo più la serenità. Diventa aliena, talmente lontana da noi...che sembra di non essere più capaci di sorridere.
    Ci sono passata. Anche nei primi mesi di gravidanza, questa cosa aspettata e desiderata talmente da pensare che avrei tagliato un braccio a freddo per avere il mio bambino con me...I primi due mesi passati a piangere, a tormentarmi, a non sapere se "lo meritassi davvero.." pensando che ero troppo vecchia, troppo scassata di salute...Non è che sia stata aiutata un granché...Dopo aver scoperto di essere rimasta incinta sono andata dal medico di base (che ora ho cambiato). Sai cosa mi disse? "E' sicura di tenerlo? alla sua età...oltretutto io aspetterei a fare le analisi..Non è detto che non abortisca".
    Lo so che razionalmente sarebbe da denunciare..ma io per un lunghissimo momento ho creduto che avesse ragione.
    Tu dirai "cazzo...finalmente ci riesci e che fai?Piangi? ma sei scema?..."...No...semplicemente mi ero dimenticata cosa volesse dire essere felice. la mia gioia di vivere, il mio essere la giullare del gruppo sempre con la battuta pronta e il sorriso in tasca era perso, svanito assieme alla ricerca dei miei bambini.
    Per fortuna ho avuto la fortuna di avere mia zia accanto. Non solo è un punto di riferimento, ma è una docente di psicologia clinica.

    Mi spiegò una cosa semplice e rassicurante: la ricerca della gravidanza e la gravidanza in seguito scatenano in noi donne una sorta di apertura del vaso di Pandora. Paure ataviche, vissuti sepolti, esplodono in modo violento. Ci ribaltano letteralmente distruggendo le sovrastrutture che come esseri umani ci costruiamo.

    Io so che ti ricordi come si sorride. Lo so. Lo sai anche tu.
    Però vorrei dirti di non preoccuparti se non senti più i tuoi bambini...Potrebbe anche essere che debbano andare. Che sia ora. E che si faccia spazio nel tuo cuore. Un cuore grande...vero. Ma anche un cuore che soffre e ha sofferto troppo.
    E se fosse un passo necessario?
    Chi lo sa...

    lascia andare quelli che leggendo mi sembrano sensi di colpa. Ti prego di correggermi se sbaglio...ma davvero sembrava tu ti sentissi in fallo nei loro confronti...

    Intanto io ti abbraccio.
    E MIrti ti manda un calcetto!

    Chicca

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    1. ...e se fosse un passo necessario...
      è una chiave di lettura che mi solletica.
      Fare spazio nel mio cuore per lasciar andare loro che non sono stati per fare posto a coloro che saranno.

      Devo rifletterci.
      i sensi di colpa...eh...sono sottili, si insinuano.
      si sa.

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    2. I sensi di colpa sono brutte bruttissime bestie. Io avevo fatto passi da gigante con i fiori Australiani. Però sono una botta pazzesca...sono stata malissimo, piangevo sempre. Poi li ho smessi e mi sentivo leggera...Vai a sapere.

      Io sono davvero convinta che sia necessario fare posto e rimuovere il dolore. Non perché ci si culli o altro. ma perché alla fine la sottile malinconia diventa veleno...E fa male ancora e ancora...e diventa una spirale di sofferenza.

      A me fare posto è servito.

      buon sabato tesoro, ti mando un fiocco di neve!

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  14. Anna bella, questo percorso in cui cadiamo e ci rialziamo, in cui vediamo sorgere e calare il sole sono certa che ci porterà al momento in cui gioire senza più brutti pensieri.
    Spero che oggi vada meglio, un abbraccio stretto

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grazie per essere qui.