C'è un motivo per cui sono diventata così silenziosa, e non è perchè ho rinunciato al mio sogno, ma perchè parlarne (non qui, fuori di qui) mi annoia. Ho acquisito una sorta di condizione superiore, che fa sì che io ritenga di dare "perle ai porci" ogni volta che racconto delle mie esperienze.
Credo di aver contribuito al concepimento di un certo numero di bambini, nell'inconsapevolezza dei loro genitori, sia chiaro, non è che io mi senta Dio improvvisamente, ma ci sono state situazioni in cui la mia personale esperienza ha contribuito a rendere più consapevole il potenziale genitore, tanto da indurlo a porsi delle domande.
Cosa rara.
In realtà la gente mi sconvolge sempre di più, perchè il non porsi delle domande non è che è solo per quel che riguarda questo campo: non ci si pone nessun problema per nessuna situazione. Si accettano gli eventi senza spirito critico. Spenti.
Ma va bene, non divaghiamo. A noi interessa il campo procreativo ora.
Dicevo, ho conosciuto coppie a cui propongono la pma e non si chiedono minimamente in che cosa consisterà. Accettano senza farsi domande.
Ora, da qui a farsi i pipponi che io a mio tempo mi sono fatta, per carità, magari c'è una via di mezzo, ma farsi prescrivere la roba che ti spari in pancia, senza sapere che cacchio è, no, scusate ma non va bene.
E vogliamo dirci che è meglio non sapere così non ci agitiamo?
Può darsi.
Però a me rode lo stesso.
Insomma, qui non è che si sta parlando di buttar giù un pò di echinacea per il raffreddore. Possibile mai che non ti interessa sapere cosa stai per fare? In che cosa consiste quel meraviglioso procedimento in cui, la mano dell'uomo interviene, collaborando con Madre Natura in un processo di creazione talmente sconvolgente da lasciarti senza fiato?
Due delle coppie in oggetto, fanno pma nel mio centro: una di loro ha avuto il bambino quindici giorni fa. La seconda farà ICSI+preimpianto. La coppia numero 1 ci ha detto che non voleva sapere niente di quello che sarebbero andati a fare perchè si agitavano, la coppia numero 2 non si pone proprio la domanda, non fa la scelta, esegue e basta, e alla mia domanda "ma perchè preimpianto scusa?" la risposta è "boh, ce l'ha detto il gine di farla", e conosco perfettamente i problemi procreativi e il passato di queste persone, nonchè il gine, altrimenti non mi sarei permessa di chiedere.
Comunque, per carità, ognuno è libero di scegliere, però che ne so, a me sconvolge abbastanza questa cosa di non voler sapere per paura, mi sembra un non volersi assumere delle responsabilità.
Dove volevo andar a parare?
Da nessuna parte fondamentalmente, ma che ne so, ci stanno dei periodi in cui mi rode di più? E allora li fermo.
La verità è che sono sicuramente più intollerante in questo momento della mia vita e per l'appunto, una volta spiegavo, raccontavo, condividevo, oggi no. Oggi mi girano talmente tanto che la mia esperienza me la tengo per me.
Come l'altro giorno che ho voluto riincontrare una mia ex-intima-vecchia amica dell'università. Boh. Che io mi devo ricordare ciclicamente perchè non frequento più alcune persone, che me lo dimentico, 'nnaggia a me.
La tipa, a parte che non mi chiede come sto, manco se mi metto in ginocchio. Non mi chiede degli aborti, di come mi sento, di cosa ho provato in questi anni, di cosa sto pensando di fare ora. Poi allegramente, alla mia domanda se sua sorella sta pensando al secondo, mi risponde che anche no grazie. E chiedo come mai. E mi risponde che non è una scelta alla sua età. E io le dico che mi ricordo che non è vecchissima, un anno più di te mi sembra no? E lei, appunto. Guarda che fare un figlio a quarantanni mica è una passeggiata, guarda che è faticoso eh. No ma figurati a questa età un figlio!
Fingo indifferenza.
Intanto dentro mi rompo tutta.
No dico, te lo ricordi stronza che non sei altro, che io tra due mesi compirò quarant'anni?
No dico, te lo ricordi che ho avuto un sacco di aborti e mi hanno aperto in due mentre mi dissanguavo?
E che va bene essere realisti!! Ma non si fa! Ecchecccavolo. Non si fa!
Non si dicono queste cose ad una poverina che sta lì con la bocca appesa.
Che poi mi si sconvolge la tipa, perchè crede che "il gruppo" non c'è più e non siamo più quelli di una volta.
E no!! no che non c'è più il gruppo !!!
Abbiamo avuto sei gravidanze interrotte e un'operazione durante la quale a momenti ci lascio le penne, abbiamo affrontato una pma che si è conclusa con una gravidanza a tre mesi con raschiamento, poi è morta la mamma di mio marito, così, senza un vero senso e noi siamo piombati nel buio più assoluto e nessuno e dico nessuno del gruppo, ha alzato la cornetta del telefono solo per dire "mi dispiace".
Che ci si può dire un sacco di cose, che non si sa affrontare il dolore, che non si sa cosa dire, ma un mi dispiace non si nega a nessuno, nemmeno agli sconosciuti.
Allora, qui non si tratta di empatia, si tratta di egoismo.
Non si tratta di "ma tu lo sai cosa è successo a me intanto?" no, non lo so, ma perchè non me lo hai detto nemmeno quando te l'ho chiesto.
Mentre io si. Io ho detto tutto. Io ho raccontato tutta la mia vita fino al tentativo della pma. Qui e fuori di qui. Mi sono messa a nudo, anche con chi non gliene fregava palesemente niente.
Allora no.
Io non ci sto che mi si venga a dire che non chiamo per l'ennesima nascita del bambino degli amici.
Perchè i miei bambini non nati non hanno meritato nemmeno una telefonata.
Una volta ero arrabbiata.
Oggi no.
Oggi mi devo solo ricordare ciclicamente il perchè non frequento più alcune persone.
Perchè poi alla fine me lo dimentico. E si vede che non covo rancore. Ma poi mi dici che io sono una vecchia, beh allora procedi per la tua strada, amica.
L'altra notte ho fatto un sogno.
Ho sognato di avere l'ennesimo neonato in braccio.
Piangeva perchè aveva fame e io sapevo che dovevo allattarlo.
Ci provo ma niente.
Ci provo ancora e vedo uscire del liquido dai miei capezzoli. Latte.
E il neonato riesce a mangiare e si calma.
Io comincio a piangere dall'emozione per questo evento.
Lacrime di felicità, di gioia pura per essere riuscita a compiere un atto naturale ed istintivo.
E allora il punto è che, possiamo fingere di fare altro, impegnare la mente in cose bellissime, occuparsi la giornata, fare nuove amicizie, viaggiare, andare in palestra, lavorare per dodici ore, ma per alcune donne il riprodursi è la cosa più naturale del mondo, il non riuscire a farlo è un dolore profondo.
E' quanto di più innaturale possa esistere.
E lo si può accettare, se si fa un discorso legato alla natura, oppure no, ma l'istinto rimane. Quello non si può mettere a tacere.
E il dolore è profondo.
Sconvolgente.
Innaturale.
E per questo, ci vuole rispetto.
Tanto rispetto.
Bacio grande.
RispondiEliminaHai proprio ragione Anna...tristemente ragione...
RispondiEliminaTi abbraccio Annina, condivido ogni pensiero, vedo tanto egoismo in giro, anche verso di me, gente pronta a prendere quando e quanto si può dare, ma appena vacilli manco un "come va?" Un mi dispiace, ecco hai c'entrato il punto, nessuno si aspetta discorsoni che poi magari uno non ha le risorse per farli, ma un sentito "mi dispiace" magari...
RispondiEliminaUn forte abbraccio da Milano
Tesoro mio...
RispondiEliminaRaffaella
Io sono come te tesoro. Mi faccio spiegare tutto, mi guardo i miei follicoli sullo schermo ecografico, mi informo sulla FIVET anche se pare che per ora il mio gine non abbia intenzione di affrontare l'argomento. Ma ammetto d'essermi chiesta più volte se tutta questa iperinformazione non sia, in qualche modo, controproducente. Da una parte invidio chi riesce solo ad eseguire degli ordini.
RispondiEliminaSul resto beh... no comment. Le persone non fanno altro che mettersi al primo posto, sempre.
T'abbraccio forte Anna.
Anch'io ti voglio abbracciare. Maria Grazia
RispondiEliminaOh cara, quanto è difficile trovare nelle persone rispetto e sensibilità.
RispondiEliminaIeri, per l'ennesima volta, mi sono sentita dire che N.E. è - "come se fosse" - figlio mio. Proprio così, come se fosse. E per la prima volta non ho risposto sgarbatamente, limitandomi a sentire tanta pena per quella persona.
Allo stesso modo, ho smesso di aspettarmi comprensione, riguardo la difficoltà nel concepire un figlio.
Sai che sto per affrontare la pma e sono ancora tante le mie lacune. Ma faccio del mio meglio!!
Oggi, sono io a dire "mi dispiace".
Lo dico per tutti quelli che non lo hanno mai pronunciato, per tutti quelli che non capiranno mai. Perché sono loro i poveretti.
Ti abbraccio
Non ho parole. Mi scuso per quei "come se fosse"...l'ignoranza non la tollero ma quando diventa violenza, e ci mette ben poco secondo chi trovi a confronto, allora proprio la patisco. Non ho parole
EliminaUn abbraccio fortissimo <3
RispondiEliminarispetto... ho paura solo a pronunciarlo tanto mi fa paura la sua assenza. grazie per averlo spiegato, ancora una volta.
RispondiElimina<3 ti capisco...ogni volta che ti leggo mi ritrovo...sento lo stesso mio dolore, il fatto che la gente non capisce e tu gli vorresti urlare come dici "quanto di più innaturale possa esserci.6 icsi, una positiva , l'unica, dopo 8 settimane di immensa felicità aborto interno...
RispondiEliminaOgni volta che succede ad un'altra donna mi si riapre una ferita...mi dispiace tanto ...
Eliminaun abbraccio pieno di solidarietà e mi dispiace da parte mia!
EliminaSandra
ti leggo...e ti abbraccio.
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RispondiEliminati leggo...e ti abbraccio.
RispondiEliminaPurtroppo c'è tanta gente così in giro, loro parlano per dare fiato alla bocca ma questa non è collegata col cervello. fai bene a non dire più niente di te, e a non aspettarti più niente da loro. a volte penso che loro certe vivono meglio,senza pensare, senza informarsi, senza accorgersi di ferire gli altri...
RispondiEliminaSensibile, la tua "amica"! Lascia stare Anna, anch'io a volte mi dimentico perche non frequento piu certe persone....poi, amaramente, ci sbatto la faccia contro. Rispetto? Merce rara, di questi tempi. Ti abbraccio forte
RispondiEliminaIo invece le invidio le persone così. Invidio la loro spensieratezza. Non avere la minima idea di cosa si stia per affrontare ti permette di vivere tutto più serenamente. L'ho raccontato qui http://ioecesare.blogspot.it/2013/09/una-storia-lieto-fine.html?m=1
RispondiEliminaO forse sarebbe più giusto una via di mezzo, sapere lo stretto necessario senza esagerare, per non correre il rischio di pensare di sapere più del medico (mi sono sentita così molto spesso). La verità è che non esiste un comportamento giusto, ognuno di noi ha il proprio modo di affrontare le situazioni. Io sono sempre andata a fondo delle cose, non mi piace non sapere cosa sto per affrontare. Se guardo indietro mi sento di dire che rifarei tutto quello che ho fatto ma rifarei tutto con un po' di beata ignoranza ed è proprio questo che ho consigliato qualche giorno fa ad una mia cara amica che sta per cominciare il percorso della Pma. Ti abbraccio
Io avrei voluto essere ignara di quello che era una pma. Mi ero prefissata lo scopo di non sapere. Pensavo che non sapere mi avrebbe portato ad un positivo certo. Più fai le cose inconsapevolmente, più riescono: questo pensavo. Però non è da me, così mi sono informata su tutto, ossessivamente su tutto, tranne che sull'iperstimolo da carboidrati. Ma quella è ingordigia. Ed ecco il mio negativo, che ha fatto un male da pazzi. L'ultimo negativo. Il primo pure. Non mi sono più concessa possibilità, per soldi e perchè sento che non è la mia strada.
RispondiEliminaPerò mi sono sentita sola come te. Nessuno mai mi chiede niente. I miei amici se sanno, fanno finta di non sapere. Non parlo mai di questo e mentre prima non capivo, ora penso sia giusto così. Devo tutelarmi dalle frasi semplicistiche e dalle loro paure. Ne ho già troppe di mio. Così, sai che ti dico? Noi ce la facciamo anche da sole. Ce la faremo!
Un bacio grande!*
ho avuto la stessa sensazione, la stessa rabbia, quando ho rischiato di morire per il mio problema al cuore, tre anni fa. la gente, poi, fa l'indifferente, ha paura, dice cose per dire, parla con superficialità e spera di sbrigarsela con due paroline così che il tuo dolore non invada le loro vite ipocrite. che dire? far pulizia, togliere i rami che non servono, potare e far frutti ancora più grandi per i pochi, veri rimasti, questo mi sono detta, io.
RispondiEliminaanch'io sai mi ritrovo a volte a pensare, davanti ad un'amica che non vedevo da tempo, "ecco perchè non la vedo da tempo!" mi dimentico il motivo... e ci riprovo, ciclicamente.
RispondiEliminaLa sensibilità è una dote rara. Serve erigere muri per difendersi da queste situazioni, certo che serve... ma è meglio starsene alla larga. Restiamo con i pochi ma buoni che ci fanno stare bene e magari anche un po da soli.
Ti parla una che fa una fatica pazzesca a stare da sola, ma sto imparando a farlo, e non è male.
Tutto questo fa comunque male...
Un abbraccio cara, la ruota girerà
Bia*
Cara Anna, riguardo al fatto che a quarant'anni si sia troppo vecchie per mettere al mondo un figlio io dico che, certo, avrei voluto fare i figli prima dei trenta..ma dico anche che non si è troppo vecchie e lo dico con convizione assoluta e cognizione di causa, avendo avuto una splendida mamma quarantenne!Probabilmente la tua amica sarebbe sì troppo vecchia per mettere al mondo un figlio ora così come forse anche dieci anni fa. Queste persone superficiali e limitate e piuttosto ignoranti (perchè di questo si tratta, in fondo)dobbiamo lasciarcele alle spalle e andare avanti per la nostra strada.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le persone che "eseguono" e basta, da poco ho incontrato una conoscente che ha fatto una miomectomia. Le ho chiesto un pò di cose sull'operazione e le ho detto anche che era stata brava e coraggiosa..visti anche i rischi dell'intervento (le hanno tolto 8 miomi piuttosto grandi)..lei è caduta dalle nuvole e mi ha detto che non ne sapeva nulla. Era andata a fare un intervento simile senza sapere alcunchè..e non ha neanche figli Avrebbe potuto perdere l'utero senza rendersene conto. Io non avrei mai potuto, perchè, come te, prima mi sarei informata su ogni minimo dettaglio dell'operazione. Però, anche io mi chiedo se in fondo non sia più semplice essere così "inconsapevoli" di qualunque cosa.
Ti abbraccio Annina e ti rispetto