mercoledì 4 marzo 2015

Finchè non sarai nei panni degli altri.

15° giorno di meditazione

Riflettevo in questi giorni, dopo essere passata a prendere un tè dalla mia amica V.
Non è un bel periodo per V. e io, ho ripensato di aver sperato che qualcuno avesse qualche minuto per me per prendere un tè, quando era il mio, il periodo che non andava bene.
Però non è stato facile. Il suo bambino non ci ha lasciato tregua, ha pianto sempre e non l'ha lasciata mai, nè ha permesso che io potessi interagire con lui o con lei.
Stanchezza nei suoi occhi e nei suoi gesti.
Giorni fa al telefono V. mi ha detto di sognare il giorno in cui annuserà l'odore del mio bambino e potrà tenerlo tra le sue braccia.

Quasi una settimana fa R. è stata operata in urgenza. Le hanno tolto nove fibromi all'utero. Ha un anno più di me, i suoi genitori non ci sono più, per me, nonostante alti e bassi, è come una sorella, a R. avevano detto che le avrebbero tolto l'utero, anche se non ha figli.
L'intervento è durato sei ore, alla fine il chirurgo che la stava operando è uscito per chiedere al suo compagno se erano stati mai da un ginecologo visto lo stato in cui era arrivata in sala operatoria.
Ovviamente sì.
Ovviamente le avevano detto di aspettare e che i fibromi erano cinque, non nove, e che era meglio intervenire dopo una gravidanza.
Quale gravidanza sarebbe potuta esistere mai in quel luogo ostile?
R. oggi è a casa e anche il suo utero. Intero.

S. non c'è più. Se ne è andata ridendo. Ha vissuto con ironia, filosofia, creatività. Se ne è andata mangiando dolci, mentre nella sua casa si riunivano vecchi amici che discutevano dei suoi quadri e recitavano mantra.
S. e i suoi gatti, la sua Ciuccetta, mamma della mia Ema. In questi giorni sento il suo spirito in casa che mi viene a trovare. Forse prima di andarsene per sempre, sta passando a controllare che tutto sia a posto.

M. si è lasciata con P. dopo quindici anni insieme. La mia immediata reazione è stata di sconforto, ricominciare tutto daccapo dopo una certa età... ma poi osservandola attentamente ho notato un cambiamento enorme in lei, come di un grande peso tolto al suo cuore. Sembra rinata, e il rapporto sbagliato con quella persona l'aveva incatenata e non ce ne eravamo resi conto. Ora è bella, e c'è tanta luce intorno a lei.

Finchè non sei nei panni degli altri.
Se per un attimo ti spogli del tuo vestito e indossi quello degli altri, allora ti si aprirà un mondo grande, che ti arricchirà e ti ridarà luce.
Vorrei rispondere a chi pensa che io sia in un tunnel da cui non riesco ad uscire.
Provate a spogliarvi dei vostri panni davvero. Eliminate ogni vostro preconcetto nei miei confronti.
Ascoltate.
Mica ho detto che è facile.
Provateci ad ascoltare.
Potete calarvi anche nei panni di un'altra donna, non per forza nei miei.
Non dite "io non avrei permesso a me stessa di arrivare a questo punto"
Io l'ho fatto con V., con R., con S., con M., inconsapevolmente l'ho fatto. E ho giudicato, pur dicendo a me stessa di no. L'ho fatto. E questo ha condizionato i miei rapporti con loro, e i miei comportamenti.
Non fermatevi qui, tra le righe di questo blog spesso abbandonato.
Non troverete nulla del mio lavoro, della mia famiglia, di ricette, dei miei interessi qui. Per quelli visitate il mio profilo facebook e il mio sito professionale.
Qui parlo dei miei figli, quelli passati e andati via e di quelli che saranno oppure no. Ci sono stati momenti in cui ho avuto bisogno di parlarne di più, altri meno. Ho condiviso tanto, qui e nella vita reale. Nella vita reale non ho ricevuto nulla in cambio, qui sì. Non giudicatemi vi prego.

Ho avuto bisogno di passare per certi canali stretti per rinascere.
Come un bambino che nasce con un parto naturale.

E oggi che sono rinata, e che non ho più voglia di stare male, nè sono più disposta a stare male se non ha più un senso, ho la forza per svestirmi dei miei panni e guardarmi con i panni di un'altra persona.
Perchè mi sento bene finalmente e riesco a essere questo e anche altro.


Sono stata in ospedale a trovare R.
Era lo stesso ospedale in cui ho perso la mia tuba sinistra e il mio quinto figlio.
Lo stesso reparto.
Gli stessi lunghi corridoi.
Ho annusato quei luoghi, tremavo camminando in silenzio.
Sono passata davanti alla sala medici nella quale sono stata visitata in urgenza dopo essere passata per il pronto soccorso, nella quale ho firmato i moduli per dare il permesso di asportare tube e ovaie in caso di bisogno, nella quale ho urlato un dolore che mai nella mia vita avevo provato.

Immagini veloci, odori, parole a spot, buio intermittente.


Nausea nel ricordo.

Ho chiuso gli occhi e ho respirato profondamente, come ho imparato a fare.

Ho ripercorso al contrario corridoi di dolore, con i miei piedi, correndo. E sono uscita per sempre da quel dolore.






Il mio sangue non è più embriotossico. I risultati si sono negativizzati.
Ho ricevuto la mail con le risposte mentre camminavo per una strada affollata nel tentativo di distrarmi. Ho letto e mi sono fermata.
E in mezzo alla gente ho iniziato a piangere in silenzio.
Oggi ho cominciato una terapia di mantenimento che sarà di una flebo ogni dieci giorni.
Come tutte le altre volte, sono sul divano piuttosto provata, ma ho passato di peggio e domani mattina sarò nuovamente operativa.
I dottori sono molto positivi.
Io,
io sto.

Ho anche fatto delle analisi di controllo per capire se questa roba che mi sparo in vena mi scassa il mio equilibrio ora perfetto, ed è tutto a posto.
Ho anche fatto la seconda mammografia della mia vita.
Tette bellissime.
Fatevele guardare bene anche voi le vostre tette, non solo al mare o in discoteca.
La soddisfazione di sentirsi dire che sono a posto è più bella di qualunque altro languido complimento.
Giorni di tensione, e chi ha atteso con me lo sa, giorni che si sono conclusi con una cena golosissima in un posto romantico e una bottiglia di Sirah in due. E la felicità sottile e le risate e il senso di benessere come mai.

Mi sento bene, mi sento felice anche se voi non ci siete. 
Non vuol dire che io non vi ami, mi sono solo calata in una donna che aveva bisogno di ritrovarsi.
Non penso al futuro.
Sto.
Non mi aspetto nulla.
Non vuol dire che non vi penso.
Non vuol dire che non vi voglio.
Non vuol dire che io mi senta già troppo avanti per pensare solamente di crescere da zero uno di voi.
Non vuol dire che io non soffra di questo silenzio qui e intorno a me che tende a meccanismi di protezione nei miei confronti. Il sapere che c'è chi crede in me, è confortante e non mi illude. Sono io che mi illudo da sola, e ora non lo sto facendo.
Non vuol dire che non ho bisogno di speranza intorno a me.
Come mi ricorda Anna, la mamma di Filippo: 
"La speranza è il presente del nostro futuro. E' adesso."









17 commenti:

  1. Spesso quando leggo i tuoi post non so cosa dire, mi sembra tutto banale in confronto alla grande luce che tu emani. Allora ti lascio il mio abbraccio. Sandra Milano.

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    1. Grazie Sandra per quello che mi scrivi...non molli mai la mia mano...

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  2. I tuoi post sono sempre potenti. E tu sei davvero una persona speciale. Ti abbraccio

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    1. Penso la stessa cosa delle tue foto, e la mia è invidia...riuscire a parlare per immagini per un architetto è il massimo...

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  3. Chi ti dice che sei in un tunnel è perché ancora deve fare i conti col proprio :-*

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  4. Ma come si puó davvero calarsi nei tuoi panni? Ci ho provato, tante volte, mi sono avvicinata ai tuoi pensieri, altre ero distante anni luce.. C'era sempre qualcosa che non mi permetteva di capire a fondo.. Ora ho capito, sei tu. Tu sei talmente forte, talmente piena di energia e di coraggio che è difficile indossare i tuoi abiti. A volre sembri sul punto di cadere ma poi ti rialzi di cento metri e lo fai sembrare un volo lineare, morbido e senza spigoli. Tu sai trasformare il dolore in qualcosa che io non riesco a fare. Ho iniziato a leggerti in un periodo nero, quando alla mia prima bambina era successo quello che nessun genitore si aspetta. Ed ero arrabbiata e ce l'avevo con il mondo e odiavo tutto. Ma tu, seppur al di là di uno schermo, sei riuscita a trasmettermi un senso di calma. Mi hai portato in una mia dimensione pacifica. Più ti leggevo e più mi sentivo meno sola, meno sconfitta. A volte mi facevi anche arrabbiare perchè non riuscivo a capire come mai facessi quells cosa o quell'altra. Ma sai, ho sempre ammirato il tuo coraggio, la tua forza di superare ogni ostacolo e di condividerla qui, in mezzo a sconosciuti che possono non avere la giusta sensibilità nel leggerti. Ma tu non hai mai lasciato perdere, hai sempre avuto una grande tenacia e quella voglia di raccontarti che a me manca. Io non riesco ad aprirmi, sono gelosa del mio dolore. Ti ringrazio, ti ringrazio davvero per questo posto che hai creato. Ti ringrazio per saper toccare le corde più sensibili e quelle scomode a volte da accettare. Ti ringrazio perché confrontarmi con te, leggerti e provare a capirti mi ha reso una persona migliore, più calma e più propensa ad ascoltare idee diverse dalla mia.

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    1. Effe, confesso di averti letto oggi ferma in macchina al semaforo mentre il rosso era ormai scattato, e mi sono presa parecchi insulti per essere poi rimasta lì con il sorriso quando poi è partito il verde.
      Grazie a te per avermi scritto di avermi seguita per così tanto tempo, per me è sempre una rivelazione...

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  5. Sì anche io come Sandra. Che meravigliosa notizia quella del sangue. E anche quella delle tette ^-^

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    1. Ma infatti parliamone di questo sangue ripulito e di queste tette bellissime! Sono così orgogliosa che andrei in giro in topless! :-D

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  6. E alla fine arriva Willy...dopo mesi...ho letto le tue novità e mi si apre il cuore. Spero dal profondo. Spero e basta. Per te. Io da Dicembre sto "evitando di evitare di rimanere incinta..." Ovviamente non è facile per me, non mi sento sicura, è un salto nel vuoto, non sono ancora nata come mamma, eppure ogni mese mi dispiace che non sia successo. Il terrore a volte mi tiene sveglai di notte, insieme al senso di colpa di provare terrore. Ma piano piano, ci provo, vedremo come va. Te lo volevo dire visto che ti avevo approcciata dicendo che non volevo un figlio e che ero terrorizzata. Ora sono terrorizzata, ma forse...ora un figlio lo vorrei. Vedremo cosa dirà il mio destino. Vedremo come lo affronterò. Un abbraccio. SIlente quasi sempre, ma ci sono.
    -Willy

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    1. eccoti qua. Ti aspettavo al varco.
      In realtà mi aspettavo l'annuncio della tua gravidanza, ma va bene così. Il fatto che tu ci stia lavorando mi rende immensamente felice. Ero sicurezza che tutte quelle domande, in passato, ti avrebbero portato qui, dove ora sei, in attesa di tuo figlio, che presto arriverà. Per fortuna non siete tutte come allafinearrivamamma. Un giorno sorriderai per questo Willy, nel frattempo, grazie per essere tornata qui, ancora, dopo tanto tempo insieme. Grazie davvero. Non sai quanto è bello per me saperti qui.

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  7. Sono felice. Con te, per te. Perché mi ci sono messa nei tuoi panni...e ti trovo stupenda. E la notizia di sapere che va tutto bene mi rende felice. Ti abbraccio

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    1. lo so Silvia, c'è una luce che ho sempre cercato di non far morire. Ci sono stati momenti in cui era piccolissima e ora invece è grande.
      grazie

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  8. Ci ho pensato spesso, al mettermi nei tuoi panni. E ogni volta, è come guardare giù da un burrone.. mi vengono le vertigini, e allora penso che tu sei davvero forte, davvero ripiena di coraggio, che non lo sò se avrei avuto la forza di rialzarmi e cominciare ogni giorno una nuova battaglia. Ogni volta che apro il tuo blog, spero sempre che arrivi la notizia, perchè cazzarola se il mondo è un po' una questione di merito, tu questo bimbo da abbracciare te lo meriti più di chiunque altro. E io, nei miei di panni, in quelli di una che sa che il lieto fine arriva sempre, so con certezza che anche per te, c'è dietro l'angolo quello che desideri...
    Io ogni volta che ti leggo, aggiungo una preghierina per te....
    complimenti, davvero. Per come scrivi e per quello che scrivi.
    Un abbraccio
    Dany

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  9. Non so se sono capace di mettermi nei tuoi panni ma una cosa e certa quando leggo i tuoi post so per certo che vorrei abbracciarti, forte!

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  10. Mettersi nei panni degli altri è l'unico modo per dimensionare le vicende della vita. L'empatia è esercizio di vita.
    Un abbraccio grandissimo.
    Raffaella

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grazie per essere qui.