sabato 31 maggio 2014

#06 HAPPY PILLS: di voi che siete stati vita


A questa Happy Pill tengo particolarmente, perchè ha toccato alcune mie corde che tenevo ferme e non facevo vibrare.

E' una bella storia, ma Fabiana, una donna poliabortiva con due bimbi in terra e tre in cielo, ha fatto una cosa che io non ho mai fatto veramente. Ha dato dei nomi ai suoi bimbi in cielo. Questo fatto mi ha colpito. 
Ho ripensato ai miei bambini-cometa, al loro vibrare nel mio cuore. 
Anche io ho sempre pensato a loro specificatamente come ad un maschio o ad una femmina, e anche io ho dato loro dei nomignoli. Ho fatto dei gesti per loro, ho piantato degli alberi, li ho associati a dei fiori. 
Nel mio giardino vivono ora un giglio bianco (che fiorisce i primi di giugno, quando è andato via il mio primo bambino), un mirto, acquistato dalla mia mamma per il mio secondo, un salice, di lui ho parlato tanto, che ora campeggia al centro del giardino, con su ancora il cuore di plastica legato lì per il mio terzo, e un angolo del gazebo di rose rosa pallido, che ogni maggio fiorisce e sfiorisce a ricordarmi la mia bimba che alloggiava nella mia tuba sinistra.
Per l'ultimo mio bambino, non ho nomi, non ho alberi nè fiori. Ho un angelo acceso notte e giorno, una luce che non si spegne mai. 
Ma non ho avuto il coraggio di fare altro. 
Il fatto che siano rimasti con me poco tempo, mi ha fatto sentire sempre "illegittimata" a dare loro un nome. 
Forse perchè nel farlo, ho pensato che avrei dato loro un'identità, una fisicità, che, nel momento in cui è venuta a mancare, poteva farmi soffrire di più. Ancora di più. 
E allora mi sono "difesa", occupandomi solo del dolore della loro partenza dal mio cuore, pur soffrendo atrocemente per la mia pancia improvvisamente spenta, dopo.
Ho chiesto a Fabiana, "come hai fatto a dare i nomi a degli embrioni?" e la sua risposta è stata semplice, istintiva, spontanea, come solo una mamma riesce a fare.
Io ve la riporto, perchè una storia bella, al di là di quello che si crede, di come si crede e in cosa, va raccontata. Perchè questo contenitore mi serve non per raccontare una favola a lieto fine, quello non è il mio mestiere, ma per contenere il fatto che la felicità arriva per tante strade e va rincorsa, così come la consapevolezza che va raggiunta anche se a volte non si raggiunge l'obiettivo... Questa happy pill è bella perché l'ha resa bella una mamma, dando identità ai propri figli, che è quello che tante donne cercano di fare, perdendo in gravidanza il proprio figlio.
Anche questo è un modo per essere madre, ed io lo accolgo e lo faccio mio. 
Un altro pezzetto di voi, bimbi miei, a costruire la mia strada.


Non è affatto una domanda strana, ci sta chiedersi come si può dare un nome a piccoli embrioncini...
sai, molto dipende da cosa è un nome per te...per me un nome ha un significato importantissimo, perchè c'è poco da fare, noi uomini diamo nomi a tutto e con questo sanciamo l'esistenza di tutto...una casa, un fiore che poi è rosa o papavero, il mare, il cielo...
per cui dare un nome ai miei piccoli era per me un modo per farli esistere, soprattutto agli occhi degli altri: era un modo per sancire la loro importanza all'interno del mio cuore...

io ho dato nomi di persona; c'è chi dà dei nomignoli, chi non nomina (tra le farfalle ho 51 mm)...è molto personale...
Ho scelto nomi maschili perchè ho sempre saputo il sesso dei miei figli già dalle prime avvisaglie di gravidanza, ancora prima di fare il test, una sensazione che non ha mai sbagliato...

Allora cominciamo...premetto che ho "battezzato" i miei figli circa 1 anno dopo la loro perdita: prima erano semplicemente Bocciolino 1 e Bocciolino 2 (dall'idea della mia tatuatrice di simboleggiarli come boccioli)...altra cosa: sono credente, e questo c'entra parecchio...


Francesco: è stato il primo figlio in cielo, volato via a 8 settimane: povero lui, l'ho liquidato come una cosa che rientrava nella normalità, si sa le prime settimane sono le più difficili (anche se non mi spiegavo cos'era quel nodo che sentivo alla gola)...non sapevo che in realtà aveva aperto la via ad un'emozione sconosciuta e ad una futura consapevolezza, ad un cambiamento che per sempre avrebbe stravolto la mia vita...così mi è venuto in mente di chiamarlo come Papa Bergoglio, che ha scelto il nome Francesco perchè nessuno l'aveva mai fatto (è stato il primo), perchè non era tra i favoriti eppure è salito al soglio di Pietro e perchè sta rinnovando la Chiesa cattolica in maniera radicale...ci vedevo delle affinità, mi è entrato nella mente e non ne è più uscito...

Isaia: lui è stato il secondo angioletto, volato via a 9 settimane...dopo di lui sono crollata nel dolore e nella paura, nella certezza che qualcosa in me non funzionava, che il caso non poteva più essere chiamato in causa...3 mesi dopo esatti dopo suo fratello, due aborti in due cicli consecutivi...così sono cominciate le analisi e la conclusione che poteva trattarsi di insufficienza luteinica; e ovviamente continuavamo a provare ad avere un altro figlio...il 27 novembre 2011, l'ultima domenica del mese, mi sono venute le mestruazioni...il giorno dopo sono andata a Piacenza molto presto per fare delle commissioni alla ASL e, con mia sorpresa, ho fatto in frettissima...avendo pagato il parcheggio per 2 ore (non ero molto ottimista), ho deciso di fare un giretto in centro, giusto per fare due passi perchè era ancora tutto chiuso...sono arrivata fino al duomo e ho deciso di entrare a pregare...ho chiesto a Dio di concedermi un altro figlio, che sarebbe stato bello avere il regalo per il Natale ormai vicino, ma stavolta doveva vivere, sennò sarebbe stata la fine...alla fine della mia supplica volevo recitare il Padre Nostro, ma ogni volta che lo inziavo poi mi veniva in mente l'Ave Maria e non c'era verso di proseguire...così l'ho preso come un segno, ho offerto un cero alla Madonna chiedendole di intercedere per me, ho recitato l'Ave Maria e mi sono accinta ad uscire...mentre andavo verso la porta, ho dato un'occhiata la messale del giorno: 
la prima lettura era del profeta Isaia 11, 1-10 che recita così. 
"1 Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. 
2 Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. 
3 Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; 
4 ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. 
5 Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. 
6 Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. 
7 La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. 
8 Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. 
9 Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare. 
10 In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa." 
Queste parole mi hanno colpita, poi quando sono uscita dal duomo improvvisamente mi è ritornato in mente il Padre Nostro prima dimenticato...non so perchè, ma fotocopiai questi versi dalla Bibbia e me li misi nel portafoglio...a Natale ero già in lotta per riuscire a portare avanti la gravidanza di Lucrezia...

Solas: la mia piccola terzo-genita celeste, non cercata, non voluta, volata via a sole 4 settimane, un puntino nell'universo, è proprio il caso di dirlo...ovviamente avrei dato un nome anche a lei, ma non mi sembrava il caso di darle un nome troppo personale...pensavo a nomignoli come Bolla di Sapone, Luce, Piccola Luce, Lucina, Lucciola,  però nessuno mi ispirava particolarmente...poi un giorno, mentre ascoltavo un CD dei Solas (folk irlandese), mi è venuto un flash... cercando sul mio dizionario di gaelico ho trovato che Solas voleva dire Luce e così voilà: il nome era fatto!!! parlo al femminile più che altro perchè Luce è un sostantivo femminile, ma chi lo sa, magari era femmina davvero...




grazie a Fabiana per avermi permesso di pubblicare la sua storia, aspetto altre belle storie per il mio cuore e il vostro.

 

Tutti i giochi per te.
"se non fosse per la speranza, il cuore si spezzerebbe"
Thomas Fuller






3 commenti:

  1. C'è sempre un disegno per noi così come quei nomi...ognuno più giusto non poteva essere. Grazie!

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  2. Anche le mie figlie hanno tutte un nome.....

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  3. "dare un nome ai miei piccoli era per me un modo per farli esistere, soprattutto agli occhi degli altri"

    Si, gli altri, hanno bisogno di avere di fronte un nome per capire.
    E' già qualcosa... a volte non basta neppure quello

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grazie per essere qui.